Videogiochi > Resident Evil
Ricorda la storia  |      
Autore: Nocturnia    02/03/2015    5 recensioni
Una volta liberato l'Uroboros per il mondo, Wesker dovrà fare i conti con una realtà molto diversa da quella che si era immaginato; una realtà chiamata evoluzione.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albert Wesker, Chris Redfield, Claire Redfield, Jake Muller, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
òdsdjk
Disclaimer: Albert Wesker e tutti gli altri personaggi appartengono a Shinji Mikami, alla Capcom e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"On a large enough time line, the survival rate for everyone will drop to zero."

- Chuck Palahniuk -



Buried



#1 day

La fine di ogni cosa avviene sempre in silenzio.
I virus muoiono nelle cellule, in silenzio.
Le farfalle scivolano nella terra, in silenzio.
L'anima non grida quando il corpo si arrende, in silenzio.

"Preparatelo per l'autopsia; qualsiasi cosa l'abbia ucciso lo capiremo."

L'Uroboros aveva avvolto il mondo nel più totale silenzio.

#30 day

Leon grida quando il parassita gli penetra sotto la pelle, l'ufficio del Presidente un rogo a cielo aperto.
Non sono zombie e neppure B.O.W. le creature contro le quali sta combattendo, ma qualcosa di completamente diverso.
Ne afferra uno per la coda - la testa? - e se lo strappa a forza dal braccio, soffocando un conato.
L'infetto dondola nella sua direzione, ciondolando da un groviglio di tentacoli che gli avvolge completamente le gambe.
Leon prova a rialzarsi, ma ha perso troppo sangue e l'infezione gli sta già divorando lo stomaco.

Glurg.

Lo fanno sempre: gorgheggiano.
Queste nuove creature emettono un suono umido, liquido, rivoltante.
Leon storna lo sguardo e fissa il cielo, ridicolmente azzurro.
L'infetto scivola letteralmente sui propri tentacoli, una massa che s'innesta all'altezza dell'ombelico.
Chiude gli occhi Leon, stringe le labbra.

È in un giorno di sole che morirò.

L'infetto sembra quasi sorridergli.

#60 day

Sherry scatta in avanti, scansando uno degli infetti.
Si passa una mano sulla fronte, l'altra controlla la ferita al fianco - rimarginata, ormai.
"Dove diavolo sei?" mormora alla notte "Dove, Jake Muller?"
I mostri non hanno mai smesso d'affascinarla.

#120 day

Si era sbagliato.
Si era sbagliato e questa consapevolezza quasi lo annichiliva.
L'Uroboros geme sotto la sua pelle e tenta di liberarsi.
Si tende e protende le sue appendici verso il cielo, ma il Progenitore fa il suo sporco lavoro e lo trattiene, permettendogli d'essere un mostro dalle sembianze umane.
"Indietro." dice, e loro eseguono.
"Crepate." dice, e loro obbediscono.
"Perché?" domanda, ma loro non possono rispondere.
La sua umanità non ha ancora smesso di piangere.

#180 day

Ada sorride a Leon da dietro il filtro d'una vecchia foto, accartocciandola poi tra le dita insanguinate.
"Non ti avrei mai aiutato se avessi saputo di tutto... questo."
Allarga le braccia Ada, cingendo un orizzonte violaceo e interrotto solo colonne di fumo e fiamme.
"Bugiarda; ti piaceva troppo il brivido della sfida per dirmi di no."
Silenzio.
"Ci conosciamo da troppo tempo per poterci permettere il lusso di mentire."
Ada inspira, un rantolo spezzato.
"Sono tutti morti."
"Non è esatto."
"Non fa alcuna differenza!" latra, voltandosi di scatto "Sono. Tutti. Morti."
Wesker ne studia i lineamenti contratti, le mani strette a pugno, la schiena curva e sconfitta.
"Perché?" è tutto quello che gli chiede "Perché? Posso capire il denaro, il potere, persino le manie di grandezza e i sogni d'onnipotenza, ma questo?"
Gli occhi di Ada sono pozzi scuri e liquidi di lacrime non piante, il suo corpo una muta dichiarazione di resa.
"Perché..."
La risposta sfugge persino a lui.

