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Autore: ElizabethPierce    06/02/2015    0 recensioni
Salve a tutti questa è la mia prima fanfiction! Spero vi piaccia.
Si parla di una ragazza ibrida, metà signora del tempo metà umana, sorella del nostro mitico Dottore! Ma lei non si rigenera come tutti gli altri, proprio perché è un ibrido ed è capace di fare una cosa che nessun altro sa fare. La storia sarà centrata sulle tre rigenerazioni della ragazza:Izy Carlyle, Sette Tod e Elizabeth Pierce. Nelle due ultime rigenerazioni avrà anche un'intensa e complicata storia d'amore col misterioso Royal. Non voglio anticiparvi altro, godetevi la lettura e fatemi sapere se vi piace!
Ps. Il Dottore è indicato col nome di Rob da bambino ma naturalmente è un nome di pura invenzione visto che il suo nome non è ancora stato rivelato e non credo si saprà mai.
Genere: Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, TARDIS, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Corri! Corri più veloce che puoi!-

Sono le 6.00 del mattino. L'aria è gelida e il corpo di Olli e Rob non riescono più a riscaldarmi. 
Mi alzo di scatto e Rob apre gli occhi -Che succede?-
-Oh niente, sento freddo e sto cercando di pensare ad altro. Dove sono papà e mamma?-
-Non ne ho idea, ho dormito di sonno pesante stanotte-
-Ma fammi il favore, non ci credo per niente-
Forse aveva dormito sul serio di sonno pesante dopo tutte quelle notti insonni, occupate da
fughe continue. La seconda grande guerra del tempo era iniziata, e ci dovevamo adattare.
Non avevamo più la nostra bella casa, le nostre belle comodità, gli amici, l'accademia...
Eh sì, a Olli e Rob mancava anche quella ma Rob aveva cominciato da solo una settimana.
Io essendo la più piccola non potevo ancora freguentarla devo prima finire l'accademia elementare e superare il test di ammissione alla accademia superiore.

