Film > Skyfall
Ricorda la storia  |      
Autore: Bombay    10/03/2015    1 recensioni
Ancora col fucile fumante in mano, i pensieri di Eve appena dopo aver sparato a 007 ed averlo visto cadere dal ponte.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eve Moneypenny
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fuoco amico

Fandom: Skyfall

Genere: romantico

Tipo: flash-fic

Parole: 376

Raccolta: Di missioni, tecnologia e quotidianità

Personaggi: Eve Moneypenny

Rating: PG, verde, K

Avvertimenti: movieverse

PoV: terza persona

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Ian Fleming. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

Contest: Drabble Weekend indetto dal gruppo “We are out for prompt” su FaceBook dal 6 al 9 marzo 2015.

Prompt: Skyfall - Moneypenny - Ancora col fucile fumante in mano, i pensieri di Eve appena dopo aver sparato a 007 ed averlo visto cadere dal ponte.

Gentilmente proposto da Koa

 

Fuoco amico

di Bombay

 

“Agente colpito” sussurrò a malapena fissando i binari ormai vuoti. Lo scrosciare dell’acqua del fiume sottostante era l’unico rumore in quella valle.

Eve posò il fucile a terra, si sfilò l’auricolare. Nella testa gli rimbombava ancora l’ordine perentorio di M -Spari, maledizione!-

Lei aveva sparato perché era un ordine, perché era l’unica occasione che aveva.

Per quanto fosse brava, una delle migliori, non aveva la presunzione che sarebbe riuscita a fare centro. Era difficile, si muovevano in continuazione, e double-oh-seven era sempre davanti al bersaglio, il margine di errore era alto, troppo.

Il suo buon senso le urlava di non eseguire l’ordine, invece aveva sparato, colpito e ucciso Bond.

Fuoco amico, lo chiamavano, che definizione stupida.

Si sedette sull’erba, raccolse le ginocchia al petto fissando il punto in cui l’agente era precipitato.

Nessuno avrebbe potuto salvarsi da un salto del genere; lei era stata l’artefice di quella caduta e di quella morte.

James Bond era uno dei loro agenti migliori ed era morto sul campo per colpa sua.

Ecco come si sentiva: in colpa. Sapeva che quella sensazione non l’avrebbe abbandonata forse mai più.

Aveva lottato giorno dopo giorno per arrivare a fino a dove era ora. In un mondo di uomini e pregiudizi era arrivata a lavorare in prima linea ad esse affiancata a quell’uomo che era praticamente una leggenda vivente all’interno del dipartimento.

Lavorare con lui era un onore, conquistarsi un po’ della sua fiducia era cosa rara. Lei lo aveva tradito così, sparando con un tiro non pulito perché gli ordini di M non si contestano, gli ordini di M si eseguono. Quella è una regola a cui tutti loro devono sottostare, che gli piacesse o meno.

Come Bond che era stato costretto a lasciare Ronson a dissanguarsi, M aveva ordinato di proseguire e lui aveva obbedito. Forse anche lui in quel momento aveva provato i suoi stessi sentimenti, i suoi stessi dubbi.

Scosse la testa con forza, tutti loro erano consapevoli dei rischi che quel mestiere comportava e li avevano accettati, doveva accoglierne anche le conseguenze.

Si alzò in piedi, raccolse il fucile; il vento le scompigliava i capelli ed asciugata la lacrima che era scesa sulla sua guancia scura.

“Addio James” lo salutò sperando che fosse diretto in un posto migliore.

 

Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Skyfall / Vai alla pagina dell'autore: Bombay