Film > Big Hero 6
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Autore: auaura    20/02/2015    4 recensioni
Ed eccomi qua, a tormentare un nuovo fandom! Per chi non mi conosce io mi "occupo" di scrivere crossover assurdi...e ora tocca a Big Hero 6! Non è necessario aver visto Frozen/Ralph Spaccatutto/Big Hero 6 per leggere.
Come avrete intuito, i film principali sono questi; la storia è contorta e non ha senso. XD No, dai. Spero vi piaccia, vi auguro Buona Lettura.
Quattro ragazzi, vicini di casa, e un boschetto misterioso. Un ponte, creature magiche e un grande Salice. Cosa mai potrebbe andare storto? Cosa mai ci può essere di strano?
Le vite di Hiro, ragazzino molto intelligente amante dell'elettronica, con grande talento per qualunque cosa abbia un chip; Vanellope, ragazzina vivace, pestifera, fantasiosa molto brava nella corsa; Elsa, chiusa e glaciale, appena trasferita in città, con una grande passione per la scrittura e Ralph, riservato e con un grandissimo talento nel disegno, s'intrecceranno alla vita del bosco incantato. Scopriranno che non è tutto come sembra...
In teoria doveva essere una long; ma lascio stare, vi ho già disturbato troppo. XD
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiro Hamada
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Hiro si grattò la testa perplesso e fissò la compagna di banco:-Van, che diavolo ti è successo? Sei piena di fango!-
Lei si fece la coda, si pulì la felpa verde acqua e fece spallucce:-Sono scivolata venendo qua, nulla di così strano.-  
Hiro sospirò:-Non è vero, è successo di nuovo.-      Vanellope aprì l'armadietto e prese qualche librone.     -Hans?-chiese Hiro-Ti ha spinto nel fango perchè l'hai battutto di nuovo nella corsa? Te l'ho detto mille volte di non fare la "Spaccona" con lui, solo perchè sei più veloce.-
Vanellope chiuse l'armadietto e si spazzolò i pantaloni:-No, Mammina- lo rimbeccò- è stato Turbo.-
Hiro si mise lo zaino sulle spalle:-Mmm, quel tipo si crede il re del mondo. Insomma non si può picchiare una ragazza.-
Vanellope lo fissò:-Non si può picchiare e basta.-      -Ah- Hiro ridacchiò- Ecco, noi ragazzi...cioè...qualche pugno può capitare...è normale.-     Vanellope alzò un sopracciglio:-Sì, se hai il cervello di una gallina.-
 Lei gli diede un pugno su una spalla e disse:-Forza, non vorrai far tardi alla lezione di storia con la strega?-


Strinse la cartellina sottobraccio, avanzando a testa bassa, come era abituato a fare. Fissava le mattonelle, supplicando il cielo di non incontrare uno dei bulli della scuola. Non di nuovo. Sollevò la sciarpa per coprire il mento di colore violaceo per i pugni. 
Un colpo. Si trovò a terra prima di rendersene conto.
-Oddio...scusa-
Ralph sollevò il viso e incontrò due occhi color ghiaccio.   -Sono così....oh, mi dispiace tanto...-
Di una cosa era certo: non aveva mai visto quella ragazza dai capelli color platino, la pelle color latte e gli occhi blu.  La cartellina era a terra, tutti i disegni sparsi. Ralph li raccolse tutti da terra e li buttò nella cartellina. Ma la ragazza ne teneva stretto uno fra le dita delicate:-Wow- bisbigliò -Ci sai veramente fare...-    Ralph borbottò:-Grazie-     Lei gli porse il foglio:-Non scherzo...sei bravo.-
Ralph arrossì appena, borbottò un altro grazie e se ne andò verso la sua classe, scuotendo la testa. Guardò il disegno che aveva visto la ragazza: erano vecchi scarabocchi di fiori che aveva fatto per noia un pomeriggio, nel suo giardino. Si voltò, ma il corridoio era vuoto... Si morse il labbro e si diresse in classe.


