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Autore: sothisisthefangirl_    05/03/2015    1 recensioni
Tre sorelle unite per l'eternità. Un mondo sempre più caotico, inquinato da odio e dolore. Può sopravvivere l'amore a tanta sofferenza, oppure la sua inevitabile fine è la morte?
"Non c'è vita senza amore, non amore senza vita"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                  L'amore è veleno. Un doce veleno, certo, ma che comunque uccide.
                                                                                          -Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, George R.R. Martin-


-Uffa, ma dovevi per forza metterti in mezzo?!- esclamò Vita, facendo ondeggiare le numerose treccine che costituivano la sua capigliatura. Era furiosa questa volta, veramente furiosa e delusa.
-Era la sua ora.- si limitò a rispondere Morte, continuando a passeggiare tranquillamente.
-Si ma avresti potuto lasciarla andare. Era incinta!- continuò Vita, gesticolando freneticamente.
-Era un incidente frontale. Secondo te come potevo lasciarla andare? Era già morta quando sono arrivati i soccorsi, io non faccio miracoli, Vita. Faccio solo il mio lavoro.- la freddò seccamente l’altra, battendo a terra il manico della sua falce, come per dichiarare chiusa la questione.
-Ma quei due si amavano.- sospirò tristemente Vita, pensando a quell’esistenze spezzate.
-Qualcuno mi ha chiamato?- mormorò una vocina sottile dietro di loro. Vita e Morte si voltarono all’unisono e rabbrividirono nel trovarsi davanti Amore. Era una dolce fanciulla vestita di verde e dai capelli rosso fuoco, che la circondavano come un’aura, ma ora erano sfibrati e opachi e nel punto dove ci sarebbe dovuto essere il suo cuore e il tatuaggio che la contraddistingueva vi era una voragine sanguinante, e si poteva distinguere il muscolo battere debolmente dietro la cassa toracica. Fece un sorriso stanco e barcollò, così Vita corse subito a sorreggerla, e quel contatto sembrò giovare un poco ad Amore.
-Non hai una bella cera, sorella.- le fece notare Morte, la voce roca recava una nota di preoccupazione. Era la più giovane delle loro sorelle e Vita e Morte erano molto legate a lei.
-Il piccolo Tim ha appena visto il suo cagnolino investito da un ubriaco. Chang ha scoperto questa mattina che la sua ragazza in realtà aveva un altro. Il marito di Mary la sta picchiando davanti al loro figlio di quattro anni. Joey è appena morta e con lui il figlio, e sono certa che il marito li seguirà a breve, non è vero?- mormorò fissando con i suoi occhi blu le orbite vuote di Morte, che si limitò ad annuire. Due settimane e il poveretto si sarebbe suicidato, per seguire l’amore della sua vita e il loro bambino.
- Guardate.- indicò poco lontano da loro, e immediatamente si delinearono due figure di giovani, una di loro piangeva.
-Non ce la posso fare- diceva l’altra, ed era indubbiamente un maschio.
-Ma perché? Andava tutto bene.- non faceva altro che ripetere la prima, tra un singhiozzo e l’altro.
-Perché non sopporto i nostri litigi, magari un giorno tornerò, tu aspettami, ma non ne sono sicuro.
Vita alzò una mano e la passò davanti a quell’immagine, cancellandola, un’espressione di disgusto ben impressa nella mente. Morte non diceva nulla, ma anche lei era abbastanza colpita, nel senso negativo.
-C’è sempre meno amore nel mondo.- mormorò la ragazzina, poggiando la testa riccioluta sul petto prosperoso di Vita, che la strinse a sé con aria protettiva. Poi alzò di poco la testa e guardò le sorelle, sorridendo debolmente. -Eppure c’è sempre qualcosa che mi tira su. Volete vedere?- Non appena le due ebbero annuito, si trovarono in un appartamento, davanti ad una donna. Era incinta e anche in uno stato avanzato, il pancione sporgeva da sotto il maglioncino sdrucito. Morte e Vita si guardarono intorno, in quell’appartamento sudicio e povero, e si scambiarono un’occhiata interrogativa. La giovane aveva gli occhi rossi e le guance rigate di lacrime, sembrava aver pianto molto.
