Fanfic su attori > Cast Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: pandina    01/02/2015    5 recensioni
"La felicità è fatta di un niente che, nell'attimo in cui lo godiamo, ci sembra tutto"
Pensieri, sguardi, desideri di Colin e Jennifer, prendendo spunto dalle foto sul set, delle puntate 4x12 e 4x13
Questa è un'opera di fantasia, nata da una mente altamente disagiata.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“E secondo te in quanti mesi dovremmo finire tutta questa roba?” urlò Jennifer dalla cucina, posando sul tavolo mezza dozzina di confezione di cibo da asporto

Colin non le potè rispondere, stava cercando di entrare con due borse di spesa, lo zaino e le chiavi dell'auto che gli penzolavano dalla bocca. Diede un calcio alla porta che si chiuse con un tonfo. Jen si affacciò e vedendolo in quello stato corse verso di lui tirandogli via le chiavi dalle labbra

“Se mi avessi aspettato un attimo ti avrei aiutato!” gli disse.

Lui posò a terra tutto e fece un sospiro.

“Ma figurati! Già ti ho fatta aprire casa e portare la cena. Cosa vuoi che sia una qualche borsa della spesa...” fece spallucce. Jenny rise

“Super macho!” lo canzonò. E si chinò a tirare fuori un po' di cose dai sacchetti.

“Certo prendimi in giro Morrison! Ma quando ti ho dovuta prendere in braccio, e ti ricordo che durante le prove l'ho fatto per ben 6 volte di seguito, non mi sembra tu ti sia lamentata di questo macho!” Calcò l'accento sull'ultima parola per darle ad intendere che lui infondo infondo macho lo era davvero!

Jennifer scoppiò a ridere.

E Colin si lasciò trasportare dal suono incantevole dalla sua risata che riempiva la stanza.

Mentre la guardava ridere, con gli occhi che le brillavano, si domandò se fosse stata davvero una buona idea chiederle di venire lì, a casa sua. Non sapeva nemmeno cosa lo avesse spinto a farlo.

Forse il fatto che per un po' non si sarebbero visti e che la settimana entrante sarebbe stata l'ultima di riprese prima di Natale e purtroppo a causa degli impegni presi non sarebbe stato molto sul set . Sapeva solo che era andato da lei e glielo aveva chiesto. Aveva provato la chiarissima sensazione di non volersi separare da lei.

“ Questi dove vanno?” la voce di lei lo riscosse. Teneva in mano una confenzione di cereali e due barrette energetiche.

“Primo scaffale in alto” Le rispose.
“Jen lascia stare , metterò a posto la spesa dopo. Adesso mangiamo ho troppa fame!” Iniziò ad aprire le confezioni prese al take away cinese. Lei gli si avicinò mettendosi al suo fianco e iniziando a sbirciare all'interno delle scatole.

“Involtini, pollo al sesamo, ravioli di pesce, gamberi in agrodolce, germogli di soja, Un vero banchetto non c'è che dire! Ehy hai preso anche il dolce! Le polpettine di riso e latte! Le adoro!” E allungò una mano per prenderne una.

“Ferma lì!” le intimò lui prendendo le bacchette che gli avevano dato e picchiettandola piano sulle dita.

“Facciamo le cose per bene! Stasera voglio sedermi e mangiare come una qualsiasi persona normale. Tieni prendi questi e scaldali nel microonde io preparo due vassoi.”

Jennifer si mise sull'attenti

“Agli ordini Capitano|!” Colin le tirò addosso un tovagliolo di carta accartocciato

“Scema!” risero entrambi.

Era così ...Così tutto stranamente famigliare. Lei che preparava i piatti , mentre lui si occupava di aprire le birre.

Come una coppia. Come chi compie questi gesti naturalmente, da una vita

Ma loro non erano una coppia o meglio non nel senso usuale del termine.

