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Autore: ButterflySeven    12/02/2015    1 recensioni
*Partecipa al "Rumbelle! Festival (EFP)" in occasione del Terzo Anniersario di SKin Deep*
Dopo la sconfitta delle tre Villain, Belle si ritrova a festeggiare al Granny insieme agli abitanti di Storybrooke, ma il cuore e la mente volano in altre direzioni...
Dopo mesi, il ricordo di ciò che ha fatto Rumple è ancora bruciante, ma l'uomo cercherà di avvicinarsi alla moglie.
Riuscirà Rumple a farsi perdonare? E come reagirà Belle all'ennesima richiesta di perdono dell'uomo?
ATTENZIONE SPOILER 4x11
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Buongiorno Splendori!
Questa ff nasce per partecipare all'inizia del
Rumbelle!Festival (EFP) in occcasione del terzo anniversario di SKin Deep.
Avevo a disposizione 15 promts a cui attingere per delineare questa ff. Io ne ho scelti 14:

- Cioccolato - Rose - Musica - Champagne - Tocco - Passione - Ferita - Pioggia/Temporale - Confessioni - Bar/Cafè/Locale - Primo Appuntamento - Cucinare - Film - Rabbia 
La storia è divisa in due parti. La seconda credo arrierà il giorno di San Valentino <3
Buona lettura!



 
Cuori Affamati
 


Era una fredda sera invernale, di quelle dove vorresti trovarti comodamente sdraiata nel tuo soffice letto, scaldata dal piumone imbottito, a guardare un film in televisione e lasciare che i pensieri ti abbandonino per far posto a qualche risata strappata dal film.
Invece si trovava al Granny, vestita di tutto punto, intenta a festeggiare insieme agli altri abitanti di Storybrooke la sconfitta del malvagio trio delle Villain.
- Propongo un brindisi a ognuno di noi- incitò David issando il calice - perché insieme siamo riusciti ancora una volta ad avere la meglio sui cattivi! -
- Alla salute!- fecero coro tutti gli altri.
Belle alzò meccanicamente il proprio bicchiere e bevve lo champagne in un unico sorso.
Ruby continuava a riempire i bicchieri di tutti e le fu grata quando si avvicinò per riempire il suo per l’ennesima volta.
Erano mesi che non beveva così tanto, anzi, non aveva mai bevuto più di un misero bicchiere in quelle occasioni di raduno collettivo, eppure stavolta aveva bisogno di dimenticare…
Desiderava semplicemente che le bollicine dello champagne potessero avvolgere la sua mente e farla soffrire un po’ meno.
Quanti mesi erano passati da quando aveva cacciato Rumple da Storybrooke? Forse più di tre, metà del quale l’aveva trascorso imponendosi di rifarsi una vita, di ricominciare da zero senza di lui.
Belle desiderava ritrovare se stessa e aveva iniziato dalle piccole cose, come il dedicarsi anima e corpo alla biblioteca e organizzando iniziative per i bambini della scuola per stimolarli a leggere.
Poi, però, una maledetta sera era accaduto l’impensabile.
Era andata al Granny per mangiare qualcosa e lì aveva incontrato Will, lo stesso ragazzo che aveva fatto arrestare dopo che aveva forzato l’ingresso della biblioteca e che si era addormentato (completamente ubriaco) abbracciato al libro di Alice in Wonderland.
Avevano iniziato a parlare del più e del meno, poi la conversazione andò ad approfondirsi ed entrambi rimasero sorpresi nel rivelarsi un passato amoroso davvero molto simile.
Parlarono a lungo, ma il ragazzo non smise di bere, così Belle tentò di aiutarlo a tornare a casa, nonostante fosse molto più alto di lei e faticasse a trascinarlo.
Il fatto che lui sussurrasse il nome di Anastasia mentre si dimenava barcollando non era certo un aiuto, così come non lo era scambiare LEI per Anastasia.
Ad un tratto il ragazzo si sporse e volle baciarla, ma Belle tentò di respingerlo dolcemente.
Quello che non si aspettava, era il veder uscire Rumple dal suo negozio e allontanare il ragazzo con la forza.
Non capì esattamente cosa accadde dopo. Seppe solo che il suo cuore venne trapassato come da mille lame e dovette far ricorso a tutta la sua forza interiore per non lasciarsi cadere al suolo.
Si guardarono per un instante, che sembrò durare un’eternità.
Rumple alzò una mano timidamente e quasi impaurito, ma la rabbia che credeva di aver domato in quelle lunghe settimane, tornò a prevalere su tutto il resto. Così si voltò e per la prima volta in vita sua, semplicemente scappò via.
Non voleva rivederlo, ma l’arrivo in città delle tre villain li aveva portati ad avvicinarsi più di una volta.
Belle provava un forte senso di rabbia ogni volta che i loro sguardi si incrociavano e a nulla servirono i tentativi di lui per riavvicinarla.
