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Autore: _BlueHeart    03/03/2015    4 recensioni
Era un dolore forte, più prepotente del mare d'inverno. Impossibile da mandar via ,e troppo faticoso da poterlo domare e restare a galla. Le onde erano alte e lei era tanto piccina. Così per non soffocare aveva imparato ad essere di pietra, come uno scoglio. E allora, il mare s'infrangeva prepotente contro di lei, bagnandola, ma senza annegarla. Almeno era ciò che credeva.
Aveva tutto in quel collegio più di quanto avesse prima.
Aveva tutto tranne la cosa più importante , la sua famiglia.
Era la sua gioia, come era giusto che fosse per una bambina di quell’età, ma non c’era più e non era colpa di nessuno.
E Brittany in pochi attimi l’aveva fatta ridere di cuore , mentre gli altri era già un anno che ci provassero, ma con scarsi risultati.
Si era spaventata.
Aveva letto qualcosa di simile a se in quegl’occhietti dolci e Santana si era spaventata a morte, sentendosi improvvisamente fragile.
E Brittany? Beh Brittany aveva soltanto una storia molto simile alla sua, troppo simile, ma questo Santana ancora non poteva saperlo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lo so, sono imperdonabile, ma davvero non è stata colpa mia.
Manco da moltissimo, ma non era mia intenzione davvero!
Mi si è rotto il pc e diciamo che a casa mia abbiamo dovuto dare le priorità ad altre cose prima di aggiustarlo.
Quindi non potevo scrivere ed era un vero disastro perchè questa storia nella mia testa è già tutta scritta, è stata una tragedia.
Ma adesso ho il pc e ho il capitolo pronto.
Vi avviso che non l'ho riletto e che quindi potrebbe avere errori, mi scuso in anticipo se dovesse essere così.
Detto questo spero che la storia vi piaccia ancora e sopratutto che vi interessi ancora.
Scrivetemi qualcosa , anche se volete insultarmi XD
Un bacio a tutti <3

<Era un dolore forte, più prepotente del mare d'inverno.
Impossibile da mandar via e troppo faticoso da poterlo domare e restare a galla.
Le onde erano alte e lei era tanto piccina.
Così per non soffocare aveva imparato ad essere di pietra, come uno scoglio.
E allora, il mare s'infrangeva prepotente contro di lei, bagnandola, ma senza annegarla.
Almeno era ciò che credeva.>

 

 
Era l’alba e quel mattino Santana era più agitata del solito.
Si voltò numerose volte fra le lenzuola sperando di assopirsi , ma come sempre il sonno era andato via. Solo che quel giorno oltre all’insonnia, la tristezza e i ricordi le stavano facendo male al petto e non riusciva a trovare pace.
Alla fine si alzò dal letto cosa che non capitava da un po’ , da quando la biondina aveva messo piede in quella camera.
Santana e Brittany avevano dormito insieme la prima notte che Brittany si trasferì lì e all’alba non se la sentiva di alzarsi , poteva svegliarla e poi sapeva quanto Brittany potesse essere insistente nel caso si fosse svegliata e lei non aveva voglia di darle spiegazioni. Così si era voltata verso la finestra e aveva guardato la luce far sparire il buio come sempre. Era accaduto tutti i giorni seguenti e anche quando non erano nello stesso letto, non si alzava per non far rumore.
Ma quella mattina restare a letto fu un’impresa. Una battaglia persa.
Guardò Brittany dormire nel letto accanto al suo. Aveva i capelli scomposti sul cuscino , il viso rilassato ed il suo amato unicorno stretto al petto.
Santana accennò un sorriso , prese il carillon da sopra il comodino e si avvicinò alla finestra.
Le finestre del Saint Luis avevano grossi davanzali interni , una delle panchine preferite dall’ispanica.
Si sedette con le gambe piegate e poggiate alla finestra, la tempia destra contro il vetro e la schiena appoggiata al muro.
Si torturava una ciocca di capelli e di tanto in tanto si ritrovava a sospirare frustata.
Non si  accorse di quanto tempo passò.
Sapeva soltanto che il cielo era passato dal blu cobalto, al celeste e poi al rosa. Segno che il sole stava per sorgere.
‘Santana?Che ci fai alla finestra?’L’ispanica si voltò immediatamente verso Brittany. La sua voce l’aveva fatta sobbalzare dallo spavento. Brittany era seduta con le gambe piegate a sinistra, una mano fra i capelli ed ancora l’unicorno stretto nell’altra. ‘Io.. mi sveglio sempre all’alba’ aveva risposto con naturalezza la mora. Brittany sorrise consapevole. ‘Lo so.. ma di solito resti a letto.’ Le aveva detto alzandosi e avvicinandosi a lei. ‘Come..come lo sai?’ La biondina abbassò lo sguardo imbarazzata ‘mi accorgo quasi sempre quando ti svegli, soprattutto se dormiamo insieme, ma sei sempre rimasta a letto.’ Santana sgranò gli occhi , possibile che non si fosse mai accorta che la biondina si risvegliasse?
‘Ma tu non accenni nessun movimento.. come diavolo fai? A restare immobile intendo’ Brittany rise debolmente ancora assonnata ‘Non lo so , credo che sia perché quando dormiamo insieme e ti svegli prima cominci ad accarezzarmi i capelli e io non volevo lo sapessi, perché volevo che continuassi a farlo..’ Santana boccheggiò. Dio quella ragazzina riusciva sempre a zittirla. ‘Ma.. ora sembra più importante che tu sappia, perché voglio sapere che ti prende’ si allontanò un po’ e prese la paperella di peluche dal letto della mora.
La passò a Santana che come previsto se la strinse al petto.
L’ispanica guardò al cielo ancora e posò istintivamente una mano sul vetro ad accarezzare una nuvola.
Brittany capì e così si diede un bacio sulle dita e poi le poggiò sulle dita di Santana ancora aperte alla finestra. La latina si voltò verso l’amica osservando i suoi gesti e quando Brittany se ne accorse prese a darle una spiegazione. ‘A chiunque tu stia pensando, mando un bacino anche io’ aveva detto nel tono più dolce e sincero che potesse avere una persona. Santana rise debolmente ‘tu non devi essere nata come noi comuni mortali!’ Esclamò spostando la mano dal vetro e passandola velocemente fra i capelli biondi dell’altra.
‘Vuoi dire che non mi ha portata la cicogna?’ Santana scoppiò a ridere e poi cercò di togliere quanto più velocemente possibile quel broncio d’incomprensione di Brittany ‘voglio dire che sei stata fatta di pane e miele…’ continuò sorridente ‘in che senso?’ Continuò la biondina corrucciando la fronte.
‘Nel senso che sei buona come il pane e dolce come il miele’ e allora Brittany sorrise abbassando la testa imbarazzata. Quando Santana le diceva cose apparentemente banali, ma in realtà così dolci e intime, la biondina sapeva di potersi sciogliere da un momento all’altro. La faceva star bene, Santana le faceva bene.
‘Se ti dico chi è.. dopo prometti di non fare domande?’ Brittany alzò di scatto lo sguardo, incredula che l’amica volesse parlare della sua famiglia. ‘Certo..’ rispose avvicinandosi un po’.
‘Oggi sarebbe stato il compleanno di mio fratello Matt. Avrebbe compiuto 20 anni..’la bambina parlò tutto di un fiato con le parole che s’infrangeva contro le pareti del petto . Poi sprofondò contro il muro mentre una lacrima cominciava a scivolarle lungo il viso. ‘Sono già passati quasi cinque anni’ sussurrò l’ultima frase in una consapevolezza che faceva sempre troppo male.
Brittany non proferì parola ,mentre anche lei aveva cominciato a versare lacrime amare.
Prese il plaid dalla sedia alla scrivania e se lo poggiò sulle spalle , per poi passare un braccio attorno alla latina e coprire anche lei. Santana era fredda, più per i nervi che per il freddo in se. La bionda si avvicinò al suo orecchio sussurrando leggermente‘Sono sicura che lui ci stia guardando adesso e che sicuramente non vuole vederti piangere’ poi le asciugò qualche lacrima e la strinse forte.
Santana tremava e cercava di ricambiare la stretta debolmente.
Brittany non riusciva ancora a capire come facesse al di fuori di quelle quattro mura a nascondere tutta quella fragilità e sembrare la ragazzina più feroce del pianeta. Soltanto lei sapeva e forse Quinn e Rachel sospettavano, ma il resto del mondo era sicura che non le avrebbe creduto se l’avesse raccontato un episodio come questo.
Quando la mora sembrò calmarsi leggermente, Brittany si allontanò un po’ e prese il carillon che Santana aveva poggiato ai suoi piedi. L’accordò per poi poggiarlo sulla pancia dell’ispanica. ‘Avresti dovuto farlo prima.. avanti aprilo’ la biondina ,l’aveva notato appena sveglia. Sapeva quanto quella ninna nanna calmasse l’ispanica e quanto avesse lo stesso effetto anche su di lei. Aveva notato che non l’aveva aperto ed era riuscita ad immaginare il perché. ‘ Non volevo svegliarti..’ Rispose Santana, mentre l’altra annuiva , la sua ipotesi era stata confermata. ‘Non avresti dovuto farti di questi problemi… stai male Sannie.’ Santana sospirò mentre Brittany le fece poggiare la testa sul suo petto . Alla fine aprì lei stessa il carillon, e la musica ormai così familiare anche per lei, cominciò a riempire la stanza ed il cuore.
Santana si rilassò leggermente contro il petto dell’altra e quando la musica finì aprì gli occhi esasperata.
‘ Lo ricarico?’ Aveva chiesto con una vocina tanto sottile la bionda e Santana annuì. Allora Brittany ripeté l’operazione di poco prima. Poi prese la mora per mano. ‘Però vieni al letto. Sei di ghiaccio.’ L’ispanica annuì impercettibilmente e la bionda la trascinò nel suo letto, facendola stendere accanto a se e coprendola con le coperte. ‘Credi che riuscirai a riprendere calore o devo metterti in forno?’ Santana scoppiò a ridere di gusto. Brittany ricambiò il sorriso per un attimo poi continuò il suo gioco ‘Guarda che il forno della mensa è molto grande dovresti entrarci.. potrei infilarti per un po’ e tirarti fuori quando sarai calda, calda.. come le brioche a colazione.’ Santana rideva sempre più forte. Brittany era davvero un genio e lei se ne rendeva conto ogni giorno un po’ di più.
Era capace di farla ridere nei momenti più difficili e di toglierle macigni dal cuore senza farle fare un reale sforzo.
Vederla ridere in quel modo fece risollevare la biondina , che felice e orgogliosa per essere riuscita a distrarla cominciò a ridere anche lei.
Quando le risate man mano si affievolirono per poi smettere del tutto, anche il carillon aveva smesso di suonare, già da un po’ e il silenzio occupò un nuovo spazio.
Le due si guardarono negli occhi, scrutandosi come erano solite fare.
Si dicevano sempre tanto con quegli sguardi. Si dicevano tutte quelle cose che a voce erano impossibili da pronunciare. Poi Santana abbassò lo sguardo e sottovoce pronunciò un ‘Grazie..’ che a Brittany fece tremare il cuore.
Quella voce diventata così leggera improvvisamente l’aveva scombussolata un attimo. Poi l’aveva guardata sorridente e l’aveva abbracciata forte, notando con piacere che l’altra non era più così fredda e che pian piano stava riprendendo calore.
‘Ehy , ora può bastare se continui a farti ancora più calda, poi dovrò metterti nel congelatore’ e Santana era scoppiata nuovamente in una fragorosa risata. Aveva stretto la bionda facendola ridere per poi solleticarla ad un fianco e farle aumentare le risa e i movimenti che ogni tanto si bloccavano fra le lenzuola.
‘Sei speciale, BritBritt. Non ascoltare chi ti dice il contrario. Sei un unicorno, il più speciale degli unicorni!’
 