#240 day

Barry non vedeva uno schifo del genere dai tempi di Raccoon City.
Accarezza i capelli di Moira con fare distratto, nascondendosi nel buio come un ratto di fogna.
Sospira, reclinando la testa all'indietro.
Il ricordo di Kathy e Polly ancora gli strazia il cuore, ma deve essere forte; per Moira, per gli altri, per se stesso.

Per chi ancora vuole vivere.

La pistola è pesante nella sua mano e l'emblema della S.T.A.R.S. sembra quasi prendersi gioco delle sue speranze.
Barry chiude gli occhi e nasconde le lacrime, perché Moira non le merita.
Stringe le dita tra loro fino a far sbiancare le nocche, desiderando così tanto - oh, così tanto - avere ancora Jill e Chris al fianco.

Ma sono morti, non lo ricordi? Jill e Chris e anche quei due agenti della divisione africana, come si chiamavano... ah sì, Sheva e Josh.
Sono morti. Lui li ha uccisi. Lui ha trascinato il loro elicottero nella lava, così ti hanno detto.
Lui: sempre e solo lui.

"Papà?"
Barry abbraccia sua figlia e ricorda Villa Spencer come se fosse accaduto ieri.

#300 day

Claire l'ha visto.
Nel mezzo di una Francia in preda alla disperazione e al parassita, l'ha visto.
Senza più un anfibio, con solo un caricatore rimasto e tutta la rabbia del mondo in corpo, si era lanciata verso di lui, il pensiero di Chris un nodo rovente al centro del petto.
Grida, e lui si volta.
Bestemmia, e lui sorride; piega le labbra in una smorfia.
Spara, e lui la evita, sfiorandole appena la nuca con un gomito e mandandola a terra.
Claire svuota tutto il caricatore, colpendolo all'addome con i piedi ed estraendo il coltello, un tentativo inutile.
"Hai ucciso mio fratello." gli dice, e Wesker sorride all'animo umano, egoista fino alla fine.
"Dearheart; ho ucciso sei miliardi di persone. Chris è stato solo un effetto collaterale. Una vittima necessaria."
Il rosso dei suoi occhi vibra e Claire vi legge...
"Non puoi più comandarli, vero?"
Silenzio. Labbra tese. Pugni chiusi.
"Ti stanno sfuggendo di mano."
Wesker si china, la mano appena poco sotto la sua gola.
"Hai creato qualcosa che non puoi controllare; non più. Non per sempre."
La pelle cede, i muscoli si strappano, la trachea fuoriesce dalla sua naturale collocazione e spunta come una conchiglia portata dalla marea.
Claire vomita sangue un'ultima volta, rosso come i suoi capelli.
Wesker fissa il volto della verità e sceglie poi di dargli le spalle.

#360 day

Tre, quattro, dieci, cent'anni di vita, non importa.
Credi sempre che saranno sufficienti, che quel momento in più sarà quello cruciale, quello in cui sarai, finalmente, appagato d'ogni tuo sforzo.
Wesker ascolta la notte e il suo continuo rumore di mandibole, una peculiarità che non è mai riuscito a estirpare del tutto durante i suoi esperimenti.
Virus T, virus G, virus Veronica, Las Plagas, Uroboros, Progenitore: tutti hanno sempre fame.
Tutti, letali o meno, si muovono con un unico scopo: sopravvivere.
Inspira, e l'odore del sangue è così forte che gli spinge il desiderio giù per la gola, attraverso l'addome, lungo le cosce, fino a inguine.
La notte è viva sotto di lui e si contorce, brulica, esplode.
Allunga la mano, socchiude la bocca, dilata le pupille e...

No.

Tutti i virus hanno sempre fame. Tutti i virus vogliono solo sopravvivere.
Tutti; compreso l'uomo.

Uomo. Virus. Uomo. Virus. Uomo e virus.

La consapevolezza gli schiaccia l'anima.

