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Autore: naley3gwain46    24/02/2015    2 recensioni
spoiler sesta stagione siamo dopo la 6xqualcosa comunque dopo la fusione tra Kai e Luke
abbiamo tutti capito che sta cosa su KAI ha avuto delle ripercussioni ma che genere di ripercussioni ??? hehehehehe ...
Immagina Puoi!cit.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si trovava in quel locale da appena mezz'ora e già aveva voglia di ficcare, una manciata di quelle luride noccioline sul bancone davanti a lui, giù per la gola di qualcuno e osservarlo soffocare. Guardare qualcuno che passava da meravigliose tonalità di rosso paonazzo al blu cobalto in pochi istanti, forse gli avrebbe risollevato un po’ il morale.
Sarebbe stato fantastico spaccare il bicchiere di whisky mezzo vuoto, che si rigirava tra le mani, e usare i vetri affilati per tagliare la gola di qualcuno. Magari con il sangue che schizzava dappertutto e fluiva copioso sul bancone, avrebbe potuto migliorare la sua giornata.
E invece no.
Niente più risse da bar, coltelli affilati, ferite sanguinolente, fratture d'ossa o strangolamenti vari per il povero Kai.
Addio giorni di gloria, benvenuta EMPATIA.
Che schifo.
Era tutto uno schifo, si ripeteva.
Tra tutte le cose che poteva ereditare dal suo stupido fratellino capellone, quello che cosa gli andava a trasmettere?
L' unica cosa di cui aveva sempre fatto a meno in tutti questi anni, cavandosela alla grande senza:
una coscienza.
Che senso aveva avere il potere assoluto, essere a capo di una delle più potenti congreghe di streghe del mondo, se non potevi porre fine a qualche miserabile vita?
Che senso aveva se non poteva finire di soffocare nel sangue quello che rimaneva della sua famiglia?
Non era certamente cosi che si era immaginato sarebbe finito, mentre meditava vendetta, bloccato nello stesso giorno del 1994 per 20 lunghi anni, condannato alla solitudine eterna, dalla sua stessa famiglia, solamente per averne sterminata una buona parte a sangue freddo, da bravo psicopatico qual era.
Non capiva proprio di cosa si lamentassero poi, aveva risparmiato a tutti loro anni e anni, di beh QUESTO!
Provare emozioni era cosi patetico.
Era cosi da sfigati.
Si diede una rapida occhiata intorno.
Mystic Falls il luogo più sfigato della terra.
Non passava giorno che non ci fossero morti misteriose, eppure oggi era di una noia mortale.
In realtà lui, ultimamente aveva contribuito ad alzare il numero di queste morti, insomma a rendere quel posto più entusiasmante, un posto in cui valesse davvero la pena di vivere, o meglio di morire se ti imbattevi nella sua strada, rise da solo della sua battuta, ma poi torno subito serio, questa era una storia vecchia ADESSO.
Dopo la fusione, divideva tutte le emozioni del suo fratellino Luke e odiava essere un tutt'uno con un tale pappamolla.
Le loro personalità come i loro poteri si erano mescolati.
Non poteva più uccidere nessuno senza provare senso di colpa, pietà o peggio ancora, RIMORSO.
Aveva iniziato a perdere liquidi dagli occhi, rifiutava categoricamente di ammettere a se stesso di aver pianto.
Cosa avrebbe dovuto fare da adesso in poi? 
Era preoccupato, quando era uno psicopatico anaffettivo, non si preoccupava mai.
Non sapeva davvero che farsene di tutte queste nuove sensazioni che sentiva, non era riuscito nemmeno a far fuori la sua sorellina, neanche dopo che quella stronza l aveva trafitto con un attizzatoio.
Era la gemella di Luke e quella stupida parte di lui che ora viveva in Kai, gli aveva impedito di farla a pezzi.
In effetti era anche sua sorella, non che questo gli fosse mai importato prima.
Che cosa gli rimaneva da fare se non poteva più andarsene in giro ad ammazzare la gente?
