Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Heart    15/02/2015    7 recensioni
Naraku si è ritirato dopo che la sfera si è spezzata in due. Una parte ce l'ha lui e l'altra Kagome.
Nel silenzio, una nuova presenza appare. Una giovane arrivata da molto lontano per distruggere una volta per sempre la Shikon no Tama.
Ma qual è la sua vera missione? Misteri e segreti si susseguiranno con l'andare del tempo, sentimenti sconosciuti usciranno allo scoperto e attrazioni fatali provocheranno quasi la morte.
Il mondo del sovrannaturale apre le sue porte.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Blue Velvet

 

I

“Pestiamo la coda al cane”

 

 

 

 

 

Naraku era scomparso.
Tra le mani della giovane Kagome apparve una sfera a metà, dalla luce violetta e magenta. L’aura negativa era sparita sotto il tocco gentile della ragazza, mentre il mezzo demone ragno era fuggito via, gravemente ferito.
C’erano quasi. Tra breve i pezzi della sfera sarebbero stati riuniti e quella lunga lotta sarebbe finita; mancava un solo pezzo, che si era trasferito nel corpo di quel viscido ragno.
Inuyasha, un mezzo demone che viaggiava con una strana compagnia, cioè: una sterminatrice di demoni con la sua fidata gattina, un bonzo pervertito, un demone volpe ancora poppante ed una sacerdotessa.
Lui, metà umano e metà demone, soggiornava tra quei due mondi senza sapere in quale stare. Grazie alla dolcezza di Kagome, la ragazza del futuro, il mezzo demone aveva iniziato ad imparare che cosa fosse l’amicizia e anche l’amore. Inuyasha sapeva che, senza Kagome, la sua vita sarebbe stata ancora come quella di prima, dove tutti lo disprezzavano per la sua natura ibrida.
Tutto questo bene lo aveva potuto sperimentare grazie ad una donna: Kagome.
 