Qualche mese dopo…
‘Ma Brittany dov’è finita?’ Aveva chiesto Rachel. La piccola ebrea era distesa a pancia sotto sul letto di Santana e stava leggendo uno dei tanti fogli che avrebbero dovuto studiare.
‘Deve averla trattenuta miss. Holiday..’ aveva risposto annoiata Quinn, che se ne stava seduta a gambe incrociate sul letto di Brittany. Santana invece era seduta alla finestra con il computer portatile poggiato sulle gambe. Aveva un’aria concentrata anche se come le altre si stava annoiando a morte. In quelle occasioni Miss. Cunningham dava alle allieve delle chiavette per potersi collegare ad internet.
Il lavoro di gruppo di Storia dell’Arte le stava scocciando parecchio. Era già il secondo pomeriggio che tra le lezioni pomeridiane non avevano il tempo di far nulla che dovevano correre a studiare. Era stancante e scocciante.
‘Allora ragazze… ho trovato la lettura dell’opera Amore e Psiche leggiamola e facciamola finita!’ Aveva esclamato un’esasperata Santana. Le tre undicenni si erano posizionate tutte sul letto della latina e avevano cominciato a leggere.
Poco dopo una Brittany del tutto sconvolta entrò spalancando la porta. Aveva il viso ricoperto di una sostanza rossastra e piangeva.
‘Brittany!’ Esclamarono in coro le tre confuse e preoccupate. Si avvicinarono velocemente all’amichetta.
‘Che ti è successo?’ Aveva chiesto Quinn confusa. ‘Cos’è questa roba rossa?’ Aveva aggiunto Santana e Rachel aveva passato velocemente un dito sul mento della biondina ‘Sembra granita…’ aveva detto, poi si era portata un dito alla bocca ‘alla fragola’ aveva aggiunto subito dopo. Santana e Quinn sgranarono gli occhi, mentre Brittany annuiva alle parole di Rachel.
L’ispanica aveva scosso la testa incredula poi aveva preso Brittany per mano e l’aveva trascinata in bagno.
Aveva aperto il rubinetto del lavabo e aveva regolato l’acqua aspettando fosse abbastanza calda, ma non tanto da scottare.
‘Britt, ci dici che ti è successo?’ Aveva chiesto dolcemente Quinn, passandole un asciugamano sul viso cominciando a ripulirla. Ma Brittany piangeva silenziosamente. ‘E’ stata Lavinia vero?’ Aveva chiesto nervosa Santana. La bionda aveva abbassato lo sguardo, sapendo che quella consapevolezza non avrebbe portato a nulla di buono.
 ‘La detesto!’ Aveva aggiunto Quinn. ‘Diavolo, ma perché?’ Aveva chiesto Rachel nervosa.
L’ispanica si avvicinò e alzò il viso di Brittany con due dita sotto il mento ‘Dicci cosa è successo prima che vado in camera di Lavinia e le brucio tutti i capelli!’ Brittany aveva sgranato gli occhi sapendo bene quanto Lavinia ci tenesse ai suoi capelli ‘No, Sannie. Non voglio che tu vada in punizione ancora per colpa mia!’ La sua voce era tremante e nervosa. Santana scosse la testa ‘Parla.’ Le aveva sussurrato più come un comando che come una richiesta. Brittany sospirò affranta per poi abbassare nuovamente lo sguardo e cominciare a raccontare. ‘Miss. Holiday, mi ha trattenuto per farmi provare un assolo. Poi mi ha detto che da quest’anno cominceremo a fare lezione di passo a due e che quindi due volte a settimana verranno i ragazzi a lezione di danza e una volta a settimana a quella di canto’ Le altre tre si guardarono curiose e sorprese. ‘Che cosa? E perché? Da quando?’ Aveva cominciato a straparlare Rachel. Poi però lo sguardo furioso e gelido di Santana l’aveva bloccata ‘Va bene, va bene.. ci pensiamo dopo vai avanti.’ Aveva aggiunto e Brittany aveva ripreso a raccontare.
‘Poi sono entrate Lavinia, Frankie ed Hanna e Miss. Holiday ha dato la notizia anche a loro erano felici poi Miss. Holiday le ha detto che il primo passo a due l’avrebbe assegnato a me e loro si sono infuriate.
Quando Miss. Holiday è andata via loro si sono avvicinate e prima mi hanno fatto falsi complimenti e dopo mi hanno seguito fino agli spogliatoi e quando sono uscita , Lavinia mi ha lanciato la granita. Ecco tutto.’
Brittany sospirò affranta. Santana furiosa la trascinò al lavandino facendole sciacquare la faccia e poi bagnare i capelli. ‘Non può passarla liscia!’ Aveva esclamato agitata, mentre Rachel chiedeva l’aiuto di Quinn per prendere lo shampoo dalla doccia, perché stava troppo in alto.
‘No, non può’ l’aveva assecondata Quinn passandole lo shampoo. ‘Santana niente violenza ti prego..’ Brittany supplicava a mezza voce l’amica che puntualmente faceva cadere le sue proteste e continuava a parlare con Quinn. ‘Credo che si meriti una lezione… non credi Fabray?’ E l’altra bionda aveva annuito, chiudendo i due occhioni verdi in due piccole fessure. ‘Vi prego non voglio che andate in punizione per colpa mia. E’ già la terza volta in due settimane per te San, non voglio!’ Aveva esclamato rialzandosi e facendo schizzare l’acqua un po’ ovunque. ‘Sta giù che ti devo ancora passare il balsamo.’ Aveva cercato di farla riabbassare Santana ‘No. Ascolta, preferisco che la cosa finisca qui, non voglio vederti ancora in punizione.’ Santana sbuffò, scuotendo la testa ‘come vuoi rispondere ad una persona che ti riduce così?’ Le aveva chiesto in una risata nervosa e stanca. Brittany incatenò il suo sguardo in quello di Santana ‘non lo so, ma non con la violenza.’ Santana aveva sbuffato sonoramente e con un gesto della mano l’aveva invitata a riabbassarsi con la testa nel lavandino.
‘Io avrei un’idea…’ aveva improvvisamente rotto il silenzio Quinn.
‘Sentiamo Fabray..’ l’aveva invitata poi a parlare la latina, mentre passava il balsamo nei capelli chiari di Brittany. ‘Sappiamo tutte quanto Lavinia ci tenga a primeggiare in tutto e quanto ha dato i numeri quando ha avuto una A- in grammatica l’anno scorso..’ le tre annuirono. Santana risciacquò i capelli all’amica e poi li avvolse in un asciugamano pulita. ‘Si, e allora?’ Aveva chiesto curiosa Rachel mentre si aggiustava un fermaglio fra i capelli scuri. ‘Allora domani a lezione di cucina, potremmo sabotarle il compito.. vi immaginate se prende una B? O peggio?’ Brittany guardò Santana con un sorrisetto felice e complice e Santana sorrise di rimando , guardando poi Quinn ‘Ci sto Fabray! Quando di tanto in tanto il tuo genio viene fuori è sempre un piacere’ le aveva poi battuto il cinque. ‘Anche io ci sto…’ aveva saltellato Rachel poi avevano guardato tutt’e tre Brittany che rise lievemente ‘Facciamolo! Sarà divertente!’
Avevano esultato eccitate alla risposta di Brittany.
‘Abbraccio di gruppo’ aveva urlato Rachel e Santana indietreggiò di qualche passo ‘Ma andiamo, no!’Aveva esclamato fra le risate.
‘Andiamo Sannie…’ Brittany le tese la mano , aspettando che l’afferrasse. La sua voce era sempre così dolce e delicata. Santana afferrò la mano un po’ incerta, ma poi non dovette nemmeno sforzarsi di accettare l’invito della bionda che l’altra l’aveva già stretta fra lei e Quinn.
 
Il giorno dopo a lezione di cucina. Le quattro insieme a Samantha si erano ritrovate a condividere il piano di lavoro , aspettando il momento opportuno per sabotare il faticoso lavoro delle tre dispettose compagne poco distanti. ‘Come facciamo a farlo?’ Chiese Rachel all’orecchio di Santana. ‘Tranquilla Berry, lasciate fare a noi.. quando sarà il momento tu assicurati solo che l’insegnante non ci sia.. ok?’ Rachel annuì dopo quello scambio di sussurri , mentre Quinn e Brittany cominciarono a fare l’impasto per i muffin.
‘Quinn.. come farete a sabotare l’impasto?’ Brittany sussurrò lievemente mentre con un dito si grattava il viso e si sporcava di farina. ‘Tranquilla, basta aggiungere qualcosa al lievito, così l’impasto non cresce’ Brittany annuì poco convinta. ‘BritBritt?’ aveva chiamato Santana e l’altra si era girata sorridendo tranquilla. ‘Dobbiamo sabotare il lievito non te..’ aveva riso debolmente la latina contro il suo orecchio prendendo a pulirle il viso con uno strofinaccio. Poi le aveva lasciato con naturalezza un bacino sullo stesso punto dove si era sporcata e si era allontanata chiamando con un gesto Quinn e indicandogli il sale.
Appena l’insegnante cominciò a girare per i tavoli lasciando il lievito ad ogni gruppo. Per Quinn e Santana non ci fu nient’altro che quella ciotolina sul piano al loro fianco.
Assicurandosi che Miss. Coleman non stesse guardando, Santana e Quinn fecero finta di giocare a spingersi e ridere fin quando casualmente non arrivarono a spingersi vicino al piano di Lavinia e il suo gruppo. ‘Ehy state attente!’ Aveva urlato Hanna mentre loro continuavano a giocare… poi Santana con un gesto veloce della mano aveva aggiunto il sale nella ciotolina senza farsi vedere. ‘Scusate …’ aveva detto Quinn fingendo ancora quell’ilarità che sarebbe solo servita a distrarle poi aveva preso a spingere Santana verso il loro piano di lavoro ‘Fatto..’ avevano sussurrato in coro , mentre Samantha le guardava perplesse ignara di tutto quanto. Le quattro si erano sorrise complici per poi prendere ad impastare.
 
A fine della giornata i loro Muffin erano risultati buonissimi e l’insegnante aveva detto che se non fosse stato per il disordine che regnava sul loro piano le avrebbe sicuramente dato una A+, ma che per adesso quel + se lo sarebbe tenuto per se e che si dovevano far bastare la fantomatica A.
E loro non avevano potuto far altro che esultare tutte e cinque complimentandosi a vicenda.
Quando erano stati sfornati i muffin delle loro compagne, era successo l’imprevisto che tutt’e quattro avevano previsto. ‘Come è potuto accadere?’ Aveva chiesto spalancando gli occhi Lavinia. ‘Abbiamo seguito ogni passaggio!’ Aveva esclamato Hanna. ‘Non è possibile..’ aveva aggiunto Frenkie. Mentre Corinne e Rose si guardavano sconcertate e sul punto delle lacrime.
Le quattro si trattennero dal ridere e cercarono di pensare a qualcos’altro. ‘Ragazze non so che cosa abbiate combinato , ma mi trovo costretta a darvi una C.’ A quel punto Lavinia scoppiò in una crisi isterica ‘No, Miss Coleman la prego non è possibile, mi rovinerà la reputazione ed il curriculum non ho mai preso meno di una A- !’ diceva nervosa. Pregando l’insegnante con le mani giunte e sbattendo i piedi sul marmo. ‘Signorina, la smetta questo è il voto. Potrà recuperare durante l’anno e adesso mi lasci continuare il giro.’ Aveva sbottato l’insegnante per poi allontanarsi e raggiungere un altro gruppo. Lavinia continuava a dare i numeri e a parlare di tanto in tanto in Francese, insultando a turno le compagne.
Alla fine della lezione erano scappate fuori scoppiando finalmente a ridere e a fare il verso a quella francesina dispettosa.
Si allontanarono correndo verso il grande parco del Saint Luis e cominciarono a rincorrersi felici.
Fu Brittany a fermare quella corsa spensierata. ‘Ragazze… volevo ringraziarvi’ disse soltanto e le altre tre sorrisero dolcemente per poi avvicinarla e abbracciarsi ancora.
‘Tu... tu e le tue amiche, sei stata tu!’ Le urla di Lavinia avevano fatto sobbalzare e dividere il gruppetto.
La ragazzina puntava il dito contro l’ispanica che senza intimorirsi le sorrise beffarda. ‘Certo… non pensavi mica di passarla liscia?’ Aveva chiesto incrociandosi le braccia al petto e sfidandola con lo sguardo.
‘Perdonami ma passarla liscia di cosa?’ Aveva chiesto facendo ondeggiare i capelli ‘Brittany’ fu l’unica risposta che arrivò da parte di Quinn. ‘Era solo una granita , non si è fatta niente e voi me la pagherete… vedrete quando lo dirò a Miss. Cunnigham!’ Aveva sbottato a voce alta Lavinia.
‘Non hai prove che siamo state noi e io purtroppo non ho prove che sia stata tu…’ era intervenuta allora Brittany ‘E poi diavolo.. non hai idea di quanto bruci la granita negli occhi!’ Lavina sbuffò poco convinta.
‘Già non ne aveva idea Brittany… ma adesso Si!’ Rachel tirò fuori da dietro la schiena un bicchiere di granita e lo gettò contro Lavinia che sorpresa indietreggiò per poi cominciare ad urlare. Quinn , Santana e Brittany guardarono Rachel meravigliate . Con uno sguardo quasi di ammirazione Santana le andò vicino battendole il cinque. ‘Adesso noi ce ne andiamo.. e faresti molto bene a pensarci più di una volta prima di rischiare di prendere ancora un’altra C!’ Aveva esclamato Santana, poi con decisione aveva trascinato le altre tre lontano da quella smorfiosa.
 
‘Dove diavolo hai preso la granita?’ Chiese Brittany sorpresa, quando ormai erano nel salone del collegio .
‘Ce l’aveva una bambina della prima, le ho detto che c’era una mia amica che stava letteralmente morendo di caldo e lei me l’ha data spaventata..’ Santana e Quinn continuavano a guardarla sconvolta.
‘Tutto questo è successo … quando?’ Chiese Quinn.. Rachel sorrise. ‘Beh , praticamente subito dopo che avete cominciato a parlare con Lavinia.’ Santana le sorrise scuotendo la testa ‘Berry-geniodelmale- Berry… incredibile!’ Aveva esclamato l’ispanica, tra lo sconvolto e il divertito.
‘Andiamo al bar va…’ aveva detto Quinn trascinandosele dietro. ‘Si, ma niente granite. Non ne posso più’. E le altre avevano annuito convinte alla richiesta della biondina. Dovevano ammetterlo anche loro non avrebbero voluto mai prendere una granita.
 
