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Autore: FeLisbon    24/02/2015    12 recensioni
"C'era una volta..." ...ma non è una storia come tante altre, perché i nostri eroi non sono come tutti gli altri!
E questa non è di certo la fine, ma solo uno splendido e gioioso inizio!
Cosa accadde a quel "cavaliere" e alla sua "principessa" dopo quell'abbraccio carico di emozioni, e quel lieto annuncio di una nuova vita in arrivo?
[Post-Finale 7x13]
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo

 

C'era una volta un cavaliere dalla scintillante armatura che attraversò regni sconfinati e affrontò pericoli inimmaginabili per trovare la sua principessa e salvarla.
Ma questa non è la nostra storia.
Il nostro cavaliere indossava un'armatura spessa e pesante, tutt'altro che scintillante, fatta di dolore, paura, sofferenza e desiderio di vendetta.
E la principessa, o meglio, una piccola principessa arrabbiata, non necessitava di essere salvata. Era forte, determinata, indipendente. Credeva di non aver bisogno di nessuno e forse la sua armatura era ancora più spessa di quella dell'uomo.
Erano uno al fianco dell'altra, quasi costantemente, eppure la distanza che spesso li separava era insormontabile, e nessun cavallo bianco dalla folta criniera avrebbe potuto percorrerla tutta. Non c'erano incantesimi capaci di riempire il vuoto che sentivano dentro, ma piano piano cominciarono a capire che, restando vicini, il dolore sembrava affievolirsi un poco.
E questo sorreggersi e comprendersi a vicenda fu il primo piccolo passo che fecero sulla strada del loro destino, solo un primo piccolo passo.
Non bastava, le loro armature erano ancora troppo spesse, ed ogni volta che uno dei due tentava di avvicinarsi all'altro, si scontrava rumorosamente con uno strato di metallo duro e freddo.
La principessa era sempre stata abituata a rimanere delusa dalla vita e sul suo corpo portava ancora il segno di tante cicatrici. Non le mostrava mai a nessuno, solo quell'ombroso cavaliere riuscì ad intravvederne qualcuna di sfuggita: una morte prematura, una violenza subita, un'infanzia finita troppo presto, una mancanza di amore che credeva nessuno avrebbe mai saputo colmare...
Ma se la maggior parte delle persone era intimorita da quella donna indurita dalla vita, non lo era il nostro cavaliere. Lui ne era affascinato. Forse perché poteva scorgere in lei una piccola parte dei tormenti che lui stesso era costretto a sopportare.
Nessuno aveva mai sofferto così tanto. Nessuno poteva immaginare l'oscurità che si annidava dentro quel bellissimo uomo biondo. Perché è questo che succede quando ti senti responsabile per la morte delle uniche persone amate: un buio profondo si scava un varco dentro di te e ti logora, talvolta voracemente, altre volte più piano... Lento e costante.

Ma c'era molto, molto di più.
La donna era buona, giusta, coraggiosa e decise di prendersi cura di quel fragile uomo. Con costanza e delicatezza cercava di portare un po' di luce in tutta quell'ombra. Con modi bruschi e risoluti gli impediva di commettere pazzie eccessive (o quanto meno ci provava). Con ironia e sarcasmo si apriva un varco nel suo cuore e si conquistava la sua fiducia.
Così alcune giornate erano luminose e belle, il cavaliere per qualche ora dimenticava i suoi fantasmi e godeva della compagnia della fanciulla. Rideva, giocava, la stuzzicava e piano piano le lasciava conoscere l'uomo dentro l'armatura, quello vero.
Furono anni difficili per entrambi. Creare un legame non era facile in quelle condizioni avverse, eppure ce la fecero. Prima colleghi, poi amici, confidenti...ed infine famiglia.
C'erano sempre l'uno per l'altra, e nonostante le numerose incomprensioni, i furiosi litigi, gli scontri verbali e fisici (ebbene si, la nostra piccola principessa, quando si arrabbiava sul serio, poteva diventare molto violenta), impararono a convivere in armonia.
Il passo più grande fu forse quello di trovare un compromesso: l'uomo fu sempre disposto a tutto a tutto pur di salvarla, la donna mise da parte i suoi sani principi per aiutarlo.
Ed infine l'oscuro cavaliere, che negli anni era diventato molto meno oscuro di quanto si potesse pensare, riuscì a compiere la sua missione e a liberarsi per sempre del suo pesante fardello.

