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Autore: Goran Zukic    23/02/2015    12 recensioni
FANFICTION INTERATTIVA (ISCRIZIONI CHIUSE)
La discordia si è insediata nell'Olimpo e i rapporti tra gli dei sono sempre più tesi. Durante una cena tra gli dei si materializza sulla tavola una corona d'oro con la scritta: "Al dio più forte". Gli dei iniziano una disputa per definire chi tra di loro è effetivamente il più forte e alla fine Zeus, seguendo l'indizazione di Eris, dea della discordia, decide di indire un torneo, una gara tra i loro figli, i semidei. Solo un vincitore sancirà quale dio è il più forte e la sfida tra i semidei non sarà un torneo normale, sarà un duello mortale.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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“Passami altro vino Apollo” esclamò Dioniso, ormai in preda alla sbornia.
“Hai bevuto abbastanza Dioniso, lascia bere noi ora” replicò Ares sorseggiando dal suo calice.
Apollo sorrise e così fece sua sorella Artemide, bellissima nel suo abito bianco e verde.
Accanto è lei era seduta Afrodite, vestita di rosa, con un diadema d’oro nei capelli biondi come il grano.
La dea della bellezza, sempre splendida, parlava divertita con Ares che indossava la sua armatura migliore e sorseggiava il  vino.
C’erano  tutti gli dei dell’Olimpo, dal primo all’ultimo, per la loro consueta cena settimanale.
A capo tavola stava Zeus, il padre degli dei.
La sua tunica scintillava come illuminata dalla luna stessa, il suo sguardo scrutava con solennità tutti i presenti che si davano alla pazza gioia e bevevano.
Si voltò a guardare sua moglie Era e arricciò leggermente il naso voltandosi subito dall’altra parte.
Qualcosa lo turbava, ma non sapeva cosa, cercava di pensare, ma gli faceva male la testa e si limitò a bere un sorso del buon vino di Dioniso.
“Qualcosa non va padre?” chiese Atena vedendo il padre leggermente turbato.
Zeus sembrò tornare da uno stato di trance, guardò la figlia e sorrise.
“Sì…perché non vai a divertirti con gli altri?” le disse lui.
La dea della saggezza osservò i fratelli dall’altro lato della tavola bere, cantare e ballare e scosse la testa in segno di disprezzo.
“No padre…loro bevono, si divertono, ma non sono fatta per certe cose” disse Atena con un tono leggermente rammaricato. Zeus sorrise e si alzò dalla sedia con il calice in mano.
“Vorrei fare un brindisi” esclamò.
A queste parole tutti si zittirono e si voltarono verso il padre degli dei con i calici alzati.
“A noi…e che possiamo vivere sempre in armonia e gioia”
Tutti gli altri dei risposero a gran voce: “A noi padre!” e continuarono  nei loro festeggiamenti.
All’improvviso però si sentì un rumore e cadde nel mezzo della tavola un oggetto che luccicava illuminato dalla luce.
“Che diavolo è?” chiese Artemide che era sobbalzata dove aver sentito il rumore.
Ares prese l’oggetto misterioso e lo osservò attentamente, era una corona, una corona d’oro.
“Tranquilli ragazzi…è per me” disse lui ridendo “C’è scritto…Al più forte di tutti gli dei. Beh ha trovato la persona giusta”
“Cosa? E tu saresti il più forte? Ma non farmi ridere, chi è Ares al confronto del grande Apollo, dio del sole. Io sono il più forte di tutti gli dei” intervenne Apollo, alzandosi dalla sedia e togliendo di mano la corona ad Ares.
“Che fai idiota?” chiese Ares con rabbia.
“Quello che è giusto. Prendo solo ciò che mi appartiene” rispose Apollo e si mise sul capo la corona.
Ma all’improvviso Afrodite gliela tolse e se la mise lei.
“Non trovate che sono ancora più bella con questa splendida corona?” chiese lei sorridendo.
“Ridammela!” esclamò Apollo. “
No. Io sono la dea più forte, la dea dell’amore, questo premio spetta a me”  replicò lei.
D’un tratto però Afrodite si sentì togliere il suo trofeo e vide Ermes, con in mano la corona che sorvolava con i suoi sandali alati la tavola.
“Torna giù idiota!!” urlò Ares.
“Vieni a prendermi, dio dei miei stivali” canzonò Ermes che svolazzava sopra le loro teste.
“Ci penso io ragazzi” disse Artemide e estrasse l’arco mirando i sandali di Ermes.
“SILENZIO!!!” urlò Zeus e la sua voce rimbombò in tutto l’Olimpo, provocando un eco che continuò per vari minuti.
“Abbiamo capito Eco, non c’è bisogno che continui” esclamò innervosito Apollo. “
Scusami” rispose un flebile voce in lontananza.
Zeus era in piedi e guardava i suoi figli con disprezzo e rabbia, alla sua destra i fratelli Ade e Poseidone avevano stoppato la loro partita di scacchi e si girarono verso la tavola.
Alla sua sinistra invece Era e Atena lo guardavano nervose, la bocca aperta, mai Zeus era sembrato così arrabbiato e teso.
“Che state facendo? Vi rendete conto? Tutto questo tempo per insegnarvi come fare gli dei e voi idioti mi ripagate così! Litigando come sciacalli per un pezzo di pane. Ermes, passami quel coso” disse lui con tono severo.
“Padre…”iniziò Ermes, ma Zeus non lo fece finire: “Ora!”
Ermes scese a terra e consegnò al padre la corona.
Zeus lesse la scritta e scuotendo la testa chiese: “Vi ricordate cosa è successo per una cosa del genere?” I figli lo guardarono interdetti e visibilmente nervosi.
“Atena?”
“La guerra di Troia” rispose lei. “Esatto.
E vi sembra il caso di far scoppiare una guerra mondiale per i vostri capricci? Il mondo sta andando  a catafascio” disse lui sedendosi.
“Vi credete tanto forti e intelligenti, ma dovreste avere un po’ più di rispetto e cervello”
Tutti stavano con gli occhi bassi, nessuno osava guardare il grande Zeus. “
Possiamo risolvere la situazione” esclamò una voce dietro la tavola. Si girarono e videro davanti a loro una donna, capelli biondi, occhi verdi, vestito viola luminoso, fisico atletico e leggero.
“Potevo immaginare che c’era il tuo zampino” esclamò Zeus, “Non sei stata invitata”
“Ah lo so, ma puoi credermi io non c’entro nulla” rispose la donna sorridendo malignamente.
Zeus la guardò male e poi le chiese: “Vuoi sederti Eris?”
“No, sono qui per aiutarti Zeus”
“Aiutarmi? A come sentiamo?”
“Guardali Zeus, guarda i tuoi figli. Non ti ascoltano, per loro non sei altro che un inutile vecchio ormai, vogliono quella corona, vogliono dimostrare le loro doti, sono annoiati dalla loro vita e ogni pretesto è buono per far qualche bravata. Concedigli una sfida, Zeus e magari dimostra loro che sei il più forte, che sei ancora il più forte degli dei” rispose Eris.
Zeus ascoltava con molta attenzione le parole della dea.
“Una sfida, tra tutti voi! Il più forte verrà celebrato, il vincitore sarà ricordato come il più grande tra gli dei dell’Olimpo” continuò Eris.
“E tu pensi che sia così stupido da cascare nella tua trappola, dea della discordia” disse Zeus.
“Non è una trappola, sommo Zeus, è un consiglio, organizza un torneo, dimostra a tutti loro che meriti ancora quel trono”
Atena cercò l’attenzione del padre per allarmarlo riguardo Eris, ma Zeus era ormai perso nei suoi pensieri e la possibilità di far vedere ai suoi figli irrispettosi che era ancora il padre degli dei lo allettava e lo seduceva.
Si girò verso di loro, le braccia alzate, lo sguardo dritto verso la corona che giaceva a sul tavolo.
“Figli!” esclamò “Eris ha ragione, questa corona è un simbolo e come tale dev’essere attribuita a qualcuno, è per questo che io vi dico che organizzerò una sfida, una gara tra tutti noi, per decidere chi dovrà ottenere questo premio”
A queste parole urla di giubilo si destarono dalla tavola, Apollo abbracciò la sorella e saltellò sulla sua sedia, Afrodite intonò un canto di gioia, Ares gettò in aria il suo elmo e lo riprese esultando, Dioniso era collassato a terra per colpa del vino da un pezzo.
Ade e Poseidone guardarono Zeus sorpresi da queste parole, ma Zeus disse loro di stare calmi e dopo aver intimato il silenzio continuò: “Non permetterò che combattiamo tra di noi, non è nel costume degli dei, ma tutti noi abbiamo dei figli che sono le persone che più di tutti ci assomigliano. Un figlio per dio, si destreggerà in una prova mortale dove ci sarà solo un vincitore, il campione indicherà il dio che più si merita questo premio”
Gli dei si guardarono un po’ allarmati, ma poi Ares disse: “Ci sto! Se non permettiamo ai nostri figli di misurarsi in prove di questo calibro come possiamo sperare che possano proteggere la terra. E’ la giusta occasione per dimostrare anche il loro valore”
“Anche io” esclamò Apollo.
Afrodite, Ermes e Artemide alzarono la mano in segno di approvazione. Dioniso che si era appena svegliato alzò la mano pur non sapendo il motivo.
Atena guardava il padre sconcertata, chiedendosi come avesse potuto pensare ad una cosa del genere.
“Padre perché?” chiese lei.
“Perché è tempo di dimostrare quello che noi valiamo e quello che valgono i nostri figli” rispose Zeus.
“Siamo con te, fratello” dissero Poseidone, Ade e Demetra.
Anche Era accettò e alla fine persino Atena fu costretta ad accettare.
“Ai giochi!!” esclamò Apollo alzando il calice e gli altri dei fecero lo stesso.
Nessuno si accorse che intanto Eris si era allontanata sghignazzando malignamente.


