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Autore: LadyPalma    09/03/2015    2 recensioni
[CrudeliaxUrsula - Spoiler fino alla 4x12]
E se Crudelia e Ursula si fossero rincontrate prima dell'intervento di Tremotino? E se tra loro ci fosse sempre stato qualcosa di più che una semplice utile alleanza? E se, adesso che non ha più niente, Crudelia decidesse di lasciare finalmente liberi questi sentimenti? Si una tratta di una sorta di rivisitazione dell'ultima scena del mid-season finale, sulle note dell'omonima canzone di James Bay.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Crudelia De Mon, Ursula
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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-Hold back the river-

 

 

Tried to keep you close to me, 
But life got in between 
Tried to square not being there, 
But think that I should have been

 

 

Una bottiglia di gin quasi finita, un posacenere pieno di cicche e il sottofondo di una canzone dance: ecco il contorno dell’ultimo incontro tra le due donne. Non era un pub molto affollato a dire il vero, cosa abbastanza preoccupante trattandosi di New York, ma del resto il fatto che stesse ormai quasi per spuntare il sole poteva valere come giustificazione.

“Quindi te ne vai davvero?”

La domanda era arrivata senza mezzi termini, ma ad Ursula c’era stato bisogno di tutta la notte per pronunciarla. E alla fine quelle parole erano uscite con un tono strano, un tono che mischiava perplessità, ironia, ma anche una sorta di inconscia paura. Non l’avrebbe mai ammesso nemmeno a sé stessa, ma la compagnia dell’altra donna era stata decisiva durante quelle due settimane per ambientarsi in quel mondo sconosciuto, e non sapeva se adesso era pronta a restarci da sola.

“Certamente”

Crudelia non aveva invece esitato neppure un secondo prima di rispondere e nel suo tono trapelava solo determinazione. Era leggermente brilla e più disperata di quanto non si era sentita da quando avevano lasciato la Foresta Incantata, ma sembrava sapere benissimo quello che voleva. E ciò che voleva non era una vita da randagia in cui non poteva essere costantemente sotto i riflettori. Crudelia era un animale da palcoscenico.

Senza aggiungere altro, si strinse nella sua inseparabile pelliccia e si alzò lentamente in piedi, posando una banconota sul bancone. Una semplice, rapida occhiata fu tutto ciò che rivolse alla strega del mare come saluto, prima di cominciare ad avviarsi, leggermente barcollando, verso l’uscita del locale.

Non c’era stato un vero e proprio addio, nessuna parola carina, nessuna battutina provocatrice, niente di niente. Si stavano perdendo come se non si fossero mai trovate, come due perfette sconosciute, ma in fondo cosa erano loro due di così particolare? Niente.

Eppure, una volta uscita dal locale, una lacrima sfuggì dagli occhi della De Mon.

Le era bastato un respiro di libertà per capire che era davvero sola nel grande frenetico mondo.

E in quel grande frenetico mondo le sarebbe mancata Ursula.

 

 

 

Hold back the river, let me look in your eyes
Hold back the river so I
Can stop for a minute and be at your side
Hold back the river, hold back

 

 

La pelliccia e la sua Panther De Ville: ecco il breve inventario di tutto ciò che le era rimasto. Aveva provato a costruirsi una vita, si era sposata – di certo non per amore – e aveva provato ad essere quella donna ricca e potente che aveva sempre sognato di essere; ma le cose le erano andate male e questo ancora prima che suo marito finisse in manette e lei fosse spogliata di ogni avere, le era andata male perché non si era mai sentita davvero felice.

Si era ripromessa che non sarebbe mai tornata al suo punto di partenza, ma invece adesso sentiva che tornare al principio era tutto ciò che desiderava. Spese quasi tutti gli ultimi soldi che aveva per una bottiglia di gin e un pieno di benzina e poi mise in moto dritta fino a New York; non le era rimasto più niente, ma forse quel poco di reale valore che aveva lo aveva perso in verità quella notte di trent’anni prima.

Ursula.

Ecco quello che voleva adesso, ecco tutto ciò a cui riusciva a pensare. Chissà com’era la sua vita, chissà se almeno lei aveva trovato il suo lieto fine, chissà se aveva trovato qualcuno? Una risatina amara la colse a quel pensiero e fu costretta a prendere un sorso di gin con una mano ancora sul volante. Egoisticamente preferiva immaginare la sua ex alleata in una condizione miserabile, anche peggio della sua, ma solo perché in questo modo ci sarebbe stata una maggiore possibilità che l’avrebbe di nuovo voluta nella sua vita.