Passarono con il tempo semplicemente all’ignorarsi e Belle ne fu lieta, perché rivederlo la metteva sempre davanti a profondi conflitti interiori: da un lato c’era il risentimento, la rabbia, la delusione, ma dall’altro, c’era quell’amore che la alimentava da tempo immemore.
Eppure, quella sera seduta al banco del Granny, con la compagnia dell’intera città, non poteva fare a meno di pensare che le villain erano state sconfitte per merito di Rumple, che per una volta decise di non ucciderle, ma esiliarle in un mondo sconosciuto tramite una porta magica che scoprirono esistesse in una vecchia casa abbandonata in mezzo al bosco (forse l’ennesima del presunto stregone).
Si concesse un ultimo bicchiere di Champagne, poi salutò tutti e scappò via.
Il soffio del vento gelido le fece tremare le gambe e gli spruzzi d’acqua della pioggia, le bagnarono appena il viso e i vestiti.
Aprì l’ombrello e iniziò a camminare velocemente per arrivare presto a casa.
I tuoni illuminavano il cielo a giorno e Belle sperò solo di arrivare a casa sana e salva. Amava i temporali, ma anche stavolta solo quando era a casa, al caldo, sotto le sue amate coperte.
Aveva quasi raggiunto il vialetto dell’ingresso, quando notò qualcuno che la aspettava davanti al cancello.
Più si avvicinava, più sentiva il cuore accelerare i suoi battiti, perché conosceva fin troppo bene il profilo di quell’uomo di mezza età, sempre così elegante e perfetto, con i capelli striati di un bellissimo grigiastro, che lo rendeva ancora più intrigante.
Stavolta il suo viso non era contornato dal solito sorriso ambiguo, era serio e composto, con le mani in tasca e con la pioggia che gli inzuppava i vestiti, il viso, i capelli…
A guardare lui, poteva sembrare che non piovesse affatto, ma Belle non si lasciò influenzare dal fascino che emanava.
Si fermò davanti al cancello e cercò le chiavi nella borsa.
- Ciao, Belle…- cercò di iniziare lui. Ma Belle non rispose, così lui si sentì in dovere di continuare – ti ho aspettato per molto tempo… Pensavo tu fossi in biblioteca-
- Non ero in biblioteca- rispose asciutta, indispettita dal non riuscire a trovare le chiavi. Ma forse la colpa erano delle mani che tremavano come foglie (e la causa non era certo il freddo).
- A no? Eppure oggi pomeriggio era aperta, ho visto parecchi ragazzini entrare…-
Belle sbruffò. Continuava a spiarla di nascosto.
- Ero al Granny. Sai, stasera si festeggiava la vittoria sulle tre villain. Villain che, se non ricordo male, hai portato proprio tu!-
Trovò finalmente le chiavi e cercò quella giusta per aprire il cancello. Tenne con una mano l’ombrello e sperò di indovinare al primo tentativo.
- Belle, lo sai che Malefica era già qui, inoltre avevo bisogno di Ursula e Crudelia per tornare in città!-
- Ma io ti avevo esiliato! Quale parte del comando non ti è stata chiara?-
Al terzo tentativo riuscì ad aprire e affrettò il passo per arrivare a casa.
- Belle, tu sai che io tornerò sempre da te!- rispose inseguendola - Me lo hai detto tu stessa tante volte! Noi due non siamo fatti per perderci, ma per ritrovarci!-
A quel punto Belle non riuscì più a trattenere quella rabbia che aveva accumulato per mesi interi ed esplose come un vulcano.
Si voltò e per la prima volta dopo mesi, lo affrontò faccia a faccia.
- Rumple, ma non lo capisci?! E’ colpa tua stavolta! E’ vero, ti ho detto tante volte che ci saremmo ritrovati, che saresti tornato da me, ma le circostanze erano diverse! Ogni volta sono stati gli altri a dividerci, ma stavolta sono state le tue azioni a spingermi a lasciarti andare per sempre! Tu mi hai mentito, Rumple, mi hai mentito su tutto! Mi hai mentito già chiedendomi di sposarti su una promessa che non avresti mai potuto mantenere! Ti rendi conto di quello che hai fatto? Di quello che MI hai fatto? Quel maledetto guanto mi ha mostrato ciò che più ami e sai benissimo qual è stato l’esito della ricerca- le lacrime iniziarono a inondarle il viso e non seppe con quale forza riuscì a tenere ancora l’ombrello in mano – Tu non sai quello che ho passato, Rumple… Non sai come mi sono sentita e la rabbia che ho provato… Non voglio vederti mai più, voglio solo essere lasciata in pace…. Sono stanca di soffrire, quindi ti prego, lasciami andare… -
Belle si voltò, ma fu fermata da una mano dell’uomo, che la strattonò fino a farle cadere l’ombrello di mano.