***
Quando Miss Holiday aveva annunciato che quel giorno ci sarebbe stata la prima lezione di passo a due , le ragazzine si erano agitate parecchio, intimorite da ciò che i maschietti avrebbero pensato di ognuna di loro.
Erano tutte con i loro body blu e i gonnellini dello stesso colore. Le mezze punte e le calze rigorosamente rosa chiaro e i capelli raccolti in perfettissimi chignon. Adesso erano tutte alla sbarra a fare lezione, aspettando l’arrivo dei fantomatici ragazzini.
Non era la prima volta che si conoscevano, i maschietti erano stati nei musical e Quinn aveva instaurato quasi un rapporto d’amicizia con Sam recitando insieme in Dirty Dancing, e poi si vedevano la domenica per un paio d’ore tra la celebrazione della messa e quel poco tempo che Miss. Cunningham permetteva loro di svagarsi nel giardino della cappella.
Dopo circa una mezz’ora. Arrivarono i ragazzi insieme a Mr. Shuester, insegnante di danza e canto nella sede maschile. Miss. Holiday mise pausa alla musica classica e si avvicinò al suo collega. ‘Buona sera Will è un piacere avervi qui, come al solito.’ Il professore sorrise e ricambiò con un ‘piacere nostro Holly.’  Poi si era fatto da parte e aveva fatto entrare i ragazzi che si erano già precedentemente cambiati negli spogliatoi.
Indossavano dei pantaloni scuri elasticizzati e canotte bianche. Ai piedi scarpette nere in pelle.
‘Bene ragazzi, io e Mr. Shue, ci siamo incontrati un paio di giorni fa, per decidere in base al rendimento , le altezze e quant’altro le coppie.’ Mr. Shuester annuì per poi aggiungere ‘vi avvisiamo che non abbiamo pietà per simpatie e antipatie e che le coppie resteranno quelle che adesso vi assegneremo .’ I ragazzini sbuffarono, qualcuno cominciò ad incrociare le dita , Santana non sembrava essere particolarmente interessata .
‘Allora… cominciamo la prima coppia.. Brittany avvicinati.’ Brittany lasciò il suo posto alla sbarra accanto all’ispanica e si avvicinò al centro della sala verso l’insegnate. ‘tu sei con Mike..’ Mike si avvicinò e lei sorrise. Ricordava che Mike ed i suoi amici quando avevano parlato qualche volta non avevano fatto altro che esaltare le sue doti da ballerino e lei non poteva essere più felice di ballare con qualcuno in grado di farlo.
‘Lavinia.. tu sei con Trevor’ la ragazzina si avvicinò a Trevor che la squadrò dalla testa ai piedi conoscendo il caratteraccio di quest’ultima. Sbuffò leggermente cercando di non farsi vedere.
‘Quinn.. ho deciso di lasciarti con Sam.. sembravate abbastanza in sintonia a ballare insieme in Dirty Dancing, diciamo che almeno su questo ci semplifichiamo la vita!’ Aveva esclamato Miss. Holiday .
Sam era un ragazzino carino, biondo e dolce. Viveva di imitazioni e scherzi . Era simpatico e sarebbe stato perfetto se le sue labbra non fossero stati così grandi, una bocca da trota.
Almeno era così che diceva Santana.
‘Hanna, tu sei con Philp. Francesca (Frenkie) con Tayler.’
Santana sbuffò sperava tanto che non le capitasse Finn o Kevin… erano impediti.
‘Santana tu sei con Noah’ Noah Puckerman, a Santana le stava simpatico Puck. Era un tipetto strano che non faceva altro che sperare di andar via dal Saint Luis per potersi pettinare e vestire come avrebbe voluto. Primeggiava in tanti sport, era magro , ma aveva i muscoli  al punto giusto. Sarebbe diventato sicuramente un giocatore di Football, Basket o Baesball.
Santana sorrise e si avvicinò al ragazzino.
‘Ehy Puck stammi a sentire.. vedi di non rendermi ridicola ok?’
Puck sbuffò infastidito e si avvicinò al suo orecchio sussurrando indispettito ‘Chi ti dice che sarò io a rendere ridicola te e che non capiti il contrario?’ Santana scosse la testa sorridendo ‘Andiamo, non potrebbe mai accadere. Quindi vedi di impegnarti!’ Detto questo si ammutolì aspettando che l’insegnante finisse la lista.
‘Rachel con Mettew. Christel con Finn.’ Rachel sgranò gli occhi lo sapeva. Non sarebbe mai capitata con l’unico dei ragazzi che le stava simpatico era troppo bassa. Si ritrovò a pensare che aveva ragione Santana quando la chiamava nana. Finn era troppo alto e probabilmente lo sarebbero stati anche tutti gli altri ragazzi. Anche Mettew era più alto di lei, ma non quanto Finn.
Miss. Holiday continuò ad accoppiare ancora i ragazzini poi cominciò la lezione.
 
‘Ragazze mezze punte alte quando siete in attitude, avanti andiamo avanti.. chiudete in passè e piroette.’
Qualche ragazzina cascò , altre erano decisamente fuori peso. ‘No, ragazzi così non va bene dovete tenerle per la vita e per tenerle significa che dovete sentire la presa non tenerle tanto per.. ora hanno le mezze, ma quando dall’anno prossimo cominceranno a mettere le punte , le fate far male.. avanti riproviamo.’
I ragazzini si rimisero in posizione, per provare l’ultima sequenza di passi spiegata. I maschi dietro a tenerle per i polsi un braccio in terza e l’altro alla seconda e le ragazze in mezza punta in attitude avanti. Proseguirono con la sequenza di passi fino alla fine. ‘Giusto Brittany e Mike.. Bravi ragazzi sapevo di aver indovinato la coppia!’ Esclamò soddisfatta l’insegnante sorridendo e facendo sorridere i due ragazzini . ‘Avanti riproviamo un’ultima volta e poi rimettiamo la musica.’ I ragazzi ripresero ancora una volta a provare e alla fine l’insegnante si complimentò ‘molto meglio, bravi . Vedo che seguite i consigli allora. Per favore Santana e Noah passate avanti accanto a Brittany e Mike. Ci siete quasi.’ Santana sorrise felice e si trascinò letteralmente dietro il ragazzino che non gongolava certo quanto lei.
‘Lavinia e Trevor andate dietro accanto a Philp ed Hanna.’ Lavinia sbarrò gli occhi indignata per poi dover lasciare il posto all’altra coppia pur non volendo.
I ragazzi erano a caso disposti nella sala , ma mettere avanti chi era già ad un buon punto, permetteva di far copiare in un certo senso, nei momenti di confusione. ‘Vedi Lopez.. non ti è andata poi così male.’ Sussurrò Noah al suo orecchio e l’ispanica sorrise. ‘Devo ammetterlo non sei male Puckerman, continua ad impegnarti e vedrai che andrà tutto bene!’ Esclamò guardando poi allo specchio e scambiandosi uno sguardo felice con Brittany che era qualche metro più lontano.
 
Al fine della lezione i ragazzi erano tutti stanchi e sudati. Le ragazzine non avevano più quell’aria di angeli perfetti. Erano sconvolte e affaticate ed i capelli non erano più impeccabili come prima.
Gli insegnanti mandarono nello spogliatoio prima i ragazzi che dovevano tornare nella loro sede. Le ragazze erano tutte sedute sul parquet della sala ognuna in un angolo differente.
Brittany si avvicinò velocemente a Santana che se ne stava con le spalle contro il vetro e il respiro affannato a muoverle il petto. ‘Dio la faccia di Lavinia quando Miss. Holiday l’ha mandata dietro’ sussurrò all’orecchio dell’ispanica e scoppiarono a ridere entrambe divertite. ‘Rachel voleva stare con Finn.’Aveva continuato Brittany sedendosi al suo fianco. ‘E’ troppo nana la Berry, l’ho sempre detto!’ Esclamò sorridendo Santana. ‘Andiamo non essere cattiva con lei è tua amica!’ Santana sbuffò nervosamente ‘la Berry non è mia amica!’ Brittany si voltò verso di lei, alzando un sopraciglio. ‘Sei sua amica ed io lo so. Non so perché ti ostini a dire il contrario dopo anni e a prenderla in giro nove volte su dieci, ma è tua amica e non puoi mentirmi, non a me!’ Santana tornò a sbuffare , per poi lasciar cadere l’argomento e smetterla di discutere su qualcosa che non avrebbe portato a niente.
‘Beh comunque sia è stata fortunata per la lezione, Finn è un impedito!’ Esclamò l’ispanica guardando Rachel dall’altro lato della sala completamente imbronciata mentre si scioglieva i capelli.
‘Si, hai ragione Rachel non è male anche se non è perfetta e non ha delle lunghe linee , può migliorare.. con Finn non avrebbe molte speranze!’ Santana annuì. ‘Già.’
 
‘Ragazze, i maschietti sono andati via, tutte nello spogliatoio e poi a farvi le docce su in camera che tra qualche ora si cena.’Miss . Holiday lasciò libere le sue allieve e sistemò la sala che velocemente si svuotava, fra chiacchiere e risate.
Si cambiarono velocemente , sciogliendo i capelli e indossando le divise della scuola per poi uscire correndo verso le proprie camere. Brittany e Santana arrivarono completamente distrutte ed entrambe si buttarono a peso morto sul letto della bionda. ‘Oh, se potessi non scenderei a cena , non mi farei nemmeno la doccia e mi addormenterei di colpo adesso!’ Brittany scoppiò a ridere per poi portarsi sulla latina ‘andiamo , non puoi essere così pigra.’ Le disse cominciando a farle il solletico, mentre l’altra si dimenava lamentandosi ‘Non sono pigra, sono stanca morta’ Aveva protestato la latina continuando a ridere, approfittando del momento di tregua che le aveva concesso l’amica.
‘Alzati dai, vado a lavarmi prima di addormentarmi come una pera cotta!’ Brittany si alzò e le tese la mano tirandola ad alzarsi. ‘Perché le pere cotte dormono?’ Aveva poi chiesto la biondina voltandosi di scatto e Santana rise cominciando ad avviarsi al bagno ‘E’ un modo di dire Britt!’ La bionda sciolse la sua espressione confusa e si avvicinò alla latina ‘Vabbè, fai presto Sannie!’ Le lasciò un bacetto sulla guancia e lasciò che l’altra si facesse la doccia. Prese a svuotare le borse prendendo le divise di danza da mettere tra i vestiti sporchi che sarebbero state lavate e stirate entro un paio di giorni.
Poi sbuffò e si sedette con le gambe incrociate sul pavimento, aspettando che l’altra uscisse dal bagno.
Quando Santana finì, la stanza si riempì del suo buon profumo che Brittany tanto amava. Sorrise non appena quella fragranza le pizzicò le narici e corse in bagno lanciando uno sguardo a Santana e richiudendo la porta.
Si fece la doccia il più velocemente possibile, ignorando i ricordi che premevano per torturarla e lasciarla in lacrime. Non voleva piangere, era stata una bella giornata e lei tutto sommato si sentiva bene. Odiava quando i ricordi volevano infrangere il suo equilibrio. Faceva sempre troppo male ricordarsi episodi fin troppo felici. Era Santana che li faceva riaffiorare , era soltanto lei che la rendeva tanto serena da ricordarla immediatamente la sua famiglia.
Sbuffò sonoramente e chiuse l’acqua. Uscì dalla doccia e si asciugò, poi si infilò la divisa pulita, si pettinò i capelli prima di avvolgerli in un asciugamano e uscì dal bagno.
‘C’è qualcosa che non va?’ chiese l’ispanica accigliata. Brittany scosse la testa, non si era nemmeno accorta di aver cambiato espressione. ‘Puoi dirmi tutto lo sai vero?’ Continuò Santana legandosi i capelli appena asciugati e poi avvicinandosi subito dopo. Brittany annuì e poi istintivamente l’abbracciò affondando il viso nel collo della mora e respirando il suo profumo. Non sapeva perché , ma riusciva a tranquillizzarla e lo stesso valeva per l’altra anche se entrambe ne erano ancora ignare.
‘Asciughiamo i capelli?’ Aveva chiesto Santana mentre l’altra la stringeva ancora.
Brittany annuì e poi sorrise dolcemente cambiando ancora espressione e umore. La biondina era così . riusciva a cambiare umore velocemente e sorridere all’improvviso senza rendersi conto di quanto per la maggior parte delle persone questa sua dote fosse considerata incredibile e talvolta folle.
Santana la adorava. Non capiva come facesse quella bambina tutta dolcezza ad essere tanto forte , capace di trovar sempre il coraggio di andare avanti e sorridere.
Lei non ci riusciva. Il più delle volte si chiudeva  a riccio, lasciandosi andare a disperate  voglie di fuga. Il suo mondo veniva buttato giù in un buco nero, dove la sola luce era quella biondina che man mano le si avvicinava cercando di tirarla fuori tutte volte. E ci riusciva, tutte le volte, Santana avrebbe tanto  voluto poter essere forte quanto lei.
 
