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Autore: Tinkerbell92    03/02/2015    1 recensioni
Il mio racconto narrerà le vicende di Annie e Darcy Storm, due sorelle nate nella fazione degli Eruditi.
La Cerimonia della Scelta non è che il primo passo verso i più grandi cambiamenti della loro vita.
L'Iniziazione non servirà soltanto a confermare l'appartenenza delle due alla fazione prescelta, ma anche a farle crescere, maturare, forse anche a prepararsi ai terribili eventi che colpiranno la città a distanza di poco tempo.
La guerra metterà a rischio ogni cosa e le ragazze dovranno lottare e stringere i denti il più possibile per non venir spazzate via insieme a ciò che più amano.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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- Okay, direi che può bastare. Tutti qui!
Sarà passata circa mezz’ora da quando abbiamo cominciato ad esercitarci nelle tecniche di autodifesa. Dall’espressione impaziente stampata sul volto di Quattro, intuisco che ci è stato concesso molto più tempo di quanto previsto.
- Muovetevi! – incita Eric, piazzandosi a braccia conserte davanti ad un grande ring quadrato.
So per certo che abbia riconosciuto sia me, sia Annie, sia Dough, ma si ostina a trattarci da estranei. Non che la cosa mi dispiaccia…
- Non vorranno mica già farci combattere? – mi sussurra preoccupata Irina, mentre, un po’ esitanti, ci raduniamo davanti agli istruttori – Insomma, è soltanto il primo giorno!
- Gli Intrepidi non amano temporeggiare – risponde Siobhan impassibile – Non sono loro a doversi adattare ai nostri tempi…
- Silenzio, per favore -  ci richiama Quattro, passeggiando distrattamente avanti e indietro – Dunque, è giunto per voi il momento di scendere in campo per la prima volta. Quest’anno siete in dieci, perciò non ci sarà bisogno di lasciare un elemento fuori dai giochi durante ogni sessione di lotta…
- Adesso formeremo le coppie – lo interrompe Eric in modo decisamente maleducato – Poi, a turno, salirete sul ring e combatterete tra voi.
- E come formate le coppie? – domanda con fare irrisorio una dei Candidi, quella con i capelli biondo platino – Ci ordinate per data di nascita e poi ci dividete?
E’ chiaro che sta cercando di prendere per il culo il nostro Capofazione in maniera velata: Eric faceva parte degli Eruditi come me prima di trasferirsi qui, ergo, deduco che la frase della Candida sia un modo indiretto per dargli del “Secchione Ordinato”, figura che fa a pugni col caos della vita Intrepida.
Il diciassettenne la fulmina all’istante con i freddi occhi grigi ed apre la bocca per risponderle a tono, ma Quattro si intromette tempestivamente con fare calmo: - Va bene, facciamo così per stavolta. Ringraziamo per l’idea… Nicole, giusto?
La biondina emette un risolino acuto, evidentemente compiaciuta del fatto che il nostro Istruttore ricordi il suo nome.
Quattro la osserva per qualche secondo in modo decisamente enigmatico, dopodiché ci volta le spalle: - Avete trenta secondi per formare la fila. Se qualcuno si troverà fuori posto, salirà sul ring e combatterà contro di me. E saprà chi ringraziare quando verrà gonfiato di botte.
Ci scambiamo rapidi sguardi disorientati, mentre Eric sogghigna compiaciuto, dopodiché cominciamo a domandarci a raffica “Quando diamine sei nato?” riuscendo, per un pelo, a disporci secondo l’ordine richiesto prima dello scadere del tempo.  
Serro il volto in una smorfia: essere nati a fine Ottobre non è un gran vantaggio in queste situazioni perché si finisce quasi sempre in fondo alla fila. Dietro di me c’è soltanto Nate, il ragazzino Pacifico, che presumo sarà anche colui che dovrò affrontare.
Davanti a me c’è Irina, che mi sorride nervosa: lei combatterà contro Ed, il Candido dai capelli neri al quale sto palesemente antipatica - suppongo sia per il fatto di aver saltato prima di lui nella voragine che portava alla base degli Intrepidi.