 
All’improvviso, Inuyasha si voltò verso la collina, da dove sentì chiaramente provenire l’odore sgradevole del fratello maggiore.
Sesshomaru era un demone completo. Aveva lunghi capelli d’argento simili ai suoi, viso ferino e due occhi d’ambra.
I due erano uguali nell'aspetto, ma differenti nel comportamento.
Sesshomaru era austero, freddo e senza cuore. Spesso ancora si chiedevano come facesse una bambina come Rin a rimanere al suo fianco. Per il grande demone, infatti, gli umani erano stati sempre alla stregua di feccia o vermi. Mah! I misteri della vita!
Il mezzo demone distolse lo sguardo dal fratello che pian piano si stava avvicinando al suo gruppo.
- Che vuole quel bastardo?! - Urlò infuriato Inuyasha.
- Inuyasha stai calmo. Prima di fare qualcosa vediamo cosa ha da dire; poi si vedrà. - Disse Miroku, il bonzo.
- Fhe! Quello cerca solo rogne! - Borbottò l’altro, mentre infilava le mani nel suo kimono rosso.
Il demone si avvicinò al gruppo di umani, senza guardare il fratello, e, con un’ abile mossa, rubò la sfera dalla mano della ragazza.
- Dannato! - Esclamò Inuyasha, mettendosi davanti a Kagome, come per proteggerla.
- Che cosa ci vuoi fare con la sfera, Sesshomaru!?? - Chiese Kagome, allarmata.
La sfera iniziò ad emanare una strana energia magenta, accecando i presenti; sembrava che si stesse trasformando, ma il fenomeno durò giusto un momento e poi scomparve.
- Dov’è finita ? - Chiese il demone.
Gli altri riaprirono gli occhi e si accorsero che, effettivamente, la sfera non si trovava più in mano al demone.
- Non può essere scomparsa nel nulla! - Affermò Miroku, guardandosi attorno.
- Kagome, riesci a percepirla? - Chiese Sango.
La ragazza chiuse gli occhi per concentrarsi; quando li riaprì, puntò il dito verso un albero. Tutti si voltarono e, proprio sull’albero, scorsero una figura in ombra, appollaiata comodamente su un ramo.
La sfera era tra le sue mani e sembrava essere tornata normale; la luce di prima era infatti svanita nel nulla.
- Ehi, tu, Dannato! Dacci la sfera se non vuoi morire! - Affermò Inuyasha, cercando di impugnare la sua Tessaiga, ma non trovandola.
Infatti la spada non era più al suo fianco.
- Idiota! Ti fai rubare la spada da sotto il naso. - Lo apostrofò Sesshomaru, osservando nel mentre l’ombra.
- Finalmente ti ho trovata, Shikon no Tama - affermò quella.
-Ti prego, ridaccela! - La supplicò Kagome.
L’ombra non le rispose, così Kagome impugnò il suo arco e mirando verso lo sconosciuto.
- Sfera dei quattro spiriti ritorna da me! – Urlò quindi, sorprendendo tutti.
Il corpo della giovane si illuminò di una luce brillante simile a quella di prima della sfera, che, come ordinato, ritornò dalla sua custode.
- Come diavolo hai fatto, Kagome-chan?- Domandò sorpresa Sango.
- Non lo so... - rispose la ragazza, sbalordita del suo stesso potere.
- Fantastico! Sei tu la ragazza che ha il controllo della Shikon, ho trovato anche te in un colpo solo! – Disse l’ombra; scese poi dal ramo e si avvicinò al gruppo;Inuyasha, come se avesse percepito il pericolo, si parò davanti alla ragazza per proteggerla, proprio come fecero tutti gli altri;solo Sesshomaru rimase al suo posto, osservando quella figura misteriosa.
Non sembrava avere intenzioni negative. La figura si avvolse completamente nel suo mantello, sparendo improvvisamente dalla loro vista;ma pur non riuscendo più a vederlo con chiarezza, uno strano odore solleticò comunque il naso del mezzo demone.
- Chi siete? - Chiese Miroku alla figura.
-Perché volete la Shikon no Tama? E' per aumentare il vostro potere? - Aggiunse Sango.
- No. Il mio obiettivo è solo di averla e distruggerla una volta per sempre. Ho vagato per molto tempo alla sua ricerca e … - iniziò a dire il misterioso individuo, per poi interrompersi e guardare Sesshomaru e Inuyasha.
