Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
Segui la storia  |       
Autore: Lunaevenere    23/02/2015    3 recensioni
Un giorno come tanti all’ apparenza, ma prepariamoci perché anche in un giorno banale può succedere di tutto, soprattutto se sono convolti certe nostre vecchie conoscenze…
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Marlene, Skipper, Soldato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

All’ultimo minuto


-…Allora mettiamo in atto il piano! - ordinò Marlene.

Kowalski le diede il saluto militare – sissignore. Cioè signora- insieme a Rico, che annuì d’accordo.


Detto ciò ognuno si mise in posizione, seguendo il piano che avevano deciso insieme per liberare Skipper.

Intanto l’agente X era in piedi, a controllare il perimetro con una torcia. Aveva legato Skipper con una corda, e ora stava cercando gli altri. Era sicuro che ci fossero anche gli altre tre, che sempre lo avevano accompagnato, E forse sarebbe riuscito a trovare anche quella maledetta lontra, che l’ultima volta lo aveva gabbato scaraventandogli addosso granita. 

-C’è troppo silenzio- mormorò ad un tratto, guardandosi intorno con sospetto.
 
Kowalski e Rico gli si pararono di fronte, uscendo dal nulla improvvisamente, facendo le boccacce.

-Ciao ex tutto, scommetto che non ci prendi! –

-Credete di prendere in giro a me? – disse con rabbia. E cominciò a inseguirli, abbandonando Skipper legato come un salame a testa in giù- dannati pinguini, venite qui se ne avete il coraggio! –

-Nessun pinguino sano di mente, si fermerebbe a parlare con un malato ossessivo! – replicò Kowalski, scivolando sulla pancia, anche se naturalmente tutto ciò che capì l’uomo fu una specie di pigolio.

Marlene uscì da dove si era nascosta, e silenziosamente tagliò di netto, con un artiglio, le corde che intrappolavano il pinguino – Stai bene? – chiese preoccupata.

Skipper per primo sgranchì le pinne, poi prontamente rispose – Mai stato meglio… ma ora aiutiamo loro-  aggiunse riferendosi  agli altri due pinguini, scendendo dalla piattaforma.

Intanto Kowalski e Rico erano finiti, per loro sfortuna, in un vicolo cieco. Non c'era nessuna via di uscita lì vicino, e di tornare indietro non se ne parlava nemmeno.

L’uomo si avvicinò ghignando – sento il profumo della vittoria…-

Kowalski annusò l’aria, avvertendo che veramente si sentiva l’odore di qualcosa, e si chiese cosa fosse, o almeno finché, Rico con una gomitata attirò la sua attenzione, indicando con gli occhi i pantaloni dell’agente X.

A quanto pare se ne doveva essere accorto anche lui, perché cominciò a urlare – I miei pantaloni vanno a fuoco!!!- e corse via cercando dell’acqua.

Dietro di lui c’erano Skipper e Marlene che ridevano, con un lanciafiamme in pinna, e scambiandosi un cinque.

-Grazie uomini…- disse, aggiungendo poi frettolosamente per lo sguardo che gli stava dando – e Marlene. Ora andiamo! – comandò, dopo aver preso ciò che gli occorreva, poiché erano appena scattati gli allarmi.

Erano riusciti a trovare il primo ingrediente, anche se il secondo gli occorse molto tempo. Perciò quando tornarono allo zoo, erano tutti stanchi e assonnati, per la notte passata in bianco. Ma anche se avrebbero voluto dormire sapevano che non potevano finché non si sarebbe risolta la situazione. Poi Skipper contava di farsi anche otto ore di sonno filate, almeno. Si trascinarono nel quartier generale.

- Che stanchezza! – si lamentò Marlene, sbadigliando.

- A chi lo dici… ma finalmente ora abbiamo tutto… come siamo col programma? -chiese Skipper al luogotenente.

- A buon punto, signore. Giusto in tempo per…-

- ‘Kipper! - Rico lo interruppe, chiamando energicamente la loro attenzione, strappandola dallo scienziato.

-Cosa vuoi Rico? – domandò irritabile Skipper, poi capì cosa stava indicando e corse alla cuccetta dove avrebbe dovuto dormire il "piccolino"- Soldato non c’è! –

Marlene parve risvegliarsi – non c’è? – ripeté.

-Vedi un pinguino con un lunacorno rosa, per caso? Kowalski, rimani qui a sistemare la macchina e Rico dagli una pinna per qualunque cosa gli occorra, chiaro? – Lui annuì- bene, io e Marlene andiamo cercare Soldato –

Dopodiché, uscì con Marlene, stavolta dal finto coperchio del pesce. Ma mai si sarebbe aspettato cosa lo aspettava, altrimenti avrebbe preso sicuramente un’altra uscita.

Tutti gli animali dello zoo, erano intorno all’habitat dei pinguini, accerchiandolo completamente, e non appena erano usciti, Bart gli aveva sparato addosso , quasi seppellendoli, riso. Chissà dove lo aveva preso poi!

-Viva i nuovi sposi! – urlarono tutti – siamo così felici per voi! –

In un angolo re Julien era in una delle sue posizioni più comiche, che tragiche, retto da Maurice- il re non lo è! – piagnucolò.

