Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Razor666    24/02/2015    8 recensioni
CROSSOVER TRA FROZEN E DARK SOULS
Non tutte le storie finiscono con la morte del protagonista, anzi questa storia parla di come è morta Anna a causa dello schianto di una stella su Arendelle, una settimana prima del suo matrimonio, ma parla anche di come la principessa sia ritornata in vita sotto forma di non morta a causa della maledizone generata da tale cataclisma. Nonostante sia tutto in rovina, Kristoff non è più accanto a lei, ora ha un solo obbiettivo: salvare Elsa, ma cosa significa essere una non morta:
“Ora che sei stata maledetta hai perso tutto il tuo passato, il tuo futuro, non ti è rimasto più niente e presto o tardi perderai anche le tue memorie, dopo ciò la tua coscienza si spegnerà e diventerai un essere che vagherà per queste terre con l’unico istinto di uccidere altri non morti, da allora sarai un essere vuoto.”
Genere: Azione, Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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FR-01

“Anna svegliati!”

La principessa da capelli rossi si rigirò nel suo letto, sussurrando: “Si Elsa… continua così…. mettici più amore….. ed dai più forza, non vedi che sono tutta bagnata?”

“Insomma ti vuoi svegliare!!!”

Anna non sentì per niente il richiamo e continuò a parlare: “Elsa, non vedi che quel pupazzo di neve alto 10 metri si sta squagliando tutto, sembra di stare sotto la pioggia, mettici più impegno con la magia, oh no sta crollando!!!” A quel punto la principessa si svegliò di colpo, e solo allora sentì la voce di Kristoff fuori la porta che le urlava di svegliarsi.

“Sono già sveglia da ore.” Rispose Anna molto assonata.

“Guarda che sono le undici passate, non mi avevi detto che oggi ti volevi svegliare all’alba?” Rispose il commerciante del ghiaccio.

Anna si strofinò gli occhi, riflette un attimo ed infine chiese: “Oggi che giorno è?”

“Oggi è il 3 dicembre, e noi…”

“Vuol dire che il nostro matrimonio è tra 7 giorni!!! Perché non mi hai svegliato prima?! Bisogna ancora preparare tutto, la torta, le decorazioni?” Urlò Anna appena attivò completamene il suo cervello.

“Ho provato a svegliarti ma sembravi in coma.” Rispose scocciato il suo futuro sposo.

Grazie ai suoi anni ed anni di allenamento a causa dei suoi ritardi Anna riuscì a cambiarsi, pettinarsi i capelli e lavarsi la faccia in 1 minuto, 21 secondi e 34 decimi, battendo il suo precedente record con 7 secondi e 17 decimi di differenza. Appena uscita dalla stanza, afferrò la mano del suo fidanzato e corse verso la sua prima tappa, lo studio di sua sorella Elsa, la Regina di Arendelle. Una volata davanti alla porta Anna disse al suo fidanzato: “Tu rimani un attimo fuori, io vado a convincere mia sorella ad accompagnarci”

“Forse faremo meglio ad andare solo noi due, tua sorella è molto impegnata in questi giorni.”

Anni non sentì neanche la sua risposta ed entro nello studio reale senza neanche bussare urlando: “Elsa oggi usciamo a comprare le cose varie per il matrimonio”

La regina in quel momento era concentrata a leggere alcuni documenti importanti, e senza preoccuparsi dall’intrusione di sua sorella disse: “No Anna, oggi non posso.”

“Ed dai Elsa, mi avevi promesso che mi avresti accompagnato a fare compere per i preparativi delle nozze.”

La sorella maggiore alzò un attimo gli occhi dalle carte e disse: “Con il fatto che abbiamo tagliato i ponti con i Wellinton... o come cavolo si chiamano, le casse reali piangono, e quindi sono impegnata a trovare nuovi accordi commerciali, fatti accompagnare da Olaf”

“Ma me l’avevi promesso.” Anna tentò di usare la sua carta migliore: gli occhioni da cucciolo indifeso, ma la Regina del Ghiaccio, meritandosi appieno il suo titolo, rimase fredda e rispose: “Governare un regno, specialmente in crisi non è facile, quindi non posso perdere tempo.”