- Porto con me un messaggio, da una persona che adesso non c’è più – terminò, rivolgendosi ai due demoni.
Allargò poi il suo mantello per poter estrarre da esso Tessaiga.
– Vengo in pace. Questa spada ha un potere speciale e anche le altre due - disse, mentre i presenti non riuscivano a capire.
Sesshomaru, stufo di quella sceneggiata, afferrò senza far complimenti l'ombra e la sollevò dal terreno, fulminandola con i suoi occhi ferini e minacciosi.
- Chi sei, verme? Chi ti credi di essere? Quale potere ha Tessaiga e perché hai menzionato le altre spade? - Mormorò Sesshomaru, freddo.
-Non scaldarti, cagnolino. Ti faccio notare che, se non mi lasci il collo, non posso spiegarti nulla, non credi? Inoltre, se muoio, non avrai le tue risposte - disse calmo l’individuo, alzando lentamente un braccio per poi gettare la spada a terra.
- Tzse! Muoviti, inutile ningen.- Commentò il demone, per poi gettare al suolo, con poca delicatezza, la sua preda.
- Ebbene? -Chiesero tutti.
- Ebbene niente! Siete davvero maleducati, soprattutto il cagnolino qua dietro – commentò la figura.
- Non mi aveva detto che fossi così irritabile, speravo in più nel tuo fratellino – rise poi l’ombra, rivolgendosi a Sesshomaru, mentre intorno a loro l’aria diventava pesante.
- Come osi offendere il mio padrone!?! – Si indignò una voce mentre un getto di fuoco si scatenò nel gruppo, facendo allontanare tutti gli altri da quel posto.
Jaken, un demone lucertola dal corpo verdastro, se ne stava fermo, mentre il suo bastone magico buttava fuoco verso l’ombra, che, a quanto pareva non risentiva del caldo.
- Maledetto rospaccio inutile, guarda che hai combinato! – Urlò quella; Infatti il mantello dell’ombra pian piano si stava riducendo in cenere scoprendo agli occhi degli altri le fattezze della figura sottostante.
-Oh per tutti i Kami del cielo!- Esclamò Miroku, estasiato.
Sotto il mantello infatti c’era una ragazza sui vent’anni. I suoi vestiti erano molto strani. Indossava uno strano pantalone stretto che metteva in evidenza i muscoli delle gambe; un paio di scarpe colorate e una grande felpa con uno strano pupazzo al centro.
- Non è possibile! - Commentò Kagome, riconoscendo quei vestiti.
- Che succede Kagome? La conosci??- Chiese Inuyasha, guardando sia la ragazza dietro di sé che quella davanti.
- Indossa abiti del futuro, ne sono sicura. - Indicò con il dito tremante Kagome. Si chiedeva chi fosse e che cosa ci facesse nel Sengoku una persona che sembrava provenire dalla sua stessa epoca.
- Ecco fatto… Sei contento ora?- Disse la ragazza, mentre si avvicinava a Jaken con uno sguardo che non prometteva nulla di buono; lo prese infatti dalla coda e iniziò a farlo dondolare come un’altalena.
- Padron Sesshomaru, aiutatemi!- Implorò il piccolo demone.
- Puoi piangere fino a domani, tanto il tuo padrone non ti verrà a salvare né ora né mai. E’ troppo freddo, peggio di mio zio o di mio padre..! Chi lo sa, la prossima volta glielo dico.- Commentò la ragazza; poi si mise a pensare, senza dare conto al gruppo, che la osservava sgomento.
- Scusami, ci vorresti dire chi sei e che ci fai qui? - Domandò Kagome, prendendo l’iniziativa, vedendo Inuyasha già esasperato e il demone maggiore stare per perdere la pazienza.
- Oh, scusatemi. Io sono Dafne e vengo dal futuro come te, Kagome. Credevo che si fosse capito. Ho una missione da compiere e poi devo mantenere una promessa fatta a quella persona.- Disse allegra.
- Che persona?- Domandò Sesshomaru.
- E’ una persona che conosci, mio principe! - Disse beffarda Dafne.
- Basta! Dicci tutto quello che sai o ti uccido.- Ringhiò Inuyasha, estraendo Tessaiga, che in un attimo si trasformò.
- Oh quanto sono impazienti, Povera me! - Balbettò tra sé la ragazza.