Colin la osservava mentre con cura sistemava le portate sui piatti. Le sue dita che si muovevano con destrezza, il volto concentrato, i lunghi capelli che raccolti a coda le ricadevano su una spalla. Non poteva fare a meno di guardarla.

Lei alzò gli occhi verso di lui e li fissò nei suoi, un momento un istante di eternità. Uno di quegli istanti in cui senti che sta avvenendo qualcosa ma non riesci ad afferrarlo.

Le sorrise porgendole la birra.

“Brindiamo?” le chiese alzando la bottiglietta

Jenny la alzò a sua volta.

“A cosa?” Chiese

Colin le si avvicinò, uno di fronte all'altro, li divideva lo spazio di un passo.

Ammiccò in quel modo tutto suo.

“A noi. Alla fortuna di lavorare con persone che ci piacciono e con cui stiamo bene. E alle prossime festività! “ E toccò il vetro della bottiglia di lei che continuava a guardarlo.

Bevvero entrambi una lunga sorsata,

“ Niente di meglio di una Kilkenny ! “

“E' buona! Ha un leggero gusto di tostato e di... sembra quasi marmellata!” disse Jen leccandosi le labbra .

“Hai ragione! In effetti ha un che di frutti di bosco. E' ottima con i cibi speziati.”La guardò e rise sotto i baffi posando la birra sul vassoio.

“Hai ancora un baffo di schiuma” e le indicò un punto vicino alle labbra, che lei si affrettò a ripulire con la mano.

Colin rimase con lo sguardo incollato ai movimenti delle dita sulle labbra e pensò a quanto gli sarebbe piaciuto che fossero le sue a passare delicatamente sulla bocca di lei.

Idiota! Torna in te , cazzo!

“Forza andiamo a mangiare!” E prese un vassoio.

“Non restiamo qui?” Chiese Jen guardandosi intorno in cucina.

“No andiamo in salotto . Ci metteremo comodi sul divano o sul tappeto se preferisci. Potremmo accendere la tv o mettere della musica, a te la scelta?” Le fece strada e lei ,lo seguì.

Posarono sul tavolino il cibo. Mentre Jennifer si avvicinava allo stereo e guardava la collezione di cd , Colin accese il caminetto. Il fuoco gli piaceva, gli ricordava casa sua a Drogheda. I pomeriggi invernali in cui da bambino giocava vicino al grande camino mangiando il pudding della nonna.

Poi all'improvviso della musica, Jennifer aveva scelto un cd. Alzò la testa di scatto sentendo le note che si diffondevano nell'aria.

Funny World *! Jen aveva messo il cd del suo gruppo!

Il volume era basso, ma lei sembrava seguire il ritmo, come se lo conoscesse.

“Non dirmi che sei una fan?” le domandò mettendosi a sedere a gambe incrociate e prendendo un raviolo.

Lei aveva già messo in bocca un involtimo dorato e masticò in fretta per rispondere.

“Riprendendo una frase che conosci Sono fan di ogni tuo talento O'Donoghue, e lo sai che adoro la musica!” rispose con un sorriso.

Sì lo sapeva . Spesso gli aveva parlato di sua sorella, che cantava e suonava, di suo fratello maestro di musica. E lui a sua volta le aveva confidato di come la musica, la chitarra rimanessero il suo primo, vero amore.

Distese le lunghe gambe sotto il tavolino e andò a sfiorare le sue ginocchia, che si ritrassero.

“Tranquilla che non ti mangio!” Scherzò

“Non si sa mai! “Rise lei.

La musica , il crepitio del fuoco, sembrava la cena romantica di un appuntamento.

“Che ne dici suggeriamo ad Adam questa situazione per un altro appuntamento di Hook e Emma?” Le chiese fissandola.

Jen si guardò intorno appoggindosi all'indietro con i gomiti.

“Perchè no? Più che altro sarebbe interessante vedere i risvolti del dopo cena” Disse la frase in modo innocente, senza pensare che poteva essere male interpretata. Poi rendendosi conto di ciò che vaeva detto, si rizzò a sedere ridendo nervosamente.