Mamma Elize è solo mia madre. Olli e Rob sono figli della moglie precedente di papà, una signora del tempo
morta durante un loro viaggio nel tempo. Papà e mamma si sono incontrati durante l'ultimo viaggio di papà con
Freema e non se l'è più tolta dalla testa. Dopo un periodo di agonia, pianti e notti insonni decise di andarla a prendere
per farla sua companion ed è lì che a poco a poco si sono innamorati. Allora Olli aveva 10 anni e Rob solo 5. Olli ha subito
accolto mamma Elize in famiglia. Gli mancava troppo una figura materna nonostante fosse già "grande" e l'ha vista subito in lei.
Rob invece no. L'ha sempre accusata di aver rubato il posto alla sua di mamma e non l'ha mai veramente accettata. Posso
capirlo in parte ma una volta l'ha trattata davvero male e non mi sono fatta andare ancora del tutto giù questo comportamento.
Lei gli ha sempre voluto bene come se fosse figlio suo, proprio come ha fatto con Olli nè di più nè di meno ma Rob ha un carattere
particolare e forse non lo capirò mai.
Dopo di che sono nata io. Non sarei dovuta nascere perchè la fusione di un signore del tempo e un umano e quasi impossibile ma
c'erano stati altri casi e miei genitori non hanno avuto paura di rischiare. Fecero delle ricerche e alla fine trovarono su Gallifrye altri 
cinque ibridi due dei quali erano morti per cause sconosciute. Gli altri tre erano vivi e vegeti ma non sono riusciti a contattarli in tempo visto che sono nata un pò prima del previsto.
Non dovrei avere particolari complicazioni ma l'unico mistero rimasto da svelare e quello della rigenerazione. Sono capace di 
rigenerarmi? Se sì, funziona come per tutti gli altri signori del tempo? Ma se ho il corpo di un umano e il cervello metà umano e
metà signore del tempo come faccio ad avere la capacità di rigenerarmi? Beh spero di scoprirlo molto tardi.
Ho sempre avuto un ottimo rapporto coi miei fratelli. Con Olli ci siamo sempre voluti bene, e si occupa sempre di me da quando 
sono nata. Ha un bellissimo istinto paterno e spero abbia tanti figli a cui dimostrarlo. 
Con Rob ci sono state complicazioni. Fino a pochi anni fa era come se non esistessi per lui. Poi un giorno l'ho salvato dai suoi
compagni di scuola e ha cominciato a darmi retta. L'ho già detto, è difficile da capire, ma nonostante abbiamo 5 di 
differenza credo di averlo capito almeno in parte. Soprattutto quella volta in cui quei suoi compagni non facevano altro che
prenderlo in giro e io, bimba innocente di sette anni sono riuscita a farli chiudere bocca con una sola frase. Beh erano proprio
degli ingnoranti. Sostenevano che chi scappasse alla visione del vortice temporale fosse un perdente e che invece loro erano riusciti
a guardarlo per più di dieci minuti. Il fatto è che quell'anno solo un ragazzo era riuscito a guardare il vortice per più di un solo minuto
che oltretutto era diventato amico di Rob. Tutti gli altri si sono messi a piangere e solo mio fratello è scappato via. Caso mai erano
loro i perdenti visto che chi scappa dal vortice temporale non è altro che un vero viaggiatore del tempo e Rob lo ha dimostrato. Il mese
scorso mi ha portata in un centro di riparazione TARDIS e si notavano subito i suoi grandi occhioni a cuoricino lucidi alla vista di quelle 
macchine del tempo mentre io ridevo di gusto. Mi ha zittita subito ma io ho continuato e siamo dovuti uscire. Quando mi ha chiesto con tono di rimprovero perchè ridessi così tanto gli ho risposto -Dovresti innamorarti di una ragazza non di un TARDIS!- e lui serioso mi ha risposto -Ma lei è una ragazza! Vedi? Siete tutti uguali credete che io sia pazzo- oh io non credo che lui sia pazzo. Io credo che lo diventerà molto presto.
Ero stata analizzata da molti medici fino ad allora, e per loro ero in perfetta salute e non avrei mai rischiato la mia vita per problemi fisiologici.
Avevo il cervello in perfetto equilibrio, naturalmente più intelligente di quello umano ma non troppo visto che non c'era il rischio che la mia testa scoppiasse per la troppa conoscienza. Certo erano un pò dubbiosi di come avrei reagito alla visione del vortice temporale ma bisognava aspettare ancora 5 anni prima di scoprirlo. Ero curiosa, volevo vederlo, guardarlo, analizzarlo, ammirarlo. Il tempo è indescrivibile ma papà usa cinque semplici parole: Wibbly Wobbly Timey Wimey Stuff. Per lui è questo il tempo. Per me è solo qualcosa di fantastico.

La guerra era iniziata da 7 giorni. Il primo giorno siamo rimasti chiusi in casa. Papà non è stato arruolato nell'esercito perchè considerato invalido a causa della sua gamba rotta che non ha voluto aggiustare con l'energia rigeneratrice per non sprecarla. Alle 7.00 del mattino di quel giorno una bomba è stata sganciata sopra la nostra villa. Gli inquilini al piano di sopra, a cui avevamo affittato la casa sono morti. Avevano appena avuto un figlio. Siamo scappati e ci siamo rifuggiati dalla nonna. Il nonno è ancora arruolato e non ha intenzione di lasciare l'esercito per nessuno motivo. Non si hanno notizie dello zio nè tanto meno di zia Kelly. Rimaniamo là per una notte. Altra bomba, casa accanto, e una ventina di bombardamenti vicini. Questo luogo non è più sicuro, dobbiamo trovare un'altra parte della città. La nonna viene arrestata. Non ne so il motivo. Troviamo una stalla. Una vecchissima stalla dopo aver camminato per sette ore. Abbiamo poche coperte e la paglia come letto ma mamma e papà ci obbligano a distenderci e chiudere gli occhi. Obbediamo ma sentiamo le loro voci spaventate, terrorizzate, confuse. Sento papà dire che da questa guerra non ne usciremo vivi, e la mamma lo rimprovera della sua poca fiducia allo stato. Ma ha ragione, anche Olli mi aveva detto che una vittoria come quella avuta nella prima grande guerra del tempo non l'avremo mai più avuta. Ci avevano aiutati i daleks. Sì proprio coloro che adesso ci stavano attaccando, forse anche con un buon motivo visto che i signori del tempo non hanno ancora pagato il prezzo dell'aiuto durante la guerra precedente. Ma non ci sono solo loro. Tutti i pianeti sono in lotta tra di loro, per un motivo o per un altro e ogni volta è la stessa storia. Papà raccontava di essere sopravvisuto alla prima guerra grazie a un TARDIS dove si era rifugiato. E' stato l'unico sopravvissuto della sua famiglia. Non ho paura. So che noi, la mia famiglia, può farcela. Questa capanna non è tanto male e abbiamo un pò di cibo con noi. I bombardamenti prima o poi finiranno, i daleks non sono tipi da lunghe guerre.