Aveva bisogno di lei adesso, perché l’unico momento della sua vita in cui non si era sentita sola era stato durante la loro pseudo – amicizia, perché non potevano bastare messaggi in codice su delle cartoline e saltuarie telefonate sparse nell’arco di trent’anni.

Forse era troppo tardi, ma aveva bisogno di guardarla negli occhi e stare concretamente al suo fianco.

 

 

Hold back the river, let me look in your eyes
Hold back the river so I
Can stop for a minute and see where you hide
Hold back the river, hold back

 

 

Non aveva dormito per tutta la notte e questo potenzialmente la rendeva più irritabile del solito. E poi c’era stata la pioggia, unica compagnia nell’attesa che quel maledetto acquario aprisse. Sarebbe stato difficile trovare il luogo dove la donna abitava, anche perché Ursula a dispetto delle aspettative non era un nome così inusuale in quel mondo; ma invece andarle a far visita nel luogo di lavoro era un colpo sicuro. Tra la bottiglia di gin e qualcosa di commestibile preso al fast food per la strada con qualche altro spicciolo, riuscì ad arrivare bene o male fino alle dieci, e non appena la porta sì aprì - segno che l’ingresso ai visitatori era permesso - scattò giù dall’auto e nel giro di qualche secondo si ritrovò nell’atrio dell’acquario.

“Buongiorno, signora! Un biglietto?”

Crudelia, già sul punto di farsi strada da sé, si fermò udendo quella domanda e voltò di poco la testa, abbastanza per poter lanciare un’occhiata fulminante all’uomo che aveva osato disturbarla.

“Non voglio nessuno stupido biglietto…” rispose incapace di trattenere la sua irritazione che l’attesa e l’impazienza stavano accentuando ancora di più. “Sono qui per vedere una persona… Sto cercando Ursula”

“E lei sarebbe?”

Crudelia Feinberg” rispose automaticamente, ma appena pronunciò quel nome una smorfia di disappunto si formò sul suo volto. “No. Sono Crudelia De Mon” si corresse infatti solo qualche istante dopo, quasi con una punta d’orgoglio nel rinnegare l’unica eredità di quel fannullone di suo marito.

“Va bene, signora De Mon” disse l’uomo con l’aria un po’ dubbiosa, ma cercando di mostrare un sorriso affabile “Ursula sta lavorando adesso… Può aspettarla qui e appena sarà la pausa potrebbe-“

Crudelia alzò una mano guantata di rosso in aria e il sospiro seccato che sfuggì dalle sue labbra fu abbastanza per zittire l’uomo – almeno momentaneamente.

“Ho aspettato abbastanza. Devo vedere Ursula adesso!” esclamò poi con un tono che non ammetteva repliche, cominciando di nuovo ad avviarsi verso le sale di esposizione.

“Signora, aspetti! Non può entrare senza biglietto!”

Una banconota volò quasi sul bancone e quello fu il segnale definitivo che chiuse ogni protesta.

Era l’ultima banconota che le era rimasta e la stava spendendo benissimo a suo parere.

“Ho un biglietto adesso. E voglio vedere Ursula.”

 

 

Lonely water, lonely water won’t you let us wander
Let us hold each other
Lonely water, lonely water won’t you let us wander
Let us hold each other

 

 

 “Inizi a lavorare già di prima mattina… Ti penti di non stare più in fondo al mare eh?”

Aveva oltrepassato solamente qualche vasca prima di imbattersi finalmente nella strega del mare. Con gli abiti da lavoro, i capelli legati senza molta cura e un’espressione stanca sul volto Ursula appariva molto diversa, eppure quando alzò lo sguardo e il verde incrociò il nero, tutto era esattamente come Crudelia ricordava. Ecco perché alla fine, avvicinandosi di più con un mezzo sorriso sul volto, tutto quello che le venne fuori fu quella domanda vagamente provocatoria.

“Già, perché io non faccio la mantenuta come te”

Ma Ursula sapeva rispondere bene e la sua risposta era stata volutamente velenosa e cattiva.