“Intendo il dopo cena di Killian ed Emma eh! Non il nostro!” il tono della voce leggermente stridulo. Sì era decisamente nervosa.

Colin rise.

“E io già pensavo ad un tentativo di seduzione in piena regola da parte tua, che delusione!” E fece la faccia da bambino a cui hanno appena tolto un giocattolo.

Lei si allungò verso di lui mollandogli uno schiaffo sul braccio.

“Stupido! Ma non parlarne nemmeno!” E bevve un sorso di birra.

La guardò, serio stavolta.

“Parliamone invece Jen. Credo dovremmo farlo.”

La ragazza si ripulì la bocca, aveva capito benissimo di cosa voleva parlare il suo compoagno, ma comunque fece finta di nulla.

“Di cosa Col? Dell'appuntamento di Hook ed Emma?” provò a scherzare, ripulendosi le mani dalle briciole.

“Sai bene a cosa mi riferisco Jennifer. Dovremmo parlare di noi due, Io e te . E di quello che ci sta succedendo!” ok lo aveva detto! Ci era dentro fino al collo e non si sarebbe tirato indietro. Prima o poi avrebbero dovuto parlare seriamente di … Cosa cazzo! COSA?

Cos'erano loro?!?

Si passò una mano sul viso. Era già difficile anche solo pensare ad un loro!

Jen teneva lo sguardo basso, si stava tormentando le mani, allora lui si avvicinò ancora e gliele prese.

Erano gelate.

“Jen, guardami. Non abbiamo niente da nascondere. Non abbiamo fatto nulla di male. Stiamo vivendo qualcosa che ci unisce e questa forse la nostra unica colpa. Stiamo bene insieme, no, io non sto solo bene con te, per me i momenti con te sono unici! Fanno parte della mia vita oramai!” Si stava esponendo, lo sapeva., ma dovevano in un qualche modo venire a capo di quella situazione. Dovevano almeno capire e non fingere che non ci fosse nulla.

Jen lo guardò. Non c'erano lacrime nei suoi occhi, solo tristezza. E gli strinse le mani.

“Sai fin'ora io sono stata catalogata come la Bionda che s'innamora dei suoi colleghi! Certo non una bella nomea! Rischio di passare come una ragazzina che s'immedesima troppo in una storia. Ma non è così! Almeno non lo è stato fin'ora. Con Jesse siamo come cresciuti insieme , piano piano. Ero sicura che fosse l'uomo della mia vita, quello con cui passare ogni santo giorno, fino alla vecchiaia. Poi … poi non lo so . Lui mi ha chiesto di sposarlo e io ho iniziato ad avere paura! Vedevo l'amore dei miei genitori dopo anni che stavano insieme e io non mi sentivo in grado di fare la stessa cosa! Guardavo Jesse e non vedevo più l'uomo di cui ero innamorata follemente, ma un caro e buon amico con cui condividere il lavoro, i momenti, ma non la vita! Con Sebastian è stato un turbine. Lui è un ragazzo fantastico! Divertente , altruista. Come si fa a non amarlo...” E ancora la vide abbassare gli occhi.

Colin fu preso da una specie di morsa allo stomaco mentre Jen elencava le doti di Stan.

Per carità non aveva nulla contro di lui. Un ottimo collega , ma chissà perchè non gli era mai andato del tutto a genio. O meglio non gli era piaciuto vederlo con lei. Non pensava fosse adatto a lei.

“Ed ero convinta di amarlo! Davvero! Non lo avrei mai fatto soffrire volutamente, ma anche con lui, all'improvviso quella sensazione di aver commesso uno sbaglio. E poi...” deglutì talmente forte che sembrò avesse inghiottito qualcosa.

Colin abbassò la testa per poterla guardare negli occhi. E lei li alzò.