Quella sera a cena, nonostante le tante energie sprecate, Santana non aveva poi così tanta fame, come al solito. Al contrario Quinn, Rachel e Brittany, sembravano divorare, nel vero senso della parola, tutto quello che le veniva portato .
'Andiamo Sannie... è scientificamente impossibile che dopo questa giornata tu non abbia fame!' Esclamò Brittany alla sua destra mentre infilava in bocca un pezzo di pane.
La piccola ispanica scrollò le spalle. 'No, Britt la scienza si sbaglia, perchè io non ho fame!' Brittany sbuffò e poi sperando che nessuno la vedesse prese la carne dal piatto di Santana e la divise in due , poi ne passò un pezzo a Quinn 'ancora Santana?' l'altra annuì, mentre Quinn sbuffò, lanciando a Santana uno sguardo di rimprovero e poi sussurrando 'ma ha mangiato qualcosa?' Brittany rivolse ancora uno sguardo al piatto di Santana mentre quest'ultima mangiava con una lentezza esagerata delle carote bollite. Cosa c'era da masticare tanto?Si chiese Brittany. Si sciolgono praticamente in bocca.
'Si, non capisco come riesca a mangiare così poco!' Esclamò rispondendo all'amica. 'Se Miss. Cunnigham vi becca una di queste volte, finirete nei guai!'Intervenne Rachel sussurrando anche lei, mentre le altre tre sbuffarono all'unisono. 'Berry fatti i fattacci tuoi!'La intimò Santana 'Te poi stai zitta, che mangi quelle cose strane' Brittany non era mai sgarbata. Eppure in quel momento non riuscì a dirlo con la gentilezza. Quinn e Rachel spalancarono gli occhi e Rachel boccheggiò un momento prima di rispondere con 'E' cibo vegano Brittany ed è buono'. Brittany alzò le spalle 'se lo dici tu' rispose poco convinta che le pietanze nel piatto di Rachel fossero davvero ingeribili.
Era sempre stato così, da quando aveva fatto amicizia con Quinn e l'anno dopo poi era arrivata anche Brittany, Santana non riusciva mai a finire i suoi pasti e le altre due la maggior parte delle volte, mangiavano quel tanto che potevano affinchè Miss. Cunningham non avesse da ridire.
Era successo la prima settimana che Santana arrivò al Saint Luis che una sera non riuscisse a mandar giù quasi niente e la direttrice prese la piccola di soli sei anni e la rinchiuse per un'intera notte in punizione. Un'aula come le altre solo vuota e molto polverosa. 'Rifletti su quello che ti ho detto. Il cibo va mangiato e non gettato via!' Aveva urlato, poi aveva chiuso la porta a chiave e la bambina aveva sbraitato insulti e tirato calci alla porta. Quella notte si era rannicchiata su se stessa e non aveva versato una lacrima, dicendosi che non avrebbe dovuto dare preoccupazioni alla sua famiglia che non poteva aiutarla più.
L'episodio, raccontato a Quinn in un secondo momento aveva fatto preoccupare la biondina che aveva cominciato a finire i pasti al suo posto fin dove il suo stomaco permetteva. E quando la cosa fu raccontata da Quinn ad una Brittany appena arrivata, per spiegargli il perchè continuava a mangiare dal piatto dell'ispanica, Brittany si era offerta di aiutarla e di dividersi qualora fosse necessario le pietanze che restavano quasi intatte nel piatto di Santana.
Da quando era accaduto ciò che le era accaduto, a Santana si era letterlamente chiuso lo stomaco, mangiava davvero poco e se non fosse per le varie cioccolate e dolcetti che la bionda le faceva mangiare quasi ogni pomeriggio, Brittany ne era sicura, Santana non si sarebbe retta in piedi!
I ritmi del Saint Luis, erano frenetici e le amiche non si capicitavano di come facesse a non avere fame e a mangiare un po' di più. Ne avevano parlato tante volte, ma Santana rispondeva che semplicemente dopo un po' non riusciva a mandare giù più nulla, le veniva la nausea.
Nonostante non fosse mai stato esplicitato ,Brittany aveva capito che il piatto restava sempre più pieno quando c'era qualcosa che non andava. Non era il caso di quella sera, ma la biondina sperava sempre un giorno di riuscire a far fare a Santana una di quelle abbuffate che ricordava di aver fatto nei giorni di festa con la sua famiglia, come a Natale o a Pasqua o a qualche compleanno.
Ma sapeva anche che non ci sarebbe riuscita fin quando non avrebbe tirato fuori dall'altra tutto il suo dolore, facendola esplodere. Al contrario suo, Santana dopo tanti anni non aveva ancora mai parlato di cosa era successo, tanto che Brittany aveva avuto addirittura incubi incredibili che riprendevano scene apocalittiche o quando era più piccola e aveva sognato mostri con occhi giganti e denti aguzzi che trascinavano via dalla sua amica, mamma,papà e fratello. Non aveva nemmeno mai visto una foto di quella famiglia che doveva essere stata tanto importante per lei. Sapeva così poco e la sua mente tanto fantasiosa aveva viaggiato tanto senza mai sapere la verità.
Brittany l'aveva capito. Sapeva che per farla mangiare con gusto, avrebbe dovuto farla vomitare tutto quello che aveva dentro e sapeva anche che probabilmente poi avrebbe dovuto disinfettare tutte quelle ferite che si sarebbero riaperte bruciando ancor di più.
E che forse poi, ci sarebbero voluti ancora tanti anni per farlo e per far si che fossero lasciate alle spalle tutte quelle cicatrici.
Semplicemente la piccola latina era sazia, di qualcosa che non le piaceva affatto, peggio del cibo vegano della Berry.
Era talmente sazia da avere la nausea non appena lo stomaco venisse riempito un po'.
Perchè era proprio lì,alla bocca dello stomaco che il dolore si accumulava da anni. In quel punto dove, dovrebbe entrare il pane per nutrirsi e non l'acido per uccidersi. Ma Santana era avvelenata dai suoi stessi sentimenti, dalle emozioni che provava che non riusciva mai a gestire, a mandar via o semplicemente a far venire fuori, magari in urli e pianti disperati , in una crisi isterica che Santana aveva imprigionato dentro ormai da anni.
E Brittany lo sapeva, la capiva, perchè quando lei aveva tenuto dentro il suo dolore era lentamente impazzita. E poi per sua fortuna era esplosa, senza aver paura delle conseguenze del suo gesto, sapeva che quello era l'unico modo per uscirne fuori.
 
Brittany finì di masticare l'ultimo pezzo di carne e poi si avvicinò all'orecchio di Santana sussurrandole 'però più tardi prendiamo una cioccolata..' e l'altra si era appena voltata sorridendole e annuendo. Poi le aveva lasciato un bacio sulla tempia destra.
Voleva dirle tante cose Brittany, ma erano così confuse che non riusciva nemmeno ad articolare un discorso sensato. Sapeva di sapere, ma non era ancora consapevole di quanto ciò che aveva intuito fosse qualcosa di più grande di lei.
 
