«E vivrai con le cuffie nelle orecchie,
ascoltando parole di chi ti ha capito
senza bisogno di conoscerti»
ascoltando parole di chi ti ha capito
senza bisogno di conoscerti»
☽●☾
Il venticello autunnale si faceva spazio tra i miei capelli e mi accarezzava il collo coperto dal mio solito foulard bourdox.
Non mi andava di stare a casa e combattere contro i miei per avere più indipendenza per l'ennesima volta così decisi di andare
a fare un giro da sola, come mio solito fare, e magari la sera andare in qualche bel locale per divertirmi un po' avevo 17
anni e mezzo ed ero abbastanza matura per decidere cosa dovevo o non dovevo fare. Ero ormai stanca di camminare e le gambe
iniziarono a diventare pesanti. Mi ostinavo a trascinarle sulla ghiaia per raggiungere il ponticello di legno sul ruscello del
bosco e una volta arrivata mi accasciai a terra con la schiena contro un albero. Alcune foglie mi caddero sui capelli rossi e
vi rimasero incastrate, altre invece si posarono sulle mie guance tinte di un lieve rossastro solleticandomi leggermente la
pelle. Presi le cuffiette e il blocco da disegno dalla valigetta marrone che portavo sempre dietro, le attaccai al cellulare e
in un paio di secondi già il mondo sembrava essersi perso nelle note della mia canzone preferita. Aprii il blocco cercando un
foglio vuoto e appena tirato fuori diedi libero sfogo alla mia fantasia stampando la mia immaginazione su quel foglio con una
semplice matita HB. Disegnavo senza guardare, con gli occhi chiusi lasciandomi andare alla musica perché era questo effetto
che mi procurava il disegno.. Esprimere me stessa. Era da molto tempo che non stavo per i fatti miei senza nessuno tra le
orecchie che mi diceva cosa dovevo fare, come comportarmi e soprattutto come dovevo essere. Se io sono così c'è un motivo e
non sono cambiata da un giorno all'altro. Aprii gli occhi e ammirai il disegno. Era strano. Aveva punte, spigoli, linee rette
e qualche fiore, d'altronde come poter disegnare qualcosa di più felice se io fondamentalmente non lo ero. Si era fatto tardi
e con la borsa in spalla mi avviai verso casa con lo sguardo fisso sulle mie converse basse. Il vento era diventato più forte
e tagliente e attraversava il mio maglione come tante lame di coltello. Varcai la soglia di casa e corsi in camera mia
ignorando del tutto mia madre e mio fratello. Mi buttai sul morbido materasso e udii la voce della donna..
''Potresti anche salutare la tua famiglia, non credi?''
''No, non voglio'' urlai io a mia volta.
Presi il mio computer portatile dell'hp e iniziai a vedere American Horror Story Coven. Spensi tutte le luci e mi infilai nel mio caldo
letto che mi era mancato come la musica nei giorni senza un senso e come addormentarmi con la pioggia.
☽●☾
-Spazio Autrice † Shalve a tutte raga questo è il prologo della mia prima fan fiction e spero vi sia piaciuto. Lo so che è un po' corto ma vi prometto che il primo capitolo sarà più lungo. Se vi è piaciuto continuate a leggere la storia. Ci vediamo al prossimo capitolo. Xx -P. xx