Sintonizzarsi su un altra puntata del Delena, “la telenovela che fa pena”?
Gli facevano venire il prurito quei due.
Esistevano al mondo persone più patetiche di quei due?
-Scusa le mangi quelle?- disse qualcuno al suo fianco, indicando le noccioline e distogliendolo dai suoi pensieri.
Kai si voltò e vide un ragazzo che lo stava fissando e che sorrideva cordiale.
Per un attimo pensò che sarebbe morto, una sensazione di calore si irradiò dal suo interno e affluì verso l esterno, più precisamente sulle sue guance che si colorarono di un rosa più acceso.
Qualcuno gli stava lanciando qualche incantesimo, si guardò attorno sospettoso, sicuramente volevano farlo fuori, pensò spaventato.
Eppure non sentiva la presenza di nessun incantesimo, doveva essere qualcos'altro, si disse pensieroso.
Il ragazzo lo stava ancora fissando speranzoso.
-Tutto bene amico?- domandò poi, con un marcato accento britannico.
L 'ondata di calore parti stavolta dal basso ventre per poi irradiarsi per tutto il corpo. 
C'era davvero qualcosa che non andava si disse, lo volevano eliminare facendolo bruciare dall'interno, che razza di incantesimo stavano usando?
La fonte doveva essere per forza quel ragazzo, convenne.
Prese le noccioline e gliele sbatte sul tavolo.
-Beh.. immagino dovrei ringraziarti!- disse quello ironizzando sul gesto sgarbato di Kai e alzando gli occhi al cielo.
Si avvicinò a Kai per prendere una manciata di noccioline e inavvertitamente le loro braccia si sfiorarono pelle contro pelle.
Kai si ritrasse improvvisamente, una sensazione strana, come essere percorsi da una carica elettrica, uno strano formicolio, attraversò tutto il suo braccio.
Kai ne aveva avuto abbastanza.
Quel tipo, chiunque fosse, gli stava lanciando qualche genere di maledizione a lui sconosciuta e non se ne sarebbe stato con le mani in mano a farsi ammazzare.
-Che stai facendo? - gli chiese furioso.
-Starei cercando di bere il mio drink e di mangiare le mie noccioline in pace- sorrise.
-Cos è che ti da tanto fastidio amico?-gli chiese perplesso - sono appena arrivato e sembra che tu ce l abbia con me, o con il mondo intero, per qualche ragione, ma non saprei proprio cosa ti abbiamo fatto.- concluse con la sua aria innocente e rilassata.
Continuava a mangiare noccioline come se nulla fosse, Kai non lo sopportava,era abituato alla gente che aveva paura di lui e non viceversa.
-Sei una strega!-disse fissandolo negli occhi.
Il ragazzo rise così tanto che per poco non si strozzò con le noccioline.
Per un attimo Kai sperò che succedesse, sarebbe stato un incidente in fin dei conti, non doveva certo sentirsi in colpa pure per quelli, gli incidenti potevano capitare.
Ma quello non si strozzò,anzi si riprese e si avvicinò di più a Kai, che senti acuire i suoi sintomi all'improvviso.
-Me ne avevano dette tante, stronza almeno un centinaio di volte, ma strega no, quello davvero mai!-neanche quel affermazione di Kai sembrava averlo turbato.
Kai iniziò a domandarsi se ci fosse qualcosa al mondo che avesse potuto turbarlo, il vecchio Kai avrebbe spaccato una di quelle bottiglie dietro il bancone e gliela avrebbe piantata nel cuore, solo per togliergli quel sorriso dalla faccia, beh allora forse si, che si sarebbe turbato, pensò soddisfatto. Ma stranamente non era quello che voleva, a questo Kai quel sorrisetto beffardo non dispiaceva affatto.
Si sentiva nauseato da se stesso.
-Comunque qualsiasi cosa ti abbia fatto...- continuò quello facendo un gesto con la mano come a indicarlo.