Provo a dare un’occhiata all’intera fila: i primi a scendere in campo saranno Dough e Rick, seguiti da Holly - la Candida dai capelli castani - e Nicole. Una fitta mi attraversa lo stomaco quando Annie, piazzata a metà fila, mi lancia un’occhiata sconvolta: la sua avversaria sarà Siobhan.
- Non perdete tempo! – ordina secco Quattro, invitando i capofila a raggiungerlo sul ring – Le regole sono queste: combatterete fino a quando uno dei due non sarà esausto o deciderà di arrendersi. A ciascuno sarà assegnato un punteggio. Scontato dire che ogni vittoria vi sarà molto utile per quanto riguarda la classifica finale del Primo Modulo. Forza, ora, cominciate!
Prevedo che sarà una lotta piuttosto dura: i due avversari si fronteggiano circospetti, cominciando a muoversi in tondo, le braccia alzate a proteggere volto e addome.
Rick ha il volto contratto in un’espressione concentrata e un po’ aggressiva, la canotta attillata che indossa, nera come gli occhi ed i capelli, mette in risalto il suo fisico robusto e muscoloso. Dev’essersi allenato di nascosto per ottenere una corporatura simile, celando i bicipiti gonfi e gli addominali sviluppati sotto i grigi e comodi abiti da Abnegante. E’ chiaro che da molto tempo aveva previsto di trasferirsi qui.
Dough è decisamente meno palestrato di lui, ma lo supera in altezza di una decina di centimetri ed ha un cervello invidiabile in fatto di Strategia. E’ sicuramente più furbo e intelligente dell’impulsivo avversario e conosce bene l’Anatomia ed i punti più delicati del corpo umano, il che può considerarsi un notevole vantaggio.
Come previsto, è l’ex Rigido a fare la prima mossa: Rick scatta in avanti come una molla, sferrando un pugno diretto allo stomaco di Dough, che però si scansa in tempo, deviando il colpo con l’avambraccio. Il Rigido non perde tempo e prova di nuovo, prima con un gancio destro, poi con un calcio.
Dough riesce a parare di nuovo il pugno dell’avversario, ma non la ginocchiata che gli colpisce il fianco sinistro, facendolo barcollare.
Soddisfatto, Rick si volta per un secondo verso di noi, strizzando l’occhio a Irina. Quell’atto di spavalderia, però, gli fa perdere per un attimo la concentrazione, dando modo a Dough di caricarlo e colpirlo con un pugno all’addome, dopo una breve finta.
Rick indietreggia con un colpo di tosse, rischiando di inciampare e finire fuori dal ring.
Eric emette un sibilo impaziente, mentre Quattro osserva silenzioso le mosse dei due ragazzi. Non riesco a capire se li stia valutando sul serio o se stia solo fingendo di essere interessato.
- Sembra che stiate ballando il valzer – sbuffa ironico Eric – Volete metterci un po’ più d’impegno? O pensate sia soltanto un simpatico modo di fare riscaldamento?
Gli occhi di Rick si iniettano di sangue – a quanto pare, non prende molto bene le critiche – e, con un urlo di battaglia, si getta nuovamente contro l’avversario, placcandolo con una mossa degna di un lottatore di sumo. Prima che Dough possa in qualche modo reagire, Rick lo solleva con la sola forza delle braccia, serrate come una morsa d’acciaio attorno alla vita del ragazzo più alto, e cerca di sbatterlo a terra con violenza. La tensione è palpabile.
E poi, all’improvviso, l’ex Abnegante emette un sibilo strozzato, lasciando andare di colpo la presa e indietreggiando, premendosi una mano in prossimità del fegato, dove Dough gli ha appena sferrato un pugno fulmineo: nell’impeto della presa, Rick ha commesso un grave errore, lasciando libere le braccia dell’avversario.
Senza dargli il tempo di riprendersi, Dough scatta in avanti, centrando il ragazzo più basso con un pugno deciso, diretto alla mascella. Gli occhi di Rick si rovesciano all’indietro, mentre l’ex Rigido crolla di schiena sul pavimento del ring. Lo scontro è terminato.
- Molto bene.