“Sai se ti trovassi un marito, potresti rifilare a lui i compiti noiosi, e divertirti insieme a tua sorella” Disse Anna prendendola in giro.

Elsa arrossì un attimo, ma dopo pochi attimi recuperò il controllo delle sue emozioni e ripose in modo calmo e pacato: “Mi dispiace Anna, avrei voluto accompagnarti, ma proprio non posso”. Anna capì dal tono di voce di Elsa che ella era veramente dispiaciuta, quindi la principessa se ne andò dallo studio senza aggiungere altro, ma prima che uscisse completamente Elsa le disse: “Comunque per le nozze cerca di risparmiare che c’è crisi economica”

 

Anna, Kristoff e Olaf si stavano muovendo per le vie della città, anche se non molto silenziosamente…..

“Ma dico prima non mi vuole aiutare, e poi mi dice di risparmiare! Come si permette, avrà anche il controllo del ghiaccio, ma non ha il diritto di essere così… così… gelida!!!”

Kristoff sospirò dato che da quando erano usciti dal castello, la sua fidanzata si era lamentata tutto il tempo ad alta voce, ma per sua fortuna alzò lo sguardo e vide che erano arrivati alla pasticceria e disse: “Guarda Anna siamo arrivati, adesso puoi calmarti e che dobbiamo commissionare la torta?”

Anna sbuffò ed entrò dentro il negozio, a causa della del cattivo umore della principessa, e dei tagli alle spese, iniziò una lunga disputa tra lei ed il pasticcere sul prezzo, il quale poveretto cercava di accontentarla nei limiti del possibile. Nel frattempo Kristoff ed Olaf stavano fuori ad aspettare seduti, ed il pupazzo di neve chiese al ragazzo: “Ti va un caldo abbraccio.” E i due si abbracciarono consolandosi dato che si dovevano sorbire un’ Anna incazzata per il resto della giornata.

Dopo una mezzoretta la ragazza uscì dal negozio e disse: “Che rabbia… doveva esserci mia sorella… continuiamo.” Gli altri due annuirono e la seguirono dopo pochi minuti Olaf disse: “Guarda il cielo, una stella cadente.”

Anna pensò subito, senza alzare lo sguardo al cielo: “Voglio mia sorella con me, Voglio mia sorella con me, Voglio mia sorella con me… ho pensato tre volte il mio desiderio, adesso dovrebbe avverarsi, un attimo ma non ci sono stelle cadenti di giorno” Quindi la ragazza guardò il cielo e vide la stella cadente, ma non era il solito segmento di luce che scompare nel cielo dopo pochi istanti, era una palla di fuoco che si stava facendo sempre più grande. Kristoff urlo: “Quella cosa si sta venendo addossò, tutti a terra.” Quindi strinse a se Anna e si gettarono a terra, come stavano facendo in quel momento la maggior parte degli abitanti di Arendelle.

Anna dato che si era completamente avvinghiata a Kristoff ed a Olaf, non poté vedere il cielo e pregò che quella cosa gli risparmiaste, e dopo pochi secondi sentì per un istante il rumore di qualcosa che cadeva misto al rumore delle fiamme, e poi sentì il boato più forte che aveva mai sentito e subito dopo una fortissima onda d’urto la sollevò da suolo. Lei e Kristoff cercarono di rimanere abbracciati, nel disperato tentativo di non perdersi, ma la corrente d’aria fu più forte del loro amore ed Anna fu strappata dalle braccia del suo amato.