Vanellope allungò il collo verso quello davanti a lei, lo infastidì con la punta della matita, lui si volto:-Che diavolo vuoi, Vanellope?-
-Maciste, tira su il foglio.-      Hiro, seduto accanto a Vanellope, rideva silenziosamente. Ralph sollevò appena il disegno, giusto per mostrarlo ai compagni dietro. Era un castello stupendo, sfumato a matita e alcune torri sembravano vere.  Vanellope sbuffò e sollevò il suo foglio: un castello stilizzato, colorato con un pennarello grigio quesi finito. -D'accordo, hai vinto questo round-sibilò Van.  Hiro si tappò la bocca e continuò a ridere.
La professoressa di storia, alias la Strega, sollevò il viso dalla cattedra:-Allora avete capito il...concetto?-
La classe eseguì un coro annoiato:-Sìììììì!-         -Perfetto!- E continuò a blaterare, borbottare e sputacchiare; mentre nesssuno l'ascoltava veramente.


La porta si aprì e il preside entrò, tutti gli alunni si alzarono di scatto, una ragazza entrò subito dopo. Il preside spiegò l'arrivo di questa ragazza, Elsa Winter, appena trasferita, ovviamente disse a tutti di trattarla con rispetto e bla bla vari, poi augurò un buon svolgimento delle lezioni ed uscì. Ralph sentì la gola secca, abbassò il viso e fissò i fogli sgualciti che aveva fra le mani. Era lei. La ragazza nel coirridoio. Era fritto. Hiro gli diede qualche colpetto con la matita fra le scapole:-Psss!-
Lui non si voltò. Hiro continuò a punzecchiarlo:-PSSSSS!!!!-
Ralph si girò:-CHE C'E'?-      -Perchè hai la faccia così sconsolata?-    -E' lei, Hiro! Quella che ti ho detto prima.-     -Ahia, sei nei guai.- rispose sarcastico Hiro, roteando gli occhi.   -Invece sì, se va a dire in giro che so disegnare!?-         Vanellope scosse la testa:-Ancora con questa storia? Mamma mia! Che cosa portà mai accadere?-          
Ralph sbuffò:-Già sono nel mirino dei bulli, ci manca solo di fargli sapere che ho una dote da femmina!-
La Strega fissò storto il trio:-Avete finito voi tre?!-        Il Trio Sfigato arrossì.  -Ralph Eaton*- Tuonò la donna -Il banco accanto a te è vuoto, chi c'è di solito?-
Ralph aveva un nodo alla gola:-Rapunzel Corona; oggi è assente.-         La Strega ghignò:-Signorina Winter, non le dispiacerà mettersi accanto al signor Eaton, vero?-                   Elsa serrò le labbra e scosse la testa.     -Perfetto!- sputacchiò la prof.   
Elsa si mise vicino a Ralph, mentre un coro di "OHHHH" si espandeva per la classe.   "Vorrei essere sottoterra" pensò Ralph.  -Ciao...-sussurrò Elsa.
-Ciao...-biscicò l'altro.
Elsa si mise in mostra all'ora di Scrittura Creativa, leggendo un tema che parlava di un bosco.  Ralph era certo di poter veder correre davanti ai suoi occhi ciò che Elsa aveva descritto. Vanellope osservava la compagna sorridendo.
"Mentre il sole mi accarezza dolcemente la pelle, e mi copro gli occhi per la troppa luce sento che qualche animale sta correndo fra i rami...."
La vedeva fra l'erba, mentre il sole le accarezzava i capelli, rendendoli biondi. Sedutta sotto un albero con un vestito azzurrro, seduta fra i fiori rosa.
"Un lieve soffio di vento fa volare qualche foglia, mi volano intorno volteggiando come in una specie di incantesimo..."
Afferrò la matita, e disegnò tutto ciò che vedeva.  Catturò tutto sul foglio sgualcito.  Hiro allungò il collo e fissò l'opera:-E' strepitosa.-
Ralph alzò lo sguardo e fisso Elsa alla cattedra e sussurrò:-Sì, lo è...-