– se avete bisogno di un avvocato divorzista, rivolgetevi a noi – Bada e Bing dissero insieme offrendo un biglietto da visita a ciascuno

Marlene li guardò shoccata, mentre Skipper dopo aver accentuato il suo tic all’occhio, urlò – IO E MARLENE NON SIAMO SPOSATI!!! –

Immediatamente si zittirono.

-Scusate…- iniziarono, abbastanza imbarazzati.

- Non mi interessa! – disse Skipper tagliando il discorso – qualcuno di voi ha visto Soldato? –

Fill gesticolò con le zampe e immediatamente, Mason tradusse per loro – Fill l’ha visto uscire dallo zoo. Dice che sembrava strano… cioè più strano del solito –

-Sbrighiamoci – disse Marlene, e si allontanarono insieme, non ascoltando il mormorio di alcuni degli animali che dicevano – se non vogliono ammettere la loro relazione…-

Intanto i due erano al di fuori delle mura dello zoo, grazie a un passaggio segreto dietro il poster dei pinguini .

-Aspetta Skipper – lo fermò lei, ansimando – non possiamo correre senza una meta! –

Skipper che era già più avanti di lei – non so dove potrebbe essersi cacciato! –

-Non c’è un posto, che adora o gli piace per qualche motivo? – azzardò Marlene.

Skipper ci riflettè su – no, nessun luogo… - improvvisamente una lampadina gli si illuminò in testa- so dov’è! –

Proprio come aveva immaginato trovò Soldato vicino al carrello delle granite, nascosto in un cespuglio.


-Soldato! – Skipper corse.

- Ciao mamma e papà! – pigolò dolcemente.

- Andiamo! – disse Skipper, velocemente. Mancava davvero poco al finire del tempo a loro disposizione.

- Ma volevo prendere una granita! - piagnucolò Soldato, rischiando di svelare la loro presenza all’uomo delle granite.

- Vieni con noi – lo esortò Marlene - …c’è la seconda edizione dei Lunacorni in tv –

Soldato immediatamente parve illuminarsi come una lampadina– siiii! – e corse con loro allo zoo.

Pochi minuti dopo, Soldato entrò per primo, seguito da Skipper e Marlene.

- Finalmente! Mancano solo due minuti! – esclamò Kowalski.

- Vero, stavo per perdermi i miei amati Lunacorni, ma… cos’è quella cosa che tieni in mano, zia? –

Kowalski avrebbe voluto ribattere, ma dallo sguardo di Skipper, capì che era meglio se taceva e si dava da fare. Così premette il grilletto, del suo raggio e tutto ciò che era successo quasi un giorno prima, si ripeté.
Il corpo di Soldato era steso a terra come l’ultima volta, ma stavolta Skipper non utilizzò il suo certificato “metodo medico”. Qualche istante dopo, gli occhi di Soldato cominciarono ad aprirsi e a svolazzare. Si mise seduto, mentre tutti gli altri trattenevano il respiro, non sapendo se avesse funzionato oppure no.

-Soldato, stai bene? – domandò Skipper, toccando il vertice della tensione nella stanza.

- Ho solo un po’ la mente annebbiata Skipper, perché? – chiese massaggiandosi la testa.

-È tornato! – esclamarono, abbracciandolo tutti quanti in un enorme abbraccio di gruppo.

- Perché, sono stato via? – chiese ingenuamente una volta che si furono tolti.

- Diciamo di si – rispose vagamente Skipper – è una lunga storia.

- E io non sono tua zia! – strillò Kowalski.

- Perché mai tu dovresti essere mia zia? – domandò Soldato, guardandolo come se fosse matto.

Rico corse contro al ragazzo per riabbracciarlo e gli fece fare una piccola giravolta in aria – Mancato tanto! -

Intanto Marlene aveva tirato da parte Skipper.

-Cosa c’è? –

Lei inarcò un sopracciglio, indicando Soldato.

-Va bene- sospirò Skipper, arrendendosi e avvicinandosi a Soldato- senti ragazzo, mi… uhm… dispiace. Non avrei dovuto trattarti così e…-

Non finì la frase perché, Soldato lo aveva affrontato in un abbraccio – non preoccuparti Skipper -

Marlene sorrise alla scena, così come Kowalski e Rico. Ma poi aggiunse – e ora che è tutto finito…ci vediamo domani! – e uscì, tornandosene al suo habitat.

-Ma è mezzogiorno- fece notare Soldato, anche se tutti era già nella loro branda e le luci si spensero dieci secondi dopo.

- ok, allora…Buonanotte- scuoté la testa confuso, uscendo fuori. Davvero, i suoi amici erano strani a volte.
 

Note dell’autrice

Ho finito finalmente!!! *Suona il coro dell’antoniano*                                                                                                                                                                                                            Scusate tanto per l’enorme ritardo, ma avevo davvero perso l’ispirazione su questa storia. Non sono molto sicura per il finale, ma è il meglio con cui sono venuta. Ok, quindi me ne vo anch’io a letto.                                                                                                                                                                                                                                                           Buonanotte a tutti e sogni d’oro. ^^

P.S. non preoccupatevi, accetto diamanti  o anche gioielli se li trovate nei sogni. XD
Skipper- le battute te le ha insegnate Kowalski, vero?
Luna- mi offendi così, Skippy.
Kowalski- cosa c’è che non va con le mie battute?!
Luna e Skipper- … lasciamo perdere-
P.S.S. Scherzo. ;D Ciao a tutti.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar / Vai alla pagina dell'autore: Lunaevenere