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Autore: sothisisthefangirl_    03/03/2015    5 recensioni
Una serata attorno al fuoco. Un viaggio imminente, antiche memorie e nuovi dissapori si intrecceranno in una serata in cui tutti i nodi verranno al pettine, ed un antico mistero sarà svelato.
"Ma alla fine, com'è che hai fatto a perderti?"
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Balin, Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fu durante una tranquilla serata, mentre erano accampati su un altopiano e tutti si dedicavano alle loro attività, da Gloin e Oin che bisticciavano sul fuoco ai due principi che affilavano le lame a Bilbo tremante e spaurito accanto a Gandalf che fumava placidamente una pipa, che a Balin venne in mente un quesito che aveva sempre voluto sottoporre a Thorin.
-Ragazzo.- disse, voltandosi verso il principe nanico, che osservava le fiamme crepitanti accigliato, di certo immerso in profondi e dolorosi pensieri. Thorin si riscosse con un sussulto, alzando gli occhi severi verso il suo vecchio mentore, e  con un regale cenno del capo gli fece capire che lo stava ascoltando.
-C’è sempre stato qualcosa che mi sono chiesto, riguardo a quella sera a casa del signor Baggins.- cominciò il vecchio nano, accarezzandosi la candida barba biforcuta. Il signor Baggins in questione, sentendosi chiamato in causa, smise di tremare e guardarsi spaesato intorno e allungò il viso verso i due Nani seduti intorno al fuoco. Anche gli altri, chi in maniera velata e chi meno, iniziarono a tendere le naniche orecchie verso quel dialogo.
-Parla Balin, ti ascolto.- rispose Thorin, con un po’ di impazienza, quando vide che il vecchio Nano esitava, quasi tormentando i peli della barba.
-Mi chiedevo, ecco, come fosse possibile che tu sia arrivato così in ritardo, e ti sia perso addirittura.- affermò infine Balin, scoccandogli un’occhiata penetrante. Il Nano dai capelli scuri rimase per qualche istante immobile e silenzioso, poi annuì lentamente e il suo volto si rabbuiò, andando con la mente indietro a qualche mese prima, a quei sentieri bui e desolati e al suo viaggio solitario per raggiungere la casa di uno scassinatore estraneo da cui Gandalf lo aveva inviato. Non era stato un viaggio piacevole. Stava per aprire bocca e svelare l’arcano, quando fu interrotto, cosa molto irritante.
-Lo so io com’è andata, Balin.- intervenne Kili, con un ghigno divertito, appioppando una gomitata nelle costole del fratello che, tutto preso dalle sue adorate spade, non si era ancora accorto del dibattito.                                                                                                       –Il caro zio non ha il minimo senso dell’orientamento, quindi avrà trascinato la sua regale massa su e giù su quella collina, di certo passando davanti alla porta del signor Baggins almeno una cinquantina di volte, finché qualcuno non si è offerto di indicargli la strada.
-Poveretto lo hobbit che ha osato dargli delle indicazioni.- disse Fili, con un sorriso divertito, tutti conoscevano il carattere orgoglioso di Thorin, e offrirgli un aiuto sarebbe stato cento volte più offensivo del puntargli contro una spada. Lo sguardo dello zio si raffreddò finché i suoi occhi parvero gelide lame di ghiaccio, ma i due principi lo affrontarono tranquillamente, con la sfrontatezza che solo due giovani Nani potevano avere.
-Era un villaggio in miniatura, zio. Praticamente una collina con un albero sopra, e la porta del Signor Baggins aveva un segno così grande che perfino quella vecchia ciabatta di Oin.- il Nano tirato in ballo gli tirò un'occhiataccia, prima di sistemarsi il cornetto acustico e borbottare qualcosa contro la sfrontaggine di certi giovinastri.
-Non è andata così.- borbottò Thorin, abbassando lo sguardo con regale imbarazzo. –Sono capacissimo di orientarmi in qualsiasi situazione. Ho guidato il mio popolo, una volta distrutto e abbattuto dal fuoco del Drago..- la sua voce si incrinò pericolosamente e nei suoi occhi comparve un lampo di dolore, che gli fece guadagnare una pacca consolatoria da parte di Balin. Uno sbuffo inaspettato giunse dalla destra del Nano, precisamente da suo fratello.
-Aye, Thorin. Come quella volta che ti sei perso sulla pianura per le Montagne Blu e hai chiesto indicazioni a Balin, per poi far finta di indicare al nostro popolo la giusta via.- disse Dwalin, con rude ironia.
-Oh si, me lo ricordo bene quel fatto.- disse Kili, ridacchiando insieme al fratello.
-Non eri neanche nato quando successe, e comunque non è affatto vero.- ringhiò Thorin a bassa voce, una luce pericolosa nei suoi occhi.
-No, però Balin è stato più che felice di raccontarcelo, dopo qualche pinta di birra.- lo sguardo di ghiaccio del principe saettò su Balin, che ebbe almeno la decenza di arrossire e mostrarsi a disagio. I due principi intanto se la ridevano spensieratamente, mentre una vena sulla tempia del Nano iniziava a pulsare pericolosamente. Tutti i Nani annusarono aria di tempesta, e seguendo un naturale istinto di sopravvivenza, pensarono bene di tenersi a distanza di sicurezza dal pericolo. Ma Kili, quella piccola anima innocente, sprovvisto di una barba decente e dell’esperienza che deriva dalla saggezza di un Nano più adulto, non comprese appieno la gravità della situazione.
-Non credo di essermi mai divertito così.- sospirò, il respiro ancora irregolare a causa delle risate,  asciugandosi una lacrima con la punta delle dita, senza rendersi conto del danno causato. La vena sulla tempia di Thorin prese a pulsare con il doppio dell’intensità e il suo viso assunse una preoccupante sfumatura violacea. Il fratello lo guardò inorridito, mentre lo zio si ergeva con tutta la sua imponente stazza, e sovrastava i due giovani terrorizzati.
-L’hai combinata grossa.- sussurrò Fili al fratello, scoccandogli un’occhiataccia.
-Pensate sia divertente? Questo viaggio è uno scherzo per voi?- li sgridò, con tale gelida furia da farli rannicchiare uno contro l’altro, mentre Kili pigolava un “non intendevamo dire nulla”
-No infatti.- abbaiò Thorin, alzandosi e dirigendosi verso lo strapiombo dove finiva l’altura, con le mani agganciate l’una nell’altra dietro la schiena. –Non sapete nulla del mondo.- mormorò infine, con la voce bassa e profonda piena di antiche e amare memorie.
La sua mente si perse di nuovo, vagando tra fuoco del drago e orchi assassini, tra sangue e grida e urla di battaglia, condite con clangore di armi. Rimase lì per un tempo che parve interminabile, perso nei suoi pensieri, il corpo dritto e rigido, chiuso nel suo silenzio, mentre i nipoti bisticciavano tra di loro, dandosi la colpa e occhieggiandosi con astio. Infine si girò, il volto pieno di maestosa regalità e squadrò tutti i Nani presenti, che si sentirono infiammare sotto lo sguardo del Nano, del loro Re.
-Ecco uno che potrei seguire.- disse Balin, pieno di orgoglio e fierezza. –Ecco uno che potrei chiamare Re.-
Il Nano bianco e quello scuro si guardarono per un tempo che parve infinito, trasmettendosi sentimenti e parole senza la necessità di aprire bocca e il resto della Compagnia li osservò in rispettoso silenzio, rotto solo dal fruscio del vento e bizzarri rumori in lontananza.
-Sembra si sia aggiustato tutto..- bisbigliò quasi impercettibilmente Fili al fratellino. Gli occhi di Thorin si assottigliarono, spostandosi sui nipoti con un movimento rapace mentre il volto si incupiva, assumendo un’aura spettrale, così illuminato dalle fiamme del fuoco.
-Fili, Kili. Il primo turno di guardia è vostro.- sibilò, gelido. Le spalle dei due fratelli si afflosciarono, mentre tutti riprendevano le loro attività, ridacchiando sotto i baffi e sospirando sollevati per non aver dovuto fare la guardia, almeno per quelle prime quattro ore.
-Non riuscirà di certo a trovare una stupida porta con un segno sopra, ma ad appioppare turni di guardia di certo è bravissimo.- mormorò imbronciato Kili, afferrando il suo mantello e avvolgendocisi intorno. Thorin decise con magnanimità di ignorare l’ultima irrispettosa frase del nipote, e prese di nuovo posto accanto al fuoco.