***
Santana, Brittany e Quinn erano in camera di quest'ultima. Rachel era in biblioteca a studiare letteratura, mentre loro se ne stavano a far niente.
Quinn aveva compiuto dodici anni da qualche settimana e non faceva che dire di essere più matura e che  le mancava soltanto un anno per essere effettivamente una teeneger.
Santana stava sistemando i libri su uno scaffale, leggermente annoiata.
Brittany invece era stesa sul pavimento a pancia in giù , una miriade di pastelli a cera erano sparsi al suo fianco.
Era impegnata a disegnare, arricciando di tanto in tanto il nasino e sorridendo ogni qual volta le piaceva come veniva qualcosa. 'Britt cosa disegni?' Chiese Quinn scendendo dal letto e sedendosi sul pavimento al suo fianco.
Brittany sorrise 'Questa è la casa che avremo io e Sannie quando usciremo da qui!' Aveva esclamato convinta ,alzando poi il foglio  e facendolo vedere alla bionda e a Santana che nel frattempo aveva spostato l'attenzione sulle amiche non appena aveva  sentito il suo nome. Santana sorrise.
Lei e Brittany avevano fantasticato tante volte su come sarebbe stato una volta uscite da lì.
La bionda aveva affermato con convinzione che avrebbero vissuto insieme in una bellissima casa,arredata come piaceva a loro. Aveva poi incluso anche Lord.Tubbighton nella loro convivenza cosa che non rese Santana molto contenta,ma nonostante ciò  non riuscì a dire di no a Brittany che a quel micetto si era affezionata tanto.
'E' bellissima Brittany...' aveva risposto poi Quinn sorridendo.
'Lo so.. potrai venirci a trovare quando vuoi' aveva detto facendo scuotere la testa a Santana,come se si stessero per trasferire il giorno dopo.
'Credete che anche io potrei avere una casa tanto bella con Sam?' Santana e Brittany si guardarono e poi guardarono Quinn. 'Sam?' Aveva chiesto Santana confusa. 'Si, è carino e mi sta simpatico, è dolce forse ci sposeremo!' Aveva esclamato convinta . 'Certo che potrete avere una casa  bella ,ma la nostra resterà sempre la più fantastica!' Aveva risposto Brittany sorridendo entusiasta. 'E poi se ti sposerai con Sam avrete tanti bambini tutti biondissimi e con gli occhi come i tuoi' Continuò poi mettendosi a sedere.
'Vedi?' Aveva chiesto retoricamente indicando il disegno. 'Sarà su tre piani. Avremo una grande cucina e una grande sala da pranzo così possiamo fare le feste. Poi ci sarà anche il pianoforte e una sala da ballo, perchè io diventerò una ballerina e Sannie una cantante!' Aveva esclamato convinta. Quinn strinse gli occhi concentrata e seguendo la descrizione della casa.
Sorridendo poi ad un futuro fantastico che sperava arrivasse quanto prima.
'Avremo tre bagni e delle camere per gli ospiti. Un grande giardino e il bagno in camera!' Aveva continuato con occhi sognanti. 'Avrete cinque bagni?' Domando Quinn meravigliata. 'No, quattro!' Aveva ancora replicato Brittany. 'Perchè tu dovresti avere il bagno in camera e lei no?' Aveva chiesto Quinn curiosa e divertita. 'Beh dormiremo nella stessa camera!'
Quinn arricciò la fronte mentre Santana aveva preso posto fra le due.
 Santana non accennava a mostrarsi ne contraria, ne tanto meno a favore.
'Andrà così vero Sannie?' Santana alzò lo sguardo cercando di dare una risposta sensata ad una domanda tanto semplice. 'Ma certo!' Era tutto quello che riuscì a dire. 'Non dovreste avere due camere diverse quando sarete grandi? Magari vi fidanzerete e dovrete dormire con i vostri ragazzi come nei film!' Quinn alzò le spalle , mentre le altre due cominciarono a far viaggiare la mente. Santana non poteva ignorare che l'affermazione di Quinn l'avesse messo dei dubbi.
Era vero. Si sarebbero fidanzate e non potevano di certo dormire in quattro in una sola camera. Aveva ragione la sua amica, succedeva in tutti i film che i fidanzati dormissero insieme. Eppure pensare di non poter più dividere la camera con l'amica la fece innervosire.
'Perchè mai? Io voglio dormire in camera con Santana non con un ragazzo!' Aveva risposto Brittany con naturalezza attirando l'attenzione delle altre due. 'Anche se mi fidanzerò un giorno vorrò sempre bene più a lei che a chiunque altro e di notte voglio dormire nella sua camera. Mi sentirei solo e impaurita senza di lei.' Aveva risposto poi nervosa, rendendosi conto anche lei che magari non sarebbe risultato tanto normale.  Si era velocemente alzata scocciata sotto lo sguardo scioccato delle altre due 'Non avrai paura a dormire da sola Brit, quando sarai grande.' Aveva detto Quinn alzandosi e cercando di dare un senso al suo ragionamento , messo in discussione in meno di un minuto da Brittany che velocemente senza pensare aveva tirato in ballo sentimenti e sensazioni e le altre due erano rimaste impalate meravigliate da quanto fosse un libro aperto la bionda. Completamente trasparente , come acqua cristallina.
Santana le si era affiancata. Le parole di Brittany l'avevano colpita. Anche lei la pensava più o meno così e a rendersi conto che risultasse un po' contorto e anormale le si strinse il cuore. Gli occhi di Brittany vagarono velocemente per la stanza.
Per poi guardare prima Quinn e poi Santana.
'Si, che avrò paura Quinn.' Aveva detto impaurita alzando la voce 'Ne avrò sempre! Tu non puoi capire. Nessuno può farlo, tranne lei.' Aveva detto alludendo a Santana e cominciando ad affannare mentre le lacrime le scivolarono inevitabilmente sul volto. Pensare di non poter vivere con l'ispanica, l'aveva destabilizzata e mandata in confusione in un attimo. Aveva paura e non riusciva ad immaginarsi a dormire da sola o con un ragazzo che magari l'avrebbe presa in giro per la sua paura dei temporali.
In un attimo era corsa via. 'Dove vai  Brittany?' Aveva chiesto urlando Santana, ma l'altra era già fuori la porta intenta a scappare da quella situazione.
'Complimenti Fabray, grazie tante!' Aveva esclamato guardando Quinn che in un attimo era sbiancata. Non voleva certo far piangere Brittany, ne tanto meno far arrabbiare Santana. Non voleva  litigare.
L'ispanica afferrò velocemente il disegno dal pavimento e poi sparì anche lei dietro la porta. 
Corse velocemente in camera loro sperando che Brittany non avesse voglia di scappare lontano, ma solo di starsene a piangere sul letto.
Dovette invece rendersi conto che per sua sfortuna non fu così. Lasciò il disegno sul letto e uscì dalla camera per cercarla.
Passò per la sala di danza, magari si sarebbe distratta lì ,ma non c'era. La cercò in aula canto e in quella di musical. Ma della bionda nemmeno l'ombra. Allora corse fuori sapeva che Brittany adorava starsene sdraiata sotto gli alberi. Il parco era così grande che Santana si chiese se mai l'avesse trovata prima che facesse buio.
La cercò alternando camminata e corsa per un po' fin quando non la trovò distesa con le spalle contro la corteccia della grande quercia del Saint Luis. Era un posto tranquillo, dove ci si andava poco.
Era abbastanza lontano dalla sede e quindi per il più delle volte era vuoto.
'Brittany...' la chiamò in un sussurro Santana facendola sobblazare. 'Scusa non volevo spaventarti.' Aggiunse un attimo dopo. La bionda si asciugò il viso e le rivolse uno sguardo dal basso. Santana si sedette al suo fianco. 'Non voglio parlare con te Santana,non voglio parlare con nessuno ,tanto meno spiegarti che sto facendo!' Aveva esclamato incrociando le braccia la petto nervosa. A Santana prese una morsa allo stomaco, Brittany non l'aveva mai allontanata. Boccheggiò per un momento senza riuscire a pronunciare nulla. 'Ma fa freddo e.. potrebbe arrivare un temporale.' Aveva detto Santana osservando il cielo. 'Lo so.' Rispose Brittany annuendo. Santana sospirò facendosi forza e cercando di riuscire a trascinarla dentro. 'Tu hai paura dei temporali' sussurrò dolcemente l'ispanica cercando il suo sguardo perso nel vuoto.
'Già. E' la prima paura che devo superare...' Santana arricciò la fronte stringendo gli occhi. 'Perchè? Non puoi farlo così da un momento all'altro' Brittany si girò di scatto verso di lei 'perchè no? Tu te ne andrai come tutti del resto ed io devo imparare a non aver paura' Santana scosse la testa e le spostò qualche ciocca di capelli appiccicata al viso a causa delle lacrime. 'Io non voglio andarmene.' Rispose la mora incrociando lo sguardo dell'altra. 'Succederà. Quinn ha ragione! Sei anche bella e quindi vorrà dire che ti fidanzerai molto presto!' Disse alzando le spalle , come se fosse una cosa ovvia e scontata.
'Brittany io non ti lascerò sola... te lo prometto!'Le aveva stretto una  mano e aveva cercato di rincuorarla in qualche modo.
'E adoro il tuo disegno è bellissimo.' Brittany sorrise. Le si riempì il cuore alle parole di Santana anche se aveva ancora paura, si fece bastare la sua promessa per tranquillizzarsi velocemente.
Un tuono rimbombò facendo eco nella tenuta. Brittany sobbalzò spalancando gli occhi e stringendo più forte la mano di Santana. 'Non vuoi restare qua fuori vero?' Chiese speranzosa Santana ,mentre l'altra cominciava a sentire il terrore impossessarsi del suo corpo. Scosse il capo velocemente e si alzò dal terreno insieme all'altra. Un altro tuono ancor più forte le fece vibrare nel petto. Brittany si strinse contro Santana abbracciandola stretta. Cominciò ad avere seriamente paura e ad irrigidirsi inevitabilmente. Santana la strinse 'ehy.. dobbiamo sbrigarci e tornare dentro' le prese la mano e si allontanò quel poco che bastava per guardarla negli occhi.
Avrebbe voluto abbracciarla e fargli capire che andava tutto bene, ma sapeva che se continuavano a stare ferme lì il temporale le avrebbe travolte e Brittany sarebbe morta di paura.
Cominciò a correre trasciandosi dietro la biondina che sussultava ogni dieci secondi.
Quando furono quasi a metà del loro percorso il cielo cedette e la pioggia cominciò a scendere giù copiosa.
Santana imprecò qualcosa in spagnolo. Brittany tremava senza sosta e cominciò a piangere rumorosamente.
Fecero qualche altro passo, ma poi la biondina si fermò. Restò immobile incapace di fare qualsiasi altra cosa.
Santana si voltò verso di lei 'Ehy Britt non possiamo stare qui, dobbiamo andare dentro' le disse cercando di essere quanto più convincente possibile. Ma Brittany sembrava su un altro pianeta. Aveva la mente annebbiata e l'ansia che le divorava il petto. Si lanciò contro Santana stringendola forte 'ti prego, ti prego, ti prego... non lasciarmi!' La supplicava sussurando nel suo orecchio. L'ispanica la strinse.  Cercò di mantenere tutta la sua calma ed il buon senso, ma vedere l'amica in quello stato le fece gettar via i buoni propositi. 'Non ti lascio , ma dovremmo andarcene da qui lo stesso. Quando saremo in camera non ti lascerò un secondo, ma dobbiamo andar via da qui' Rispose l'ispanica cercando di convincerla. Ma Brittany era completamente rigida, le gambe cominciarono a cedergli e Santana dovette far forza su tutta se stessa per tenersela stretta al petto e sorreggerla.
'Gli alberi San, falli smettere!' Aveva esclamato tra un singhiozzo e l'altro e Santana aveva alzato lo sguardo guardando gli alberi ondeggiare al forte vento. Capì che inevitabilmente quella scena ricordava a Brittany le palme sulla spiaggia della Caroline. Ma per fortuna erano a New York e non c'erano palme. Ma solo quercie , e alberi da frutto.
'Tesoro, non sono palme ed è veramente tanto difficile che possano cadere. Ti prego andiamo dentro.' La supplicò mentre non riusciva più a trattenere le lacrime. 'Non riesco a muovermi!' Esclamò la bionda e Santana dovette credergli. Brittany non riusciva veramente a muoversi. Era paralizzata fra le sue braccia ed il suo cuore batteva forte e veloce contro il suo petto. Rimasero in quella posizione per minuti che parvero interminabili. Poi un urlo, una voce disturbata dal rumore della pioggia, ma che entrambe avrebbero riconosciuto in qualsiasi momento. Miss. Holiday, l'unica persona adulta della quale entrambe avevano fiducia. 'Brittany, Santana...' si voltarono di scatto, mentre la bionda continuò a tenere la testa poggiata alla spalla dell'altra. Miss. Holiday correva affannata con un ombrello nero nella mano e un'espressione preoccupata sul viso.
'Bambine..' aveva aggiunto avvicinandosi ancora e coprendole con il suo ombrello.
'Quinn mi ha detto di venirvi a cercare, ha aggiunto che vi coprirà lei nel caso Miss. Cunnigham dovesse fare qualche controllo. Ma dobbiamo sbrigarci ed entrare per la porta di servizio.' Santana annuì mentre Brittany continuava ad essere assente.
L'insegnante le osservò , erano sconvolte.
'Brittany... guardami.' Ma Brittany continuava ad avere lo sguardo perso nel vuoto, stretta in un abbraccio disperato.
'Bambina dobbiamo entrare dentro.. se ci scopre Miss. Cunningham , succede un macello.' Ma Brittany sembrava impassibile , l'insegnante così fece reggere con una mano l'ombrello a Santana e prese di peso la biondina fra le braccia.
E fu in quel momento che Brittany sembrò risvegliarsi. 'No, no... mi lasci, ho bisogno di lei.' Urlava mentre Santana cominciava a piangere singhiozzando.
No, non riusciva a capire, continuava ad essere inconsapevole.
Cosa le legasse, continuava ad essere un mistero, ma di una cosa era sicura Santana, non avrebbe mai voluto bene così a qualcun altro.
Miss. Holiday strinse forte la presa sulla ragazzina tenedosela stretta al petto ed incitando Santana a camminare al suo fianco tenendo l'ombrello quanto più alto le riuscisse. 'Santana è qui, vi porto in camera e poi sarà tutta tua' le aveva detto sorridendole e baciandole la fronte.
Brittany incrociò lo sguardo con la mora , che le sorrise fra le lacrime e si abbandonò sul petto dell'insegnante, facendosi portare in camera.
Camminarono quanto più velocemente possibile e arrivate alla porta ringraziarono mentalemente il Signore che non ci fosse nessuno.
Il calore dell'instituto fece distendere i nervi alle tre. Santana lasciò l'ombrello all'ingresso mentre Miss. Holiday correva sulle scale per riportarle in camera. Una volta sull'uscio fece poggiare i piedi a terra alla biondina e la guardò insistentemente negli occhi. 'Ascoltami Brittany...' le disse tenedola per le spalle. 'Ora devo andare, fatti un bagno caldo e rilassati. Non so cosa sia successo, ma qualsiasi cosa sia, sappi che io ci sono.' Brittany annuì e poi si gettò ad abbracciare l'insegnante che sorrise stringendola. 'Passerò più tardi a vedere come stai..'poi guardò Santana e le rivolse un sorriso incoraggiante 'assicurati che faccia ciò che ho detto!' Santana annuì asciugandosi il viso di lacrime e pioggia. L'insegnante  aspettò che furono dentro e poi si richiuse la porta alle spalle.
Una volta in camera da sole , Santana aprì la fontana della vasca aspettando che si riempisse. Spruzzò del bagnoschiuma e qualche olio all'interno in modo che si facesse la schiuma. Poi si spogliò velocemente , si infilò la biancheria ed una maglietta asciutta e si legò velocemente i capelli. 'Brittany , spogliati che sto riempendo la vasca' aveva urlato dal bagno.
Ma l'altra era ancora con le spalle contro la porta e lo sguardo assente.
Quando Santana uscì dal bagno ancora per metà bagnata, osservò Brittany, non meravigliandosi poi così tanto di trovarla ancora così.
Senza perdersi d'animo, le si avvicinò e le prese una mano. 'Sei gelata Britt.' Disse in un sussurro per poi trascinarla in bagno.
Le slacciò la mantellina, lasciandola cadere a terra . Poi prese a sbottonarle la camicetta , e ad abbassare la cerniera della gonnellina. Lasciò cadere gli indumenti per terra e alzò lo sguardo cercando quello dell'altra.
La bionda però continuava ad essere assente. Questo non le piaceva, non le piaceva per niente. Cominciò a preoccuparsi e capì che doveva velocemente trascinarla via da quello stato distruttivo.
La fece sedere sul bordo della vasca ormai piena e chiuse l'acqua. Si piego leggermente sulle ginocchia portandosi all'altezza dei suoi occhi.
'Brittany, guardami..' aveva sussurrato ancora poggiando le mani sulle sue gambe fredde.'Torna qui, lascia andare via i ricordi'aveva continuato continuando a fissare quelle iridi che sembravano essersi gelate nel ghiaccio.
'Non siamo in Caroline, siamo nella nostra camera.' Cominciò ad accarezzarle le gambe e le braccia, cercando di poterle ridare calore, ma Brittany non accennava reazioni.
'Ti prego, non posso guardarti in questo stato.' Santana poggiò la fronte contro quella dell'altra per poi abbracciarla forte, lasciandogli dei baci caldi sulla spalla.
'Non andare via...' aveva sussurrato finalmente Brittany, nell'orecchio dell'altra. Santana scosse la testa 'Mai.' Le rispose, e la biondina finalmente le strinse le braccia sulla schiena scoppiando a piangere. Santana la consolò in ogni modo, cercando di ridarle una serenità che non sarebbe mai tornata veramente.
Pianse tanto quel pomeriggio Brittany fra le braccia della sua amica. La strinse forte al petto, facendole mancare il fiato. Ma Santana di ciò non si lamentò mai.
Ricambiò quella stretta , cercando di placare quei singhiozzi che la stavano facendo scivoltare in un baratro troppo profondo e buio.
Ci riuscì molto lentamente e quando finalmente credette di star meglio, lasciò andare Santana che uscita dal bagno si era seduta sul davanzale osservando il temporale rallentare che divenne lentamente una pioggia leggera. E mentre Brittany si risciaquava da schiuma ed oli di mango e cocco, Santana sorrise di meraviglia e serenità quando alla finestra apparve magicamente un nitido arcobaleno.
Si alzò di scatto improvvisamente colta da una serenità inaspettata.
Bussò alla porta del bagno 'Britt. Sei pronta? Se ti sbrighi ti faccio vedere una cosa bellissima' aveva detto l'ispanica che incredula di se stessa non si spiegava come potesse sentirsi tanto bene per un semplice arcobaleno.
'San trattienila lì , ho quasi finito...' aveva risposto l'altra infilandosi la biancheria. 'Magari potessi farlo..' aveva siceramente risposto Santana. Già magari.. Santana avrebbe tenuto con se quell'arcobaleno per sempre. Sapeva quanto la ballerina amava gli arcobaleni, quei colori e la gioia che provava ogni qualvolta ne vedeva uno. Ma quello era davvero bellissimo ed era riuscito a mettere di buon umore lei, non aveva dubbi sul fatto che avrebbe tranquillizzato la biondina.
I pensieri veloci di Santana furono interrotti dalla porta che si apriva di scatto. Brittany indossava la camicia da notte , aveva i capelli sciolti sulle spalle e un espressione sicuramente meno crucciata di qualche minuto prima. Santana le prese la mano e la trascinò alla finestra.
'Vedi Britt, dopo il temporale c'è sempre un arcobaleno. Magari non sempre bello come questo, ma sarà pur sempre un arcobaleno.' La biondina si voltò a guardare l'amica sorridendo leggermente , poi tornò nuovamente a guardare verso la finestra avvicinandosi e poggiando le dita sul vetro freddo.
'Per quanto brutti siano i temporali e ti spaventino, pensa che ci sarà sempre un arcobaleno che arriverà prima che tu possa rendertene conto.' Santana sospirò, quelle parole erano le stesse che gli diceva sempre suo fratello e non si riferiva di certo solo al tempo. Santana aveva provato tante volte a credere a quelle parole dopo quello che le era successo.E tante volte si era ritrovata a pensare che dopo il suo temporale di arcobaleni non si erano mai visti, questo fin quando la biondina non era entrata nella sua vita. E allora si ,aveva potuto dire che di sorrisi e serenità erano arrivati anche se con molta fatica, anche se non erano nitidi come l'arcobaleno di quel giorno, ma c'erano stati.
'Sei tu il mio arcobaleno Santana.'.
Quelle parole che l'ispanica ricambiava con la stessa intensità  e che non avrebbe saputo dire meglio.
A Santana si bloccò il respirò per qualche secondo , poi trovò finalmente la forza di sorriderle e l'altra ricambiò con quella dolcezza che nessun altro aveva.
'Anche tu lo sei per me, Brittany'. Brittany annuì sorridendo ancora di più, prese la mano dell'altra e si avvicinò al suo orecchio canticchiandole dolcemente , il primo verso di una canzone che tanto amava. 'Somewhere over the rainbow... '
Santana sorrise e cominciò a cantare dalla melodia iniziale quella canzone che conoscevano bene. Ballavano volteggiando piano e leggere .
'Somewhere over the rainbow way up high...'{Da qualche parte sopra l'arcobaleno , proprio lassù..} Santana le sorrise intenta a farla divertire , indicò il cielo e continuò a cantare giocando con l'altra 'And the dreams that you dreamed of once in a lullaby...'{Ci sono i sogni che hai fatto una volta durante una ninna nanna..} L'ispanica la guardò complice , alludendo a quante volte si erano addormentata al suo di quella dolce ninna nanna spagnola che ormai era diventanta necessaria ogni qualvolta una delle due non riuscisse a trovare pace la sera. 'Somewhere over the rainbow.. Blue Birds fly...And the dreams that you dreamed of dreams really do come true' { Da qualche parte sopra l'arcobaleno ... volano uccelli azzurri. E i sogni che hai fatto, i tuoi sogni diventeranno realtà...}La biondina con un sorriso ormai a trentadue denti aveva trascinato l'altra a volteggiare con lei per la stanza, a ridere a giocare a ballare e a farsi cantare quella dolce melodia.
'Someday I''ll wish upon a star , wake up where the clouds are far behind me..Where trouble melts like lemon drops, high above the chimney tops thats where you'll find me..' {un giorno vorrò essere su una stella alzarmi dove le nubi saranno lontane da me...Dove i problemi si sciolgono come gocce di limone. In alto sopra i comignoli è lì che mi troverai. } e cominciarono a saltare sul letto di Santana facendo a gara a chi arrivasse più sù , vicino a quella bellissima stella.
' Oooh Somewhere over the Rainbow Blue birds fly...and the dream that you dare to, why, oh why can't I?' {Da qualche parte sopra l'arcobaleno uccelli azzurri volano ... e il sogno che tu hai il coraggio di fare, perchè, perchè io no?' Santana saltò giù dal letto trascinandosi la biondina che improvvisamente le fece cennò di aspettare e non continuare a cantare perchè voleva ripartire con una versione che non sapeva se era la stessa che Santana stesse cantando e allora prese fiato e cominciò cantanto 'Well I see trees of green and red roses too..'{Bè io vedo alberi dei prati e anche rose rosse..}volteggiò prendendo una rosellina finta che avevano usato la settimana precedente per un compito di arte , di quelle piccole che dovevano essere di quelle che si usano per le confezioni da bomboniere e la infilò fra i capelli mori dell'altra che sorrise ancora al gesto dell'altra e la lasciò piroettare per la stanza a canticchiare 'I'll watch them bloom for me and you.' {Io le guarderò sbocciare per e me e per te.} Indicò prima se stessa e poi l'altra per poi avvicinarsi ancora alla finestra ed esclamare quasi felice...'And I think to myself ...What a wonderful word!' {E penso fra me e me ... che mondo meraviglioso!'}
Santana le si avvicinò prendendole la mano mentre con l'altra continuò ad accompagnare con i gesti le frasi della canzone che aveva ripreso a cantare 'Weel I see skies of blue and I see Clouds of White and the brightness of day..I like the dark and I think to myself ' {Bè io vedo cieli blu e nuvole bianche e lo splendore del giorno.. Mi piace anche l'oscurità e penso fra me e me < Che mondo meraviglioso>} Brittany annuì convinta e la invitò a riguardare fuori mentre apriva un lato della finestra. Il freddo entrò nella stanza, ma loro sembravano beate dalla sensazione che quell'aria fresca provocava. La voce di Brittany poi era così dolce e gentile che sembrava davvero di essere sopra a qualche arcobaleno. 'The colors of the rainbow so pretty in the sky, are also on the faces of people passing by... {I colori dell'arcobaleno sono così belli nel cielo, sono anche nei volti dei passanti..} Cantò indicando prima il cielo e poi le ragazze più grandi che erano uscite ancora dopo il temporale. Santana pensò di riunirsi a quel dolce canto e intonò i prossimi versi 'I see friends shaking hand saying, 'How do you do?' { Io vedo amici che si salutano dicendo 'Come va?'} Brittany sorrise 'Meglio , grazie' rispose sinceramente . Santana sorrise di vero cuore per essere riuscita a farla star meglio.Poi Brittany le si avvicinò prendendole una mano e sussurrandole nell'orecchio 'They're really saying, I..I love you'{loro dicono davvero, io... io ti voglio bene'}Santana sorrise ancora quando quella vocina sincera e dolce arrivò dritta al suo cuore. Sospirò cacciando via la commozione e continuò a cantare divertita e con il cuore ricco di emozione 'I her babies cry and I watch them grow...' {Sento bambini piangere e li guardo crescere...}Lei la sua bambina. Quella che amava le trecce che le faceva sua madre e che aveva concesso solo a lei di poter intrecciare quei fili di seta d'oro. Quella bambina dagl'occhietti sinceri che qualche anno prima aveva imparato subito a volerle bene. Quella da proteggere e d'amare , perchè essere sgarbata con Brittany le sarebbe stata un'impresa. E adesso insieme a lei , stava crescendo. Stava crescendo in un mondo che Santana era sicura non le appartenesse. Un destino crudele che non sembrava essere giusto per lei. Troppo dolce, troppo sincera, troppo buona e troppo innamorata della vita nonostante questa le avesse fatto così male. 'They'll learn much more than we 'll know' {loro impareranno molto di più di ciò che sapremo noi} continuò allora Brittany accorgendosi che la sua amica si era persa in chissà quale viaggio mentale.'And I think to myself ...What a wonderful word!' {E penso fra me e me ... che mondo meraviglioso!'}La biondina le schioccò un bacio sulla guancia e poi le sorrise, facendo sorridere anche l'altra. 'Sai dovremmo farci una coreografia...' propose Brittany guardandola negl'occhi ed alzando le spalle con fare buffo.'Perchè no.' Rispose Santana sorridendole a sua volta 'sarebbe bello'.
 