Eric si dirige verso la lavagnetta scura attaccata al muro, scrive i nomi dei due sfidanti e fa un cerchio attorno a quello di Dough: - Il Secchione guadagna i primi punti. Qualcuno porti il Rigido in infermeria.
-Lo faccio io – si offre il mio ex compagno Erudito, circondandosi le spalle col braccio muscoloso dell’avversario svenuto, provando a rimetterlo in piedi – Sono stato io a fargli perdere i sensi…
Quattro emette un sospiro, dopodiché sale sul ring e lo aiuta a sollevare Rick, senza alcuno sforzo apparente: - Questa volta ti accompagno, poi, però, andremo a chiamare Kyran. Non mi va di fare avanti e indietro tutto il pomeriggio a trasportare le vostre misere carcasse.
Non appena il curioso trio scompare oltre le porte della palestra, Eric chiama sul ring le combattenti successive, Holly e Nicole.
Questo scontro dura molto meno del primo: Holly è alta, atletica e scattante. Nonostante gli attacchi disperati – e un tantino isterici – della bionda, le bastano un paio di colpi ben mirati per mandarla al tappeto. Quattro torna giusto in tempo per godersi la scena, accompagnato da Dough e dal figlio minore del signor Barry.
- Meno di cinque minuti, ben fatto, Candida! – commenta Eric, segnando sulla lavagna la vittoria di Holly – I prossimi!
Un groppo alla gola comincia a tormentarmi, mentre Annie si trascina un po’ titubante sulle piastrelle del ring, senza staccare gli occhi dalla sue enorme avversaria.
Siobhan è impassibile come sempre, pare quasi assorta in chissà quali pensieri. Non appena Eric dà il via, assume una posizione di guardia e, per diversi secondi, rimane completamente immobile.
Annie è visibilmente innervosita, ma fa del suo meglio per mantenere la calma. Un po’ resto sorpresa nel vedere che non c’è traccia di rassegnazione nel suo sguardo.
C’è tensione, certo, forse un po’ di paura. Ma non rassegnazione.
- Lo scontro non è equilibrato!
Mi rendo conto di aver commentato a voce troppo alta non appena mi ritrovo gli sguardi di tutti puntati contro. Quattro alza gli occhi al cielo, mentre Eric si lascia sfuggire un sogghigno odioso.
- Se una persona è forte e coraggiosa ogni scontro è alla sua portata – spiega in tono calmo e leggermente irrisorio – Non è carino avere così poca fiducia nei confronti della tua amica.
- Lei è mia sorella, cazzo! – sbotto furiosa serrando i pugni, mentre Irina si para prontamente tra me e lui, cercando di calmarmi – E’ mia sorella e tu lo sai benissimo, Eric! E non resterò a guardare mentre quella gigantessa la massacra di…
- Maledizione, Darcy, chiudi il becco!
Quasi sento a malapena le minuscole mani di Irina premute contro le mie spalle. Mi volto verso Annie a bocca spalancata, quasi faticando a sostenere il suo sguardo furibondo.
- Basta perdere tempo! – ci rimprovera Eric, senza però togliersi il ghigno dalla faccia – Voi due, cominciate a combattere, prima che faccia notte!
Sono quasi tentata di chiudere gli occhi. Non è una mancanza di fiducia nei confronti di mia sorella, probabilmente darei per spacciato chiunque si mettesse contro Siobhan.
Annie è piuttosto tenace, molto più di quando ci si aspetterebbe da lei: para qualche colpo, schiva, ogni tanto manda a segno un gancio. Però non cambia il fatto che non abbia mai picchiato qualcuno in vita sua e che la cosa sia parecchio evidente.
Quasi mi sembra di avvertire di persona il pugno che l’ha appena colpita allo zigomo destro, facendola cadere a terra. E’ la peggior tortura a cui mi si possa sottoporre.
“Svieni” supplico a fior di labbra “Ti prego, Annie, svieni o arrenditi!”
Una morsa mi serra lo stomaco non appena la vedo rialzarsi per la quarta volta, sempre più ansimante e malconcia.
