Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Little_Lotte    08/02/2015    1 recensioni
Rivisitazione personale della prima stesura di " Frozen- il Regno di Ghiaccio".
Elsa e Anna, sorelle affezionate ed estremamente devote l'una all'altra, sono diverse come il giorno e la notte: La prima, calma e posata, è da tutti considerata come un perfetto esempio di grazia, regalità ed eleganza; la seconda, chiassosa e impacciata, si è ormai guadagnata la fama di essere solamente una pasticciona e combina guai.
Mentre Elsa si prepara a diventare regina, Anna deve fare i conti con i propri complessi di inferiorità... Ma se un bel giorno qualcosa cambiasse, ribaltando del tutto i ruoli?
Se un giorno Elsa decidesse di fuggire dalle proprie responsabilità, basterebbero il coraggio e il buon cuore di Anna a rimettere a posto ogni cosa?
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dell'Incoronazione, Elsa si svegliò almeno un paio di ore prima dell'orario prefissato.

Aveva faticato a prendere sonno e le poche ore trascorse a dormire furono comunque più che sufficienti a farle decidere di abbandonare il letto prima ancora che le fosse stato richiesto.

Del resto, era decisamente troppo nervosa per poter continuare a dormire.

Faceva ancora molta fatica a realizzare che di lì a poche ore sarebbe diventata a tutti gli effetti la regina di Arendelle e la cosa, naturalmente, la spaventava da morire.

Sarebbe stata davvero all'altezza di quel compito? Certo, aveva trascorso molti anni a studiare per diventare una buona sovrana, ma si era trattato semplicemente di lezioni teoriche e non era certo la stessa cosa saperle mettere in pratica.

E se non fosse stata in grado di governare il regno?

No, no.. Adesso smettila, Elsa!” si ammonì mentalmente, rigirandosi nel letto e ficcando la testa sotto al cuscino “Non devi pensare al peggio, cerca di essere ottimista. Sei sempre stata un'ottima studentessa, non dovrebbe essere così complicato per te saper mettere in pratica la teoria.”

Continuò a rigirarsi fra le lenzuola, fino a quando non decise che era arrivato il momento di uscire fuori; l'orologio a pendolo segnava ancora le sei e mezzo ma Elsa era troppo agitata per restarsene a letto, così si diresse a passo lento verso la propria stanza da bagno e iniziò a prepararsi con molta calma.

Iniziò dai capelli, spazzolandoli per diversi minuti e poi acconciandoli in un'elaborata crocchia; si guardò allo specchio con aria soddisfatta e sorrise.

Bene, molto bene.” pensò fra sé e sé “ Questo è davvero un ottimo inizio.”

Poi si diresse verso il proprio guardaroba, lo aprì e lo esaminò con attenzione per decidere quale fosse l'abito più adatto per l'occasione, optando infine per un vestito di colore nero e verde (un brillante color acquamarina), al quale avrebbe abbinato un elegante mantello viola.

A quel punto, mancava solamente la corona.

Elsa sospirò profondamente e si guardò con fierezza allo specchio, assumendo uno sguardo e una posa estremamente austeri.

Sì, pensò fra sé e sé, poteva farcela.

Non vi era assolutamente niente di cui aver paura, niente che potesse in qualche modo farle dubitare di essere all'altezza del suo compito di governare Arendelle.

Niente che potesse farla sentire troppo inesperta o inadeguata.

Era quasi arrivato il suo momento, il momento in cui finalmente avrebbe abbandonato tutte le sue paure e avrebbe preso in mano il governo del suo regno, come una vera regina.

Come una vera donna.

La ragazza sospirò profondamente e poi si diresse in fretta verso la sua scrivania, sulla quale era ammassata una moltitudine di carte e documenti; mancavano ancora due ore all'inizio della cerimonia e di certo non le avrebbe fatto male ripassare il proprio discorso ancora una volta.

*

Quella stessa mattina, Anna sembrava non avere alcuna voglia di alzarsi.