Quella sera, quando Miss. Holiday passò per vedere se stavano meglio, si meravigliò parecchio di trovare la bionda rannicchiata e già addormentata nel letto dell'ispanica , che si era allontanata da un abbraccio necessario, solo per aprire la porta.
L'insegnante osservò la scena, ritrovandosi ad ammirare quel faccino leggermente imbronciato della sua allieva che stringeva in una mano un unicorno di peluche. 'Dorme da molto?' Aveva sussurrato a Santana che aveva scosso la testa 'solo da qualche minuto.' L'insegnante annuì , e poi le sorrise dolcemente 'ha fatto quello che ho detto?' Santana mise su un espressione buffa 'controvoglia, ma ci sono riuscita a farglielo fare' disse fiera di lei.
Miss. Holiday le sorrise invitandole con lo sguardo ed un gesto della mano a tornare a letto. 'Buona notte Santana...' le disse avvicinadosi e rimboccandogli le coperte. 'Buo-buonanotte Miss. Holiday' balbettò incredula del gesto dell'insegnante.
Solo Brittany l'aveva fatto da quando i suoi non c'erano più. Nemmeno a casa di suo zio, per quel breve tempo che Santana ci aveva abitato, nessuno la sera le rimboccava le coperte. Nessuno si era mai preoccupato di farlo. E Brittany la sorprese qualche anno prima , la prima volta che lo fece , ma Brittany era solo una bambina di sette anni che l'aveva fatto senza pensarci due volte. Miss. Holiday l'aveva sorpresa ancora di più. Era la prima persona adulta che dopo anni si preoccupasse di lei, anche se solo per una misera coperta. Santana si sentì protetta da quel gesto, da quel calore che per pochi secondi le aveva avvolto il cuore. Scivolò ancor più giù e cinse con un braccio Brittany per poi lasciarsi andare e addormentarsi serena almeno per quel momento, per un pò.

***
'Ti va di colorare questo disegno con me?' Le chiese Brittany mostrandogli il disegno di un gattino. 'Non somiglia a Lord Tubbighton?' Chiese ancora prendendo il micio dal pavimento e avvicinandolo al disegno. Santana fece una smorfia , scuotendo la testa. Non avrebbe mai capito cosa Brittany trovasse di speciale in quel micio che per di più crescendo era diventato gigante , pesante e decisamente spropozionato.
La domanda di Brittany rimase sospesa nel vuoto. Santana non vedeva nessuna somiglianza e non voleva dirglielo, perchè sapeva che se le avrebbe detto che il gattino del disegno era così piccolo, dolce e tenero, mentre Lord Tubbingthon era enorme e per niente carino, Brittany avrebbe messo il broncio e poi avrebbe cercato di spiegarle in ogni modo che non era grasso, ma che aveva solo le ossa grandi e che con lei era dolce e le faceva le fusa. Con Santana quel gatto non aveva proprio un bel rapporto, ma l'ispanica adorava veder sorridere Brittany e quindi non riusciva a dirle di no, quando il micio si arrampicava fino alla loro finestra e la bionda lo faceva entrare dentro. Senza commentare la mora si sedette affiancò all'amica, prese un pastello e cominciò a colorare , mentre il micio si appollaiò sul tappeto.
Restarono a colorare per pochi minuti prima che qualcuno bussasse alla porta. Santana sbuffò . 'Chi può essere secondo te? Di solito Rachel e Quinn sono con i genitori la domenica pomeriggio'. Chiese stringendo gli occhi la bionda. Santana alzò le spalle e si avvicinò alla porta per aprirla mentre Brittany velocemente faceva uscire il gatto dalla finestra.
Miss Cunningham era sulla soglia con un sorrisetto cinico sul viso. ‘Miss Cunningham…’ salutò Santana incerta.
‘Salve signorine sono venuta a portare una buona notizia..’ Santana corrugò la fronte e poi guardò l’amica per assicurarsi che stesse ascoltando. Brittany ricambiò lo sguardo stranito, Miss Cunningham non portava quasi mai buone notizie. ‘Signorina Pierce è venuta a trovarla sua nonna.’ Santana boccheggiò spalancando gli occhi scuri e si voltò ancora verso Brittany che aveva spalancato la bocca dallo stupore. ‘Come scusi?’ Chiese Santana per lei. ‘Si, sua nonna signorina Pierce è di sotto che la sta aspettando, mettiti qualcosa di carino e raggiungici nel salone.’ Brittany sbattè le ciglia un paio di volte ancora incredula e frastornata da quella notizia che di buono non aveva proprio nulla. Da quanto non vedeva sua nonna? Cinque anni? Insomma per tutti questi anni si erano solo scritte. E per di più a scrivere era lei, sua nonna si limitava a risponderle sporadicamente.
Le andava bene, o meglio se l’era fatto andare bene, ma adesso che si era ripresentata così dopo anni di assoluta assenza non sapeva se le andava bene.
No, non le andava bene affatto.
‘Ok..’ fu l’unica risposta che riuscì ad articolare la biondina. Santana osservò ancora la scena e poi aprì bocca ancora incerta ‘Insomma ma è sicura? Sua nonna non si è mai fatta viva’ Miss Cunningham sorrise di scherno e scosse la testa ‘ Non osare mettermi in dubbio signorina e adesso sbrigatevi. La annuncio fra quindici minuti signoria Pierce.’
Le due ragazzine erano del tutto scioccate. Quando la porta si chiuse si guardarono per qualche secondo prima che una crisi d’ansia s’impossessasse della bionda.
‘Ehy, ehy.. tranquilla devi solo scendere a salutarla.’ Cercò di incoraggiarla la latina prendendole una mano e cercando il suo sguardo che veloce vagava per la stanza alla ricerca di un appiglio qualsiasi cosa fosse.
Brittany scosse la testa ‘Ma non va tutto bene! Non la vedo da prima di mettere piede in questo colleggio, per poco non dimentico il suo viso e fatico a credere che lei si ricordi il mio.’ Brittany si allontanò da Santana sfilando la mano dalla stretta dell’altra e veloce si voltò ad aprire l’armadio in cerca di qualcosa di carino.
Santana sbuffò , nemmeno lei sapeva come aiutarla, non sapeva proprio che comportamento avrebbe dovuto usare l’amica. Si insomma non si vedevano da anni e probabilmente non era poi una donna così amorevole se l’aveva lasciata vivere in questo collegio senza mai andarla a trovare, ma era pur sempre sua nonna, l’unica persona della sua famiglia che fosse ancora viva. Un po’ come per lei era lo zio Fred, e se un giorno quel ricco signore si fosse ripresentato di sicuro non riusciva ad immaginarsi che reazione avrebbe avuto.
‘Se non dovessi piacerle?’ Domandò all’improvviso Brittany, frenando la marea di pensieri che si erano impossessati di Santana. L’ispanica scosse la testa. Come poteva non piacere Brittany? Era impossibile
‘E’ impossibile Brit-Brit, non puoi non piacere e poi è tua nonna le piaceresti anche se fossi brutta e antipatica’ Brittany sorrise dolcemente, per poi spalancare di nuovo gli occhietti chiari preoccupata.
‘Oddio.’ Disse soltanto facendo corrugare la fronte di Santana che non capiva ancora una volta cosa la preoccupasse tanto.
‘Forse dovrei fare la sgarbata, l’antipatica e mettermi qualcosa di assolutamente poco buon gusto!’Esclamò poi Brittany agitata scavando nell’armadio freneticamente ‘Co-Cosa?’ riuscì a boccheggiare Santana… ‘Perché?’ continuò attirando la sua attenzione.
Brittany si voltò nuovamente verso l’amica , il suo sguardo era preoccupato e incerto non sapeva bene cosa pensasse , ma sembrava impaurita.
‘E se vuole portarmi via?’
Poche parole che fecero crollare tutte le sicurezze della latina che prima spalancò gli occhi e poi scosse la testa in segno di rifiuto.
‘No, no.. non può farlo. Non accadrà!’ Le rispose fingendo sicurezza e convinzione.
‘Certo che può farlo San, è mia nonna!’ Santana si rifiutava di ascoltarla, nonostante una parte di lei sapeva che c’era un’alta probabilità che potesse accadere una cosa del genere.
Scosse energicamente ancora la testa e le prese le mani cercando quello sguardo impaurito e velato di lacrime di preoccupazione ed ansia che attanagliavano lo stomaco della biondina.
‘Potrebbe accadere…’ sussurrò ancora Brittany.
Santana abbassò lo sguardo incapace di accettare una cosa del genere.
Se le toglievano Brittany avrebbe potuto dire addio a tutto ciò che era ormai la sua famiglia, la sua sicurezza.
E poi chi era quell’anziana signora, che dopo averla rinchiusa qui dentro per anni senza mai degnarla di un minimo dell’affetto che meritava , le si permetteva di portarsela via?
Da quello che le aveva raccontato Brittany, sua nonna dopo la scomparsa dei suoi genitori l’aveva portata a casa sua, una villa immensa con tanto di camerieri e maggiordomi. Qualche sera dopo aveva portato la bambina a dormire nella sua stanza e le aveva detto di essere malata, di non poterla accudire come avrebbero potuto fare persone più giovani e sane e che l’avrebbe portata in un posto dove sicuramente si sarebbe sentita a suo agio. Ci saranno tante bambine come te, e insegnanti che ti sapranno educare. Le aveva detto e Brittany aveva annuito, non le importava poi tanto dove sarebbe finita, aveva perso i suoi genitori e quella signora anziana che le sedeva accanto l’aveva vista solo nelle foto prima di quella settimana. Così non aveva fatto storie e circa un mese e qualche settimana più tardi, la bambina si era ritrovata a crescere in uno dei collegi più importanti degli Stati Uniti d’America. Quello che era successo dopo fra quelle mura, non se lo sarebbe mai aspettato, ma era successo e adesso poteva dire di aver di nuovo qualcosa che somigliasse ad una famiglia.
Insomma Brittany non voleva andarsene e di sicuro sua nonna se avesse avuto intenzione di portarla con lei non avrebbe chiesto il suo parere.
Santana le rivolse nuovamente lo sguardo notando per l’ennesima volta quanto fosse turbata la biondina , e si convinse velocemente che non era il momento di pensare a se stessa, ma di farsi forza e cercare di darne un po’ anche all’amica.
L’abbracciò velocemente , stringendola forte per poi far scivolare le mani fino agli avambracci dell’altra e fermarle in una presa decisa e forte. ‘Avanti, cambiati velocemente , io sono qui qualsiasi cosa dovesse accadere..’ Brittany annuì , le lasciò un bacio sulla guancia e poi tornò a guardare l’armadio in cerca dell’abito adatto.