“ E poi Colin sei arrivati tu! E cazzo se so quello che hai combinato alla mia vita!” Buttò fuori le parola con foga alzandosi in piedi, sciogliendo le mani dalle sue e lasciandolo lì seduto a guardarla, mentre si muoveva nervosamente per la stanza, scalza, che si tormentava le mani e i capelli.

Cosa aveva detto Jen?!?

Lui? LUI!

Si alzò e la fermò prendendola per le spalle.

“Fermati Jen!” lei si scostò come se non volesse che la toccasse. Fece per allontanarsi ancora , ma lui la trattenne.

“Fermati Cristo Santo! Jennifer Guardami! Cosa vuoi dire?!” Lei Aveva le labbra serrate e alzato gli occhi al cielo.

“Colin sono una cretina, una vera imbecille! Per favore fammi chiamare un taxi , per andare a casa!” Non voleva parlare. Ma non l'avrebbe fatta muovere di lì a costo di incatenarcela!

“No . Adesso ti calmi, perchè non è successo niente di grave, ti siedi e finiamo di parlare ok? Ok Jen? “ Le parlva come si fa ad una bambina.

E forse fu quello che le face rilascire le spalle e sorridere, strofinandosi le mani sul viso.

“Oddio Col Tra i due sembri tu il più grande, quello saggio!” E si lasciò cadere sul divano.

E lui la seguì.

“Jenny, spiegami per favore”

Quegli enormi e limpidi occhi verdi fissi nei suoi, avrebbero fatto vacillare chiunque.

“Non posso spiegartelo perchè nemmeno io me lo spiego. Forse è vero quello che dicono. Forse il mio difetto è quello di immedesimarmi troppo nei miei personaggi , tanto da rivedermi in loro. Forse ho sentito troppo come se fossi realmente Emma, forse mi sono lasciata trasportare dai sentimenti di lei per Hook, non lo so! Cosa vuoi che ti dica? Io con te sto bene! Ma bene davvero! Quando siamo insieme mi sento leggera, allegra, avrei voglia che il tempo si fermasse. Mi fai ridere, divertire. Mi piace la tua serietà sul set, come lavori. Adoro questo tuo modo di fare, così affabile con tutti. Tutti ti amano, ti adorano! Poi mi sono resa conto che questi miei cambiamenti li notavano tutti, tutti capisci! Anche Seb se ne accorse e io non potei che dirgli che non sapevo cosa provavo pe te, e che non volevo continuare ad illuderlo. Lui meritava qualcuna che lo amesse davvero.. e' stata una rottura tranquilla, senza tragedie. Ma allontanarsi da qualcuno fa sempre male, molto”

Colin ascoltò ogni singola parola, soppesò le sue pause e studiò i suoi movimenti.

Jen era sincera. Si era completamente messa a nudo. Gli stava rivelando qualcosa che non sapeva spigare nemmeno a sé stessa.

Meritava di sapere.

Meritava anche lei la stessa onestà.

Così si appoggiò allo schienale del divano e sospirò.

“lo so... So benissimo cosa senti, cosa provi. Per me è lo stesso. Questa nostra complicità, questo completarci a vicenda. A volte mi spavento, quando io penso una cosa e tu la dici! E' come se ci fosse una connessione tra noi. Cosa sia non lo so Jen, ti giuro non lo so! Ma sto dannatamente bene con te e questo è quanto! E, tanto perchè voglio che non ci sia niente tra noi che possa dare adito a dubbi: quella sera, quando ci siamo baciati, non ero ubriaco! Ma nemmeno un po'! Avevo voglia di baciarti come si baciano due persone normali. Avevo voglia di provare certe sensazioni che provo quando ci baciamo sul set. E' sbagliato ! Lo so e ti giuro che mi vergogno da morire! E mi sento in colpa! Ma non so cosa fare...” E così con questa ammissione si voltò verso di lei.