REGOLAMENTO FANFICTION INTERATTIVA

Allora, per partecipare dovete prenotare uno dei semidei disponibili.
Di questi semidei mi dovete inviare un profilo che deve avere come informazioni essenziali queste:

Nome
Cognome
Padre/madre divino
Famiglia, amici
Carattere
Aspetto fisico
Cose che ama
Cose che odia
Breve storia personale
Età

Lista dei semidei (figlio vale per maschi e femmine)

Figlio di Zeus OCCUPATO
Figlio di Era OCCUPATO
Figlio di Poseidone OCCUPATO
Figlio di Ade OCCUPATO
Figlio di Demetra OCCUPATO
Figlio di Ares OCCUPATO
Figlio di Apollo OCCUPATO DA ME
Figlio di Afrodite OCCUPATO
Figlio di Dioniso OCCUPATO
Figlio di Ermes OCCUPATO
Figlio di Artemide OCCUATO
Figlio di Atena OCCUPATO

Ovviamente qualsiasi aggiunta risulterebbe molto gradita.
Il regolamento del torneo è simile agli Hunger Games, ma con un profilo meno crudo, con delle prove non direttamente finalizzate allo sterminio.

Ringrazio tutti quelli che parteciperanno, vi aspetto!!
Scusatemi se il prologo è un po' comico, ma gli dei mi fanno ridere, non riesco a essere serio.
Ciao a tutti!
Goran

P.S. Perdonatemi, mi ero dimenticato Atena...che demente.  
   
 
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