#400 day

Jake fissa Sherry da dietro una cortina di lacrime e sangue, gli infetti che stanno abbattendo le ultime difese della città.
"Sherry." la chiama, e sorride ancora la sua piccola Supergirl, sfiorandogli il viso con la punta delle dita.
"È troppo forte anche per il mio virus, Jake. Non ce la faccio." lo dice con lo stesso tono di sempre, con la stessa inflessione morbida e rassicurante.
"Non dire stronzate." la redarguisce Jake "Adesso usciamo da qui e poi estraiamo quei vermi dal tuo corpo."
Sherry annuisce, chiudendo gli occhi.
Edonia crolla alle loro spalle, l'Uroboros che divora ogni momento, ogni istante.
Jake accoglie il suo ultimo respiro con un grido disperato.

#440 day

È questa l'evoluzione che volevi, Albert?
Sei miliardi d'infetti e uno solo di guerrieri?
L'Uroboros è una macchina troppo spietata persino per te, un mostro che ha sempre fame e che brucia sotto la tua pelle, non concedendoti tregua.
I fantasmi sono diventati una presenza costante nella tua vita e scivoli con lo sguardo su quella massa nerastra e viscida, una crosta in continuo movimento.
"Deve fare male." ti dice sempre Excella, indicando il petto "Dall'aspetto deve fare proprio un male cane."
"Davvero un bel lavoro, Capitano." ti prende in giro Chris, ora quello che avevi incontrato in Africa, ora il ragazzo dalle mille speranze che avevi arruolato nella S.T.A.R.S.
"Ti piace la solitudine, Wesker? Persino quella imposta?" gli domanda Jill, mani dietro la schiena e sguardo fiero.
L'Uroboros lo chiama - padre - e Wesker arretra.
Il figlio ha finalmente scoperto il suo unico punto debole.

#520 day

Moira è morta.
A quasi due anni da quando il mondo è andato a puttane e le sirene dell'esercito hanno suonato le trombe dell'Apocalisse, Moira è morta.
Barry osserva il suo corpo venir divorato dall'Uroboros e si scopre incapace di piangere, forse persino paradossalmente felice.
È finita. riesce solo a pensare È finita, piccola.
L'infetto gli concede la grazia di una morte veloce.

#610 day

Ada è ancora bellissima quando incontra la sua fine, un profilo delicato e pallido come la luna.
È sopravvissuta più di tutti loro, ma il rimorso si è fatto troppo pesante - errori che non possono più essere perdonati.
Errori che hanno il suo nome - Wesker - e che sono iniziati molto prima di Raccoon City, sotto lo sguardo vigile dell'Umbrella e del suo araldo più spietato.

Leon.

Ada si lascia andare e si chiede se abbiano mai avuto la possibilità di cambiare le cose.

#640 day

Il mondo è ormai un deserto d'ossa e polvere.
Morto, infetto, putrescente.
Wesker ha attraversato ogni terra conosciuta e tutto quello che ne ha ricavato è stato niente.
Dove l'Uroboros arrivava, distruggeva.
I Prescelti, i Chosen One, incapaci di difendersi, il parassita un organismo vivo, in continua evoluzione e fin troppo veloce nell'apprendere.
Lo stanno braccando - lo stanno cacciando.
Il figlio ha notato le sue imperfezioni e da quale specie superiore è, ha deciso d'intervenire.
Wesker alza gli occhi al cielo, una massa di nubi nerastre e tumefatte.
Annusa l'aria e, per la prima volta, percepisce l'odore della sua stessa paura.
E non gli piace per niente.

#700 day

Il ragazzino è forte, ma non abbastanza.
Wesker lo sostiene mentre vomita l'ennesimo grumo di saliva e bile, l'Uroboros una maschera appiccicosa che gli ha ricoperto metà del corpo.
"Chi sei?" gli domanda "Perché sei ancora vivo?"
Sono il Creatore vorrebbe rispondere, ma suona ridicolo persino alle sue orecchie.
"Uno fortunato."
Il ragazzino sorride, mostrando i denti sporchi di sangue.
"Nessuno lo è così tanto al giorno d'oggi."
"Potrei dire la stessa cosa di te."
Il sorriso si amplia, il parassita guadagna qualche altro centimetro.
"Devo ringraziare il mio DNA." mormora, lasciandosi andare contro una parete divelta "Quello stronzo di mio padre non mi ha lasciato solo questo bel faccino."
Wesker annuisce, contando i minuti che gli mancano.
"Cosa ci fai qui nella fredda ex-Edonia?"
"Cercavo."
"Che cosa?"
I Prescelti. I sopravvissuti. Coloro che avrei dovuto guidare nella nuova Era.
"Un sogno."
"Io non ne ho mai avuti." replica il ragazzino, occhi così trasparenti da ricordargli...