Il volto di Siobhan è contratto in un’indecifrabile espressione, sembra quasi esitante. Capisco il suo stato d’animo non appena la vedo mordersi il labbro mentre atterra Annie per la quinta volta: non prova piacere nel farle del male, ma non ha scelta. Se si rifiutasse di combattere verrebbe subito bollata come debole o vigliacca.
Annie crolla a terra altre quattro volte prima di svenire: Siobhan le assesta una gomitata dietro il collo, mandandola lunga distesa sul pavimento del ring.
Non riesco a capire se il silenzio innaturale che mi circonda sia reale o se le mie orecchie si stiano semplicemente rifiutando di catturare qualsiasi suono. Vedo Kyran salire sul ring: prende in braccio Annie e si volta per dire qualcosa a Quattro che osserva impassibile la scena.
No, non è il mondo ad essere congelato in un silenzioso oblio, è il mio cervello che sta cercando in tutti i modi di estraniarmi dalla realtà. Sono completamente paralizzata, probabilmente mi sto pure dimenticando di respirare.
All’improvviso, le mie gambe cominciano a muoversi da sole, sempre più in fretta, la rabbia e la frustrazione mi stanno lentamente divorando dall’interno. Non so dove sto andando, probabilmente sto cercando di raggiungere Kyran che si allontana verso l’infermeria.
Vado improvvisamente a sbattere contro qualcosa, anzi, qualcuno, e l’impatto mi provoca un colpo di tosse: Quattro serra ermeticamente le mani sulle mie braccia e comincia a spingermi verso la postazione che ho abbandonato. I miei tentativi di opporre resistenza sono totalmente vani, la sua forza è nettamente superiore alla mia.
- Lasciami! – mi sorprendo a gridare – Porca puttana, lasciami! Devo andare da lei!
La sua voce tonante mi colpisce i timpani più violenta di un pugno: - Smettila! Pensi di superare l’Iniziazione dando di matto ogni volta che le succede qualcosa?
Sento Eric ridacchiare tra sé, ma decido di ignorarlo, dargli corda servirebbe soltanto a farmi imbestialire ulteriormente. Non appena mi ritrovo nuovamente in fila, pesto i piedi a terra con rabbia, stringo i pugni e rivolgo  a Quattro un’occhiata furente.
- Avanti i prossimi!
Lo scontro tra Irina e Ed è piuttosto breve: la mia amica, dopo esser stata atterrata, decide di arrendersi un istante prima che l’ex Candido si getti su di lei colpendola con una gomitata al viso.  Eric fa un cerchio attorno al nome di Ed con aria visibilmente contrariata, mentre il trasfazione, dopo esser sceso dal ring, mi rivolge un sorrisetto falso.
- Ultimi due sul ring!
Non mi sento minimamente in ansia per lo scontro che sto per affrontare: Nate è alto pressappoco come me ed ha un’aria terribilmente gracile. Di sicuro non ci sarà alcun gusto nello scontrarsi con un avversario del genere, a meno che non si riveli sorprendentemente agile o intelligente.
Lancio uno sguardo apprensivo a Kyran, che è appena tornato dall’infermeria, ma ricevo soltanto un pollice alzato in segno d’incoraggiamento.
- Cominciate – ordina Eric, senza più alcun entusiasmo.
Non mi metto nemmeno in posizione di guardia, mi limito semplicemente ad avventarmi sul mio avversario, ben decisa a chiudere la questione il prima possibile. Devo assolutamente andare in infermeria per vedere come sta Annie.
Nate sbarra gli occhi terrorizzato e indietreggia rapidamente, fino ad inciampare sul limite del ring. In meno di un secondo, si ritrova fuori dal quadrato a gambe all’aria.
Di bene in meglio…
- Alzati e torna a combattere! – intima Eric, incrociando le braccia muscolose – E mostra un po’ di coraggio!
Nate obbedisce subito al primo ordine, ma sembra non aver afferrato bene il secondo: per due minuti buoni non fa altro che scappare per il ring come un coniglietto spaurito, cercando di evitare il più possibile i miei colpi.
Io inseguo e lui fugge: sembra quasi che stiamo giocando ad Acchiapparella come due bambini.
Che situazione imbarazzante.