Pochi minuti dopo le due ragazzine si incamminarono per il corridoio dirette alle scale che portavano ai piani inferiori. Avevano indossato due vestitini carini, si erano pettinate e avevano lasciato la loro camera e con essa anche la loro sicurezza.
Prima di scendere le scale Brittany afferrò la mano dell’ispanica e la guardò negli occhi insistentemente ‘non lasciarmela ti prego’ Santana annuì preoccupata anche lei ormai e strinse più forte le dita. Ricacciò ancora le lacrime e l’ansia e trascinò la biondina con lei fino al salone.
La sala era gremita di persone, di tutti quei parenti che ogni domenica venivano a trovare le loro compagne. Dovevano esserci anche Rachel e Quinn con i rispettivi genitori , ma non si preoccuparono di cercarle con lo sguardo.
Poi Brittany si bloccò , frenando la sua discesa dalle scale e bloccandosi un paio di gradini prima. Santana seguì il suo sguardo fisso da qualche parte e capì che aveva trovato sua nonna.
Una donna anziana sedeva su una sedia a rotelle. Aveva capelli tinti di biondo tenuti su in uno chignon morbido e occhi azzurri tanto quanto quelli della nipote. Indossava un vestito blu e grigio e portava una collana a girocollo di perle come il bracciale che teneva al polso sinistro. Alle sue spalle una donna sulla quarantina le parlava gesticolando e sorridendole, doveva essere la badante o qualcosa del genere pensò Santana.
‘Ehy, dovremmo avvicinarci..’ sussurrò l’ispanica tirandola leggermente per il braccio. Brittany annuì continuando a tenere gli occhi fissi sulla nonna.
Scesero gli ultimi gradini e si diressero verso quella donna che tanto le preoccupava.
Arrivate a pochi passi. Brittany approfittò del fatto che sua nonna non l’avesse ancora notata, impegnata come era a chiacchierare e ispirò profondamente sperando che l’ossigeno potesse ridargli un po’ di fiato.
‘Ciao..’ sussurrò impercettibilmente attirando finalmente l’attenzione della donna che si voltò verso di lei, spalancando leggermente gli occhi chiari.
‘Brittany…’ ricambiò la nonna sussurrando anche lei. ‘Quanto sei cresciuta!’ Esclamò quasi meravigliata.
Vorrei vedere non la vedi da cinque anni! Avrebbe volentieri risposto Santana.
‘Già…tu non sei cambiata molto’ rispose la ragazzina, tenendo ancora stretta la mano dell’amica.
‘Grazie bambina, ma non è vero’ Brittany alzò le spalle con noncuranza.
‘Cosa ci fai qui?’ Chiese finalmente la bionda , recuperando le forze.
Era l’unica cosa che le premeva sapere, perché era venuta? Cosa voleva?
‘Vedi bambina, sai bene che sono molto malata e così dato che dei controlli urgenti da fare qui i New York ho pensato di passare a salutarti.’
Brittany non sapeva se essere felice per il fatto che la nonna voleva solo salutarla o triste ed arrabbiata perché quella donna l’aveva abbandonata in quell’istituto da anni.
La ragazzina guardò un momento Santana cercando di capire se anche lei avesse intuito che non voleva far altro che salutarla, per poi ritornare a prestare la sua attenzione alla nonna.
‘Oh beh..ok.’ Rispose incerta. Ricercò ancora lo sguardo di Santana che finalmente fiducioso le accarezzò l’anima. Si rese conto di non averla ancora presentata nonostante fosse accanto a lei sua nonna non aveva fatto domande. ‘Nonna lei è Santana…’ Santana sorrise dolcemente a Brittany, poi ritornò anche lei con lo sguardo verso sua nonna ‘l’avevo immaginato.’ Aveva risposto la donna sorridendo appena e indicando le loro mani intrecciate ‘ Santana, Brittany mi ha scritto tanto di te.’ Il sorriso di Santana si aprì un po’ di più ‘Anche io ho sentito parlare di lei signora, è un piacere conoscerla’. Rispose educata per poi stringergli la mano.
Santana sospirò appena quando lasciò la mano ruvida della donna.
‘Questa invece è Olga Brittany, ricordi della mia governante?’ Brittany strinse gli occhi cercando di ricordare i volti che abitavano sotto il tetto di sua nonna , poi annuì. Si la ricordava eccome.
‘Ciao Olga…non mi sono ricordata subito’. La donna le fece un cenno con la testa.
‘E’ un piacere rivederti , sei diventata veramente bella.’Brittany sorrise imbarazzata abbassando lo sguardo.
‘Grazie..’
E poi calò silenzio fra le quattro  che cominciò a diventare imbarazzante per tutte, ma davvero non si sapeva cosa dire. Brittany non aveva idea di cosa raccontarle. Insomma tua nonna non si fa viva per cinque anni e appena la vedi non riesci semplicemente a dirle niente.
Puoi mai parlargli di cosa avete fatto ieri? O cosa stavi facendo qualche ora prima? Insomma non capirebbe o semplicemente non le interesserebbe!
Cominciò a dondolarsi da un piede all’altro con fare nervoso. Cominciò a guardarsi le scarpe e poi con lo sguardo implorò Santana di far qualcosa.
L’ispanica boccheggiò un paio di volte prima di uscirsene con un ‘Che ne dite se ci andiamo a sedere al bar e ordiniamo qualcosa?’ Chiese titubante , la donna la guardò dal basso. ‘Questo posto ha un bar?’ Domandò stranita. Le due ragazzine scoppiarono a ridere . ‘Oh nonna certo che ce l’ha e tante altre cose.’
La donna sorrise ‘Quando ti ho scritto in questo collegio non pensavo che addirittura avesse un bar…’Brittany continuò a ridere ‘Si e come ti ho detto… e tante altre cose’.
Si diressero verso il bar e ordinarono da bere.
Brittany e sua nonna cominciarono a chiacchierare trovando una quasi perfetta armonia. Ridevano, scherzavano e si cominciarono a raccontare aneddoti divertenti che facevano ridere anche Santana.
La mora guardava la scena attentamente e capì che qualora sua nonna avesse voluto portarla via, forse sarebbe stato anche meglio per Brittany.
Avrebbe riavuto una famiglia e avrebbe fatto la vita che fanno tutti gli adolescenti americani.
Non si capacitava di come quella donna l’aveva potuta abbandonare, sembrava piacerle Brittany con quale coraggio aveva cacciato via dalla sua vita quegli occhi dolci.
Le si strinse il cuore a pensare che nulla di quello che avevano costruito in quegli anni era forte come credevano. Erano solo delle ragazzine ed inevitabilmente non erano loro a scegliere del loro futuro.
Avevano sempre dato per scontato che avrebbero lasciato insieme quel posto, probabilmente a diciotto anni, ma se fosse accaduto prima ad una e poi ad un’altra? Cosa avrebbero fatto?
Ancora una volta si ritrovò a pensare che questo mondo non aveva fatto altro che togliergli e mai donargli. L’unica cosa bella che le aveva donato era proprio la biondina che le sedeva di fianco , non poteva immaginare che le avrebbe potuto togliere anche lei!
‘Sannie… ehy, ci sei?’ Brittany la distolse ancora una volta dai suoi pensieri , facendola tornare alla realtà.
Santana incrociò i loro sguardi e annuì. ‘La nonna vuole vedermi ballare… secondo te ce lo permetteranno?’
L’ispanica guardò l’anziana signora sperando con tutta se stessa che non decidesse di portarsi via la sua bimba dagli occhietti azzurri. ‘Dovremmo chiederlo a Miss. Holiday, vedrai che ci darà il permesso.’ Le rispose sorridendole e facendole l’occhiolino.
Brittany sorrise dolce e si alzò di fretta dal tavolo. ‘La vado a cercare, tu resta qui..’ Cosa? Santana avrebbe voluto dirle di fare a cambio perché Dio, non sapeva proprio cosa dire a quella donna che le sedeva di fronte.
Ma non ebbe tempo di parlare che Brittany era già scappata via.
‘Le vuoi molto bene vero?’ La nonna di Brittany la guardava intensamente, i suoi occhi erano di un celeste leggermente più chiaro di quello degli occhi di Brittany e sembravano volessero ghiacciarla, lì seduta stante.
Annuì decisa per poi pronunciare ‘Si è impossibile non volergliene’. La donna sorrise e colpevole abbassò il capo.
Santana si fece forza e respiro ancora prima che con coraggio riuscì a far uscir fuori ‘Brittany è la persona alla quale tengo di più, io credo di aver bisogno di sapere se vuole portarla via’. Pronunciò quella frase tutta di un fiato e con lo sguardo basso, per poi rialzarlo ed incontrare quello incerto della donna.
‘No.’ Rispose debolmente la donna. Santana quasi sospirò di sollievo , ma poi la donna continuò a parlare.
‘Vedi Santana, devo dire che per questi pochi minuti che oggi abbiamo passato insieme , non posso negarti che volentieri me la sarei portata via. E’ così dolce e sincera, sembra che nonostante tutto il male subito non sia cambiata per nulla.’ Santana annuì ancora, consapevole che quelle parole fossero del tutto vere. Brittany era una forza della natura, non lo si poteva negare. ‘Già. Lei ha una forza inaudita è la persona più bella che io abbia mai conosciuto e credetemi anche se ho solo dodici anni, qui dentro ne ho conosciute tante’.
La donna le sorrise con fare quasi affettuoso. ‘Da quanto sei qui?’
Santana si agitò improvvisamente, non si aspettava che sarebbero finite a parlare di lei.
Respirò profondamente e tutto d’un fiato le rispose ‘Da un anno prima che arrivasse Brittany, ho una storia molto simile alla sua, ma non ho la fortuna di essere come lei’. Non sa con quale coraggio riuscisse a parlare, ma sentiva di doverlo fare , di dover essere sincera, se non altro perché voleva che capisse quanto fossero legate e che non ci pensasse due volte a separarle!
La donna aspettò qualche minuto nella speranza che la ragazzina dicesse qualcos’altro , ma Santana smise di parlare e cominciò a far vagare lo sguardo per la sala, in soggezione.
‘Hai perso i genitori?’ La mora annuì debolmente , inspirò ancora profondamente e poi con lo stesso coraggio avuto qualche secondo prima le chiese ‘Perché l’ha abbandonata qui dentro? Perché se le vuole bene? Non le credo che è perché sia malata!’ Santana indurì la voce improvvisamente. Quella donna aveva fatto del male a Brittany. Nonostante sembrasse una brava persona, l’ispanica non riusciva a non pensare ciò che aveva fatto.
‘Vedi Santana , crescere con me non l’ avrebbe di certo giovata. Sono bloccata su questa sedia da anni e non potevo di certo prendermi cura di lei come hanno fatto qui. L’hanno tirata su bene ed è cresciuta con le sue coetanee. Io ho una villa fuori città, sperduta in mezzo al nulla. Pur volendo non avrebbe avuto grandi opportunità di farsi delle amichette, di giocarci. E comunque non avrei potuto accompagnarla a scuola o a scuola di danza, ci doveva andare la governante.’ Santana scosse la testa incredula e stupita da quei pensieri.
‘Brittany aveva solo bisogno di sentirsi accettata dall’ultima persona della sua famiglia che le fosse rimasta. Merita quell’affetto che le avete negato e credetemi quando continuo a dirle che le credo poco.’
La donna indurì lo sguardo ferita ‘Tu mi continui a mettermi in dubbio ragazzina e non sai nulla di me’.
Santana sbuffò facendo andar via la soggezione e cominciando ad essere finalmente se stessa.
‘Si forse è vero, non so molto di lei, ma ciò non toglie che le avete fatto del male e sinceramente non so con quale coraggio ci siate riuscita.’ Santana non aveva mai capito come ci si riuscisse a fare un torto a quella bambina dolce e coraggiosa che le aveva cambiato la vita , portandole tanta gioia e luce.
Quegli occhi, era impossibile tradirli.
‘Santana non conoscevo Brittany, non le avevo mai dato affetto, quindi no, non le ho sottratto proprio nulla’. Santana annuì sorridendo ancora incredula. ‘Ditemi qualcosa che non so. Lei continua a far finta di non capire.
Brittany le voleva bene nonostante non la conoscesse. Mi ha raccontato di come sua mamma le parlava di lei e del fatto che abitavate lontano e che per questo non vi frequentavate. Scommetto che anche qui ci sia qualcosa sotto, continuo a non crederci. E sa qual è la parte peggiore? Brittany le vuole ancora bene.’ Santana scosse la testa e incrociò ferocemente lo sguardo con quello della donna . Quello sguardo era completamente impenetrabile differentemente da quello di Brittany così sincero e vulnerabile.
‘Ci sono troppe cose da spiegare ragazzina e non starò di certo qui a farlo. Credimi non necessitava del mio amore.’ Santana sbuffò rumorosamente e perdendo le speranze cominciò a giocare con il cucchiaino nella tazza che aveva di fronte.
Pensò a Brittany a che fine avesse fatto. Perché ci stava mettendo tanto.
Ripensò allo sguardo emozionato che aveva pochi minuti prima quando le aveva detto di voler ballare per sua nonna. Non poteva ferirla ancora.
‘Brittany è una bravissima ballerina e ci tiene davvero tanto a dimostrarglielo. Non le rovini questo momento’
Sussurrò l’ispanica che non voleva veder spegnere quella luce negli occhi azzurri che tanto amava.
‘Non accadrà Santana, puoi stare tranquilla’.
Passò ancora qualche minuto prima che una Brittany su di giri e affannata le corresse in contro esaltata.
‘San, miss Holiday ci ha dato il permesso, posso farlo.’ Sorrideva, quanto sorrideva. Era tanto emozionata ed i suoi occhi emanavano calore. L’ispanica sorrise di rimando, prima di rivolgere uno sguardo di rimprovero alla donna che incurante le sorrise anche lei.