Non seppe nemmeno lei come si trovò avvolta dalle sue braccia e quando il profumo di muschio le arrivò alle narici, per un attimo si dimenticò della rabbia e si lasciò avvolgere da quel dolce tepore che la inebriò e la scaldò nonostante la pioggia che picchiava sui loro corpi e il freddo che penetrava tra i vestiti.
- Belle, io ti amo… Ti amo davvero, te lo giuro… Ho sbagliato, lo so… E ti ho deluso, ma questa cosa del potere… Io non riesco a gestirla…-
Quelle parole ebbero lo stesso effetto di uno schiaffo in pieno volto. Belle lo allontanò da sé e corse verso casa, cercando disperatamente le chiavi della porta.
Rumple la seguì e lei non riuscì a chiudergli la porta in faccia, così lo lasciò entrare in quella che era la “loro” dimora.
Si strizzò i capelli inzuppati in un gesto disperato e si preparò al secondo round.
Rumple si era avvicinato e tentò di accarezzarle il viso, ma lei lo scostò, con ancora il mazzo di chiavi in mano.
- Devi andare via! Vattene, Rumple! Non ho voglia di vederti o di stare ad ascoltare le tue scuse! Io non pretendevo molto, volevo solo essere davvero tua moglie! Dovevi parlarmi dei tuo problemi, non tenerti tutto dentro! –
- Lo so, hai ragione….-
Cercò di avvicinarsi ancora, ma lei lo spinse via.
- NO! No che non lo sai! Tutta la città mi ha chiesto come avessi fatto a non accorgermi di nulla! E cosa dovevo rispondere, eh? Che ero troppo innamorata? Che l’amore mi aveva reso cieca? –
- No! Tu non sei stata cieca, è stata tutta colpa mia! Ti prego, Belle, devi ascoltarmi…-
Rumple la strinse a sé ancora una volta, ma Belle per l’ennesima volta tentò di respingerlo, usando tutta la forza che avesse in corpo.
Cercò di spingerlo lontano da sé, ma per sbaglio mise troppa forza nella mano destra e finì con il ferirgli il collo con una delle chiavi.
Quando Belle vide il sangue colare, si bloccò ricordandosi la stessa scena avvenuta al negozio, subito dopo il terribile confronto con lo specchio.
Quella volta lei si era sentita in colpa, credendo di aver usato il vero pugnale contro di lui, ma anche quella volta lui aveva finto, anche quella volta aveva preferito mentirle, piuttosto che affrontare la realtà.
- Sei un vile! Sei un codardo! Mi hai mentito! Mi hai mentito anche quella volta! Io mi ero fidata di te e ti avevo raccontato il mio segreto più terribile! E nemmeno quella volta sei stato capace di dirmi la verità!-
Iniziò a picchiargli ripetutamente il petto e l’effetto dello champagne non le permise di ragionare lucidamente su cosa stesse facendo.
Così iniziò a strattonarlo, a urlargli in faccia ogni suo rimorso. E ogni parola era una liberazione, era un macigno che andava a sottrarsi da quel cumulo che le teneva il petto chiuso in una morsa dolorosa.
Pianse e urlò e continuò a battere i pugni sul suo petto, completamente zuppo d’acqua.
Rumple non fece nulla, non le impedì di fermarsi, anzi, la lasciò sfogare finchè non ebbe più fiato, per poi lasciarsi abbandonare tra le sue braccia e piangere a dirotto.
- Ti odio…- gli disse tra i singhiozzi.
- Hai ragione…- le rispose lui accarezzandole i capelli impregnati d’acqua.
-… Però ti amo ancora…- confessò infine, sorprendendo persino se stessa.
- Lo so… E ti amo anch’io…-
Rumple le alzò il viso e i loro sguardi si incontrarono di nuovo, dopo quelli che parvero secoli.
I suoi occhi erano sempre molto espressivi e Belle potè leggervi tutto l’amore e tutto il dolore che vi era lì dentro.
All’improvviso si ricordò che entrambi erano inzuppati d’acqua e tentò di tornare in sé, indietreggiando di poco.
- Rumple, devi andare via. Tra noi è finita-
Lui fu colto da un attacco di tremito, che riuscì a scorgere nonostante la penombra.
Aveva lasciato il camino acceso per riscaldare casa e le fiamme creavano uno strano gioco di luci ed ombre sul suo corpo.
- Ma… Hai appena detto di amarmi…-
- Ti amo, è vero, ma ciò non toglie che non posso perdonarti-
Rumple tornò ad afferrarla per le spalle e lei stavolta mollò le chiavi, che caddero a terra con un tonfo e lo respinse con tutta la sua forza.
- Io ti amo, Belle! Devi credermi!-
- L’amore non basta! In un rapporto servono altre cose!- ribadì lei.
- Ti prego, Belle, ti prego… Posso ancora cambiare, posso cambiare davvero!-
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Belle lo afferrò per il colletto e portò il viso ad un soffio dal suo.