Tuttavia quel promettente battibecco si esaurì con quella frase; qualsiasi assurdo orgoglio in Crudelia si affievolì istantaneamente e sul suo viso comparve un accennato sorriso amaro. Di nuovo tornava a sentirsi la donna disperata e sola di sempre, di nuovo tornava a sentirsi fragile, ma se era abituata a quei sentimenti, non era abituata al fatto che venissero fuori di fronte ad altre persone – non di fronte a Ursula.

“Mio marito è in prigione… E io ho perso tutto” mormorò alla fine in un impeto inaspettato di onestà.

Ursula fu colta di sorpresa e a quell’ammissione decise finalmente di distogliere l’attenzione da qualsiasi cosa non fosse la donna appena arrivata. Restò in silenzio a scrutarla per un po’però senza accennare a muoversi: la diffidenza e il rancore non l’avevano ancora abbandonata.

“Hai ancora la pelliccia, vedo” constatò alla fine con nuova ironia, ma priva stavolta di cattiveria.

L’altra donna annuì lentamente e fece una forzata risata che però non raggiunse minimamente i suoi occhi. “Sì, ho ancora la pelliccia.”

E poi tra loro cadde di nuovo il silenzio, un silenzio confuso, incerto, imbarazzato, un silenzio che Crudelia non era disposta a tollerare e che ingenuamente non aveva preso in considerazione. Ma cosa si era aspettata? Un’accoglienza a braccia aperte e un annullamento di tutto ciò che era successo nel frattempo? Forse sì, forse si era aspettata proprio questo. Si lanciò un’occhiata intorno distrattamente e si lasciò rapire per qualche istante dai pesci che nuotavano intorno a loro. Erano apparentemente liberi ma in realtà imprigionati in quell’acqua quasi artificiale e quei muri di acqua a loro volta imprigionavano adesso le due donne. Si sentiva in trappola, quasi le mancava l’aria a quel pensiero. Ma cosa avrebbe potuto fare per sfuggire all’impasse di quella conversazione? Cosa avrebbe potuto dire in quel momento?

Solo allora le lacrime cominciarono a scendere improvvisamente dai suoi occhi una dopo l’altra senza freno e prima di rendersene conto si erano trasformate in assurdi singhiozzi impossibili da trattenere. Non aveva mai davvero pianto in vita sua , pensava di non poterne essere capace e comunque se n’era sempre vergognata, ma se avesse saputo l’effetto che quel pianto sincero avrebbe avuto, forse l’avrebbe fatto prima.

Infatti, le braccia di Ursula si trovarono strette attorno al suo corpo in pochissimo tempo e Crudelia non esitò neppure un istante prima di ricambiare la stretta. In qualche modo, ancora strette in quell’abbraccio improvviso, le loro labbra finirono per trovarsi quasi d’istinto e fu come se improvvisamente entrambe avessero capito la reale natura della latente attrazione che le aveva sempre legate, fu come se l’acqua di quelle pareti adesso le stesse liberando e non tenendo prigioniere.

L’unico rimasto prigioniero dei suoi demoni interiori in quel momento fu un uomo che osservava poco distante la scena, con aria più sconsolata che sorpresa. Tremotino stavolta era arrivato troppo tardi e per una volta le cose non erano andati secondo i suoi piani; avrebbe dovuto trovare altri alleati per il suo piano alla conquista del lieto fine per i cattivi, perché Ursula e Crudelia, a dispetto della loro categoria di appartenenza, il loro sembravano averlo già trovato.

 

 

NDA:

Salve! Eccomi con questa nuova one-shot senza troppe pretese su una coppia che mi sta cominciando a prendere tanto ultimamente, la Sea Devil (così ribattezzata dalle stesse attrici su twitter!). Che posso dire? Tendenzialmente non shippo femslash, ma Sea Devil is the way! Ahahah

L’idea da cui prende spunto – a parte la canzone omonima di James Bay – è la domanda su cosa sarebbe potuto succedere se ci fosse stato un’alterazione temporale e le nostre due queens of darkness si fossero incontrare prima dell’intervento di Tremotino, che ho fatto appunto comparire nel cameo finale. Una rivisitazione del mid-season finale insomma :)

Spero vi sia piaciuta e magari di ricevere un vostro commento! Alla prossima!

LadyPalma

   
 
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