Poco dopo si ritrovarono nella sala di danza.
Santana fece sistemare la donna e la governante , poi velocemente andò nello spogliatoio dove si stava cambiando la bionda.
‘Ehy..’ chiamò Santana attirando la sua attenzione.
‘Ehy , San mi aiuti a mettere il fiocco?’ Santana le sorrise e le si avvicinò.
Brittany indossava un body azzurro con il gonnellino dello stesso colore, le mezze punte di tela rosse e un grande fiocco rosso da legare sui capelli, tenuti su da una coda.
‘Sembri Dorothy del Mago di Oz!’ Esclamò Santana per poi sfilargli il fiocco dalle mani e andarlo a legare ai capelli chiari dell’altra.
‘Si quello era l’intento, voglio ballare Samewhere over the rainbow, era la colonna sonora del film’. Spiegò alzando le spalle. ‘Ma Britt, perché proprio quella? L’abbiamo provata solo un paio di volte in camera e non l’ha vista nemmeno Miss. Holiday’. Brittany si guardò allo specchio e inspirò lentamente ‘Perché al momento è la coreografia che sento di più e perché se mi dovesse salire l’ansia ripenso a quando l’abbiamo montata , alla risate che ci siamo fatte.’ Brittany riprese a sorridere debolmente e Santana le prese una mano incoraggiandola.
‘Se non dovessi piacerle?’ Chiese ancora una volta la biondina.
Santana boccheggiò , ripensando a tutto quello che si era detta con la nonna della sua amica e nonostante ancora non riuscisse ad inquadrare del tutto la donna decise che doveva farle forza e cercare di essere positiva.
‘Certo che le piacerai Britt, è tua nonna e poi non potresti non piacerle. Sei la Dorothy più carina della storia’. Brittany arrossì lusingata e abbassò lo sguardo sussurrando un lieve ‘Grazie’ .
‘Adesso andiamo…e nel caso ti venisse l’ansia,guarda me ok?’ Brittany annuì sorridendo ‘Lo farò’.
Poi Santana la trascinò fin dentro la sala per poi lasciarle la mano e andare allo stereo.
Aspettò che si sedesse sul parquet, e poi mise play.
Brittany cominciò a ballare e lei come sempre ne rimase incantata e rapita.
Quella ragazzina aveva da sempre la danza negli occhi. Quando ballava, non c’era niente che le si potesse dire.
Ti trascinava nel suo mondo facendoti vedere tutto ciò che provava e facendolo provare anche a te.
Santana ne era affascinata come sempre , e quel sorriso dolce che ogni tanto le compariva sul volto tra un passo e l’altro, la stregava sempre.
Rapita com’era dalla danza dell’amica, Santana non si accorse dell’arrivo di Miss Holiday che la sorprese facendola sobbalzare. ‘Wow, da dove esce fuori questa coreografia’ le aveva chiesto rompendo l’idillico mondo nel quale era scivolata Santana. ‘Miss. Holiday, mi ha spaventata!’ La donna le sorrise e aspettò che le rispondesse ‘Qualche tempo fa l’abbiamo montata insieme in camera’. La donna sbarrò gli occhi sorpresa. ‘Santana è bellissima, io adesso devo andare , ma ne riparleremo , potreste perfezionarla e portarla allo spettacolo di fine anno’. Santana esultò sul posto saltellando da un piede all’altro silenziosa. ‘A domani bambina’
la salutò l’insegnante prima che Santana potesse far altro.
Santana guardò Miss. Holiday uscire dall’aula mentre Rachel e Quinn ne facevano l’ingresso sorridenti.
Passò lo sguardo sulla nonna della bionda che aveva un espressione alquanto strana. Santana sbuffò e tornò a concentrarsi sull’amica che danzava con tutta l’anima per sua nonna.
Rachel e Quinn si dimenavano per attirare la sua attenzione e quando finalmente ci riuscirono le mimarono con le labbra un ‘è sua nonna?’ Santana annuì sorridendo appena, mentre le altre due esaltavano entusiaste della notizia.
Beh, in un mondo perfetto, la normalità sarebbe stata quella. Ci sarebbero dovuti essere tanti esulti alla notizia di una visita della nonna, ma quello non era un mondo perfetto e Santana lo sapeva fin troppo bene.
Brittany era ormai giunta alla fine della coreografia, respirava affannata e finì di ballare guardando al cielo, per poi stendersi su un fianco. Respirò ancora qualche secondo e poi si voltò verso sua nonna che stava sussurrando qualcosa ad Olga.
Quello che accadde dopo, le spezzò letteralmente il cuore. Senza fare alcun cenno di saluto la donna si fece portare fuori. Santana rimase spiazzata. Era meravigliata e i suoi occhioni scuri non facevano altro che scrutare quella donna incredula. ‘Nonna…’ la chiamò Brittany, ma la donna sembrava non ascoltarla.
La bambina provò ancora ‘Sono così male?’ Chiese ormai in preda allo sconforto, mentre sentiva le lacrime premere per voler venir fuori. Santana la guardò scuotendo la testa ‘No, che dici Brittany..’ la biondina rimase ferma mentre le altre tre le si avvicinavano preoccupate. ‘E’ andata via senza neanche salutare.. devo farle proprio schifo!’ Esclamò lasciando uscire una lacrima.
Santana voleva rassicurarla e dirle che non era così, ma come poteva convincerla dopo tutto questo?
Non poteva credere che quella donna le aveva spezzato il cuore ancora ed ancora, la sua Brittany non lo meritava. Avrebbe tanto voluto stringerla in quel momento , ma non lo fece perché sapeva che Brittany sarebbe scoppiata a piangere e lei non sarebbe stata più in grado di lasciarla andare ed andare a parlare con la nonna prima che fosse andata via.
‘State con lei , torno subito’. Quinn e Rachel la guardarono interrogative, ma poi annuirono continuando a consolare la biondina.
La latina uscì dalla sala di danza e corse verso l’ascensore, per fortuna erano ancora lì ferme ad aspettare.
‘Mi dica perché l’ha fatto? Perché è venuta qui e poi le ha spezzato di nuovo il cuore? Perché non l’ha salutata? Ha ballato per lei se ne rende conto?’ Santana aveva pronunciato quelle frasi arrabbiata e con un tono di voce troppo alto per risultare educata, ma non se ne curò adesso le importava avere delle risposte, perché quando avrebbe dovuto consolare l’amica qualche minuto più tardi si aspettava almeno di sapere cosa dire per farla sentire meglio. ‘Mi aveva fatto una promessa ..’ disse poi abbassando la voce. ‘Avrebbe dovuto mostrarsi felice e… Dio, ma perché le sto dicendo queste cose, a lei non importa niente di quello che le dirò!’ Sputò d’improvviso nervosa e stanca. La donna finalmente la guardò come se la vedesse per la prima volta per davvero. Il suo sguardo era meno duro e il portamento rigido delle spalle sembrava esser sparito.
‘ Vedi Santana prima non ti ho detto tutta la verità. Sai quanti anni aveva la madre di Brittany quando ci ha lasciati?’ Santana scosse la testa , non riusciva a capire dove volesse andare a parare. ‘La mia piccola Alice aveva solo venti anni, ha avuto Brittany a quindici ed io l’ho mandata via per le mie stupide credenze, non rendendomi conto che nonostante fosse un tantino presto una bambina non era di certo la fine del mondo.
Ma ecco vedi io ho avuto Alice molto tardi e la differenza d’età fra di noi si è fatta sentire. Quando l’ho mandata via non accettando lei , il suo ragazzo e la sua piccola creatura ho fatto l’errore più grande della mia vita.’ Santana seguiva attenta il racconto stupita e curiosa. ‘Mia figlia amava la danza e ballava tutto il giorno, lei frequentava una scuola di danza dall’età di quattro anni, ha smesso quando ha saputo di aspettare Brittany, ma  mi hanno raccontato che ha avuto la forza di ricominciare dopo. Quando l’ho vista ballare, quello sguardo deciso e ricco di buone emozioni , ho rivisto mia figlia e tutto il male che le ho fatto. Ho rivisto la mia piccola  Alice e non riesco a non pensare a quanto sia stata stupida a farla andar via perdendomi quel che restava della sua vita. Non posso farcela, quella bambina è la fotocopia della madre ed io non riesco ad affrontarla.’
La donna finì di parlare affranta mentre Santana annuiva, finalmente aveva capito qual’era la situazione.
‘Posso almeno salutarti?’ Brittany sbucò fuori da dietro l’angolo asciugandosi qualche lacrima. Era ancora vestita come prima e sembrava decisamente infreddolita.
Santana si voltò incontrando i suoi occhi chiari impauriti e fragili.
Quinn e Rachel si fermarono qualche passo dietro.
‘Da quanto tempo sei qui?’ Chiese sua nonna guardandola insicura. ‘Credo da quando hai cominciato a parlare della mamma.’ Brittany tirò sul col naso e poi si lanciò ad abbracciare la donna che rimase spiazzata al momento , ma che poi ricambiò la stretta dolcemente.
‘Mi dispiace’ le disse la donna cercando un perdono che Brittany, nonostante non la capisse già le aveva concesso. Brittany annuì per poi staccarsi dalla nonna e fare qualche passo indietreggiando. Santana le prese la mano e con l’altra le accarezzò il braccio cercando di rincuorarla.
‘Adesso devo andare, abbiate cura di voi…’ la donna fece cenno alla governante di entrare finalmente in ascensore , la guardarono entrare e poi sussurrarono contemporaneamente un debole ‘Ciao.’

Quella sera le due ragazzine erano stese rispettivamente sui loro letti.
Santana stava ripetendo algebra mentre Brittany se ne stava a fissare il soffitto pensierosa.
Prese la foto dei suoi che aveva sul comodino e la guardò per un po’. ‘La mia mamma non somigliava per niente alla nonna.’ Disse attirando l’attenzione dell’altra che alzò lo sguardo dal libro e poi lo lasciò scivolare sul letto incurante. La bionda passò i polpastrelli sul viso di sua madre in una carezza e chiuse gli occhi.
L’ispanica si alzò dal letto lentamente ‘Che tipo era?’ Le chiese dolcemente mentre si avvicinava . Brittany aprì gli occhi e sorrise all’altra ‘Era dolce e spontanea, faceva sempre quello che le passava per la testa. Era una persona molto solare e amorevole.’ Brittany riappoggiò la foto sul comodino e poi guardò l’amica porgendogli una mano. Santana l’afferrò e la biondina la fece sedere sul suo letto. La tirò giù e si strinse forte a lei scoppiando a piangere improvvisamente carica di tutte le emozioni che le attanagliavano lo stomaco da tutta la giornata. Santana sapeva che quel momento sarebbe arrivato e non riuscì a far niente se non a ricambiare quell’abbraccio disperato cercando di calmarla con le carezze.
‘Beh allora forse su una cosa ha ragione tua nonna, devi aver preso proprio tutto da tua madre’ la biondina rise fra le lacrime , facendo sospirare l’altra di sollievo.
‘Grazie per tutto quello che hai fatto oggi San, senza di te non avrei saputo affrontare tutto questo’. La bionda si asciugò le lacrime e si allontanò quel poco che bastava per guardarla negli occhi. Santana aveva gli occhi lucidi e le guance rosse. ‘Ed io chi devo ringraziare per avere come migliore amica questa splendida persona?’
L’ispanica avvampò ancor di più e scosse la testa ‘non saprei, non so a chi somiglio, forse a mia mamma’ disse sollevando le spalle. ‘ Beh, fammi vedere le loro foto così almeno vedrò a chi somigli fisicamente’ Santana scosse la testa contrariata ‘no, Britt mi fa troppo male rivederle.’ Brittany annuì e le schioccò un bacio sulla guancia. Santana le spostò una ciocca di capelli che aveva appiccicata al viso a causa delle lacrime.
E poi si ricordò di Miss Holiday e di cosa le aveva proposto.
‘Ah, Britt prima mentre ballavi è passata Miss Holiday, non so più se sia una buona notizia…’ ripensò triste per quello che era avvenuto prima, forse a Brittany non sarebbe piaciuto ballare di nuovo quella coreografia ‘Cosa ti ha detto?’ Santana sorrise all’impazienza dell’altra ‘Ha detto che le è piaciuta la coreografia , ne è rimasta meravigliata ed ha detto che forse ce la fa portare allo spettacolo di fine anno’ Brittany si mise a sedere di scatto sorridente come non mai ‘ Che cosa?’ Santana si tirò su anche lei e le rispose con un semplice ‘Si , ha detto così’ e sorrise anche lei. ‘Oddio, San ti rendi conto? La nostra coreografia..’ le disse esaltata. Le prese le mani per poi slanciarsi ad abbracciarla ancora.
Santana sorrise a tanta gioia e si stupì di come Brittany avesse lasciato cadere l’argomento nonna, anche sulla coreografia. Il modo poi con il quale aveva sottolineato la parola nostra , le aveva fatto vibrare l’anima commuovendola appena.
La bionda si allontanò poi dolcemente e incastrando il loro sguardi le disse canticchiando
And I Think to my self..  what a wanderful word’ { E io penso fra me e me… Che mondo meraviglioso!’ }
Santana sorrise a tanta dolcezza. Poi la bionda le si avvicinò ancora tendo il peso sulle mani le sussurrò ad un orecchio ‘E lo penso solo grazie a te.’

 
'I see friends shaking hand saying,<>>They're really saying, I..I love you'
‘ Io vedo amici che si salutano dicendo << come va? >> Loro dicono davvero, Io… Io ti voglio bene’

 
 
  
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