A malapena riuscì ad udire la voce del suo cameriere personale addetto alla sveglia e anche quando lo fece, continuò a rigirarsi fra le lenzuola mugolando e senza mostrare alcuna intenzione di abbandonare il proprio letto.

Tutto questo perché, ovviamente, non riusciva ad immaginare niente di peggiore che assistere quella mattina alla tanto attesa incoronazione di sua sorella Elsa.

Non che non fosse felice per lei, al contrario: Sapeva che Elsa era in attesa di questo momento praticamente da tutta una vita e sarebbe stata molto contenta di vedere sul suo volto quell'espressione soddisfatta e appagata che lei ben conosceva.

Tuttavia, non riusciva proprio a tollerare l'idea di dover trascorrere un'intera giornata al fianco di una regina, circondata da persone adoranti che – di questo ne era certa – avrebbero passato tutto il tempo a elogiare la neo sovrana, ignorando completamente la presenza di Anna, così come avevano sempre fatto sin da quando la giovane principessa ne aveva memoria.

Sarebbe stata una giornata decisamente da incubo e Anna non aveva la benché minima intenzione di farne parte.

<< Principessa Anna! Su, principessa... E' ora di alzarsi. Non vorrà certo fare tardi proprio il giorno dell'incoronazione di sua sorella. >>

Sì.” pensò Anna fra sé e sé, ficcando la testa sotto il cuscino “Anzi, personalmente preferirei non presentarmi affatto.”

<< Su, principessa... Davvero non volete partecipare alla festa? >>

Anna, a quel punto, si tirò su di scatto quasi fosse stata colpita da un fulmine.

La festa... Aveva quasi dimenticato quel piccolo particolare: sicuramente sarebbero state presenti moltissime persone, molte delle quali provenienti da regni lontani, e nessuna di esse avrebbe mostrato alcun genere di pregiudizio nei suoi confronti; nessuna di esse avrebbe pensato di farla sentire esclusa o messa da parte.

Era finalmente arrivata per lei l'occasione di farsi notare da qualcuno

Saltò fuori dalle coperte e si precipitò in bagno, lavandosi e sistemandosi i capelli alla velocità della luce per poi indossare – non senza qualche difficoltà – un elegantissimo abito di colore verde, da lei stessa accuratamente scelto per l'occasione.

Non perse troppo tempo dietro alla colazione e uscì fuori dal castello, immergendosi fra la folla: ogni angolo era ricoperto di fiori e decorazioni colorate, tutto il regno era in totale fermento per la tanto attesa cerimonia d'incoronazione e nessuno, dal maniscalco al fornaio, sembrava riuscire a parlare d'altro.

<< Sarà una cerimonia davvero fantastica! Riuscite a crederlo? La nostra principessa Elsa finalmente diventerà regina! >>

<< Già, come passa in fretta il tempo! Sembra solo ieri che era ancora una bambina e guardate adesso: la nostra regina. >>

<< E' un vero peccato non poter partecipare alla cerimonia, vorrei tanto vedere il suo abito... Sono certa che sarà veramente stupenda. Oh, che disdetta non essere nobili! >>

Anna, seminascosta in un angolo, non poté fare a meno di udire quella conversazione e allo stesso modo non riuscì a trattenere un ampio sorriso di soddisfazione; per quanto, nell'arco degli anni, le doti di sua sorella Elsa non avessero fatto altro che mettere in ombra le proprie, non riusciva proprio a non essere felice per lei e per tutta la gioia che quella giornata tanto importante le avrebbe riservato, anche in futuro.

In fin dei conti, restava pur sempre la sua meravigliosa sorella e – di lì a qualche ora – la sua regina.

<< E che cosa ne pensate della principessa Anna? Ci sarà anche lei alla cerimonia, oggi. >>

Anna drizzò immediatamente le antenne e si raggomitolò ulteriormente nel proprio nascondiglio.