Eccoli lì Jennifer Morrison e Colin O'Donoghue. La coppia più amata della televisione. Seduti su un divano, a guardarsi e a confessarsi cose che non avrebbero mai immaginato

Ma c'era altro che aleggiava lì tra loro, parole che nessuno dei due avrebbe mai trovato il coraggio di dire. C'erano presenze che nessuno avrebbe mai cancellato

Ma ora, in quel momento, in quella stanza , c'erano solo loro.

E Colin vide la mano di lei avvicinarsi al suo viso, chiuse gli occhi nel preciso istante in cui le dita di Jen sfiorarono il suo mento ispido, e risalirono sulla guancia fino al lobo dell'orecchio, per poi arrivare ai capelli.

Non la vide ma capì che si stava muovendo, temeva potesse andarsene, invece sentì il suo alito caldo sfiorargli il naso. Aprì gli occhi di scatto e se la trovò a pochi centimetri da lui e non potè fare a meno di accarezzarle la mano che aveva sul viso.

“E' sbagliato, tutto fottutamente sbagliato ...” sussurrò lei continuando ad accarezzargli i capelli.

“ E io sono una persona orribile!” aveva la voce leggermente incrinata.

Allora lui le mise una mano tra i capelli e la portò verso di se, le baciò la punta del naso.

“Sei tante cose Jen...” una guancia “sei bellissima...” l'altra gota “dolce...” il mento “ma non sarai mai una persona orribile “ e con una dolcezza infinita le posò le labbra sulle sue, scostandosi pochi istanti dopo. Le prese il viso tra le mani e la fissò serio.

“Non sarai mai orribile! Perchè tu non sei capace di fare male a nessuno” e con la stessa lentezza di prima la baciò di nuovo. Muoveva solo le labbra sulle sue come per sentirne la morbidezza, aspettando una reazione di lei. Jen sembrava esitare, poi gli circondò con un braccio il torace e fece scorrere la sua lingua sulla bocca di Colin.

E allora finalmente lui la baciò come desiderava fare da tanto, tantissimo tempo.

Voleva sentire il suo sapore, voleva imprimerselo nella testa, per tutte le volte che l'avrebbe desiderata e lei non sarebbe stata sua.

La succhiò facendola gemere, le passò la lingua sulle labbra e lei cedette a quella pressione sensuale. Sentì Jennifer rabbrividire contro di lui, cercando di aderire meglio al suo corpo, la reazione di Colin fu immediata: gemendo la fece stendere sul divano, premendosi contro il suo seno. La lingua affondava in lei e si ritirava, in preda all'eccitazione, in un ritmo forsennato. Le sollevò appena il maglioncino posandole il palmo sulla pelle bollente del ventre, iniziando una lenta risalita verso il pizzo del reggiseno, appoggiò la mano e scostandolo appena, cominciò pigramente a massaggiarle il capezzolo.

Sentiva le dita di Jen aggrapparsi sempre più tra i suoi capelli, poi sulla schiena. Avvertiva le sue unghie affondare piano nella maglietta mentre gliela sfilava dai jeans. Le sue mani, ancora fredde , vagavano dalle spalle lungo tutta la spina dorsale fino a che non raggiunsero la soda rotondità dei glutei e con una lieve pressione lo spinse meglio contro di sé.Trattenne il fiato e aprendo gli occhi la vide che lo fissava. Le insinuò una gamba tra le cosce e lei le strinse incominciando a sfregarsi contro di essa.

La voleva come poche cose aveva desiderato in vita sua. Voleva quel corpo fremente, voleva affondare , perdersi in lei.

Un'eternità più tardi staccò le labbra da quelle di Jennifer, e le fece scorre sul suo collo scendendo sempre più. Sentiva l'eccitazione premergli contro i pantaloni e in preda alla follia più totale si alzò appena per slacciarseli. Ma immediatamente sentì le mani di lei sulle sue , alzò gli occhi .

