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Autore: merrow_star    16/02/2015    10 recensioni
Era una notte di luna piena, quando tutto è iniziato, anche se in realtà nessuno ancora lo sapeva.
Sarebbero arrivati Voldemort, la guerra, la morte. Ma anche la vittoria, la pace, l'amore.
Il Prescelto e il ragazzo che ha fatto tutte le scelte sbagliate, sul campo di battaglia, Potter e Malfoy per la Società Magica, Harry e Draco per loro stessi.
Impareranno a esprimersi attraverso la musica, per poi capirsi con le parole e i gesti. E il mondo sarà il loro spartito.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, George Weasley, Harry Potter, Teddy Lupin, Theodore Nott | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Era notte, una notte di luna piena. Soffiava una fredda ma delicata brezza, i rami spogli danzavano.
Le aule erano buie, in attesa del ritorno di quegli studenti che in quel momento erano avvolti dal famigliare calore del Natale tra le mura domestiche.
Era passata la mezzanotte, e i corridoi parevano vuoti.
Passi. Leggeri, corti, davano un ritmo alla muta sinfonia del silenzio. Ma non si vedeva nessuno.

*

Harry aveva ricevuto uno splendido regalo, qualche giorno prima; era sotto l'albero, vicino al caminetto nella sua Sala Comune. Incartato semplicemente, senza fiocchi o decori vari, un biglietto profumato al limone con scritto il suo nome.
Non aveva in programma di svegliarsi presto quella mattina, sapeva che quel vecchietto dalla barba bianca, Babbo Natale nella tradizione babbana, non sarebbe arrivato: lo aveva ignorato per dieci anni, non avrebbe iniziato a portargli doni dimostrandogli la sua presenza solo perché ora frequentava una scuola di magia. Harry era sempre Harry, con i suoi occhiali tondi, la bizzarra cicatrice sulla fonte e i vestiti di una taglia più grande, e Babbo Natale non gli avrebbe portato nulla. Inoltre, sapeva che Ron ne avrebbe ricevuti a bizzeffe, di regali, e preferiva non subire quell'umiliazione.
Invece l'amico dai capelli rossi lo aveva letteralmente buttato giù dal letto e trascinato di sotto, mostrandogli la montagna di pacchetti tutti per loro. Ne aveva preso uno: Ronald. Glielo aveva passato, e aveva letto altri cinque o sei Ronald mentre l'altro bambino scartava una scacchiera di seconda mano. Poi c'erano stati solo dolciumi, cioccorane e confezioni di Tuttigusti+1 a volontà, ma nessun Harry.
Anzi, solo uno, da parte di Molly, la mamma di Ron, che aveva confezionato per lui e il figlio due maglioni di lana. Quello dell'amico era sul bordeaux con un'enorme R ricamata mentre il suo era verde smeraldo come i suoi occhi: erano piuttosto fuori moda, ma a Harry questo non importava. Era il suo primo regalo, dopo la torta di Hagrid, ovvio, e lo teneva tra le mani ammirandolo come fosse un gioiello.
Ron era velocissimo ad aprire i regali, e come spesso fanno i bambini era partito da quelli di dimensioni più grandi con la carta colorata lasciando per ultimo il sacchetto a terra vicino al caminetto. Harry ne era incuriosito, poiché gli ricordava tanto sé stesso: piccolo e insignificante, un po' sciupato, tenuto da parte perché non bello o grande come gli altri. Era solo tra i cuscini, solo come lo era stato lui nel ripostiglio nel sottoscala mentre Dudley correva e giocava con i suoi amici (non che volesse uscire con loro, semplicemente avere qualche amico con cui passare il tempo non sarebbe stato male); sarebbe stato contento quell'anno, il cugino, di non averlo tra i piedoni grassi la mattina più bella dell'anno, ma la cosa era reciproca.
Ron si era accorto della presenza dell'ultimo regalo e lo aveva afferrato, per poi rendersi conto che Harry non ne aveva scartato nemmeno uno. “Forse questo è per te” aveva detto arrossendo dalla vergogna mentre glielo porgeva.
Vivendo in una famiglia così numerosa, Ron era sempre stato riempito di vizi, con cinque fratelli più grandi a proteggerlo e una sorellina che a dir poco stravedeva per lui, per cui a Natale vedeva coronati tutti i suoi sogni ed esaudite tutte le sue richieste. Quella mattina non aveva pensato che non era alla Tana, che non c'era Ginny con lui a guardarlo ammirata mentre disfava i pacchetti, o Fred e George che gli facevano scherzi, o Bill e Charlie che lo prendevano sulle ginocchia, o addirittura Percy che si vantava del libro usato ricevuto. No, quella mattina c'era Harry.
Harry che non aveva mai avuto una famiglia che gli volesse bene. Harry che quasi non sapeva cosa fosse il Natale, dato che mai lo aveva vissuto appieno. Harry che mai aveva ricevuto qualcosa in dono. Harry che era sempre stato messo in secondo piano… anzi, in nessun piano.
Ron si era preso mentalmente a sberle, per non averci pensato subito; sperando con tutto sé stesso che quel sacchetto fosse per il suo compagno di stanza, si era fatto piccolo piccolo sedendosi sul divano con un pacco di gelatine a osservare Harry, che cercava il biglietto su quel regalo.
Niente.
“Nessun nome” aveva sospirato. “Ron sarà sicuramente tuo: non avevano più cartoncini per scrivere Ronald, molto probabilmente”
E solo in quel momento era apparso un foglietto profumato al limone con scritto Harry.
Il bambino lo aveva scartato quasi con reverenza, rivelandone il contenuto: un meraviglioso mantello color della notte e riflessi argentati, come se il cielo stellato avesse preso forma.
“Da parte di chi credi che sia, Harry? Miseriaccia, è stupendo!” aveva domandato Ron.
“Non lo so. Babbo Natale non mi ha mai portato nulla, quindi di sicuro non da parte sua”
Poiché suo padre era un babbanofilo, Ron non si stupì al nome del candido vecchietto pronunciato dall'amico e lo aveva invitato a provarlo, ma che Harry scomparisse non era per niente nei piani.
Era un Mantello dell'Invisibilità, appartenuto a suo padre e quindi ora suo di diritto, un oggetto delicato del quale fare buon uso: questo diceva la lettera scivolata fuori dalle pieghe.
Harry non aveva compreso appieno quelle parole, ancora non sapeva quanto quel Mantello fosse importante, o quanto gli sarebbe stato utile in futuro. Sapeva solo che era l'unica cosa che possedesse del suo papà, e che glielo faceva sentire più vicino di quanto non lo fosse mai stato.
Sapeva che era la cosa più bella del mondo.



NdA
Eccoci qui alla mia prima long Drarry! ^^
Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto e di aver reso bene il pov di Harry; non è mai stato uno dei miei personaggi preferiti, ma è perfetto con Draco (che io adoro con tutta me stessa) quindi… u.u
Ancora non si capisce molto bene dove la storia andrà a parare, ma mi auguro di avervi incuriosito e che mi farete compagnia in questa avventura! ^^
Ringrazio tutte le ragazze che mi hanno spronato a scrivere una long nelle recensioni alla mia OS, senza di loro forse non avrei trovato il coraggio di farlo! E ringrazio tantissimo anche chi legge e chi vorrà lasciarmi un commentino: mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate :)
Un bacio, merrow :*

   
 
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