- SONO STANCA DELLE TUE PROMESSE! LO VUOI CAPIRE? NON PROMETTERE COSE CHE SAI GIA’ NON POTRAI MANTENERE! PARTI DA PICCOLE COSE, MA TIENI FEDE ALLE TUE PROMESSE!-
- Io ti amo, Belle… Ho solo bisogno di te…-
- Devi smetterla di appigliarti agli altri, devi imparare a credere tu stesso in ciò che dici! Devi volerlo tu per primo, non puoi aver bisogno sempre degli altri!-
Rumple singhiozzò appena e Belle si innervosì ancora di più.
- DEVI IMPARARE AD ASSUMERTI LE TUE RESPONSABILITA’, SONO STANCA!-
Ma inavvertitamente strattonò con troppa enfasi la camicia e fece saltare i primi due bottoni.
Entrambi si fermarono e si guardarono negli occhi.
Belle passò lo sguardo dai suoi occhi velati di lacrime, al petto che si intravedeva da quel lembo di camicia aperta.
Fu solo in quel momento che notò come il riverbero della luce facesse intravedere ciò che ci fosse sotto la camicia, grazie soprattutto all’acqua che l’aveva resa trasparente.
Si guardò lei stessa e notò con terrore che la camicia bianca era diventata quasi trasparente per via dell’acqua e il reggiseno nero venne messo in evidenza come se fosse davvero quasi nuda.
Alzò lo sguardo lentamente e notò che Rumple aveva seguito il suo sguardo e la stava fissando con particolare insistenza.
Si strinse il cappotto per coprirsi un po’, anche se ormai era davvero troppo tardi.
Rumple alzò lo sguardo e ciò che vi lesse, era lo stesso sentimento che aveva invaso lei.
Non servirono parole, o spiegazioni. Belle non si rese conto nemmeno di quello che fece, seppe solo che l’istante prima erano entrambi fermi a fissarsi e quello dopo si erano afferrati al volo e stretti in una morsa dolorosa.
Rumple la prese in braccio e la portò al muro più vicino. Le allacciò le gambe alla vita e tornò a fissarla negli occhi.
Bastò un attimo, un misero scambio di sguardi e Belle lo afferrò per i capelli e lo spinse a forza contro le sue labbra.
Non ci fu tempo per assaporare il momento, si cercarono subito con brama e desiderio.
Le lingue si intrecciarono in una danza complicata, si cercavano affamate, come se fossero a digiuno da mesi e mesi.
Rumple le aprì il cappotto e le accarezzò i seni da sopra la stoffa bagnata, poi scese freneticamente a sfiorare le gambe e palparle il fondoschiena.
Belle non si lasciò intimidire e con uno scatto afferrò i lembi della camicia e tirò con decisione, facendo saltare tutti i bottoni in un colpo solo.
Sospirò di piacere quando l’uomo spostò la bocca sul collo, torturandola baciando e mordicchiando ogni porzione di pelle.
Alzò il capo e gli fece più spazio, ma allo stesso tempo si fece forza sulle sue spalle e cercò di fargli scivolare la giacca.
Ma lui la teneva stretta e la giacca rimase lì dov’era, solo un po’ più scesa.
A quel punto Belle si spazientì. Gli strinse i capelli, costringendolo a lasciare la presa dal collo e gli mordicchiò il lobo dell’orecchio per poi soffiarvi suadente.
Lo sentì tremare di piacere e lei ne approfittò per staccarsi da lui e togliergli la giacca.
Gli sfiorò il petto con piccoli movimenti rotatori, poi passò al collo e stavolta fu lei a torturarli ogni lembo di pelle scoperto.
Rumple le carezzò la vita e si insinuò sotto la maglia bagnata per accarezzarle la schiena e liberarla dal fastidioso reggiseno. Tornò a sfiorarle il ventre piatto e salire ancora più su, per poterle accarezzare i seni, stavolta quasi del tutto liberi.
Il piacere le offuscò tutti i sensi, così, presa dalla frenesia del momento, si liberò lei stessa della gonna e iniziò ad indietreggiare per salire le scale.
Fu davvero un’impresa riuscire ad arrivare in camera da letto e Belle ebbe un brivido, perché erano mesi che non entrava in quella stanza.
Aveva preferito dormire nella camera degli ospiti, ma non lasciarsi avvolgere dai ricordi di loro insieme.
Rumple sembrò leggerle nel pensiero, perché si fermò un attimo e le accarezzò il viso.
- Ti amo, Belle….- le disse rassicurante.
Lei si sporse in punta di piedi e si trovò a un soffio di distanza dalle sue labbra.
- Ti amo anch’io…-
E non le importava cosa avrebbe pensato l’indomani, lo champagne la invitava a godersi a pieno quel momento, perché dopo mesi di freddo e solitudine, era tornata a sentirsi viva!
Lo fece sdraiare sul letto e gli salì sopra a cavalcioni.
Si liberarono entrambi degli indumenti e quando unirono i corpi, Belle tremò per quanto intense erano quelle sensazioni.
