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Autore: Tigre Rossa    04/02/2015    1 recensioni
"Sherlock Holmes non aveva mai avuto amici, e questo era un dato di fatto.
Dopotutto, lui era un sociopatico iperattivo ad alta funzionalità, uno psicopatico, un uomo diverso dagli altri, che passava il tempo a fare strani esperimenti, a studiare cadaveri ed ad inseguire criminali.
Non era propriamente, dunque, il genere di uomo adatto alle amicizie.
Eppure, alla fine, un paio di amici li aveva.
Tre, per la precisione."
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amici
 

 
 
“Io non ho amici.”
 
 
Sherlock Holmes non aveva mai avuto amici, e questo era un dato di fatto.
 
Dopotutto, lui era un sociopatico iperattivo ad alta funzionalità, uno psicopatico, un uomo diverso dagli altri, che passava il tempo a fare strani esperimenti, a studiare cadaveri ed ad inseguire criminali.
Non era propriamente, dunque, il genere di uomo adatto alle amicizie.
 
Eppure, alla fine, un paio di amici li aveva.
 
Tre, per la precisione.
 
La signora Hudson, che continuava a ripetere di non essere la sua governante eppure gli preparava sempre tutto ciò che le chiedeva.
La sua dolce padrona di casa, che lo trattava quasi come un figlio cresciuto e un po’ testardo e che, esattamente come avrebbe fatto con un vero figlio, lo rimproverava, rassicurava e a volte coccolava.
Quella donna gentile ed affabile che sopportava con un sorriso sulle labbra i mille pezzi di cadaveri disseminati nel frigo, il violino suonato alle tre di notte, gli spari alla parete e i numerosi poliziotti che andavano e venivano dal suo appartamento.
 
Poi, Lestrade, che lo coinvolgeva sempre nelle sue indagini ed aveva piena fiducia in lui e nelle sue capacità, per quanto i suoi metodi fossero poco convenzionali e i suoi modi incredibilmente indelicati.
L’uomo che, con il suo fare burbero e le sue battute poco divertenti, dimostrava veramente interesse e preoccupazione per lui, per la sua salute, per la sua vita.
L’ispettore che era sempre stato dalla sua parte, anche quando i suoi colleghi avevano cercato di fargli cambiare idea su di lui e lo avevano spinto a portarlo in centrale, perché lo conosceva e proprio per questo non poteva credere che fosse un bugiardo, un imbroglione, un farabutto.
 
E, soprattutto, John, il suo John.
Il capitano dal cuore d’oro e i nervi d’acciaio che era entrato di colpo nella sua vita e che ne era diventato parte integrale, trasformandola totalmente.
L’ex soldato coraggioso che lo seguiva ovunque andasse, si preoccupava per lui, scusava le sue rispostacce e i suoi comportamenti inadeguati, condivideva con lui quella droga chiamata adrenalina, sopportava le sue lune storte e le sue giornate no, e non si lamentava mai.
Il medico gentile che aveva fatto di tutto per lui; aveva corso, aveva recitato, aveva rinunciato a decine di fidanzate e serate romantiche, aveva sopportato stranezze su stranezze, aveva addirittura ucciso per lui.
L’unica persona che aveva sempre creduto in lui e si era sempre battuto per lui, anche quando avevano il resto del mondo contro, anzi, soprattutto quando avevano il resto del mondo contro.
L’uomo che era stato sempre al suo fianco, cambiando non solo la sua vita, la sua mentalità, ma lo stesso Sherlock.
 
La signora Hudson, Lestrade, John.
 
Le persone che l’avevano reso un uomo migliore, che gli avevano colorato la vita, che l’avevano trasformato e reso felice.
Coloro che erano sempre stati con lui.
Coloro che l’avevano confortato, sostenuto, amato, protetto.
 
Loro tre erano i suoi amici, i suoi unici amici.
Ed anche quello era un dato di fatto.
 
 
“I tuoi amici moriranno se non lo farai.”
 
 
Sherlock Holmes, solo su un tetto, con l’unica compagnia del cadavere di Moriarty, pensava a questo, guardando nel vuoto e risentendo nella mente le sue parole, le sue minacce.
Sapeva che non poteva permettere che ciò che aveva detto si avverasse.
Non poteva permettere che i suoi unici amici venissero uccisi.
Non poteva.
 
Per un attimo, gli tornarono in mente le ultime parole di John, prima di lasciarlo e correre dalla signora Hudson.
 
 
“Gli amici ti proteggono.”
 
 
In quel momento, Sherlock prese la sua decisione.
 
Come loro avevano protetto lui, adesso toccava a lui proteggere loro.
 
Anche se questo voleva dire perdere tutto.
 
Compresi gli unici amici che avesse mai avuto.
  
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