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Autore: Matih Bobek    25/01/2015    2 recensioni
Brevi ma intensi spaccati di vita familiare ambientati nei giorni nostri. Simpatici, allegri e solari, questi piccoli racconti vertono su una voce narrante, il giovane figlio, nato e cresciuto nella periferia romana, e la protagonista indiscussa della casa, nonché della storia, la madre: personaggio stereotipato, a tratti assurdo, tanto da sembrare quasi... un alieno.
le storie affrontano, di volta in volta, momenti tipici della quotidianità familiare, prendendosi beffa, in modo ironico e sottile, dell'idea maschilista della donna casalinga.
Lo stile utilizzato è fresco, colloquiale, giovanile e numerosi sono i riferimenti alla cultura popolare, comunemente nota, al fine di rendere più partecipe il lettore.
All'interno del singolo episodio, i cambi di narrazione sono frequenti, pur mantenendo fissa la focalizzazione interna: ogni storia è costruita su uno schema fisso, che vede una breve premessa della situazione, in cui la voce narrante è direttamente coinvolta nel racconto, poi una dettagliata narrazione, da vicino, guidata da una seconda persona, per facilitare la personificazione, e infine il dialogo, in cui il narratore spesso interviene come voce fuori campo.
Spero che vi piacciano, o perlomeno che vi lascino un sorriso, e che lascerete consigli e opinioni, per me utili al fine di perfezionare stile, trama o personaggi.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Eliminato senza motivo apparente un ombrello e lasciate le vesti bagnate in camera, iniziate a cucinare.
State seguendo una dieta, perciò solitamente pensate voi a prepararvi pranzo e cena, ma solo per voi. Mamma e papà preferiscono non rischiare.
Leggete il menù del giorno sul fascicolo, e disponete gli ingredienti sul tavolo della cucina. Aprite la credenza in cui tenete il pane, prendete una pagnotta di Lariano ( fegato sano ) e ne tagliate qualche fetta. Al che, un grido squarcia la serenità del momento. Vostra madre è inorridita. Che sarà successo? Un topo? Si è tagliata il dito? Un infarto?
" IL PANE!"
" IL PANE COSA?? COSA?" Urlo più di lei, sono terrorizzato!
" Hai messo la pagnotta sottosopra, quante volte ti ho detto di non farlo? Il bimbo piange!"
Attimo di silenzio. Due attimi di silenzio. Grilli imbarazzanti e sguardi increduli.
Forse non ho capito bene.
" Ma di che stai parlando? Quale bimbo?" Per un attimo mi viene in mente il bambolotto inquietante stile Nino d'Angelo ai tempi d'oro regalato a mia nipote per Natale, e inorridisco al solo pensiero che possa ricominciare la sua lamentale registrata.
" Ti dico sempre che non bisogna mettere la pagnotta del pane sottosopra, altrimenti il bimbo piange."
Attimo di silenzio. Due attimi di silenzio.
" Hai partorito di recente e non ne ho saputo niente?"
" Ma che stai dicendo??" e sono io quello matto, certo " Non devi mettere la pagnotta del pane sottosopra, altrimenti..."
"... Il bimbo piange, ho capito, me la puoi ripetere pure altre trecento volte la frase, ma non diverrà sensata per magia! Chi è il bimbo? Quale bimbo??"
" Ma come quale bimbo? Ma Gesù bambino!"
Attimo di silenzio. Due attimi di silenzio.
" ... E lui è qui, in questa stanza? Lo puoi vedere?"
" Non capisci niente."
No in effetti non ho capito nulla. Comunque va bene.
Storditi e anche un po'... come dire, inquietati dalla recente esperienza, continuate a cucinare. Prendete la testa di lattuga, togliete le foglie marce, la tagliate, la sciacquate, la mettete a mollo, la sgrullate e cercate un contenitore in cui metterla.
" Ti serve un caccavella?"
" ...scusa??" Non capisco se sono io o lei.
" Ti serve una caccavella?"continuo a non capire.
" Stai studiando il Dyirbal?
" Ma che stai dicendo?"
" Ma chi"?  Comunissimo fenomeno di incomprensione madre - figlio. Regolare.
Lasciato da parte il misterioso caso della... caccavella (com'era?), le chiedete un favore:
" Mi passeresti del sale?"
... silenzio.
" Mi passeresti del sale?"
Oggi non è giornata, a quanto pare!
" AH MA'!! 
"EEEH che vuoi???"
" Ti sto chiedendo una cosa da tre ore!!"
" Ah, e pensavo che parlassi con papà!!"
Imbarazza(n)ti minuti di silenzio,
" E lui è qui, in questa stanza? Lo puoi vedere?"
" Quanto sei scemo, che cosa vuoi?"
" Mi passi il sale?"
" E te lo potevi prendere da solo!" Sicuramente ci avrei messo di meno.
Nel monento stesso in cui vi allunga il barattolo del sale, fate un gesto goffo che lo fa cadere per terra, in mille frammenti: il disastro!
" ODDIO CHE HAI FATTO! MADONNA DEL DIVINAMORE, CHE HAI FATTO!!"
Be' sì,  stavolta l'ho combinata grossa!
" E' stato un incidente! Non l'ho fatto apposta!"
" Sì invece, perchè ce l'hai con me, perchè bla bla bla" Ma che dice? Ma perchè parla?
" Anni di sfiga! Anni! Anni!!!" 
E' solo questo il problema? La sfiga?
" Dobbiamo liberarci dalla sfiga; bisogna prendere manciate di sale con la mano destra e gettarle dietro la spalla sinistra!"
A-ah! Qui abbiamo nientepopodimeno che Wanna Marchi!
" Scusa? Che dobbiamo fare?"
" Prendi un po'di sale!"
" ...ok"
" Con la mano destra! CON LA DESTRA!"
" ok, ok... con la destra!"
" Ora, gettalo dietro la spalle sinistra!"
 Mi sembra di essere finito in uno di quei imbarazzanti momenti di domenica - in con il Giucas Casella di turno.
" E ora?"
" Ora ripetiamo il rito con il sale restante!"
Il rito? Ma che cosa...??
" Ma tu sei matta! Non perderò il mio prezioso tempo a spargere sale per la cucina!"
" Anni di guai! Anni di guai!" L'uccello del malaugurio abbiamo, in tutta la sua galoppante sciagura!
Sicuramente vivere con mia madre ha i suoi lati positivi, solo che io non li ho ancora trovati.
   
 
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