Dafne si chiedeva se avesse fatto bene ad accettare di rispettare quella promessa; il suo compito si era rivelato piuttosto difficile: la sfera l’aveva ritrovata ma solo per metà; chissà quando sarebbe ritornata a casa, già le mancava la sua famiglia.
- Signor Sesshomaru - si udì pronunciare da una piccola voce.
Dafne si voltò così come tutti gli altri; da dietro un cespuglio si notò una piccola bimba con un curioso codino sulla testa e un kimono arancione tutto sporco.
- Rin - disse il principe dei demoni.
Dafne si accorse dal mutamento della sua voce… allora era quella la piccola che stava riuscendo a riscaldare il cuore del bel demone!
La piccola tremava e alcune lacrime le stavano uscendo dagli occhi, forse qualcosa l’aveva spaventata.
- Rin ha avuto paura, Jaken mi ha lasciato sola - sentito questo, il demone lucertola iniziò a supplicare il suo padrone, in modo veramente patetico.
- Non sai che potrebbe correre dei rischi lasciandola sola, idiota di una lucertola? - Disse Dafne, furiosa, dandogli poi un pugno.
-Ahia! Come ti permetti, umana!?!? - Borbottò Jaken.
- Mi permetto eccome - disse Dafne avvicinandosi poi alla piccola Rin, che si era stretta intorno ad una gamba del demone.
– Non piangere, devi sorridere. Tieni! - Disse, frugando nella sua gigante tasca, estraendo un grosso lecca-lecca e porgendoglielo.
- Buttalo via Rin, potrebbe essere avvelenato!- Disse Jaken, avvicinandosi velocemente alla piccola.
- Osa toccarlo e ti uccido a seduta istante, mostriciattolo. Ah! Forse ho capito! sei invidioso! Ne ho uno anche per te, tieni.- Commentò la ragazza; Jaken si sentì preso per i fondelli, mentre il gruppo di Inuyasha stramazzava dal ridere per la scena.
- Lo vuoi anche tu, cagnolino?- Chiese poi, porgendo un lecca-lecca a Sesshomaru, che però lo distrusse con un colpo di artigli.
- Non osare parlarmi con questo tono, umana - ringhiò.
- Scusa, non volevo offenderti, principino! Comunque…- disse la giovane, ritornando seria - se mi uccidi, non avrai le tue risposte e le due abilità che hanno le tue spade!-.
-“Ecco! Adesso lo aveva sotto scacco”- pensò Dafne,trionfante.
- Non mi faccio dettare le regole da un verme come te! – Disse però Sesshomaru, mentre si avvicinava a Dafne con un passo da predatore.
- Va bene, ho recepito il messaggio. – Lo fermò però lei, voltandosi e incamminandosi verso Inuyasha & Co.
- Oh sei uno splendore, Dafne-san. Permettimi di presentarmi: io sono Miroku – annunciò il monaco,allungando nel mentre le mani verso il suo sedere.
- MIROKU! - Si sovrapposero, riprendendolo, due voci; una era di Sango e l’altra della giovane lodata.
Miroku, diversamente dalle sue previsioni, non riuscì mai a toccarla, perché qualcosa lo bloccò. E quel qualcosa non era un solito pugno di Inuyasha o una botta in testa datagli da Sango! Il suo corpo stava infatti come bruciando e non ne capiva il motivo. Chi diavolo era quella ragazza?
- Va tutto bene, Miroku?- Chiese Sango preoccupata; il monaco era pallido e con gli occhi dilatati.
- Si – rispose quello, mentre un forte capogiro lo travolgeva.
- Kirara. – Chiamò la sterminatrice per poi mettere l’amico in sella al demone gatto e chiamare gli altri compagni/amici.
-Come sta?- Chiese Kagome.
- Credo che abbia usato troppo il vortice e adesso ne stia pagando le conseguenze; meglio rientrare al villaggio. E poi tra poco sarà notte.- Comunicò loro, che annuirono.
- Che ne facciamo di lei?- Chiese Inuyasha, indicando Dafne con il pollice, senza voltarsi.
- Meglio che venga con noi. Forse Kaede ci saprà dire qualcosa.- Convenirono dopo essersi allontanati un poco per discutere; presa la decisione, richiamarono la giovane.
- Dafne tu verrai con noi, non è prudente che tu stai da sola. La notte è buia e infestata dai demoni – le dissero; la ragazza non replicò nulla e li seguì.
 