Si scambiarono di posizioni per parecchie volte, ma Belle seppe con certezza che non esisteva gioia più grande del fare l’amore con la persona che si ama.
La rabbia venne sopita e fece spazio solo all’Amore che entrambi provavano l’uno per l’altra.
Raggiungere il culmine, fu più emozionante che mai…
Belle urlò un’ultima volta, poi si lasciò accogliere dalle braccia di Rumple, del tutto esausta.
- Uhau, non mi ricordavo fosse così intenso…- confessò coprendo entrambi con le coperte.
- Immagino sia questo il motivo per cui le coppie a distanza provano tanto piacere nel fare l’amore con il proprio partner…-
Belle non commentò oltre, appoggiò il capo sul petto di Rumple e respirò a fondo.
Finalmente la testa era libera da qualsiasi pensiero e adesso sentiva davvero le bollicine annullare l’effetto di qualsiasi tipo di risentimento, o rabbia.
Il respiro di Rumple si fece subito leggero, segno che era già entrato nel mondo dei sogni.
Lei preferì godersi quel tiepido calore sotto le coperte, con la persona amata al suo fianco e con nel sottofondo il rumore della pioggia che si infrangeva sul tetto e sui vetri di casa.
 
 
Belle sentì il corpo venire percorso da un tocco leggero. Non capì cosa fosse, ma si sentì sfiorare con molta dolcezza e rimase a lungo in dormiveglia, non del tutto sicura se quel tocco fosse il frutto della sua immaginazione, o qualcosa di reale.
Il ricordo di quel sogno appena fatto era ancora vivido, le sembrava davvero di aver fatto l’amore con Rumple, ma quello non poteva che essere un sogno, perché le distanze tra di loro non erano mai state così ampie.
Si rigirò nel letto, ma percepì quel tocco farsi sempre più insistente e passare dallo sfiorarle le labbra, alle guance, per scendere sul collo, sulle spalle e morire ancora più giù, sotto le calde coperte.
Mugolò nel sonno, poi quel tocco scese a sfiorarle zone più intime e a quel punto si sentì come pungere da un ago e spalancò le palpebre.
Il sole era già alto nel cielo, ma non fu quello a farla urlare e alzare dal letto con uno scatto.
Era un incubo, o forse un sogno…. Non sapeva dirlo con certezza.
Il cuore aumentò la sua corsa e sentì la testa pulsare dolorosamente.
All’improvviso si ricordò che quello che credeva fosse un sogno, era invece la realtà nuda e cruda.
- Belle, va tutto bene…-
Vide Rumple alzarsi dal letto e stringerla forte, ma lei si sentì un po’ a disagio tra quelle braccia, nonostante la notte prima avessero svolto attività molto più imbarazzanti che abbracciarsi completamente nudi.
- Rumple, scusami ma… Faccio un po’ fatica a far finta che non sia successo niente… Insomma, quello che è successo stanotte è stato voluto da entrambi, ma… Non posso cancellare quello che hai fatto, Rumple…-
L’uomo si separò da lei, ma la tenne stretta per mano e la fece sedere sul letto, coprendo entrambi con il piumino.
Rumple rispettò la sua scelta di rimanergli distante e non la abbracciò, ma in compenso iniziò a parlare, dopo quelle che parvero ore di silenzio assoluto.
- Belle, hai ragione… Dico davvero, hai tutti i motivi di questo mondo per odiarmi e credere che io sia un codardo. Non negherò di esserlo, perché nonostante abbia cercato di cambiare davvero, dopo la morte di Bae ho capito che non importa quante volte cerchi di comportarmi da brava persona, io non lo sono… Io ho un passato oscuro e sono tutt’ora il dark one, ma hai ragione quando dici che c’è ancora spazio per l’amore, perché vedi… Tu sei diventata la mia luce, tu sei ciò che più amo a questo mondo, Belle…-
- Eppure il guanto mi ha mostrato qual è la tua vera debolezza, qual è la cosa che ami di più al mondo e mi ha portato dal vero pugnale!-
Belle si alzò in piedi, incapace di rimanere ferma ad ascoltarlo, ma Rumple non si arrese e continuò a parlare.
- E’ vero, il guanto ti ha portato dalla mia vera debolezza, ma sai, Belle? Quando ti ho raccontato del guanto, tanti anni fa, io credevo davvero che l’amore fosse solo una debolezza! L’ho ripetuto tante volte a Regina: l’amore ti rende debole! -
- Mi stai confermando che ho ragione!- gli urlò in preda a una crisi isterica.
Rumple si alzò e la tenne ferma per poterla guardare negli occhi.
- Io credevo che fosse così! Allora credevo che l’amore fosse solo debolezza, ma mi sbagliavo! L’amore non mi ha reso debole, l’amore mi ha reso forte!-
Belle smise di divincolarsi e lo fissò stupita.