Per qualche secondo la principessa sentì solo le sue orecchie fischiare, dopo di che riacquistò lentamente l’udito, ma il suono fastidioso fu sostituito da quello ben peggiore delle urla e pianti delle persone. Anna sia accorse di essere sdraiata a terra e vide che anche Kristoff era accasciato al suolo, Anna disperata chiamò il suo nome, dopo qualche secondo il ragazzo si rialzò ed Anna fu felicissima e tentò anch’essa di rialzarsi, ma le sue gambe non rispondevano, e poi qualcosa la teneva inchiodata al suolo: “E solo qualche pezzo di muro che mi è caduto addosso, non è nulla di che dato che non sto soffrendo.” La povera Anna non sapeva che quando il corpo umano subisce un forte trauma, il cervello elimina il dolore, per evitare che esso provochi un infarto. Quindi la ragazza non poteva immaginare che un enorme palo di legno l’aveva trafitta parte a parte distruggendogli completamente l’intestino e spezzandogli la spina dorsale inferiore.

Quando la principessa si accorse della gravità della ferita, iniziò a perdere i sensi; non sentì Kristoff urlare il suo nome appena la vide in quelle condizioni, non udì le guardie ed il suo fidanzato spezzare il palo di legno per poterla trasportare, e non vide gli occhi sconvolti delle persone che dopo aver perso le loro case e nei casi peggiori i loro cari, erano costretti a vedere la loro principessa, che fino a ieri sorrideva e cantava per Arendelle regalando sorrisi a tutti, trasportata su una barella di fortuna verso il palazzo reale e con una ferita tale che gli garantiva un biglietto sicuro nell’aldilà.

 Ad un certo punto Anna si risvegliò, all’iniziò credette che tutto era un sogno, ma poi abbassò lo sguardo vide il paletto di legno di lunghezza ridotta piantato nella sua pancia e con delle bende completamente intrise di sangue tutte attorno al corpo estraneo.

“Anna.” Sussurrò la voce di Kristoff.

La ragazza si voltò verso il suo amato e chiese la prima cosa che le era venuta in mente: “Elsa e Olaf come stanno?”

“Olaf è qui con me.” Quindi indico una sedia alla sua sinistra dove c’era il pupazzo di neve in modo tale che anche il suo piccolo amico la potesse vedere, poi aggiunse: “Mentre Elsa sta bene, una guardia la sta portando qui a momenti.”

Olaf sussurrò: “E’ colpa mia non è vero? Ho sempre desiderato vedere una stella cadente da vicino, non pensavo che fossero così cattive.”

Anna abbozzò un sorriso e disse: “Tranquillo non è colpa tua, le cose brutte avvengono anche se non le vogliamo, per questo servono gli amici, per aiutarsi a vicenda quando arrivano.”

Subito dopo la ragazza tossi e sputò del sangue, e subito Kristoff le si avvicinò e disse dolcemente accarezzandole dolcemente il viso: “Non affaticarti, andrà tutto bene.”

Lei lo guardò nei suoi occhi e disse: “Tranquillo, lo sto cosa mi sta per succedere, ma non ho paura… cioè un po’ di paura c’è l’ho, e che non è che mi importa molto quello che mi accadrà, no aspetta così sembra che non mi importi di te, quello che volevo dire…”

Subito Kristoff le baciò la fronte e disse tra le lacrime: “Te l’ho mai detto che ti amo tantissimo quando fai questi viaggi mentali.”

Anna si dimentico completamente del suo discorso e sussurrò semplicemente: “… anch’io ti amo.”

Improvvisamente Anna sentì la porta si spalancarsi, e subito sentì sua sorella correre verso di lei chiedendo disperata: “Anna come stai…” Ma appena la Regina vide con i propri occhi  le condizione di sua sorella arretrò leggermente sussurrando: “Non può essere…”

La principessa morente le chiese: “Elsa ti prego avvicinati, non riesco a vederti.” Quindi la regina si avvicinò lentamente ad Anna controllando che ad ogni passo non liberasse i suoi poteri, poiché anche solo un abbassamento della temperatura avrebbe potuto uccidere sua sorella. Quando fu abbastanza vicina Elsa disse tra le lacrime: “Mi dispiace Anna, avrei dovuto esserci con te, avrei dovuto proteggerti...”

