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Autore: misslegolas86    13/03/2015    1 recensioni
Rose si agganciò l’orecchino proprio nel momento in cui il campanello suonò.
“Rose è per te.” La voce di Jakie confermò quello che lei già sapeva, era lui puntuale come un orologio. La ragazza si guardò un’ultima volta allo specchio infilando dietro l’orecchio una ciocca ribelle ed uscì dalla sua camera.
“Non vuoi entrare?” chiese Jackie al Dottore che era rimasto fermo fuori dalla porta.
“No, grazie” rispose quest’ultimo impacciato come un giovane liceale.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rose si agganciò l’orecchino proprio nel momento in cui il campanello suonò.
“Rose è per te.” La voce di Jakie confermò quello che lei già sapeva, era lui puntuale come un orologio. La ragazza si guardò un’ultima volta allo specchio infilando dietro l’orecchio una ciocca ribelle ed uscì dalla sua camera.
“Non vuoi entrare?” chiese Jackie al Dottore che era rimasto fermo fuori dalla porta.
“No, grazie” rispose quest’ultimo impacciato come un giovane liceale. Per fortuna Rose comparve presto nell’ingresso pronta ad uscire. Era stupenda, pensò il Dottore non appena la vide mentre il cuore accelerò i battiti. Rimase impalato a fissarla così come gli era già capitato tanto tempo prima nel TARDIS quando Rose aveva indossato quegli strani abiti vittoriani apparendo bella oltre ogni dire. Quanto si era sentito felice allora di portare sotto braccio per le strade di Cardiff quella fantastica ragazza invidiato da tutti persino dal grande Dickens. E in quel preciso momento aveva capito che non avrebbe mai desiderato vivere senza quella ragazza così speciale al suo fianco.
“Allora andiamo?” chiese Rose riscuotendolo dai suoi pensieri. Il Dottore abbozzò un sorriso e si fece da parte per farla passare.
“Non tornate tardi” disse Jackie mentre richiudeva la porta alle loro spalle.
Scesero in silenzio le scale del palazzo, l’imbarazzo li accompagnava come un fedele compagno troncando ogni tentativo di conversazione. Rose si chiese perché aveva accettato quell’appuntamento. Lui non era il Dottore, era solo un tizio che aveva la sua stessa faccia. Era uno sconosciuto e non la persona con cui aveva condiviso tante avventure, tante emozioni.
“Allora dove andiamo?” chiese una volta scesi in strada.
“Lo vedrai” rispose il Dottore enigmatico riservandole quel sorriso smagliante che tante volte Rose aveva visto comparire su quel volto.
Le strade del centro di Londra erano affollate di turisti ma il Dottore avanzò spedito verso la sua destinazione senza alcuna esitazione. Rose continuava a non capire e in cuor suo a non fidarsi. Aveva seguito il Dottore fino agli estremi confini dell’universo senza alcuna paura ma l’uomo che camminava al suo fianco non era il Dottore. Lui era andato di nuovo via nel TARDIS lontano dal suo universo, separato per sempre da lei. Persa in mille pensieri la ragazza non si accorse che si erano fermati.
“Ecco la nostra meta” disse il Dottore provando una fitta d’inquietudine mentre indicava un piccolo locale stretto tra un negozio di elettrodomestici e un supermercato. Era un dolore enorme vedere Rose così distaccata. Non c’era più l’entusiasmo, l’affetto, la gioia di quello sguardo che la ragazza riservava solo a lui. Tutto era stato sostituito dall’incertezza, dal dolore e dalla paura. Doveva provarle che lui era l’uomo che lei aveva sempre amato, lo stesso uomo con cui aveva condiviso tante avventure. Aveva impiegato settimane a pensare al modo migliore. E poi gli era venuta l’illuminazione. Quel luogo lì nel centro di Londra, seppur banale rispetto al resto dell’universo che avevano visto insieme, era fondamentale per loro.
Rose si guardò intorno poco convinta poi fissò l’attenzione sul piccolo negozio di fish and chips che il Dottore le indicava.
“Spero che le patatine siano ancora buone come l’ultima volta che le abbiamo mangiate qui” disse il Dottore con leggerezza pur valutando la reazione della ragazza ad ogni singola parola.
Ma a Rose non servivano quelle parole per riconoscere quel piccolo locale, il luogo della loro prima uscita insieme.
 