“Col...” la voce roca tradiva il desiderio che stava cercando di dominare

“Col, ti prego fermiamoci. Ti giuro , vorrei fare l'amore con te qui, ora su questo divano, sul tappeto , sul tavolo, ti vorrei ovunque! Ma non possiamo! “

Colin stentava a capire quello che gli stava dicendo tanto il desiderio gli ottenebrava il cervello. Ma pian piano la lucidità prese il posto della sensualità.

Si scostò e la fece mettere a sedere. Lei rimise a posto il maglione e si passò le dita tra i capelli. Lui si era appoggiato allo schienale del divano e teneva un braccio ripiegato sugli occhi.

“Colin” la sua voce dolcissima “Se lo avessimo fatto te ne sareti pentito per sempre e io , per sempre mi sarei sentita una...puttana , anzi la sono già...” Si alzò di slanciò e le prese il mento tra le dita

“Non dire mai più una cosa del genere! Hai capito!” Era furioso! Non poteva sentirla dire cose del genere!

“Se lo sei tu, io non sarei da meno! Cazzo Jennifer! Non capisci!! Io non voglio che tra noi ci sia una scopata così, su un divano! Io voglio tutto di te! Vorrei possederti nel senso più completo. Vorrei potere fare con te TUTTO! Lo capisci! Passeggiare, ridere, mangiare , fare l'amore! Quindi Jennifer Marie, togliti dalla testa di essere una puttana !” Ecco le aveva detto la pura e semplice verità, ciò che aveva dentro. Non c'era più nulla che potesse nasconderle . Colin era tutto lì in quelle parole - vorrei poter fare tutto con te-

La vide accennare un sorriso e si rilassò, pensava davvero di aver mandato tutto a puttane.

“Ti prego, per favore restiamo, amici...non so nemmeno se lo siamo mai stati, ma rimaniamo ciò che eravamo! Non sopporterei l'idea che i nostri rapporti cambiassero. Non sopportrei di non poterti stare vicino almeno sul set. Ho bisogno di te Col, di ciò che potrai darmi. Non voglio niente di più . Ridere, scherzare, berci un caffè. Non m'interessa nemeno se potremmo a mala pena sentirci per scambiarci gli auguri, mi basterà sapere che tu ci sarai. “ La sua non era una richiesta, ma una supplica.

Colin aveva voglia di piangere, invece se la strinse al petto con tutta la forza che aveva e sentì lei ricambiare la stretta. Un bacio sui capelli. E lei si allontanò da lui.

“ E' meglio che vada, chiamo un taxi, sono senz'auto.” e frugò nella borsa alla ricerca del cellulare.

“Ti accompagno io, aspetta!” Si oppose lui.

Ma Jen fu irremovibile. Chiamò il taxi che sarebbe stato lì nel giro di 15 minuti.

Troppo poco!

Indossò il piumino. Si guaradarono.

“Ci vediamo la prossima settimana. Divertiti a Los Angeles!” Col strinse le labbra

“Sarai lì anche tu? Incontrerò Michael e Sean ,se volessi unirti a noi...” speranza

“No ho un evento a New York mi fermerò là. Mi sarebbe piaciuto vedere Sean, almeno per fargli le congratulazioni...“ un leggero rammarico

“Non verrai quindi al matrimonio? “ Delusione cocente

Scosse la testa , non lo guardava

“No, lo avevo già deciso. Non perchè non voglia venire ,ma è meglio così. Ho preso un impegno per fine anno, un servizio fotografico...” lui la interruppe.

“Lavori l'ultimo dell'anno?!? Ma sei pazza?!? Non puoi!”

Lei finse di arrabbiarsi

“Ehy non darmi della pazza! Sì Colin ho deciso di lavorare! Me lo ha chiesto Rose se ne avevo voglia e a dire il vero, preferisco così. Mentre lavoro non penso e se non penso sto meglio.!” Chiaro non avrebbe pensato a lui!