“No, sono io che mi devo scusare con te, sono stata egoista, non ho pensato che ti devi preoccupare di Arendelle, avrei dovuto pensarci prima al fatto che non ti posso avere tutta per me.”

“Io…”

“A proposito, quando succederà… potresti evitare di congelare Arendelle.”

“Cosa stai dicendo, non succederà niente! Ti toglieremo quel paletto di legno e dopo starò con te e ti prometto che insieme faremo il più grande pupazzo di neve che il mondo abbia mai visto.”

Anna sorrise ripensando al sogno fatto in mattinata e si chiese se Elsa stava cercando di tranquillizzarla oppure sta cercando di convincere se stessa che fra pochi minuti lei sarebbe morta. Subito dopo la principessa disse: “Lo sai che stamattina ho sognato che insieme facevamo un pupazzo di neve gigantesco, solo che dopo un po’ si è sciolto”   

“Cosa? Così mi offendi, i miei pupazzi di neve non si sciolgono mai, guarda Olaf.”

Il pupazzo di neve osservò: “Magari vi amava troppo e per amore si è sciolto per voi.”

A quel punto tutti risero però Anna subito dopo sputò altro sangue e disse subito al suo fidanzato: “Kristoff, ti prego sposiamoci ora, voglio andarmene sapendo che ci siamo sposati.”

Kristoff rimase un attimo perplesso, ma subito disse: “Anna vuoi prendermi come tuo legittimo sposo, di amarmi ed onorarmi finché morte non ci separi.”

Lei pensò subito che quel “morte non ci separi” equivalesse a qualche minuto, ma per la prima volta nella sua vita evitò di dire ad alta voce quello che pensava e disse: “Lo voglio, Kristoff vuoi prendermi come tua legittima sposa, di amarmi ed onorarmi finché morte non ci separi.”

“Lo voglio.”

Subito dopo i due ci baciarono, e improvvisamente nelle loro apparvero due fedi nunziali fatte di ghiaccio. I due guardarono Elsa che rispose: “E va bene che c’è la crisi, ma ho pensato che almeno un paio di anelli ci volevano in questo matrimonio.”  

I due sorrisero e si scambiarono le fedi nunziali, poi Anna improvvisamente si sentì molto stanca e disse: “Mi sono così emozionata da questo matrimonio che mi sono stancata, Kristoff lo dai un bacio di buona notte a tua moglie.”

Kirstoff capì esattamente cosa intendeva dire Anna, capì che fra pochi secondi la donna che amava sarebbe morta, quindi la baciò nuovamente e disse dolcemente: “Buonanotte dormigliona, un giorno ci rincontreremo.”

Anna gli rispose: “Addio amore mio” poi si rivolse agli altri e disse: “Addio Elsa, Addio Olaf, prendetevi cura l’un altro, un ‘ultima cosa Elsa, mi raccomando, niente inverni perenni, se no che dico ai nostri genitori?”

Elsa asciugò le lacrime e rispose: “Tranquilla lo prometto, niente inverni e porta i miei saluti a mamma e papà.”

Anna annui, poi sprofondò la testa nel cuscino e pensò a quanto era stata fortunata ad avere persone che l’ammessero così tanto, prima che le sue palpebre si facessero troppo pesanti, e la sua coscienza iniziasse a cadere nell’oblio.

Iniziò a sognare  tutti i momenti indimenticabili passati con le persone a lei care, ed era così felice che non si accorse neanche che aveva smesso di respirare, e prima che se ne rendesse conto morì.

 

Dopo un lasso di tempo indefinibile, Anna aprì gli occhi immersa nella completa oscurità. Per prima cosa pensò di aver appena fatto il sogno più realistico di tutta la sua vita, d’altronde doveva essere morta, ma dopo pochi secondi la principessa si accorse che si trovava rinchiusa dentro una specie di scatola fatta di marmo, ed un dubbio si fece largo nella sua mente: “Non è che mi hanno seppellito mentre ero ancora viva?