Ma forse questa storia non ha un lieto fine.
Quando tutto fu compiuto e cavaliere e principessa avrebbero potuto liberarsi per sempre delle loro armature e vivere fino in fondo il calore e la bellezza del loro legame, l'uomo scomparve lontano.
E lei rimase sola, impaurita, senza più il suo amico, senza più la sua famiglia, ancora una volta ferita.
I mesi passarono, a volte troppo lenti, a volte troppo veloci, e quelle due persone sole, sembravano destinate a non incontrarsi mai più.
Ma bisogna stare attenti a non perdere le speranze troppo in fretta, a non credere che tutto fosse perduto, perché ciò che è destinato ad essere, trova sempre un modo per farlo.
Ed il cavaliere ritornò e mise le cose a posto.
Anni addietro disse che avrebbe sempre tentato di salvare la sua principessa, e forse per una volta, riuscì a mantenere la promessa. Superò la paura che lo ostacolava, ruppe le catene del passato che lo tenevano imprigionato, spiccò un balzo e fu libero.
Libero di essere se stesso, libero di vivere fino in fondo le sue emozioni, libero di dire ad alta voce quel “ti amo” tanto atteso, libero di sfiorare il mento della bellissima fanciulla e, infine, baciarla.

E i nostri eroi cambiarono tanto, crebbero, maturarono ed impararono ad amare e a lasciarsi amare. Sembra facile a dirsi, ma non lo fu affatto. Il cavaliere era finalmente felice, dopo così tanto tempo passato nell'oscurità e nell'oblio, e per niente al mondo avrebbe rinunciato alla pace raggiunta. Voleva partire, esplorare nuovi mondi e portare la sua principessa con sé, al sicuro, per sempre. E se lei fosse stata una principessa qualsiasi probabilmente lo avrebbe seguito, ma non lo era, non lo era mai stata. Potevano trovare una soluzione? Potevano raggiungere un nuovo compromesso?
Potevano.
Perché alcune cose sono semplicemente destinate ad essere.
Lui le regalò il suo passato perché potessero vivere il presente e potessero portarlo, insieme, nel loro futuro.
Non ci fu un grande palazzo illuminato o una sala da ballo con centinaia di invitati... solo gli amici più intimi, un verde giardino in riva al lago e luce.
Luce dei loro sguardi innamorati e felici quando si promisero amore eterno.
Luce di un sole caldo che li avvolse e che lentamente tramontò lasciandoli soli, nella penombra, seduti su di un tronco d'albero.
Non un cavaliere ed una principessa, ma un uomo e una donna, come tanti altri. Due persone comuni che impararono a conoscersi col tempo, che si persero molte volte, ma che si ritrovarono sempre. Due persone che insieme ricominciarono a vivere.
Ed è proprio con la vita che ha inizio questa storia.

“C'è una cosa che devo dirti...”

















 

-Angolino dell'Autrice-

Dopo un primo momento di lutto (e va bene, lo ammetto, il lutto è ancora in corso..) non potevo non cominciare una nuova storia <3
Questa è solo un'introduzione un po' fiabesca...e spero che non finisca qui, ma che possa essere solo l'inizio!
Ho tante idee su come andare avanti, spero di trovare il tempo per condividerle con voi :D
Mi auguro che questa sezione di EFP si riempia di tantissimi nuovi racconti per non sentire mai la mancanza del nostro amato telefilm.
Un abbraccio a tutti :)

   
 
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