<< Oh, non sono poi così curiosa di vederla. Certo, sicuramente è una fanciulla gradevole di bell'aspetto... Ma è una tale pasticciona! >>

<< Sì, sono d'accordo: non è aggraziata e raffinata come sua sorella, certe volte mi chiedo persino se sappia che cosa significa essere una principessa. >>

Gli occhi di Anna si riempirono di lacrime e la principessa dovette mordersi con forza il labbro inferiore per impedirsi di singhiozzare; ancora nascosta nel proprio cantuccio, si strinse le braccia al petto e sembrò farsi piccola piccola, la schiena premuta contro i mattoncini di quel muro che, al momento, sembrava essere il suo unico rifugio dalla cattiveria e dal disprezzo della gente.

<< Non credo che oggi in molti la degneranno di uno sguardo, poverina. Del resto, la cosa non mi sorprende affatto: come si fa ad accorgersi di una come Anna, quando davanti a sé ha una fanciulla come la principessa Elsa? >>

Anna emise un gemito e sentì il proprio cuore contrarsi dal dolore.

Aveva già sentito abbastanza ormai e voleva solamente andarsene da lì, scappare via il più lontano possibile... Forse persino lasciare Arendelle!

No, d'accordo... Forse quello era troppo.

Si limitò semplicemente a sgattaiolare fuori dal proprio nascondiglio e allontanarsi da lì, dirigendosi verso il luogo più vicino e solitario che le venisse in mente in quel momento: il molo.

Non che quel giorno fosse particolarmente solitario (vi erano navi provenienti da ogni direzione, appena attraccate e che trasportavano ospiti illustri invitati alla cerimonia d'incoronazione della principessa Elsa) ma era certamente meno affollato di molti altri luoghi e Anna, in quel momento, aveva decisamente bisogno di stare da sola; si mise a sedere sul pontile - senza neanche preoccuparsi di fare attenzione al proprio vestito - e sospirò profondamente, lo sguardo vacuo che fissava con disinteresse l'orizzonte.

Che stupida... Era stata una vera stupida a pensare che qualcosa sarebbe cambiato e che qualcuno, finalmente, sarebbe riuscito a vederla per ciò che era veramente, senza lasciarsi influenzare da qualche stupido pregiudizio.

Le persone, a quanto pare, non cambiano mai.

Dovrei imparare ad accettarlo.” pensò la principessa fra sé e sé “Dovrei semplicemente accettare il fatto che nessuno in questo Regno mi prenderà mai in considerazione, almeno fino a quando ci sarà Elsa... Il che significa più o meno per sempre!”

Sbuffò con tutto il fiato che aveva in corpo.

Forse era arrivato il momento di smetterla di preoccuparsi, pretendere di essere speciale e arrendersi al fatto che per tutta la vita lei non sarebbe mai stata niente di più che una semplice riserva, una ruota di scorta, un ombra in netta contrapposizione con la luce abbagliante irradiata da sua sorella Elsa.

Eppure io non sono così. Se solo qualcuno mi desse l'occasione di dimostrarlo...”

<< Hey, scusami... Potrei chiederti un'indicazione? Temo proprio di essermi perso. >>

Anna ebbe un leggero sussultò e si voltò di scatto, allarmata dalla voce maschile che risuonò alle sue spalle; quella voce, dal timbro basso e corposo, apparteneva ad un giovane che a prima vista non poteva avere più di vent'anni, alto e di bell'aspetto, con occhi verdi e capelli rossicci, il portamento distinto e un elegante divisa bianca e verde indosso.

Ad Anna per poco non mancò completamente il fiato: era bellissimo.

<< S-sì, certo. >> farfugliò la ragazza, arrossendo completamente << Io... Sì, certo. >>

Il ragazzo ridacchiò sommessamente e le rivolse un sorriso cortese, che la fece arrossire ancora di più.