- Cosa intendi dire?-
- Ricordi cosa ti dissi prima di morire? Quali sono state le mie ultime parole?-
Belle le ricordava perfettamente a distanza di tempo.
- Mi hai detto “Ti amo Belle, tu mi hai reso più forte…”-
- Esatto! Tu sei la mia forza! Non sei mai stata una debolezza, sei sempre stata il motivo per combattere e sacrificarmi! Non mi sono sacrificato per amore negli altri, l’ho fatto solo per salvare te e Bae, le persone più importanti della mia vita, le persone che amo e amerò per sempre!-
- Eppure, quella volta, mi avevi detto che il guanto ci portava alla cosa che amiamo di più… -
- Porta solo alla debolezza, io avevo dato una mia interpretazione… Ma la mia debolezza è e rimarrà sempre il pugnale… Il pugnale mi rende schiavo del potere, mi rende oscuro, mi cede poteri che altrimenti non avrei… E soprattutto mi dimostra che chiunque può controllarmi come un burattino e questo fa del pugnale la mia vera, grande debolezza….-
Belle inghiottì, non era ancora finita.
- Perché hai preso il cappello? -
Rumple cedette appena e si concesse qualche lacrima.
- Perché sono debole. Perché sono un codardo. Perché volevo tutto. Perché volevo il potere, volevo liberarmi del pugnale, ma allo stesso tempo non rinunciare a te ed Henry…-
Rumple si sedette sul letto e coprì il volto con entrambe le mani per tentare di non farsi vedere mentre piangeva.
Ma Belle conosceva bene la fragilità del suo carattere.
- Continua…- lo incitò.
- Questa cosa non l’ho mai detta a nessuno…-
- Beh, parlarne con qualcuno non può farti male… Abbiamo tutti i nostri segreti, ma marito e moglie dovrebbero cercare di aiutarsi a vicenda… -
Rumple si asciugò le lacrime e riprese a parlare.
- Quando Bae è morto e dopo che Zelena mi ha tenuto prigioniero, ho capito che non potevo rischiare di perdere l’unica cosa che mi era rimasta: te…. E’ vero, ti ho dato una copia del pugnale quando ti ho chiesto di sposarti, ma l’ho fatto perché volevo che tu fossi fiero di me… Volevo essere la persona che ti saresti aspettata di avere al tuo fianco… Volevo essere un uomo perfetto, un marito perfetto!... Ma dopo il matrimonio mi sono reso conto che stavo sbagliando tutto e credimi, Belle, avevo deciso di ripartire da zero, darti il pugnale vero e basare il nostro matrimonio sulla sincerità. Ma in quella villa, durante il nostro viaggio di nozze, ho trovato quel maledetto cappello e lì si è materializzata la mia soluzione: tentare di liberarmi del pugnale, smettere di essere schiavo del potere e provare a gestirlo da solo, in assoluta autonomia. Ma non volevo che tu potessi rimanere delusa dal mio comportamento, egoisticamente ho pensato che non rivelarti nulla ti avrebbe salvaguardato. Ma non è stato così. Io… Io volevo solo portarti fuori da Storybrooke, lasciarmi alle spalle questa città e il dolore. Volevo ripartire da zero, portarti in giro per il mondo insieme ad Henry, l’unica cosa che mi sia rimasta di mio figlio… Ma non volevo rinunciare al potere, perché senza la magia, sarei tornato ad essere il codardo del villaggio, l’uomo che Milah ha abbandonato perché era troppo debole… Io non volevo essere abbandonato anche da te e non potevo rinunciare al potere… -
- Lo sai benissimo che anche senza il potere, i miei sentimenti per te sarebbero rimasti immutati…-
- Belle, tu hai ragione… Ma io rimango ancora quel codardo che non riesce ad affrontare le sue paure… E una vita senza magia, è la mia più grande paura!-
Belle gli afferrò le mani e le baciò.
- Tutti abbiamo le nostre paure, Rumple… Ma l’errore sta nel non ammetterle! Tu sei umano! E’ normale avere timore dell’ignoto… Per te è più facile tentare di avere tutto, piuttosto che rinunciare a qualcosa, ma la vita è fatta di scelte e di sacrifici…- gli sorrise appena e poi continuò – la tua più grande paura è l’essere abbandonato ed essere costretto a vivere senza magia. Ma le bugie hanno fatto delle tue paure la realtà! E questo non sarebbe successo se mi avessi parlato prima delle tue insicurezze…-
- Io volevo solo renderti fiero di me…-
- Ma lo sarei stata se mi avessi raccontato la verità! Ma perché non lo capisci? Io amo tutto di te! Anche la parte più oscura! Quello che desidero davvero, è cercare di affrontare insieme queste situazioni e non vedermi imporre le tue scelte. La vita di coppia è data da due persone! Se vuoi stare con me, devi iniziare a comprendere questo…. Io non voglio che cambi per me, desidero solo vivere insieme ogni momento della nostra vita, specialmente quelli più dolorosi… Dobbiamo aiutarci, non distruggerci a vicenda. Ne abbiamo passate tante, insieme, ma dobbiamo fare in modo di non annullarci a vicenda. In questi mesi ho capito che io non posso dipendere solo da te, ho bisogno di pensare un po’ anche a me, perché dopo il nostro matrimonio, non ho fatto che vivere con il terrore che potessi avermi mentito e quando la mia paura si è concretizzata, ho capito che avevo speso tutte le mie energie a cercare di capirti, senza pensare un solo istante a me stessa. Questo non deve accadere mai più. Non voglio perdere me stessa, vorrei solo poter stare con la persona che amo, senza avere il terrore che tra di noi potrebbero continuare a esserci ancora bugie…-
Rumple annuì silenziosamente, ma Belle desiderava che capisse davvero quanto fosse importante quel discorso.