Subito iniziò ad urlare per alcuni secondi, ma capì subito che era inutile e che nessuno l’avrebbe sentita. A quel punto Anna disperata spinse il pesante coperchio di marmo, cercando di liberarsi dalla sua stretta prigione. Nonostante il peso del marmo, la gracile principessa riuscì a smuoverlo e subito la cassa da morto iniziò a riempirsi di terra ed a ricoprire la ragazza, la quale si spaventò di poter morire affogata, ma quasi istantaneamente realizzò una cosa: da quando si era svegliata la dentro, non aveva mai respirato.

Dopo circa un minuto Anna riuscì ad emergere dal terreno innevato, ed appena guardò le sue mani illuminate dalla luce solare vide che erano nere e secche, poi guardo il resto del suo corpo e vide che era ridoto alla stessa maniera, mentre addosso aveva il suo abito preferito, quello che aveva addosso quando aveva salvato sua sorella, solo che esso era vecchio e a pezzi, come se fossero passati anni. Allora capì di essere diventata una non morta, uno di quei cadaveri che si rianimano nelle storie raccontate per spaventare i bambini. Superato lo choc iniziale Anna si accorse con sgomento che era dentro una tempesta di neve gigantesca, anche se ormai il suo corpo morto non le faceva più sentire il freddo, a causa della neve non vedere a due centimetri dal suo naso, e per questo non riusciva a muoversi liberamente. Subito la ragazza urlò al cielo: “Elsa! Mi avevi promesso niente inverni.” Naturalmente il cielo non rispose.

La neo non morta iniziò a muoversi a tentoni usando come punto di riferimento la sua stessa gigantesca lapide, simile a quelle in memoria dei suoi genitori, ma dopo pochi secondi si accorse che accanto alla sua tomba c’era un’altra simile alla sua. Anna sentì come se qualcuno l’aveva pugnalata al cuore e subito corse verso la nuova lapide cercando di capire a chi appartenesse, dopo pochi secondi la principessa disse: “Non è possibile… non può essere…”.

Purtroppo per lei la lapide parlava chiaro, in quella tomba era seppellito il suo Kristoff, Anna iniziò ad urlare e piangere, e successivamente iniziò a scavare disperata, sperando che anche il suo amato fosse tornato in vita, ma per ogni centimetro che scavava nella neve, se ne aggiungeva un altro a causa della tempesta e dopo un minuito si arrese accasciandosi  sulla lapide. La non morta sollevò la sua mano destra, guardò l’anello di ghiaccio che Elsa le aveva fatto per il suo matrimonio, e pianse sussurrando: “Finché morte non ci separi…. E’ stato troppo maledettamente breve.”

Dopo qualche minuto la tempesta si abbassò lievemente e la non morta osservo che oltre alla sua tomba e quella di Kristoff, vi erano un’altra di tombe più piccole, ed in lontananza vide il castello di Arendelle. Anna si rialzò a fatica e disse: “Non mi importa se io sono una non morta, non mi importa se Kristoff è morto, non mi importa se sono tutti morti, questa tempesta mi fa capire che sei viva, e che stai soffrendo… io ti aiuterò Elsa, e non pensare che questa tempesta mi possa fermare, tanto ormai il freddo non mi fa più nulla.”

Dopo un’ora di cammino, Anna riuscì ad raggiungere i cancelli, ormai distrutti, di Arendelle. La principessa, ormai stremata disse: “Cosa non darei per un letto soffice e morbido…”

“Qui ti potrai riposare finché vuoi.” Le disse una voce maschile alla sua sinistra

La ragazza si spaventò e si voltò immediatamente verso l’origine del suono, e vide attraverso la tempesta, un uomo seduto vicino a quello che sembrava essere un falò, anche se era impossibile che una fiamma potesse sopravvivere dentro la tempesta. A passi lenti si avvicinò alla sorgente luminosa, e quando fu a pochi metri di distanza da esso, la tempesta si placò, o meglio la tempesta c’era ancora, ma il fuoco generava una specie di barriera invisibile che impediva ai fiocchi di neve di avvicinarsi.