-Kai?- concluse Kai per lui, che diavolo gli succedeva, all'improvviso aveva la gola secca, e non si ricordava più neanche il suo nome, quel tizio era vicino, troppo vicino, gli sudavano le mani e il suo cuore aveva preso a battere più veloce.
Sarebbe morto, era sicuro che sarebbe morto.
-Qualunque cosa ti abbia fatto, Kai, mi dispiace- si passò una mano tra i capelli chiari - probabilmente ero troppo fatto o fumato per ricordarmelo- gli occhi scuri e intensi continuavano a fissarlo, ogni singola parola pronunciata con quell'accento gli procurava brividi dietro il collo.
Gli mise una mano su una gamba e aggiunse -possiamo ripeterlo però se vuoi- di nuovo quel sorrisetto beffardo.
Kai finalmente realizzò. 
Quel tipo ci stava provando con lui?
E il suo corpo stava rispondendo fin troppo bene ai suoi stimoli, doveva essere attratto da quel ragazzo.
-Puoi scusarmi solo per un momento..- disse imbarazzato, mettendo quanto più spazio possibile tra lui e quella bocca rossa, carnosa e terribilmente invitante che gli si muoveva ipnotica davanti.
Si diresse nel retro del locale e si rivolse al ragazzo che da sempre lavorava al Mystic Grill.
-Ehi tu inutile!- lo apostrofò.
-Scusa ci conosciamo?- chiese Matt alzando lo sguardo da quello che stava facendo.
-Non credo, nessuno si prende il disturbo di introdurre gli inutili- gli rispose Kai.
-Senti amico non ho idea..- cerco di dire Matt, ma quello lo interruppe bruscamente.
-Sono Kai e non sono tuo amico- iniziò minaccioso -ma tu sicuramente mi conosci già e conoscevi mio fratello, sai biondo, piccoletto, andava sempre in giro insieme alla sua sorellina, tutta boccoli e formule magiche, dotata di un amore profondo verso gli animali- concluse.
-Si- ammise Matt spaventato, la fama da psicopatico di Kai l’aveva preceduto- cosa vuoi da me?-chiese.
-Solo un informazione..il mio dolce fratellino Luke era gay?- domandò serio.
-Stai scherzando?- Matt era stanco di tutti quegli esseri soprannaturali che continuavano a usarlo come loro giullare.
-Senti Mark o Max o come diavolo ti chiami..-iniziò
-Matt ..-lo interruppe quello.
-Bravissimo.. Matt ..non crederai certo che perderò tempo ad imparare il tuo nome vero?..senti ho fretta quindi perché non saltiamo i convenevoli, tipo io che minaccio di uccidere te, i tuoi amici, la tua famiglia e tutti quelli che conosci, e passiamo subito a te, che mi dici quello che voglio sapere?-rise serafico.
-Non potrei metterci la mano sul fuoco ma credo di si- disse Matt rassegnato.
Quindi nessun incantesimo,pensò,perfetto.
Pulsioni sessuali.
Un altra novità per lui, ma non erano poi così sgradevole.
Forse poteva essere qualcosa di cui davvero poteva godere in questa sua nuova condizione.
-Grazie Marvin visto come è semplice quando collaborate.- alzò i tacchi e rientrò nel Bar.
-Matt..- gli gridò quello dietro sempre più rassegnato. 
-Si quello che è- gli rispose allontanandosi.
Kai tornò al bancone, soddisfatto, aveva finalmente capito cosa non andava e poteva rilassarsi.
Ma con sua enorme frustrazione quel ragazzo non era più al suo posto, se ne era andato.
Si sedette con il morale sotto le scarpe e fu allora che notò il foglietto che spuntava sotto il suo bicchiere.
Lo tirò fuori e lesse.
Affianco a un numero di telefono c'era scritto "Thomas. Chiamami".
Sorrise come un idiota allo specchio che aveva di fronte a se.
Ora che avrebbe dovuto fare?
Chiamarlo e chiedergli un appuntamento?
  
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