-Hanno litigato e lui è andato via sbattendo la porta di casa. Non torna da due ore e lei non riesce a contattarlo. La preoccupazione la sta divorando insieme al senso di colpa per tutto ciò che gli ha detto, perché lo ama e l’unica cosa che vorrebbe è che lui varcasse ora quella soglia e non se ne andasse mai più.- disse Amore, e Vita e Morte notarono che aveva le spalle più dritte, e il volto aveva acquistato un po’ di colore. Non fecero neanche in tempo a finire di notare quei miglioramenti che la porta si aprì, ed entrò un giovane: i vestiti erano vecchi come quelli della ragazza e aveva l’aria stanca di chi lavora troppo e guadagna poco, e il viso serio. Aveva una mano in tasca e fissava la giovane, che ricambiava il suo sguardo con una mano posata sul pancione, come per farsi forza. Vita trattenne il fiato, certa che quella situazione non sarebbe finita bene ma Morte era tranquilla, poiché sapeva che non era ancora arrivata la loro ora. Il giovane estrasse una scatoletta dalla tasca e l’aprì: dentro brillava il più comune degli anelli, una fascetta di metallo semplicissima, ma bastò a commuovere la giovane, che dimentica di tutto ciò che era successo singhiozzò un sì e abbracciò il ragazzo. Prima di sparire, le tre sentirono i giovani scambiarsi frasi affettuose e scuse per quel litigio insensato.
Adesso si trovavano in un parco, e Amore sembrava stare un po’ meglio. Una cicatrice sanguinolenta che presto si sarebbe ritramutata in ferita sostituiva quell’orribile taglio che aveva prima, e si riusciva a distinguere l’arco  con la freccia a forma di cuore del suo tatuaggio.
 -Ormai nessuno più lo capisce. Mi pregano, mi odiano, bestemmiano, mi riempiono di insulti, mi picchiano, mi pugnalano.. mi uccidono. Pensano che io sia difficile, oppure che sia  troppo semplice. Pensano di potermi gettare via dopo avermi usata, come una bambola rotta con cui ormai ti sei stancato di giocare. Ma io non sono così, io ho solo bisogno di essere curata e difesa. Ho bisogno di qualcuno che mi ami.. e che resti. Ad andarsene sono buoni tutti.- Amore le guardò con quei suoi occhioni da cerbiatta, poi pulì con un dito una goccia di sangue e la portò alla bocca, mentre nei suoi occhi blu balenava una luce violetta, e un guizzò di follia. –Devo andare. Edmund sta pregando al suo altarino per Kate. Oggi l’ha vista a scuola e voleva dirle quanto la ami, ma non trova mai il coraggio.- fece un risolino e i suoi occhi tornarono mansueti e vivaci come prima. –Carla sta per partorire, penso che ci vedremo lì, vero Vita?.- salutate le sorelle, si incamminò saltellando lungo il parco, e ovunque passasse tutto sembrava più bello, più vivo.
-Non c’è vita senza amore, non c’è amore senza vita.- mormorò tra sé e sé Morte. Vita non diede segno di aver sentito, ma continuava a osservare la sorella minore, preoccupata.
-Ha sempre avuto il lavoro più difficile, povera Amore. Nessuno riesce mai a capirla fino in fondo.-
-Già, e va sempre peggio. Non vorrei, un giorno, dover farle visita.- disse con tristezza Morte. Vita le lanciò un’occhiataccia, posando le mani sui fianchi larghi e storcendo la bocca in una smorfia di disapprovazione.
-Come sei pessimista, sorella. Finché c’è Vita, c’è speranza.- le rispose, con un occhiolino.
-Ma alla Morte non c’è rimedio.- si limitò a dire l’altra fissando l’orizzonte.
-Mi sono sempre chiesta che fine faccia l’amore dopo che l’amante è morto.- disse Vita, giocherellando distrattamente con la sua treccina.
-Va nella nostra Amore, e la distrugge, come hai visto.- le rispose Morte.
Vita fece un gesto alterato e uno sbuffo imbronciato.- Quello non è amore, non dovrebbe farle così male.
-Spesso l’amore distrugge- disse Morte.- Nostra sorella lo sta imparando nel modo più crudele.


Antro dell'Autrice
Ultimamente mi sento molto ispirata, e da questa divina ispirazione nascono queste... cose, se così possiamo definirle.
Che dire, pensare che inizialmente questa storia era nata come una fanfiction di Supernatural, e poi la mia immaginazione ha fatto il resto. Mi piaceva molto l'idea del tatuaggio con un simbolo della natura di Amore *-*.
Per il resto, spero che vi piaccia e mi scuso per eventuali orrori di diversa natura che potrebbero essermi sfuggiti. Se vi è piaciuta, una piccola recensione sarà graditissima. <3
Martina.

 
  
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