 
La luna brillava nel cielo. Il villaggio era avvolto dal buio; tutti dormivano, eccetto una strana e sconosciuta ragazza.
Se ne stava sulla sponda del lago, lo sguardo rivolto alle sfera luminosa della Luna nel cielo.
Era bella, anzi stupenda.
Le mancava la sua famiglia; non era mai stata così al lungo lontana da casa.
Ogni membro della sua famiglia aveva un ruolo ben definito e lei non faceva eccezione. Da piccola guardava sempre i suoi genitori impegnati nelle loro cause, ma non la lasciavano mai sola. L’avevano amata fin da subito e non solo loro, anche i suoi nonni e zii.
La loro era una grande famiglia e chissà se in futuro si sarebbe ingrandita ancor di più…
Ripensò al saluto dato alla madre prima di partire: la donna contava su di lei, glielo aveva letto in quegli occhi così simili ai suoi.
Suo padre diceva sempre che lei e sua madre erano due gocce d’acqua, a volte erano scambiate perfino per sorelle, non sapendo che in verità erano madre e figlia.
La luna illuminava la figura della ragazza che, con un semplice gesto, sciolse la lunga chioma castana che risplendette ai raggi dell’astro.
- Proteggimi, mamma! – Disse come in una preghiera, prima di legare nuovamente i capelli e rientrare in quella strana capanna di legno.
- Dove sei andata? - Le chiese una voce.
Dafne si voltò solo un poco, per poter vedere Inuyasha accanto alla capanna in cui dormivano Kagome e gli altri.
- Non riesco a dormire, ho solo preso una boccata d’aria - disse, mentre gli sorrideva.
- Con me non attacca. Fai la brava samaritana con gli altri, ma so che hai altro per la testa. E’ strano che una ragazza come te si sia trovata in un posto come questo; chi sei e che cosa vuoi da noi? Non ti permetterò di far del male a Kagome - disse Inuyasha serio.
- Le tue parole ti fanno onore, piccolo principe, anche se questo ruolo non ti è stato ancora assegnato. Non ho nessuna intenzione di attaccare questo villaggio né altri. Non sono venuta per distruggere, ma solo per recuperare alcune cose che non sono di questo mondo. La mia missione doveva essere breve e invece si è allungata – confessò la ragazza, mentre il suo sguardo si soffermava sul mezzo demone.
- Devi sapere che prima di arrivare in quest’epoca, un uomo mi ha chiesto un favore, e quest’uomo è stato un grande negli anni passati; ma adesso non riesce a riposare in pace perché ha lasciato diverse faccende incompiute e in sospeso… e tra queste ci sei anche tu, Inuyasha. – Concluse Dafne.
- Chi sarebbe quest’uomo? Nessuno ha dei conti in sospeso con me, che io sappia.- Domandò confuso il mezzo demone.
- La persona di cui sto parlando, come probabilmente tuo fratello Sesshomaru avrà già capito, non è altri che tuo padre- affermò la ragazza, lasciando Inuyasha sorpreso e scioccato.
- Non dire idiozie, mio padre è morto quando sono nato-, affermò infatti.
- Lo so. Mi ha raccontato a grandi linee tutto, dal più insignificante dettaglio a quelli più importanti. Devi sapere che ti vuole un mondo di bene e ogni giorno si sente colpevole per non aver potuto esserti stato accanto; ma non rimpiange di averti avuto. –
- Stai dicendo un sacco di fesserie, tu non sai chi sono e non sai chi sia mio padre. Nemmeno io l'ho mai visto e tu … tu adesso mi dici queste cose? Non ti credo! – Ringhiò Inuyasha.
-Posso fartelo incontrare.- Rispose tranquilla Dafne con uno sguardo strano, inquietante.
-Sei una strega! Ecco chi sei. Vattene o ti uccido! – Urlò l’altro, minacciandola.
- Non sono una strega Inuyasha, sono solo una ragazza con un dono… un dono che mi sta uccidendo.- Confessò piano la giovane, ma il mezzo demone non le dava ascolto,mentre già stava estraendo Tessaiga.
- Vattene subito da questo villaggio e lasciaci in pace! E se non te ne vuoi andare di tua spontanea volontà… ci penserò io! Ti ucciderò!- Ringhiò infatti con voce roca e profonda, quasi irriconoscibile, il giovane.
(Continua …)
 
°*******°
 
Buona sera ragazzi.
Finalmente riesco a postare questa storia. Dopo due anni di stesura e idee, finalmente la metto su carta. Inizio a dire, che sarà una storia legata a un’altra mia storia, ma non li riporto verranno presentati più là,. tra una ventina di capitoli. Non vi preoccupate, perché tutto si baserà su questo e non su quella.
Non dico nemmeno di quale altra storia si tratta non vorrei scoprire troppo dell’altra che ahimè, ancora è in alto mare. Comunque tralasciando questo piccolo dettaglio vi ho dato un lungo monologo, spero non troppo noioso, ma non riuscivo più a fermare le dita. Aiuto! E per questo lo diviso in due.
L’ingresso del nuovo personaggio, è inventato interamente da me, farà figura di cupido, credo che avete capito su chi, intendo. XD
Leggendo, credo che avrete notato i vari dettagli che ho inserito, come il presunto incontro tra Inu e suo padre, che pian piano spiegherò. Come primo capitolo sono soddisfatta e spero di aver portato curiosità tra voi lettori e che qualcuno mi lascia qualche commentino.
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento e grazie a chi lascerà una sua traccia.
Heart
 
 
 
Capitolo Betato.
  
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