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Autore: Giadavnt    06/02/2015    2 recensioni
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questa storia. E' formata da due soli capitoli ed è ambientata in un futuro mondo invaso dagli zombie. Jade vive nella Città, una zona circondata da alte mura in cui vivono tutti i sopravvissuti. Suo padre è il capo della Città. Quest'ultimo però muore in battaglia e tocca a lei prendere il suo posto. Vedremo la sua reazione alla morte del padre e la sua parte psicologica che cadrà lentamente insieme alla Città. Storia ispirata da uno dei miei tanti sogni strani.
Genere: Horror, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio di soprassalto nel mio letto. E' stato solo un sogno? Un incubo? No impossibile. Il dolore era troppo reale, ciò che toccavo lo sentivo davvero. Mi guardo le mani addormentate che formicolano e li ricevo la conferma che tutto è davvero accaduto. Alla mano sinistra ho l'anello nero con il serpente argentato. Sento di nuovo le lacrime venirmi agli occhi alcune fuoriescono. “Tu sei come tuo padre! E per questo devi reagire!”. La voce di Philip mi rimbomba nelle orecchie. Come posso reagire?! Ho solo 17 anni! Come faccio a mettermi a capo di una città? Come potrei dare ordini a coloro che sono più grandi di me e hanno più esperienza!?

Scuoto la testa e sposto la coperta per scendere dal letto. A piedi nudi sento chiaramente il pavimento freddo, le gambe mi tremano e mi reggo per qualche secondo al materasso per trovare l'equilibrio. Le lacrime scendono ancora dal mio viso. Non riesco a reggermi in piedi figuriamoci ad occuparmi di un intera comunità e salvarla da quelle creature orribili. Creature che si sono presi mia madre e mio padre. Me li hanno strappati via. Mi rimetto in posizione eretta e attraverso la mia stanza. Mi fermo di fronte alla grande vetrata che si affaccia proprio sulla piazza della Città. La stessa piazza dove ieri ci eravamo ritrovati tutti e dove sono venuta a sapere della morte di mio padre.

Guardo il cancello, le mura: non ne usciremo mai da questa situazione! MAI! Perché non diamo semplicemente un taglio a questa storia e ci arrendiamo?! Dove arriveremo continuando in questo modo?! Prima o poi comunque moriremo tutti, perché non toglierci il pensiero ora. Mi reggo in piedi poggiandomi al muro. Per un attimo mi sembrano quei muri di ferro e comincio a darci pugni contro con tutta la forza che ho in corpo. Il muro crolla, le creature cominciano ad entrare nella Città. Le persone si barricano nei palazzi mettendo le assi di legno davanti alle porte. Arrivo vicino al cassettone della mia stanza. Guardo tutto ciò che c'è sopra, le foto. Non riesco a sopportare la loro vista, la vista di quei momenti felici ormai andati, le butto a terra e il vetro di infrange. Le finestre esplodono e schegge cadono in terra. Guardo i pezzi trasparenti e lucidi sul pavimento.

-Mamma mi è caduto il bicchiere! Scusa, non l'ho fatto apposta!- e poi un pianto. Mia madre si avvicina alla bambina, me da piccola, e mi consola mentre le lacrime continuano a scendere. Rivivo la scena come se fosse davanti ai miei occhi. Ma ormai sono rimasta sola, non ci sarà più Lei a consolarmi e dirmi che va tutto bene. Non riesco più a reggere quell'immagine e cerco di uscire dalla stanza tenendomi al muro. Tenendomi allo scorri mano comincio a scendere le scale, ma poi mi fisso a guardare la ringhiera di legno che accompagna le scale. Pitturata di bianco, mi sembra troppo immacolata e pura per questo mondo. Senza esitare afferrò una sbarra e tiro verso di me spezzandola. La stessa fine fanno anche le seguenti. Nel frattempo le assi di legno dietro le porte si spaccano e crollano sotto la forza delle creature permettendo a queste ultime di entrare nei palazzi e cominciare a divorare gli uomini che si trovavano sul pianerottolo.

Sento le grida straziate, le implorazioni e le maledizione che fuoriescono da un numero indecifrato di bocche. Metto le mani sulle orecchie ma le voci non si arrestano e dalla confusione cado dalle scale. Anche ora che sono a terra la voci continuano a unirsi diventando suoni confusi e incomprensibili. Mi rialzo a stento e vado verso la porta d'ingresso. Quando sono già quasi arrivata inciampo cadendo sulla porta e rompo il pannello superiore di vetro che la costituiva. Alcune piccole schegge mi graffiano la testa e il volto e sento un liquido caldo che mi bagna il viso. Con quel poco di equilibrio che ritrovo apro la porta. Come la mia sento tutte le serrature che scattano e si aprono emettendo un “click” all'unisolo.

Le urla aumentano e si aggiungono nuove voci più acute che gridano. Stavolta sento anche qualche pianto. Sono sul ciglio della porta e guardo la piazza invasa da cadaveri, alcuni a terra, altri in grado di stare in piedi e camminare. Cado in ginocchio sentendo le forze abbandonarmi. E davvero arrivata la fine? Presto faremo tutti parte di questo incubo e forse non saremo più in grado di pensare, di provare emozioni. Saremo solo corpi che vagano spinti da istinti primordiali e cannibaleschi. Tutto ciò che ci rende umani andrà via. Vedo Vick che combatte al centro di un gruppo di zombie. Alcuni cominciano ad avvicinarsi a me. Lo vedo urlare qualcosa ma non lo sento troppo distratta dalle urla che si agitano nella mia mente. Ormai i mostri sono davanti a me ma non scappo, non cerco di difendermi. Sono stata io a volere tutto questo e ora ne pago le conseguenze. Sento dei denti che mi affondano nel collo e la pelle che si strappa. Ora voglio solo morire e non vedere tutto ciò che ho causato.

- And you held it all but you were careless to let it fall...and I was by your side, powerless-

Angolo autrice
Ecco qui la seconda e ultima parte. spero vi sia piaciuta questa mia piccola pazzia. Grazie mille a tutti coloro che leggeranno. Se volete lasciate qualche piccola recensione (con consigli e domande se qualcosa non vi è chiara) che fa sempre piacere all'autore :)
Giada00

  
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