Anna osservò meglio l’individuo, e vide che indossava un’armatura dei cavalieri di Arendelle, quindi gli chiese con tono sia confuso che spaventato: “Come mai non sei spaventato di vedermi in questo stato?”

“Scommetto che ti sei appena risvegliata…comunque anch’io sono un non morto come te.”

“Anche tu sei tornato in vita? Vuol dire che non sono la sola ad aver avuto questo fato? Ma sai perché sta succedendo questo?”

“E’ tutta colpa della maledizione. E’ iniziata 10 anni fa, quando una stella precipitò dal cielo e si schiantò su Arendelle ”

“Aspetta vuoi dire che sono passati 10 interi Anni da quella catastrofe! Se io sono morta quel giorno… vuol dire che ho passato 10 anni sotto terra”

 “Anch’io quello stesso giorno fui ucciso dalla stella e come te mi risvegliai solo un anno fa.”

“Ma adesso cosa succederà adesso che sono diventata una non morta?”

“Ora che sei stata maledetta hai perso tutto il tuo passato, il tuo futuro, non ti è rimasto più niente e presto o tardi perderai anche le tue memorie, dopo ciò la tua coscienza si spegnerà e diventerai un essere che vagherà per queste terre con l’unico istinto di uccidere altri non morti, da allora sarai un essere vuoto.”

“Ma è terribile, come faccio ad evitare ciò?!”

“Dovrai uccidere gli esseri vuoti e cibarti delle loro anime.”

“Dovrò…uccidere altre persone….e cibarmi delle loro anime?”

“Tranquilla gli esseri vuoti non sono più persone, anzi per loro la morte è una liberazione, comunque non temere se morirai ritornerai in vita nei pressi del falò più vicino, inoltre essi convertiranno le tue anime in energia e ti renderanno più forte.”

“In pratica devo sconfiggere questi esseri vuoti per diventare più forte ed evitare che mi uccidano nuovamente, però anche se muoio ritorno in vita in questi falò… ma cosa sono i falò”

“Sei seduta accanto ad uno di essi.”

Anna osservò meglio il falò e notò che non era un falò normale. Era una spada conficcata al suolo e tutt’attorno ad essa erano presenti della ossa che non bruciavano ma emettevano una fiamma magica. Nonostante le ossa dovevano offrire uno spettacolo mostruoso, Anna disse semplicemente: “E’ bellissimo…”

“E’ ovvio che per un non morto un falò sia bellissimo… perdonami, non mi sono ancora presentato, io sono Oscar.” Quindi si tolse l’elmo mostrando un volto orribilmente sfigurato dalla decomposizione che fece spaventare la ragazza.

L’uomo notando la reazione della ragazza rise e disse: “Farai meglio ad abituarti al volto dei non morti, non troverai vivi qui in giro, per non parlare del tuo aspetto.”

“Sono messa così male?”

Oscar le presto il suo scudo per specchiarsi e la ragazza vedendo il suo volto nero tendente al verde privo di capelli, e con le pupille completamente bianche urlo: “Argh!! Come farà Elsa a riconoscermi.”

“E ‘inutile ormai la regina Elsa si è isolata, non riuscirai mai a parlare con lei.”

“Ed invece riuscirò a parlare con lei, perché io sono sua sorella Anna.”

Il suo interlocutore si alzò subito subito nel sentire il suo nome e si inchinò dicendo: “Scusami principessa, non l’ho riconosciuta.”

“Ehi non serve essere così formali con me, puoi ritornare a sederti, piuttosto mi sai dire cosa è successo dopo lo schianto della stella?”

“Attraverso alcuni documento che ho trovato in giro ho scoperto che la stella non si distrusse all’impatto con in suolo, ma continuò la sua folle corsa nel sottosuolo di Arendelle. Da lì iniziò ad irradiare di energia tutta la città, e tutte le persone in breve tempo diventarono non morte, compresa tua sorella. Inoltre molte persone distrutte dalla perdita dei loro cari, persero la ragione e diventarono vuote.