Vanellope rise:-Ma questa battutta è vecchia, Hiro, su!-       Hiro sbuffò:-Mi dispiace se non ci so fare.-    Ralph li seguiva un po' giù di corda:-A casa mia per i compiti, oggi?- domandò.   Vanellope e Hiro salirono sul pulimino, seguiti a ruota da Ralph.   Vanellope mise le mani in tasca:-Perchè no?-
-Io ci sto.- affermò Hiro, sedendosi. I tre si misero nelle prime file, Hiro e Ralph davanti e Vanellope dietro. Iniziarono a parlare animatamente di cose varie. Elsa, a testa bassa, li superò e si mise in ultima fila. Turbo e i suoi salirono dopo di lei.
Vanllope smise di parlare e fissò la ragazza:-Oh, no. E' nei guai...l'ultima fila è di Turbo.-
-Oh, Cavolo.- fece Hiro, scuotendo la testa.    Ralph alzò gli occhi al cielo:-IO no.-     Vanellope fece una faccia da cucciolo:-Dalle una manoooo!-
Hiro si alzò dal sedile:-Turbo la ucciderà fra 4, 3...-
-OKAY!- Ralph si alzò, corse fra i sedili e afferrò Elsa per un braccio:-L'ultima fila è di Turbo, corri!-        Hiro e Vanellope si batterono i pugni:-Gli piace.- dissero in coro.  Ralph trascinò Elsa, ma fu bloccato. Turbo, ragazzone alto, con due occhiaie scure e gli occhi giallognoli, fissò per un po' Ralph ed Elsa:-Cosa diavolo volevi fare, Signorina?-
-Nulla.- ribattè sicuro Ralph -Ora la porto via, non succederà più.-         Turbo avvicinò il viso a quello di Ralph; il suo alito puzzava di aglio e qualcosa di forte...tipo sangue.  Ralph immaginò Turbo tagliarsi una fettina d'aglio e immergerla in un bicchiere da vino pieno di sangue; la tirava fuori sporca e gocciolante e la mangiava. Ralph sentì lo stomaco contorcersi. Turbo disse:-Ne sono certo.-
I due annuirono e Ralph la trascinò fino ai sedili di Hiro e Vanellope.   -Grazie.-bisbigliò lei.    -Lascia stare.- Ralph si mise vicino ad Hiro.


Elsa, Hiro, Ralph e Vanellope scesero tutti insieme dal pulman.   -Abiti qui?- chiese Vanellope guardando le casette, tutte uguali, con un pezzettino di giardino a testa.  -Sì.- rispose lei -Mia sorella sarà già a casa...Ma non ho voglia di tornare.-       -Anche noi!- esclamò Hiro, indicando alcune case più giù.  -Wow..-Elsa le osservò, sorridendo. Forse aveva degli amici, finalmente!  Ralph incrociò le braccia:-Oh, che bello!- disse sarcasticamente.
Elsa abbassò lo sguardo e si fissò la punta dei piedi:-Non...non pensavo di darvi fastidio...-    - Ralph !- esclamò Vanellope dando un pugno sulla spalla all'amico.  -Lascialo perdere, è fatto così. E' un depresso cronico.-     -Depresso Cronico?- ridacchiò Elsa.  Hiro si allacciò la felpa:-Vedrai, presto ti abituerai ai termini di Van.-   
-Dobbiamo arrivare a casa tra un'ora..che facciamo?- chiese Elsa.
Si sentì un rumore, Hiro fissò il bosco accanto alle case di campagna:-Mmmm, non mi piace quel luogo...-
-Nemmeno a me.- ribattè piano Vanellope.
Elsa vide le piante muoversi:-Io invece vado...- e corse fra le piante.   -ASPETTA!- provarono a fermarla, ma l'unica cosa che potevano fare ora era seguirla. 