Ci alziamo dal "letto" e svegliamo Olli sperando sappia dove sono finiti i nostri genitori. Non ne ha idea. Non ha dormito molto bene per cui ha sentito delle voci ma non è riuscito a capire di cosa si trattasse. Usciamo fuori, stando molto attenti. Non c'è nessuno. Adesso siamo preoccupati. Di certo non ci hanno lasciati qui da soli quindi non possono essere scappati ma non li hanno neanche potuti arrestare visto che avrebbero preso anche noi. Olli nota un cellulare sulla panca, è quello di papà. Lo afferra e risponde alla chiamata che sta arrivando, è papà. Olli dice solo pronto, con voce molto confusa.
-Olli state bene vero?! Dimmi che state bene!-
-Ssi papà, sstiamo bene, ma dov-
-Non importa adesso metti in conferenza e fai ascoltare ai tuoi fratelli-
-okay-
Olli attiva la modalità conferenza e viene proiettata l'immagine di papà sulla parete. Dietro lui vedo solo fuoco e polvere.
-Bambini miei vi prego semplicemente di ascoltare, ho poco tempo. Ho guarito la mia gamba con l'energia rigeneratrice. Stanotte io e la mamma siamo scesi in città sperando non ci fossero bombardamenti. Siamo riusciti a trovare un TARDIS. Ho spinto la mamma dentro, lei non voleva ma doveva farlo. Ho programmato il TARDIS in modo che la portasse sulla terra, il suo pianeta. Voglio che almeno lei si salvi. Non possiamo nasconderci dentro un Tardis perchè quello di vostra madre era l'ultimo e Alfred mi ha detto che tutti quelli fuggiti coi loro Tardis sono stati uccisi per vigliaccheria. Non voglio che succeda anche a noi. Ho trovato il nonno e mi sono arruolato. Voglio che questa guerra finisca il più presto possibile. Adesso non pensate che vi abbia abbandonato. Ho usato un filtro invisibile e ho nascosto tutta la stalla. Non vi troveranno mai ma non dovete mai uscire al di fuori del raggio di un metro altrimenti l'effetto si annulla. Rimanete là e fatevi forza l'un l'altro. Cercherò di mandavi qualcuno o qualcosa che vi porti del cibo. Vivremo ve lo prometto. Vi amo, ci vediamo presto.-
-Ma pa...- dissimo insieme, ma lui attaccò prima. Rob scoppiò in lacrime. Olli buttò il cellulare per terra. Io non sapevo cosa fare o dire e rimasi immobile. Poi Rob parlò con la voce un pò singhiozzante.
-Non è giusto! Non è giusto! Io voglio stare con lui! Prima la mamma e poi lui! E tutto questo per cosa? Per salvare TUA madre, il suo amore più grande! Ma perfavore! Io non ci voglio stare qui! Io me ne vado, lo vado a cercare!-
-Rob non dire cavolate! E ritira quello che hai detto su Elize! Lei è umana, non c'entra nulla con i sognori del tempo e non lo ha fatto nemmeno di sua volontà. E' colpa di papà se è ritornata sulla terra e non è vero che ama di più lei. A me pare ci abbia messo abbastanza al sicuro da tutto e da tutti! E poi siamo insieme cos'altro vorremmo di più?-
Io non parlai. Continuavo a fissare il vuoto. Che nostro padre ci volesse bene non c'era dubbio e anche la mamma ce ne voleva. Rob era arrabbiato ma gli passerà. Gli deve passare.
-Izy vuoi dire qualcosa? -
-No. Non ho nulla da dire.-
-Avrai una tua opinione no?-
-Beh, secondo me dovremmo stare tutti zitti. Siamo troppo piccoli per capire che diavolo succede li' fuori no? E concordo con te Olli meglio se rimaniamo insieme in questa stalla. Non ci divertiremo e avremo paura ma sempre meglio di niente. Siamo fortunati, diciamo.-
-A volte mi sembri tu la più grande-
E Olli scoppiò in una risata e io appresso. Rob rimane sempre sulle sue.