Si sentiva da cani.

“Penso ci vedremo alla festa di Natale della Abc e ci incroceremo sul set, dato che la prossima settimana non abbiamo scene insieme, così, non so se avrò un'altra occasione per dartelo...” Guardò nell'enorme bag, che sembrava contenere il mondo e ne estrasse un pacchettino, avvolto in carta rossa, legato con una corda intrecciata e nel fiocco due stecche di cannella.

Glielo porse

“Il mio pensiero di Natale, una sciochezza davvero” Sembrava quasi intimidita nel porgerglielo.

Colin lo prese con reverenza e lo aprì.

All' interno una scatolina blu con un coperchio. Quando vide il contenuto gli si illuminarono gli occhi. Un piccolo ciondolo in argento raffigurante un uncino legato ad una cordicella di cuoio scuro.

“Un ricordo. Così quando non saremo più colleghi, e Once finirà, ogni tanto, guardandolo ti ricorderai di questo tempo, di noi...” La prese per un braccio, stringendola a se.

“Grazie , grazie, grazie! Mia piccola Jenny! Non avrò bisogno di questo per ricordarmi di noi. “ Poi uno squillo del cellulare. Il taxi era arrivato

Si staccarono

“Ok vado! Allora Ancora Auguri e ci vediamo con calma al tuo ritorno. Abbraccia Evan per me.”

La accompagnò fino alla porta.

“Ciao, mi raccomando, stai bene durante queste feste” le disse con il cuore in gola.

La vide stringere le labbra

“Ci proverò” Aprì la porta , ma si voltò indietro.

“Un'ultima cosa... Sono dannatamente gelosa !”

Colin non capì, e la guardò stranito.

“Sono dannatamente gelosa di questa cosa che farai, di questo video! Sì lo sono e lo sarò ancora di più quando ti vedrò sullo schermo con lei, quando ti vedrò baciarla!”

Scoppiò a ridere e le accarezzò la guancia.

“Oddio Jen! Non so nemmeno se ci baceremo nel video!”

Lei non si mosse dalla sua posizione

“Sarò gelosa ugualmente, sai perchè? Perchè io so che lei non passerà un solo istante in cui non penserà a baciarti e questa cosa mi manda letteralmente in bestia!” gli voltò le spalle e si avviò verso il taxi che l'attendeva. Non si girò una sola volta verso di lui.

Colin guardò l'auto allontanarsi, poi rientrò in casa.

Tre settimana senza vederla.

Tre settimane in cui sarebbe tornato a vivere la sua vita di sempre

Ma con una consapevolezza in più.

Non avrebbe smesso , MAI, di essere vicino a Jen.

MAI!

Farla sorridere e starle vicino!

Perchè lei lo meritava .

Meritava altro,meritava di meglio, ma lui, almeno per il momento era tutto ciò che avrebbe potuto darle.

Alcuni legami nascevano sbagliati e basta, non che non fossero veri,solo non si potevano vivere.

Rimangono immagini di bellezza, pensieri che non troveranno mai voce, parole dette e mai dimenticate, desideri, sensazioni che non se ne vanno.

Così era il loro legame e non c'era niente di più doloroso...

 

 

Eccomi arrivata alla fine di questa storia.
Questo capitolo non prende spunto da nulla, se non dalla mia mente disagiata e dai discorsi fatti con le amiche con cui sclero allegramente. Ringrazio loro del supporto e del grande aiuto ( Cri sei la mia traduttrice e ricercatrice preferita). Grazie a voi che avete letto e magari vi siete ritrovate in questo disagio.
La canzone del gruppo di Colin la trovate qua  http://youtu.be/_80kv-3lxh
Spero di poter scricvere qualche altra storia su di loro, anche se è difficile farlo, perchè essendo personaggi reali, non riesco ad inventarmi una vita diversa da quella che "credo" possano vivere.

Un abbraccio
Gra
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: pandina