- Potrai mai perdonarmi per quello che ti ho fatto e ricominciare da capo?-
Belle lo guardò negli occhi. Il suo amore per lui non si era mai spento, ma non voleva che le sue fatiche per rifarsi una vita senza di lui, fossero annullate dopo le confessioni di quella mattina.
- Io ti amo, Rumple, lo sai bene… Ma ho bisogno di tempo per ricominciare a fidarmi di te… Le mie ferite sono ancora troppo fresche per poter essere rimarginate. Mi dispiace tanto, vorrei poter far finta di nulla, ma non ci riesco… Capisco le tue motivazioni, dentro di me le ho sempre sapute, ma mi sono sentita tradita, perché non hai avuto fiducia in me… Hai comunque preferito prendere le tue decisioni da solo e questo mi ha ferito profondamente… Diamoci del tempo, non sto dicendo che non torneremo insieme, ho solo bisogno di ricominciare a piccoli passi…-
Rumple le accarezzò il viso con dolcezza e a Belle era mancato molto il suo sorriso rassicurante e il suo tocco leggero.
- Abbiamo tutto il tempo di questo mondo. Ti aspetterò fin quando non sarai pronta, Belle. Perché ti amo e farei qualunque cosa per te…-
Belle si avvicinò piano e gli sfiorò le labbra.
- Grazie… Ma adesso è meglio se vai…-
Rumple le sorrise un’ultima volta, poi si alzò e cominciò a rivestirsi.
Belle lo osservò con attenzione. Era davvero bellissimo, ma il suo cuore era ancora nel pieno della tempesta, così lo lasciò andar via.
 
 
Per i giorni successivi, Belle cercò di non pensare a quanto era accaduto quella notte, eppure ogni volta che sentiva la porta della libreria aprirsi, in cuor suo sperava fosse lui.
La mattina era difficile alzarsi dal letto, perché aveva lasciato le lenzuola di quella notte e il profumo di Rumple le inebriava la mente fino a sentirsi male. Ma lei amava quell’odore, quindi era un po’ una dolce tortura.
Giorno dopo giorno, diventava sempre più distratta, tanto che parecchie volte sbagliò a registrare i dati delle consultazioni e dei libri presi in prestito.
La città era tornata alla pace assoluta e agli abitanti di Storybrooke non sembrò quasi vero il potersi godere quei primi giorni di febbraio in assoluta pace.
Eppure Belle non riusciva a gioire di quella nuova serenità, forse perché dentro di lei c’era un vuoto e quel vuoto era Rumple.
Era stata lei, una settimana prima, a supplicarlo di lasciarla andare, di volere i suoi spazi, ma la verità era che desiderava solo poter condividere quella pace con lui…
Aveva perso se stessa, ma adesso sentiva che le cose tra loro avrebbero potuto funzionare. Si erano chiariti ed era vero che Rumple aveva sbagliato con lei, ma era anche vero che lei aveva agito d’istinto quando lo aveva cacciato da Storybrooke e non gli aveva permesso di portarsi nulla con sé. Sicuramente anche lui avrà patito una forte solitudine, in quei mesi a New York, ma soprattutto aveva toccato il fondo perché non aveva più niente con sé. Rumple aveva perso tutto, ma nonostante questo aveva cercato con tutte le forze di tornare da lei.
Le tornò in mente quel discorso che le aveva fatto sul guanto e in effetti dovette dargli ragione. Anni addietro, le aveva spiegato che il guanto portava alla più grande debolezza, mentre la questione del vero amore era stata una sua aggiunta personale.
Forse era solo un’illusa, forse lo amava davvero troppo e non riusciva a scorgere la malvagità che c’era in lui. Ma lei lo amava a prescindere dall’oscurità.
Lei si era innamorata di quella bestia e dell’uomo che vi è dietro… E il soffrire per amore, era ormai il suo destino.
Perché l’amore è un sentimento talmente profondo, che è capace di farti toccare i massimi punti della vita: la felicità più assoluta e il dolore più assoluto. Non c’erano mezze misure, o non sarebbe stato un vero amore…
Sentì la porta della libreria aprirsi e lei si affrettò a riporre il libro nella mensola.