<< Sto cercando il castello di Arendelle, sono stato invitato alla cerimonia d'Incoronazione della principessa Elsa. >> disse << Vengo in veste di ambasciatore da parte delle Isole del Sud. >>

Anna lo guardò curiosamente: << Isole del Sud? >>

Lui annuì e indirizzò un leggero inchino verso Anna; poi allungò una mano verso di lei, per aiutarla a rialzarsi.

<< Principe Hans, molto lieto. >>

<< Principessa An... Ooops! >>

Anna afferrò la mano e si tirò su, ma nel tentativo di rimettersi in piedi inciampò nei propri piedi e scivolò in avanti, atterrando fra le braccia di Hans; il principe ridacchiò sotto i baffi, cercando comunque di non sembrare troppo scortese.

<< Hey, fate attenzione. >> le rispose in tono premuroso, mentre l'aiutava a rimettersi in piedi << In questo modo rischiate di farvi del male. >>

Anna annuì silenziosamente, desiderando piuttosto sprofondare sotto terra che continuare a guardare negli occhi quello sconosciuto dopo aver fatto con lui una così pessima figura; per sua fortuna, il principe Hans non sembrava essere troppo dispiaciuto da quell'incontro, al contrario, si dimostrò immediatamente molto gentile e comprensivo.

<< Chiedo scusa, non volevo certo mettervi in imbarazzo, né tanto meno mancarvi di rispetto. >> disse << Se avessi saputo sin dal principio che eravate una principessa, non mi sarei mai sognato di... >>

<< Oh, no... Non importa. >> lo interruppe immediatamente Anna, con fare imbarazzato << Non me la sono certo presa, io... Non sono quel tipo di principessa. >>

Hans la guardò curiosamente, come se avesse percepito in lei una certa malinconia.

<< Lo dite come se fosse una cosa negativa. >> osservò << Qual è il problema, principessa? Ho forse detto qualcosa di sbagliato? >>

Anna abbassò mestamente lo sguardo e si morse il labbro inferiore, con fare titubante.

Il suo primo istinto sarebbe stato quello di confidarsi con quell'estraneo e per quanto le convenzioni sociali le imponessero un atteggiamento ben più distaccato, si chiese per un attimo se aprirsi con lui non fosse effettivamente la soluzione migliore per porre fine al suo malessere – o quanto meno, lenirlo il più possibile. La sua parte razionale – sembra che davvero ne avesse una – le avrebbe certamente suggerito di non dare troppa confidenza agli estranei, ma il cuore e lo stomaco erano di tutt'altro avviso e Anna, d'altro canto, non era mai stata quel tipo di persona che da retta alla propria testa.

<< Non si tratta di voi, principe Hans, è solo che... Beh, diciamo semplicemente che oggi preferirei essere in qualsiasi altro luogo fuorché qui. >>

Hans la fissò con aria interrogativa.

<< Cosa... Perché? >> domandò << Non siete contenta di partecipare alla cerimonia d'incoronazione? >>

<< Oh, no... Per nessuna ragione! >> rilanciò prontamente Anna, facendo una smorfia << Vedete, io... Io sono molto più di una semplice principessa: io sono la principessa Anna di Arendelle, la sorella della futura regina. >>

Hans strabuzzò gli occhi per la sorpresa.

<< Oh, Santo... Milady! >>

Hans s'inchinò nuovamente di fronte alla principessa, stavolta con fare più solenne.

<< Ecco, no... No, era proprio questo che volevo evitare. >> farfugliò nervosamente Anna, arretrando leggermente << Non è necessario simulare così tanto rispetto, personalmente preferirei che mi risparmiaste questa forma di ipocrisia. >>

<< Cosa... Ipocrisia? >> Hans si tirò nuovamente su e rivolse lei uno sguardo perplesso << Che intendete dire? >>

Anna sospirò profondamente: << Che fingete di portarmi rispetto quando in realtà pensate che io sia una creatura insulsa e tutt'altro che meritevole di attenzione. Lo pensano tutti, perché mai voi dovreste essere diverso dagli altri? >>

<< Io sono diverso dagli altri. >> le rispose Hans << O quanto meno, non penso di voi niente di tutto ciò. Come potrei, del resto? A malapena vi conosco. >>

Anna sospirò mestamente.