Il numero degli esseri vuoti cresceva ogni giorno ed uccidevano i non morti, e quando un non morto muore, ricompare nel falò più vicino, ma il suo corpo viene danneggiato nel processo, iniziando a decomporsi. quando un anima rimane troppo a lungo in un corpo decomposto, inizia a sfaldarsi e la persona perde il senno diventando vuota, formando così un circolo vizioso. Inoltre ad un certo punto nacquero i Bloodborne, esseri senza pietà capaci di comandare gli esseri vuoti, con il solo scopo di uccidere e rendere vuota ogni forma di vita che vedevano. 

Per molti mesi la situazione ad Arendelle fu disperata finché dalle lontane isole d’oriente arrivarono tre non morti, due ragazzi ed una ragazza, anch’essi erano stati vittima di una stella che aveva distrutto la loro isola, il più grande dei tre, Riku, era capace di controllare l’oscurità, come Elsa fa con il ghiaccio, l’altro ragazzo, Sora, era il miglior spadaccino che queste terre ebbero mai visto, mentre la ragazza, Kairi, era una guardiana dei falò ed era capace di aumentare l’energia della loro fiamma per portare sollievo ai non morti. Insieme i tre riuscirono a eliminare tutti i Bloodborne e gli esseri vuoti. Per cinque anni Arendelle fu una citta contenete solo non morti, guidata da Elsa con affianco suo marito Riku.”

La ragazza interruppe immediatamente il racconto urlando: “Vuoi dire che Elsa si è sposata? Come è stato il matrimonio?”

“Ed io che ne so? Non ero ancora ritornato nel mondo dei vivi, comunque dopo quei cinque anni Kairi tentò un esperimento entrando di domare la maledizione causata dalla stella, il risultato fu disastroso: la guardiana divenne immediatamente vuota ed iniziarono a nascere dei giganteschi demoni, esseri ancora più forti dei Bloodborne. A quel punto Il re, la regina e tutti gli abitanti sopravvissuti che ormai contavano solo poche centinaia di non morti, decisi a non diventare vuoti senza poter difendersi, costruirono un portale per tentare di distruggere fisicamente la stella…”

“E poi cosa successe?”

“Non lo so, so solo che per cinque anni Arendelle è rimasta congelata a causa del potere di Elsa, che evidentemente è sopravvissuta, e grazie al nuovo potere della stella, i cadaveri che all’ loro interno avevano un frammento della stella ritornarono in vita sotto forma di non morti; come te e me che quando siamo morti, un frammento di quella stella, anche minuscolo, è sicuramente entrato dentro i nostri corpi, ed è per questo che ora siamo nel mondo dei vivi.”

“Allora io userò la mia non vita per riunirmi con mia sorella.”

“Allora sii veloce nel riunirti con ella perché se non lo farai, prima o poi perderai le tue memorie, e senza esse diventerai vuota.”

Anna rabbrividì nel sentire quelle parole, ma il cavaliere la rassicurò dicendo: “Tranquilla, percepisco che la tua coscienza è forte, certamente riuscirai nel tuo intento. Purtroppo io non ti posso aiutare poiché sono morto troppe volte, è sto per diventare vuoto, ma comunque ho alcune cose da darti.”

Il non morto le porse una fiaschetta contenete un liquido color giallo brillante, anzi sembrava che la fiaschetta contenesse pura luce, e poi le diede una specie di pezzo di metallo completamente nero e disse: “Questa è la fiaschetta Estus, è usata per contenere la luce dei falò e serve per rigenerare le tue ferite in battaglia, mentre questo è un frammento di stella, spezzalo vicino al tuo cuore per ridare un aspetto umano al tuo corpo, così interrompendo  temporaneamente il tuo processo nel diventare vuota, bada bene che non troverai molti frammenti in giro infatti questo era l’ultimo che possedevo, tutto chiaro?”

