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Autore: Demetria_    31/01/2015    0 recensioni
Quando si guarda qualcosa per molto tempo, un tempo assai lungo, è ovvio che quella cosa risulti noiosa dopo un po’. Non c’è da stupirsi quindi se una persona smette di chiamare, di cercare e di pensare a quella che una volta vedeva tutti i giorni. Ma non si può fare a meno di rimanerne delusi, almeno un po’.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Quando si guarda qualcosa per molto tempo, un tempo assai lungo, è ovvio che quella cosa risulti noiosa dopo un po’. Non c’è da stupirsi quindi se una persona smette di chiamare, di cercare e di pensare a quella che una volta vedeva tutti i giorni. Ma non si può fare a meno di rimanerne delusi, almeno un po’.
Quella mattina Louis si era svegliato di buon’ora, nonostante la perenne confusione che regnava in casa sua da anni ormai, e si era deciso ad andare a scuola in autobus, insieme al suo amico Niall, che viveva poco lontano da lui.
“..potresti anche offrirti volontario, non pensi? Louis, mi segui?” prima che il suo amico arrivasse e con lui anche l’autobus poco carico di persone a quell’ora di mattina, Louis si era imbattuto nella ragazza con cui una volta usava passare interi pomeriggi. Lei non lo aveva neanche guardato, si era limitata a sfilargli accanto, con le cuffiette nelle orecchie e le mani infilate nella sua pesante tuta blu. Louis avrebbe voluto fregarsene, ma non poteva fare a meno di sentirsi ancora ridicolo: lui l’aveva salutata e lei non aveva accennato nemmeno a una piccola smorfia. “Almeno dimmi a cosa stai pensando”
“Credi che abbia già un altro?” Niall non era un tipo che si arrabbiava spesso, ma di solito lo faceva per cause giuste, o almeno per ciò che riteneva utile. Perciò Louis si sorprese non appena il suo amico sbatté lo zaino vicino ai suoi piedi e cominciò quella che sembrava una vera e propria ramanzina.
“Tomlinson, sarai anche una delle poche persone di cui mi fido ciecamente, ma sei un vero stronzo.” Il giovane irlandese non aveva battuto ciglio, credeva fermamente nelle sue parole e Louis ne fu ancora più stupito.
“Che c’entro io! Non mi ha neanche salutato, Cristo, ci siamo lasciati, possiamo ancora essere amici!” i due ormai venivano cautamente osservati dalle poche persone che si trovavano sul mezzo pubblico.
“Piantala di dire stronzate Louis. Voi non vi siete lasciati, tu l’hai lasciata. E per cosa? Perché non sentivi più le stesse cose di due mesi fa! Ti rendi conto di quello che è successo oppure continuerai a pensare solo a te stesso?” ciò che pareva impossibile da credere a Louis era il fatto che, comunque la guardasse, il biondo aveva perfettamente ragione: lo stronzo, fatto e rifatto, era lui. In effetti, non si ricordava il motivo valido per cui avesse dovuto mettere fine alla loro relazione; probabilmente non ce n’era neanche uno.

Due mesi prima, quando la sua allora ragazza gli aveva chiesto di incontrarsi alla biblioteca scolastica per aiutarla a preparare il suo esame, lui era partito con l’idea di dirle ciò che provava.
-Penso di non essermi sentita tanto stupida da secoli. Lo giuro! Quel tipo sembrava uno psicopatico e alla fine la mia domanda era piuttosto lecita..- lei non avrebbe di certo creduto che di lì a pochi secondi la sua vita sarebbe andata a farsi fottere insieme alle tremende parole del suo ragazzo.
-Si.. hai ragione.- lei se ne stava tranquilla a sfogliare la pagine del suo libro, mentre nella testa del ragazzo le parole erano frenetiche e scivolavano via in un vortice. Voleva davvero mettere fine alla loro relazione? –Senti, io credo che dovremmo finirla qui.- lei alzò lo sguardo verso di lui e sorrise.
-Se non hai voglia di farmi compagnia, non importa, ci possiamo vedere dopo- Louis scosse la testa e sorrise amaro.
-Intendevo dire che, la nostra relazione dovrebbe finire.- si sentì immediatamente un peso in meno sulle spalle, ma qualcosa si agitò spaventosamente nel suo stomaco. La ragazza seduta di fronte a lui chiuse il libro e si alzò, con gli occhi lucidi e le guance arrossate.
-Davvero? Perché.- a Louis parve più un’affermazione che una domanda, ma rispose comunque.
-Io non provo gli stessi sentimenti di prima, è come se fosse cambiato qualcosa-
-Ti annoi Louis? È così, ti sei stufato di me, della nostra ridicola seria relazione. Dopotutto siamo solo dei ragazzini che provano  a fare gli adulti.- il ragazzo fu colpito da quelle parole -Ed io mi sento così cretina, ci speravo davvero.- lei lasciò il libro sul tavolo e prese la sua borsa, arretrando di qualche passo, mentre si asciugava una lacrima sfuggita al suo controllo. -Ma non ci casco più. Non azzardarti a tornare Louis, non ci pensare neanche.- e con quelle ultime parole lei se ne andò, lasciandolo da solo alla mercé di una mente appannata.

Perciò, ripensandoci bene, Niall aveva completamente ragione e Louis non poteva più tornare indietro, come aveva detto lei, non poteva neanche pensare di tornare indietro, perché lei non glielo avrebbe concesso.
“A che diavolo stavo pensando” lo zaino di Niall tornò sulle sue spalle e l’autobus si fermò ad un’altra fermata.
“Io non so a cosa diavolo stavi pensando amico, ma voglio chiederti una cosa” l’amico si prese una pausa per ricevere tutta la sua attenzione e poi disse “l’hai mai vista veramente? Perché se in tutto quel tempo ti sei limitato a guardarla senza capire che persona avevi davvero accanto, beh, hai fatto male a lasciartela sfuggire.” Louis si sentì sprofondare nel suo posto accanto al vetro sporco e lurido; pensò che era proprio come si sentiva in quel momento, dopo due mesi. Per la seconda volta in quella giornata il suo amico Niall aveva ragione: era stato stupido ed affrettato e solo adesso lo aveva capito.
L’autobus si fermò davanti all’edificio scolastico e i due scesero in silenzio, lasciandosi alle spalle le parole sputate da entrambi. L’aria era fresca e leggera, ma dentro, Louis, si sentiva ardere di rimorso, soprattutto perché era cosciente che non ci sarebbe stato niente da fare. Quella mattina, quando i due si erano rincontrati e lei gli era passata accanto senza voltarsi, Louis aveva realmente aperto gli occhi ed era stato costretto ad affrontare l’oblio in cui, probabilmente, era stata risucchiata anche lei mesi prima.
“Vuoi sapere la verità?” il biondo quasi inciampò sui suoi stessi piedi, voltandosi verso il suo migliore amico.
“Certo” rispose, curioso di sentire la vera ragione per cui la discussione era nata.
“Credo di essere guarito dalla cecità.” Ammise infine il castano.



Spazio Autrice// questa nuova os racchiude un po' ciò che passa per la mia testa in questo periodo.. non so bene quello che voglio dire in questa storia, ma mi piaceva l'idea di uno scritto sul rimorso dopo la rottura di una relazione..
Grazie per aver letto la mia storia, alla prossima, (se ti va lascia un commento, di qualsiasi tipoDemetria

 
  
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