No.

"Come ti chiami?" domanda all'improvviso Wesker, l'urgenza che tinge di rosso la sua voce "Come?"
"Jake." gli risponde il ragazzino, tossendo quando l'Uroboros gli stringe la gola "Jake Muller."

No.  

"Vattene." aggiunge poi "Vattene prima che questa merda mi seppellisca del tutto. Quando avrà finito con me, cercherà di mangiare anche te: è questo quello che fanno. Che hanno sempre fatto."

No.

Il parassita gli raggiunge la bocca, il naso, chiudendolo in un guscio nerissimo e dal quale è impossibile scappare.

No.

Wesker si alza in piedi, allungando le mani verso Jake e...

Mio figlio.

Caino sorride al padre con ancora il sangue di Abele sulle mani.

#800 day

La sconfitta ha un sapore amaro: orribile, sotto la lingua e nel cuore.
In bilico alla fine del mondo, Wesker fissa l'Uroboros con uno sguardo privo d'interesse, forse persino rassegnato.
Padre, lo chiamano.
Padre, vieni.
Il vento è gelido, una frustata di ghiaccio e neve, ma bruciano i suoi occhi, rossi come l'inferno e il sangue.
"No." risponde "Venite a prendermi."
L'Uroboros dondola, incerto.
"Lo faranno, sai: devi solo dargli tempo. Sono come un'unica mente, uno sciame. Devono solo organizzarsi." dice Jill, schioccando la lingua contro il palato.
"Ha ragione." riprende Excella, cercandogli le dita e intrecciandole alle sue "Non rispondono più a te: non l'hanno mai fatto."
"Che fregatura" commenta solo Chris, affiancandolo e stringendosi le braccia al petto.
Wesker sospira, preparandosi alla lotta.
"Farà male." lo avverte Excella, rafforzando la presa sulla sua mano "Ti dilaniano dall'interno. Ti strappano le viscere e ogni altro organo, costruendo un sistema parallelo e parassitario. Posso dirlo per esperienza personale."
L'Uroboros dondola e poi si ferma, strisciando nella sua direzione.
"Preparati." ripete Excella, e quasi ne sente l'odore Wesker, profumi costosi e paura.
Il primo colpo è così forte da aprirgli il costato in due.

#800 day

È morto il padre.
L'Uroboros ne osserva i resti, macchie nere e rosse sulla neve.
Annusa l'aria e la sente finalmente pulita, scevra d'ogni parassita.
La terra tornerà fertile, le barriere di cemento e acciaio verranno abbattute, i fiori saranno di nuovo liberi.
Non ci saranno più guerre, né fame, né morte: solo la perfetta e simbiotica coordinazione tra mente e corpo.
Un po' gli è dispiaciuto uccidere il padre, ma dovevano farlo se volevano purificare il mondo - salvarlo.
Il padre era l'ultimo anello di congiunzione rimasto tra l'indegna umanità e la naturale evoluzione, un tassello che andava rimosso per il bene di tutti.
Si lascia trasportare dal silenzio l'Uroboros, uno Zeus moderno che ha appena ucciso il suo Crono - un nuovo dio.
Il sole del crepuscolo bagna un mondo privo d'ogni imperfezione.



Note dell'autrice: la grande domanda che mi sono sempre posta dopo aver giocato a "Resident Evil 5": ma se Wesker fosse riuscito a liberare l'Uroboros per il mondo? Questa storia è la risposta che mi sono data.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Resident Evil / Vai alla pagina dell'autore: Nocturnia