- Arrivo subito!- urlò da dietro lo scaffale.
Non udì risposta, ma quando tornò al bancone, il cuore ebbe un sussulto.
- Ciao…- le disse lui sorridendole appena.
- Ciao…-
Belle si diede una sistemata alla gonna e ai capelli, più per un gesto meccanico che per il misero tentativo di apparire più presentabile.
- Spero di non disturbarti…-
- Oh, no, non disturbi affatto… Stavo solo… Io… Stavo leggendo un libro - rispose imbarazzata – sai, la settimana scorsa sono arrivati dei nuovi libri e… Alcune volte preferisco leggerli per poter dare un consiglio alla gente su cosa prendere…-
- Oh, certo, fai bene…- gli rispose lui continuando a sorriderle. E lei si sciolse. Quanto le era mancato il suo sorriso. E i suoi occhi…
Sì, in quel momento si sentiva davvero una ragazzina innamorata. Eppure erano marito e moglie!
- Avevi bisogno di qualcosa?- gli chiese imbarazzata.
- No, io… Stavo andando ad aprire il negozio, ma tuo padre passava per la città con il suo furgoncino e… Ed ho pensato di portarti questa…-
Le porse una bellissima rosa rossa e lei si illuminò per quel gesto così semplice, ma pieno di tanti ricordi.
- Oh… Grazie!- rispose allegra, afferrando la rosa con mano tremante.
Era come vivere un deja vu.
Annusare quella rosa la riportò indietro di tanto tempo, di quando entrambi si conoscevano appena, di quei loro primi contatti, dell’amore che stava sbocciando giorno dopo giorno.
Forse avevano davvero bisogno di ricominciare da capo.
Forse, quella rosa, poteva essere il primo passo per ricostruire quel rapporto andato in frantumi.
- Ti piace?- le chiese dolcemente.
- Sì, moltissimo! E’ davvero molto bella…-
- Le rose mi fanno pensare a te…- Rumple si avvicinò piano e le sfiorò il viso con i polpastrelli – le rose sono belle quanto te e quando sfiori una rosa, ti sembra di affogare in un mare di morbidezza. Quando sfioro la tua pelle, è come se sfiorassi una rosa… Ma una rosa va trattata con cura ed io non ho avuto cura di te e dei tuoi sentimenti… Non potrò mai perdonarmi per averti fatto del male…-
- Rumple, io…-
Ma lui non la fece finire, indietreggiò e ruppe il contatto.
- E’ meglio che vada, il negozio mi attende…-
L’uomo si voltò e si diresse verso l’uscita.
Belle non voleva lasciarlo andar via, Belle voleva davvero ricominciare e quella rosa le aveva aperto uno spiraglio di luce che prima non era riuscita a vedere.
- Sai, questo fine settimana mi piacerebbe andare al cinema…- iniziò a dire – In programmazione c’è una rivisitazione della Bella e la Bestia e sono molto curiosa di vedere come verrà affrontata la loro storia…- Rumple si voltò e lei fu felice di avere di nuovo la sua attenzione – Mi piacerebbe andarci con qualcuno, perché non amo vedere i film in solitudine, ma tutti sembrano aver già preso degli impegni, è un vero peccato…-
- Beh, se vuoi potrei accompagnarti… Sono curioso anch’io di vedere cosa si sono inventati in questo ennesimo riadattamento…-
Belle sorrise radiosa. Aveva accettato. Aveva accettato il suo invito.
- Davvero ci verresti? Mi farebbe molto piacere…-
- Ti passo a prendere sabato pomeriggio alle 17-
- Ok, allora a sabato…-
- A sabato….-
Si salutarono con un sorriso emozionato e un breve cenno della mano.
Quando Rumple uscì, Belle dovette sedersi per riuscire a calmare i battiti del cuore.
Si sfiorò il viso e lo sentì bollente sotto al tocco.
Non poteva credere che avrebbero condiviso quell’esperienza insieme…
Rise di cuore, si alzò di scatto e iniziò a sfiorare i libri negli scaffali.
Dopo tanti mesi, era di nuovo felice.
 
 
 

Continua…. 


Come potete intuire, questa ff è un pò uno sfogo in post 4x11. E' quello che mi piacerebbe vedere, o che penso potrebbero fare in base alla loro personalità.
Il Sex Angst non poteva certo mancare! (le amiche whatsappare/ gruppo facebook lo sanno bene, ve lo dedico ♥)
Il prossimo capitolo sarà di un romanticismo da procupare il diabete XD ma ci stava dopo questa prima parte un pò più seria... E poi.... Mica ve lo posso dire.... Ci saranno delle "piacevolissime" sorprese.

Lasciatemi un misero commento anche di un rigo, mi renderebbe una Rumbeller felice ♥


Peace and Love ♥
  
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