Nel silenzio della notte, una piccola e morbida manina si alzò, chiedendo la parola.
-Ma alla fine.- disse Bilbo, spezzando la quiete. –Com’è che hai fatto a perderti?
-BILBO!- Urlarono all’unisono Fili, Kili, Balin e Dwalin, esasperati e spaventati. Gandalf si limitò a sbuffare e pulire la sua pipa, facendo bene attenzione però, a spostarsi un po’ dal povero hobbit. Thorin voltò il viso verso il malcapitato con una tale torsione da spezzare il collo a qualsiasi altro essere vivente nella Terra di Mezzo. “Perché non ho ridipinto la porta con una settimana di ritardo?” Fu l’ultimo pensiero del piccolo mezz’uomo, prima che la tempesta si abbattesse su di lui.



Antro dell'Autrice
Bene, sono tornata xD! E ovviamente non potevo non appoggiarmi alle mie muse ispiratrici, gli affascinanti membri di Thorin Scudodiquercia & Co.! L'idea per questa storia è nata da una foto che ho trovato nel web e un'immagine della bravvissima Ayumi Lemura (
http://ayumi-lemura.deviantart.com/gallery/) , ma mi sono sempre chiesta come fosse possibile che un grande avventuriero come Thorin si sia perso, e mi è sempre piasicuta l'immagine di lui che cerca di chiedere indicazioni ma tutti gli hobbit lo snobbano perché hanno paura della sua maestosità.
Insomma, da una cosa tira l'altra ed infine ho dato vita a questa "cosa"
Spero che vi piaccia e che vi vada di lasciare una piccola recensione ^^.

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