E' l'alba. Mi giro intorno. Rob è scomparso. Siamo fregati. 
-Rob! Dov'è Rob!-
-Ma era qui fino a un minuto fa!-
-No no se è uscito, se è andato a cercare papà, lo uccido con le mie stesse mani.-
- Oh Oliver calmati! Sarà uscito a prendere una boccata d'aria-
-Non lo dici con aria convinta-
-No-
Usciamo dalla stalla, la percorriamo lungo il suo perimetro. Niente. è scappato. Il filtro è svanito. 
-Cosa vuoi fare Izy?-
-In che senso?-
-Lo sai in che senso. Vuoi rimanere qui o seguiamo Rob?-
-Tu cosa vorresti fare? Cosa ti dice il cuore non collegato al cervello?-
-Non ho un cuore non collegato al cervello!-
-Oh si che lo hai!-
-Okay, lui mi dice di andare a recuperare Rob, perchè ormai sono passati due mesi e lo capisco sia andato in confusione mentale e abbia fatto una cavolata. Poi non abbiamo più cibo quindi moriremo di fame se rimaniamo qui.-
-Quindi andiamo?-
-Si ma tu che vuoi fare?-
-Io mi fido di te. Come ho sempre fatto-
Dopo un abbraccio stritolante, ci mettiamo in cammino. Deserto, tutto deserto. Le case sono distrutte. 
Arriviamo in città dove regna il caos totale. Gente che scappa da una parte e dall'altra. Cadaveri per terra. Cerco di non guardare per paura di vedere mio padre o Rob in mezzo a tutta quella povera gente. Si sente un forte rumore venire da lontano che viene confuso dalle urla. Olli è ancora accanto a me, non voglio perdere anche lui. 

Ci ritroviamo schiacciati tra la folla senza capire nulla. Vedo papà. Sono felice, sorrido. Olli scompare. Mi giro e non c'è. Dov'è Olli? Aiuto sono di nuovo nel panico. Sono per la prima volta nel panico. Non vedo più papà. Corro in mezzo alla folla fino a che non inciampo sul suo corpo. Rimango in silenzio. Ci sono i daleks. Tanti daleks che circondano la folla e cominciano a sparare doppi colpi. Cerco di non piangere. Non c'è tempo. Devo trovare Olli o Rob. Almeno loro. Corro, corro fuori la folla e riesco a sfuggire ai daleks. Mi volto e Olli è davanti a una grossa macchina da guerra. La più grande macchina da guerra vista. E' una tigre enorme, gigante autonomizzata. Lo guarda e poi gli sferra due grosse zampate. Attorno a lei ce ne sono altre ma molto più piccole. Queste saranno cinque volte me. Una mi guarda. Mi ha vista. Mi sono fatta vedere.
Sono fregata. Corro. Corro più veloce che posso. Ricordo le parole di papà mentre giocavamo ad acchiappa il mostro. Io correvo e lui mi diceva -Corri! Corri più veloce che puoi!- Ma quella volta c'era lui. E rideva. Adesso sono sola e ho paura. Corro verso il palazzo dell'accademia superiore. Non è lontano da dove papà e Olli sono stati uccisi. Entro e mi ritrovo nel cortile dove gli studenti fanno il test. Davanti a me c'è il vortice del tempo. La finestra è aperta. Rimango a guardarlo. Se era quella l'ultima cosa che dovevo fare nella mia vita ne sono felice ma c'è qualcosa di strano. Il vortice sta uscendo dalla finestra. Mi entra dentro. Mi sento piena, viva ma cado a terra e sbatto la testa. La tigre mi ha colpita ma anche lei è a terra. Non si muove più. Mi guardo intorno, vedo solo sangue. Forse mi ha colpita alla schiena. Mi sento sempre più debole. Non vedo più niente. Il nulla, l'oblio.



  
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