<< Sareste il primo, allora. >> mormorò << In genere le persone non hanno una grande opinione di me. >>

<< Non riesco a capirne il motivo. >> rilanciò prontamente Hans << Come ho già detto, io vi conosco a malapena ma... Beh, avete un'aria così graziosa e sembrata una personcina decisamente gradevole. Perché mai qualcuno dovrebbe avere una pessima opinione di voi? >>

Anna era quasi sul punto di aprirsi del tutto, ma proprio in quel momento udì il fastidioso rintocco delle campane che suonavano a festa e che le fecero immediatamente realizzare che era arrivato il momento di andare.

<< Oh... Le campane. >> sbuffò la principessa << Mi dispiace, io... Devo andare. Sta per iniziare la cerimonia e io... Beh, devo andare. >>

<< Aspettate, principessa... Potrei venire anch'io con voi? >> rilanciò prontamente Hans, con una certa sfacciataggine << Come ho già detto, non sono del tutto sicuro di conoscere la strada per il palazzo e non vorrei certo rischiare di perdermi. >>

Anna si fece completamente rossa in volto e iniziò a balbettare.

<< Cosa... Voi... Volete davvero che io vi accompagni a palazzo? Sì, insomma... Io? >>

<< Lo ritenete troppo sconveniente? >> domandò Hans << In quel caso, potrei semplicemente... >>

<< Oh, no... No, niente affatto! >> lo interruppe Anna, ormai paonazza << Vi accompagnerei volentieri, sempre che a voi non dispiaccia l'idea di farvi vedere insieme a me. >>

Hans sorrise dolcemente.

<< Assolutamente no. >> rispose con voce morbida << Al contrario, sarò molto felice di farmi vedere in vostra compagnia. >>

Anna abbozzò un sorrisetto impacciato.

<< Attento a ciò che dite, principe Hans. >> disse << Potreste pentirvi ben presto di avermi dato tutta questa fiducia. >>

Hans ampliò il proprio sorriso e porse il braccio alla principessa, facendole segno di aggrapparsi ad esso.

<< Questo lasciatelo giudicare a me. >>

Anna, a quel punto, si sentì finalmente libera di accettare quella proposta ed afferrò il braccio di Hans, stringendosi a lui con una confidenza forse un po' troppo eccessiva.

Non che le importasse realmente, in effetti: era stanca di essere sola, stanca di essere costantemente sottoposta alle critiche e al giudizio delle persone che le stavano accanto e adesso che finalmente aveva conosciuto qualcuno apparentemente così disposto a darle fiducia, senza lasciarsi influenzare da alcun tipo di pregiudizio, non aveva nessuna intenzione di lasciarselo sfuggire.

Tanto più che, in questo caso, si trattava persino dell'uomo più bello e affascinante che avesse mai visto in vita sua.

<< Allora, principessa... Vogliamo andare? >>

Hans la guardò con occhi colmi di dolcezza e Anna dovette faticare parecchio per non permettere alle sue ginocchia di cedere e farla cadere rovinosamente a terra.

<< Sì... Certamente. >>

I due si incamminarono verso il castello a testa alta, continuando a parlottare e a ridere concitatamente, mentre tutti intorno a loro osservavano la scena con curiosità e, in alcuni casi, persino con stupore.

E per la prima volta in vita sua, Anna sentì finalmente che era arrivato anche per lei il momento di brillare.





N.d.A:   Rieccomi qua, finalmente ritornata all'aggiornamento. :)
Vi ringrazio ancora per la pazienza e per tutto il resto, sperando di continuare a rendere gradevole questa lettura :)
Vi abbraccio :3
  
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