Finalmente, le sue gambe decidono di ribellarsi e lui si ferma ansimante, le mani premute sulle ginocchia. All’inizio sono un po’ incerta: posso colpirlo ora che è completamente inerme? Se lo attaccassi risulterei vigliacca?
Ma poi mi torna in mente l’immagine di Annie che viene sbattuta violentemente contro il pavimento del ring e capisco che non sono disposta ad aspettare. E sono abbastanza certa che Eric non troverà il mio comportamento riprovevole.
Afferro Nate per la spalla, lo giro dalla mia parte e gli sferro un pugno sulla mascella che gli fa compiere un paio di giri su sé stesso, prima che stramazzi definitivamente al suolo.
Osservo per qualche secondo il mio avversario svenuto, sentendomi più sporca di un tubo di scarico difettoso. I trasfazione rimasti in palestra – Dough, Holly, Siobhan, Ed e Irina – mi fissano con volti inespressivi, non riesco a capire se siano disgustati dalle mie azioni o semplicemente stanchi per via della pesantissima lezione.
Eric traccia un cerchio attorno al mio nome, dopodiché appoggia la lavagna su un tavolino e si rivolge a noi in tono duro: - Bene, per oggi avete finito. Un paio di incontri sono stati leggermente interessanti, la maggior parte, però, si è rivelata davvero patetica. Vi conviene alzare il livello se non vorrete ritrovarvi con un biglietto di sola andata per la terra degli Esclusi.
- Oh, dà loro un po’ di tregua, Eric! – scherza Kyran, salendo sul ring e prendendo in braccio Nate – Devo dire a mia sorella che fai il bulletto con gli iniziati?
- Dacci un taglio, Kyr - replica subito Eric, perdendo però la solita baldanza.
Kyran mi strizza l’occhio, dopodiché si avvia verso l’uscita della palestra, trasportando senza alcuna fatica il leggerissimo corpo di Nate.
Mi volto verso Quattro, che non ha ancora aperto bocca, e gli domando in tono freddo: - Ora posso andare a vedere come sta mia sorella?
Lui dà un’alzata di spalle e si volta per raggiungere la seconda uscita: - Fa’ come ti pare.
Aspetto che Irina mi raggiunga, dopodiché la prendo per mano e la trascino con me in direzione dell’infermeria.


- Hai un aspetto orrendo.
Annie sorride, mentre mi siedo sul bordo del letto su cui è adagiata. Ha tre enormi lividi violacei sul viso: uno sullo zigomo destro, uno sopra il sopracciglio sinistro ed uno a lato del mento.
- Sappi che quando ti toccherà combattere contro Siobhan non ti invidierò affatto – risponde lei prontamente – Mi sembra di esser stata investita da un branco di orsi infuriati.
- Orsi con i capelli rossi – scherza Irina, guardandosi attorno distrattamente – Io probabilmente sarei finita come te se non mi fossi arresa.
- Sì, appunto! – faccio eco, assumendo un tono severo – Perché non ti sei arresa, Annie? Volevi sul serio essere massacrata di botte?
Mia sorella alza gli occhi al cielo: - Darcy, non mi sono arresa perché non volevo farlo, punto. Non sopporto dover rinunciare a qualcosa senza prima aver tentato il tutto e per tutto.
- A volte quasi dimentico che sei più cocciuta di un mulo – replico sospirando – Comunque avrei preferito che anche Nate si arrendesse, invece che costringermi ad inseguirlo per tutto il ring. E’ stato davvero imbarazzante.
Getto una rapida occhiata al ragazzino riccioluto, disteso su un letto poco distante da quello di Annie: è ancora privo di sensi e gli si sta formando un brutto livido sulla guancia.
Non posso fare a meno di sentirmi in colpa, ma al contempo mi sorge spontanea una domanda: che diavolo è venuto a fare tra gli Intrepidi?
- Se tu ti sei sentita in imbarazzo per aver atterrato quel coniglietto, io cosa dovrei dire?
La voce di Rick, tonante ma in qualche modo gradevole, mi porta a voltarmi verso destra: l’ex Rigido si solleva sui gomiti per mettersi seduto, ma si blocca quasi subito con una smorfia di dolore, premendosi la mano contro il torace: - Merda, che male! Non avrei mai immaginato che quello spilungone picchiasse così duro.