Il bosco era formato perlopiù da alberi alti che coprivano la luce come un tetto, ma era tutto illuminato.  Un rumore metallico li fece sussultare mentre si guardavano intorno. -Li sentite?-chiese Vanellope.   -c-Cosa?- balbettò Hiro.   -No cosa, chi!- lo corresse Elsa. Hiro e Ralph si fissarono perplessi. Il rumore si ripetè.  -I troll prigionieri!- esclamò Van.   -Già, scuotono le catene per chiamarci!- dichiarò Elsa -Cercano gli Eroi che li salveranno.-   Hiro fece per andare via, ma Vanellope lo prese per un braccio:-Se non credi in loro, la sfortuna ti perseguterà!-          -Sopravviverò.- affermò Hiro. Il rumore si ripetè ancora. E ci fu un fruscio fra le foglie.  -Ma che?- Ralph si guardò intorno. Hirosi avvicinò all'albero.  Gli saltò addosso qualcosa di simile a un furetto, ma viola scuro e con due denti enormi. Ralph si buttò sopra all'animale e gli diede un pugno. Il suo braccio era diventato di ferro!! Lo guardò sotto schock, mentre l'animale si scomponeva in vermi gialli. E Hiro non sapeva che cos'era più strano e cosa dovesse fare. Anche Elsa e Vanellope stavano combattendo con strani furetti, ma questi erano a righe verdi e bianche. Vanellope appariva e spariva, e li colpiva. Elsa sparava lampi di ghiaccio e palle di neve. Com'era possibile?? Non lo era! Non lo era!
Appena i furetti furono fatti fuori, i quattro dovettero correre, con un corvo alto tre metri che li seguiva. Hiro per non inciampare su un ramo, saltò e si trovò a tre metri d'altezza. Ricadde a terra senza fiato. Vanellope gli afferrò un braccio e lo trascinò via. -Come hai fatto????-urlò.  -Non lo so!!- rispose Hiro, incespicando. Saltò ancora e arrivò a quattro metri, con Van attaccata al suo braccio, che si strinse a lui, gridando. Ricaddero in piedi.  Ralph si voltò di scatto e diede un pugno all'uccello con il braccio di ferro, Elsa gli lanciò una palla di neve grande come una quercia. L'uccello uscì dalla neve e provò a colpire Vanellope che teletrasportò lei e Elsa dietro il mostro e mentre lui si girava, loro erano già davanti.  Hiro gli saltò con forza sulla testa, Ralph scivolò sotto l'uccello e gli diede un pugno sulle zampe.Il mostro si scompose in tanti vermi bianchi. I quattro si batterono il cinque. 
Erano finiti sotto un salice. C'era una casetta fra i rami, protetta dalle foglie.    -Cosa c'entra questa?- chiese Elsa.    -Mah...- Ralph fissò la casetta -Tanto vale entrare, no?-
I quattro entrarono e rimasero senza fiato: sembrava fatta proprio per loro. A terra c'erano libri e inchiostro per scrivere, dei fogli gialli sui muri per disegnare, delle scale sui rami di tutto l'albero per arrampicarsi, e varie cassette di attrezzi in un angolo della casetta. 
-e se...da oggi in poi questo posto sarà il nostro rifugio?- disse Vanellope-Ci state?-     Gli atri tre annuirono.


In meno di trenta minuti, Elsa scriveva sui libri tutto quello che era successo, Ralph lo disegnava con mano ferma sul muro, Hiro stava montando con gli attrezzi dei pezzi di ferro e Vanellope intagliava delle figure su un ramo.  Sì, era il loro posto speciale, ora.     
-Come faremo con gli altri mostri, ora?- chiese Ralph.    Vanellope indicò le farfalle:-Ci pensano loro!- le farfalle avevano delle piccole lancie fra delle piccole zampette.
I quattro risero.  Hiro fissò l'orologio da polso:-Oddio...è tardi... Io vado.-      Vanellope scivolò giù da un ramo:-Anch'io. Ciao!-
-Ciao!-risposero gli altri due in coro.

Elsa e Ralph rimasero per un po', mentre lui le faceva vedere come disegnare delle bellissime piante. Elsa si alzò dopo un po':-Penso di dover andare...-      Ralph afferrò un foglio dalla tasca:-Per te...l'ho fatto mentre leggevi il tema.-               -Oh, grazie.- Elsa aprì il foglietto e osservò il suo ritratto senza fiato:-Grazie...- gli si buttò al collo -Grazie.-


Hiro e Vanellope si ritrovarono sotto la pioggia, con come unica protezione la felpa di Hiro, sopra le loro teste. 
-Zia Cass mi ucciderà.- sbuffò Hiro.  Vanellope scoppiò a ridere:-Ci vai al ballo della scuola?-         -Sì, purtroppo. Tu?-       -Penso di sì...-
Hiro ridacchiò:-Lo sai che non puoi andarci in tuta?-        -Ha-Ha...Ho dei vestiti, Hiro!-     Hiro sogghignò:-Tu in abito da sera? Voglio proprio vedere!-
-E mi vedrai!- Vanellope gli baciò rapidamente una guancia e corse verso casa:-Ciao!-

E Hiro rimase lì, a osservarle la codina nera svolazzarle sotto la pioggia e pensò che quel giorno erano successe due cose stupende.
E lì, sotto la pioggia, non gli importava più della Zia Cass che lo avrebbe ucciso, o del raffreddore che avrebbe preso, nè di suo fratello Tadashi che avrebbe chiesto spiegazioni.
E lì, le uniche cose che riuscì a bisbigliare furono:-wow...-
  
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