“Ma dove mi hai portato?” chiese il Dottore sistemando la giacca di pelle sulla sedia e facendo spazio alla cameriera che portava al tavolo due enorme porzioni di patatine fritte. Il locale era così piccolo che la puzza di bruciato che avevano addosso e che si erano portati dietro dall’anno 5 miliardi era quasi insopportabile in uno spazio così piccolo.
“Zitto e mangia” gli ordinò Rose.
“Ma che roba è?” chiese, invece, ancora il Dottore prendendo titubante una patatina dorata dal piatto.
“Ma tu non smetti mai di fare domande?” ribattè esasperata ma allo stesso tempo divertita Rose “Queste sono patatine fritte, il cibo terreste più buono che esista” continuò la ragazza ficcandosene in bocca una. “Dai assaggia. Fidati di me.” lo aveva esortato.
Il Dottore la imitò poco convinto. Rose lo guardò masticare e poi inghiottire il boccone col fiato sospeso.
“Ma sono fantastiche!” Esclamò alla fine il Dottore “Davvero fantastiche! Beati terresti. Continuate a stupirmi ogni giorno. Per questo vi adoro, letteralmente vi adoro!” concluse cacciandosi in bocca una patatina dietro l’altra.
 
“E questa volta la cameriera non ci guarderà neanche storto visto che non puzziamo di bruciato”.
La voce del Dottore riportò Rose alla realtà. Si voltò a guardarlo. Il Dottore riconobbe quello sguardo spaventato ma allo stesso tempo carico di speranza. Era lo stesso che Rose gli aveva riservato dopo la sua decima rigenerazione.
“Sei veramente tu?” chiese la ragazza con un  filo di voce.
“Rose Tyler, sono io. Sono il Dottore. Sono lo stesso uomo che è sempre stato al tuo fianco in ogni angolo dell’universo. Ti ricordi cosa ti dissi mentre combattevamo contro i Crillitani? Ti dissi che non ti avrei mai mollato, che con te sarebbe stato diverso. Sto mantenendo la mia promessa.”
Rose sentì tutti i suoi dubbi dissolversi. Quelli non erano solo ricordi che potevano essere trasmessi ma erano emozioni che erano state vissute. In  quel piccolo negozio di fish and chips avevano imparato a fidarsi l’uno dell’altra dopo essere tornati dalla fine del mondo mentre nell’avventura della scuola dei Crillitani avevano affrontato per la prima volta l’impossibilità di quell’amore tra un’umana e un Signore del Tempo ma allo stesso tempo avevano riconosciuto e accettato la sua ineluttabilità. Erano stati due momenti importantissimi per loro non per ciò che era accaduto ma per quello che avevano provato.
“Dottore” sussurò Rose usando per la prima volta quel nome per l’uomo che era rimasto con lei alla Baia del Lupo Cattivo.
“Basta lacrime” disse il Dottore asciugandogli la guancia “Abbiamo una vita intera da vivere insieme. Che ne dici di cominciare dalle patatine?” concluse porgendole la mano con uno dei suoi sorrisi più radiosi.
“Sono anni che non ne mangio” riprese a parlare dopo aver ordinato una tripla porzione. “Mica avrò esagerato?”
“Anni? Non dirmi che non hai trovato nessun fish and chips sulla strada delle tue avventure in tutto questo tempo” rise Rose felice come non mai di riavere l’uomo della sua vita al fianco.
“I fish and chips li ho trovati ma non c’eri tu” rispose con semplicità il Dottore tenendo ancora Rose per mano.
 “Questa volta sarà davvero per sempre?” chiese la ragazza. Aveva bisogno di saperlo, non aveva più la forza di soffrire ancora, di perderlo ancora.
“ Per sempre, Rose Tyler.”
“E tu che cosa farai qui? Non sarai più da solo ma sarai comunque triste costretto a stare lontano dalle stelle.” Davvero Rose lo conosceva meglio di chiunque altro. Il suo cuore non aveva segreti per lei. E sebbene la ragazza aveva ottenuto finalmente la sua felicità nell’averlo accanto ancora si preoccupava per lui. Così come in passato lo aveva seguito per non lasciarlo solo.
“Dimentichi questo” le rispose prendendo dalla tasca della giacca un consunto pezzo di legno blu.
“Costruirai un nuovo TARDIS?”
“Lo costruiremo insieme, Rose. E riprenderemo la nostra vita da dove quei maledetti Dalek l’hanno interrotta. Sempre che tu voglia venire con me. Te l’ho detto che questa cabina blu viaggia anche nel tempo?”
“Battuta già sentita, Dottore. E la risposta la sai già.” Risero sotto lo sguardo allibito della cameriera, felici e finalmente insieme per sempre.
 
SPAZIO AUTRICE
Avevo proprio voglia di scrivere una storia Rose/Doctor in cui fossero felici e anche se è solo il Dottore umano mi accontento. In fondo ha gli stessi ricordi e gli stessi sentimenti dell’originale dunque il passato è lo stesso è il futuro che cambia e quello è con Rose. Dopo la Baia del Lupo Cattivo ho sempre immaginato come Rose e il Dottore umano potessero risolvere quella situazione così complicata. Da qui l’idea del primo appuntamento.
 Il pezzo di TARDIS e l’intento di costruirlo è tratto da una scena tagliata della 4x13 in cui si affronta proprio questa questione. La scena delle patatine con il mitico Nine Doctor invece è successiva cronologicamente al finale della 1x02.
Buona lettura a tutti!! 
  
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