- Fossi in te riposerei ancora un po’– osserva Irina in tono pragmatico – Tanto sono le sei passate, siamo liberi fino a domani mattina.
- Non ho bisogno di riposare! – protesta lui con fare spavaldo, cercando di spostare le gambe oltre il bordo del letto – Non intendo restare qui a girarmi i pollici un istante di più!
- Alla tua età non dovresti fare i capricci – lo rimbrotta la mia amica, mentre io ed Annie ci sforziamo invano di trattenere le risate – Mio cugino Axel è molto più responsabile di te, ed ha solo cinque anni!
- Beh – la interrompe Rick, assumendo all’improvviso un’aria maliziosa – Forse, se tu venissi sotto le coperte con me, avrei un motivo per restare…
Irina alza gli occhi al cielo, fingendo di ignorare me e Annie che ormai non respiriamo quasi più dal ridere: - Sai che ti dico, Rick? Fa’ quello che ti pare.
Il moro amplia il sogghigno, dopodiché, flettendo apposta i bicipiti, cerca di darsi lo slancio per scendere dal giaciglio, ma si blocca all’istante non appena una voce femminile, calda e matura, lo ammonisce: - Io darei ascolto alla tua compagna, Iniziato.
Mi volto incredula verso la soglia dell’infermeria, dove una donna alta sulla trentina ci fissa sorridendo, appoggiata con la spalla allo stipite della porta. Indossa una giacca in pelle nera e porta i capelli castani legati in una coda. La riconosco all’istante come la figlia maggiore di Aurus Barry.
- Ciao – saluta con fare socievole, facendo scorrere lo sguardo per tutta la stanza – Vedo che qui abbiamo i primi infortunati dell’Iniziazione. Spero non sia nulla di grave, domani avrete tutti una giornata molto interessante…
- Salteremo da un treno all’altro? – scherza Rick, strappando un paio di risatine ai presenti, Blade compresa.
- Anche quella è un’attività interessante – concede la donna, incrociando le braccia – Ma non è quello a cui mi riferisco. Domani sarà una giornata speciale perché  i trasfazione impareranno ad usare le armi, mentre gli interni approfondiranno delle fantastiche tecniche di combattimento militare.  
Intorno a me si levano dei mormorii di approvazione, provenienti soprattutto dai feriti degli interni. Anche Rick sembra piuttosto compiaciuto del programma, mentre Annie si morde il labbro con un’espressione dubbiosa: - Non ho mai preso un’arma in mano, a parte i coltelli da cucina…
- Nemmeno io – sussurra Irina – A meno che la punta di un compasso non conti…
Apro la bocca per rispondere, ma mi blocco non appena Blade fa un paio di passi in avanti, entrando nella stanza. Sofferma lo sguardo su ognuno di noi, dopodiché riprende a sorridere, assumendo un atteggiamento confidenziale: - Allora, trasfazione, come vi state trovando qui?
Solitamente è difficile che mi trovi a corto di parole, ma in questo momento non ho la più pallida idea di cosa rispondere. Mi sembra un po’ strano che la figlia di un capofazione – un capofazione tremendo come Aurus Barry – si interessi di un gruppetto di poveri sfigati che potrebbero non passare l’Iniziazione.
Fortunatamente, Irina sembra non condividere le mie sensazioni, infatti risponde con vocetta squillante: - Per ora non è tanto male.
- Non hai ancora visto niente! – ride un iniziato interno con la testa bendata, ricevendo un’eco di risatine da parte dei compagni.
Blade strizza l’occhio alla mia amica e replica in tono calmo: - L’importante è non lasciarsi abbattere e affrontare con determinazione le proprie paure. Il coraggio non fa certo miracoli, ma aiuta in moltissime situazioni.
- Speriamo – risponde Annie, irrigidendosi non appena una figura alta e massiccia si staglia contro la soglia.
Eric si sporge appena verso l’interno della stanza, senza degnarci di alcuno sguardo, e richiama l’attenzione della signorina Barry con un “Ehi!” quasi sussurrato.
