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Autore: lacchan96    09/03/2015    2 recensioni
Cadde in ginocchio con un rumore sordo che riempì i corridoi del TARDIS e l'immenso vuoto del suo animo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vide  molte persone fuori dall’edificio, poliziotti, parenti e curiosi spaventati, ma nessuno di loro fece caso a quell’uomo dallo sguardo spento o forse fu lui a ignorare gli strattoni e le urla che tentavano disperate di attirare la sua attenzione. Continuò a camminare barricato dietro il muro dei suoi ricordi, lontano dalla realtà che ormai sembrava essere solo sofferenza. Lasciò che la sua mente vagasse senza freni, immaginò di trovarla nel TARDIS, pronta per partire, sorridente, e allora lui l’avrebbe portata su Midnight o su Apalapucia oppure finalmente su Barcellona; le sarebbe piaciuto quel pianeta, ne era… sbatté contro qualcosa, alzò lo sguardo e si ritrovò davanti al TARDIS. Prese la chiave, la inserì nella toppa, girò, spinse la porta, se la chiuse alle spalle, percorse il breve tratto fino alla console buttando il cappotto da qualche parte e poggiò le mani sui comandi, ogni suo gesto era meccanico, erano i soliti movimenti di sempre, la solita stanza, i soliti comandi, le solite pareti, le solite sedie... no. C'era qualcosa di diverso, si avvicinò alle sedie e la vide, una felpa viola, la stessa che lei indossava a Nuova New York; la prese con mani tremanti ed eccolo, il dolore che arrivava insieme ai ricordi e al leggero odore di medicinale che non aveva abbandonato il tessuto. Lo sentiva, forte, prepotente, che cresceva imperterrito nel petto diramandosi poi a tutti i suoi arti facendoli tremare e sussultare, rendendo la stabilità delle sue gambe insicura così come l'idea che lei sarebbe tornata presto. E crollò. Cadde in ginocchio con un rumore sordo che riempì i corridoi del TARDIS e l'immenso vuoto del suo animo, il muro che lo separava dal pianto si ruppe, le lacrime caddero dagli occhi fissi sulla felpa e pianse. In silenzio. Senza un sussulto. Solo. Ricordando.


Ancora il (mio amato) Decimo Dottore. Ho cercato di "dare voce" al suo dolore, anche se immagino basti la recitazione di David Tennant a far capire quanto sia stato doloroso per lui. E basta, spero vi piaccia :D
   
 
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