“Con il frammento interrompo la decomposizione del corpo e con la fiaschetta curo le ferite, aspetta che genere di ferite dovrei subire?”

“Giusto mi sono dimenticato di dirti che con la venuta dei demoni, moltissimi non morti sono diventati vuoti, e dato che sei disarmata ti darò anche la mia spada ed il mio scudo, non preoccuparti se non le hai mai usate, l’essere non morti garantisce sempre una buona forza di base, riuscirai senza problemi a brandirle fin dall’inizio.” Quindi Oscar slacciò dalla sua armatura la cintura che custodiva una spada corta posta in un fodero blu scuro ed uno scudo dello stesso colore, ma disegnato sopra un grifone dorato, probabilmente il simbolo della casata nobiliare del cavaliere.

Il non morto legò con cura la cintura e le armi al corpo di Anna, la quale però obbiettò dicendo: “Aspetta un attimo, ma senza armi come farai a difenderti?”

“Non ho bisogno di difendermi, tanto so già che sto per diventare vuoto, ed adesso lasciami qui, non vorrei che diventassi vuoto e ti attaccassi.”

La ragazza lo ringraziò di cuore e si alzò, ma prima di andarsene chiese ad Oscar: “Sai se Kristoff è ritornato in vita?”.

“Intendi il tuo fidanzato che portava il ghiaccio? Non lo so, ma quasi sicuramente tua sorella lo sa.”

“Non fa niente, tanto avevo intenzione di andare da lei… comunque Kristoff non è più il mio fidanzato, si siamo sposati poco prima che morissi.”

“Capisco, pregerò finché avrò senno che tu possa ritrovarlo.”

La ragazza lo ringraziò un’ultima volta prima di dirli addio e dopo ciò si diresse verso l’interno di Arendelle.











ANGOLO DEI NON MORTI (lasciate ogni serietà, o voi che entrate)

Razor666:  Innanzitutto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto il primo capitolo di questa storia, sperando che crossover tra Dark Souls e Frozen vi abbia incuriosito abbastanza.

Anna: Voglio il mio avocato! Non è possibile che in una storia io sia costretta a morire più e più volte.

Razor666: Te l’ho già detto ho bisogno di sfogare la mia rabbia repressa causata dalle moltitudini di morti in quel gioco… parlando di cose serie i tre salvatori di Arendelle: Sora Riku e Kairi, sono i tre personaggi principali della saga di Kingdom Hearts, ma in questa storia non sono in alcun modo collegati alla saga di Kingdom Hearts il perché gli ho messi…. Bho  mi andava.

Elsa: Io avrei un paio di domande: 1- Come diamine ha fatto Anna a sopravvivere per tutto quel tempo con quella ferita. 2- Come è possibile che Arendelle non sia diventata un gigantesco cratere dopo l’impatto di una stella?

Razor666: Rispondo subito 1- Anna è sopravissuta tutto quel tempo perché sono un sadico bastardo e mi divertivo a vederla soffrire grazie all’amore che lei provava per te e per Kristoff, il suo desiderio di dirvi addio un’ultima volta l’ha fatta sopravvivere tutto quel tempo. 2- La stella che si è schiantata in realtà è un piccolo frammento di stella morta che è stata rallentata dal campo magnetico terreste dato che quest’ultima aveva polarità magnetica inversa rispetto a quella terrestre.

Elsa: Ehh?! Non ha senso!

Razor666: Insomma è un fantasy e poi come puoi parlare tu di senso a qualcosa quando ti è bastato cantare una canzone per creare un palazzo di ghiaccio, per poi essere messa K.O da due cretini armati di balestra. Detto questo saluto tutti voi lettori, ed aspettando vostre recensioni (che sono carburante per il mio cervello) vi saluto, ciao a tutti fino al prossimo capitolo.

P.S: Quanti di voi hanno pensato male leggiendo le prime frasi di questa storia?









  
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