Mi fa un effetto stranissimo vedere il sorriso entusiasta che gli rivolge lei, ma, soprattutto, mi inquieta da morire sentire il tono incredibilmente pacato che lui utilizza per parlarle.
- Tuo padre ti sta aspettando nella sala delle riunioni, dovete discutere di quella faccenda in sospeso con il Tenente Kahn.
- D’accordo, grazie, adesso arrivo – sussurra lei, volgendo poi lo sguardo verso di noi – E’ stato un piacere conoscervi, ragazzi.
Qualcuno mormora un imbarazzato “Arrivederci”, altri invece rispondono al saluto con fare più spavaldo.
Per quanto riguarda me, resto ferma, muta e immobile, osservando la strana donna allontanarsi verso il corridoio, raggiungendo il nostro simpaticissimo capofazione.
Probabilmente sono l’unica ad aver visto Eric mettere un braccio attorno alle spalle di Blade, poiché né Irina né Annie fanno alcun commento a riguardo.
- Strana tipa – commento, per rompere il silenzio che si è creato – Insomma, perché mai dovrebbe interessarsi a noi?
- Da quello che ho sentito, la signorina Barry è una persona molto “alla buona” – risponde Irina, attorcigliandosi distrattamente una ciocca di capelli biondi attorno all’indice – A me è sembrata simpatica.
- A me è sembrata una gran figa - s’intromette Rick, beccandosi un’occhiataccia collettiva – Peccato solo per l’età.
- Oh, non penso che l’età rappresenti un problema, sai?
Mi mordo nervosamente la lingua, mentre Nicole, che sembrava esser rimasta per tutto il tempo priva di sensi, si mette a sedere sul letto assumendo un’espressione maligna: - Ci sono delle voci molto interessanti sul suo conto…
- Per favore, chiudi il becco, Barbie! – brontola uno degli interni, un tipo dai capelli color sabbia di nome Wyatt – Ho un gran mal di testa in questo momento e la tua voce è fastidiosa.
Nicole lo fulmina con lo sguardo, dopodiché si alza in piedi, afferra un paio di scarponcini che si trovano accanto al suo comodino e si allontana a passo spedito fino ad uscire dalla stanza e sparire nel corridoio.
- Non so voi, ma io comincio un po’ a capire Rick – sospira Annie, poggiando la nuca contro la testiera del letto – Starsene qui, alla lunga, diventa davvero pesante.
- Vuoi che ti porti in dormitorio? – domando, alzandomi in piedi e tendendo le mani per aiutarla – Dai, vieni, però devi promettermi che starai comunque a letto.
- Va bene, mamma – replica Annie con una linguaccia, aggrappandosi ai miei polsi – Se farò la brava, però, esigerò dei cioccolatini.
- Oh ma domani avrai qualcosa di meglio! – esclamo, indecisa se sentirmi eccitata o preoccupata – Delle adorabili e pericolose armi tutte per te…


***
Angolo dell’Autrice: Ok, non sono per niente soddisfatta di come sia venuto il capitolo, non so perché ma è stato un po’ un parto scriverlo. Spero che il prossimo venga meglio.
Comunque, abbiamo un pochino approfondito alcuni personaggi ma la strada è ancora lunga e molti di loro hanno in serbo delle sorprese. Come amo ripetere “Non giudicate mai nessuno nei primi capitoli”.
Nonostante quello che potrebbe sembrare, io non odio affatto Eric, anzi XD Non è una brava persona, però come personaggio lo apprezzo molto. Ma naturalmente, cerco di renderlo per quello che è, non posso dargli un atteggiamento amorevole e non posso farlo giudicare positivamente dalla narratrice della storia, visto che i loro caratteri sono piuttosto incompatibili XD
Ho provato a presentare un pochino anche Blade, che spoilera allegramente i programmi degli iniziati, mentre suo fratello, che qui ha avuto un ruolo molto marginale, lo approfondirò di più a partire dal prossimo capitolo.
E a proposito di Blade… beh, lei è abbastanza particolare, non so come verrà accolta dai lettori. Come tutti gli altri, la conosceremo meglio nei capitoli successivi.
Finisco di annoiarvi, scusate se quello che avete letto non è granché.
Al prossimo capitolo!  
  
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