Libri > Fairy Oak
Ricorda la storia  |      
Autore: Euterpe_Urania    16/03/2015    4 recensioni
-Sai, mi chiedevo se... insomma... potremmo?
-Potremmo. Ma ad una condizione: questa volta esci dal retro.
.............................
one-shot semiseria creata con lo scopo di divertirvi.
GrisamxPervinca
DuffxTomelilla
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duff Burdock, Felì, Grisam Burdock, Lillà dei Sentieri, Pervinca Periwinkle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
AVVERTENZE: Questa one-shot nasce con l'intento di far divertire i lettori, quindi non prendetemi troppo sul serio. Enjoy it!
_______________________________________________________________
DI SUSSURRI, MANTELLI E SOSPETTI
Accadde circa sei mesi prima che io lasciassi casa Periwinkle, ma anche se fosse successo prima, non avrei mai e poi mai dimenticato quest'episodio.
Era ancora buio fuori. Pioveva a dirotto. Il rumore della pioggia copriva perfino quello che produsse il mio barattolo quando lo aprii. 
Non stavo dormendo. Non volevo dormire. Passavo notte intere ad aggiornare il mio diario e a guardare le bambine dormire. Ricordo che quella notte Babù dormiva come sempre a pancia in su, con il braccio dietro la testa e il ginocchio alzato. Pervinca invece dormiva serenamente, con la testa che sporgeva un poco dalle coperte. 
Respiravo profondamente il profumo di burrocacao alla fragola e di matite temperate che emanava la stanza, cosi forte che pareva volessi imprimerlo nei polmoni.
Ripetevo a bassa voce quel che avevo scritto nel diario.

"È stato una sabato sera davvero allegro. I Burdock sono venuti a cena da noi. Pervinca e Grisam hanno passato tutta la sera seduti vicini a chiacchierare sotto lo sguardo amorevole dei loro genitori e quello pensieroso di Tomelilla e Duff... "

Un fulmine particolarmente vicino mi fece sobbalzare. Le bambine parvero inquietarsi nei loro letti. Decisi di scendere nella serra per tranquillizzarmi un po'. La calma che riusciva ad infondermi quella stanza era sorprendente.
Sentii un tonfo provenire dalla stanza della mia strega, come se qualcuno stesse forzando la finestra. Si era un po' arrugginita e "faceva i capricci". Forse l'aveva dimenticata aperta. 
Uscii furtivamente dalla stanza per non svegliare nessuno. Passai davanti alla porta di Tomelilla, ma data l'ora mi parve irrispettoso bussare. Scesi al piano di sotto, soffermandomi ad osservare le foto per le scale. Ero arrivata davanti alla porta della cucina, quando le mie antenne captarono un segnale negativo. Era qualcosa che somigliava al timore. Udii un leggero scricchiolio dalle scale. Un brivido freddo mi corse su per la schiena. 
Accadde tutto molto velocemente.
Prima ci fu uno spostamento d'aria quasi impercettibile, poi qualcosa mi passò davanti e la porta si aprii all'improvviso, proprio mentre un fulmine arrivava davanti casa nostra.
-INTRUSO!!!
Urlai più forte che potevo. Subito Dalia e Cicero comparvero per le scale, entrambi avvolti nelle loro vestaglie e con un'aria spaventata. Dietro di loro arrivarono le gemelle. Vaniglia sembrava assonnata, mentre Vì era sveglissima e attenta.
-Per l'amor del cielo, che succede, Felì?-  mi chiese la streghetta del Buio.
-Qua...qualcuno è uscito- mormorai spaventata.
Dalia, Cicero e Vaniglia sbiancarono. Pervinca, invece, parve alquanto divertita.
-Stavolta io non centro nulla- ironizzò.
-Dov'è Tomelilla?- chiesi, ignorandola.
-Forse è stata lei ad uscire- ipotizzò mamma Dalia, quasi speranzosa.
-Io sono qui-.
Tomelilla apparve per le scale. La camicia da notte bianca messa al contrario, i lunghi capelli bianchi liberi ed arruffati lungo la schiena e i piedi scalzi la fecero apparire come uno spettro.
Mi sorprese vederla in quello stato, lei sempre così ordinata e precisa.
-Cosa succede?
-Felì dice di aver visto qualcuno uscire- la informò Vaniglia.
Tomelilla mi fissò con gli occhi sgranati a forma di punto esclamativo.
-Ne sei assolutamente certa, Sefelicetusaraidirmelovorrai?
-Assolutamente.
Avevo la gola secca e non riuscivo a formulare nessun pensiero coerente.
Per qualche minuto restammo tutti in silenzio.
-Cosa facciamo, zia?- chiese Pervinca.
-Ce ne torniamo a letto- rispose, impassibile.
-COOOSA?!- esclamai, stupita. -Ma, strega Tomelilla...-
-Hai detto di aver visto qualcosa uscire, non entrare- ribatté seccamente in un modo che non le avevo mai visto fare.
-Ma, noi...- provò a farla ragionare Cicero un po' irritato.
-Sentite, se proprio ci tenete scenderò nella Sala degli Incantesimi e troverò un sortilegio per proteggere la casa da intrusi, anche se credo sia totalmente inutile! Buonanotte!
E si fiondò giù per le scale.
-Streghe!- borbottò Cicero, mentre Babù, Vì e io ci guardammo perplesse.

-Chissà cosa le è successo- mormorò Babù prima di riaddormentarsi.
Contrariamente a quanto ci aveva detto Tomelilla, avevamo setacciato la casa da cima a fondo, senza trovare niente e nessuno.
-Già, chissà...- le fece eco la sorella.
Appena fu sicura che l'altra dormisse, Pervinca scivolò giù dal suo letto e uscì in corridoio.
-Cosa avresti intenzione di fare?- sussurrai, volandole dietro.
-Qualsiasi cosa sia successa, la risposta è nella camera della zia. È l'unica stanza in cui non abbiamo guardato.
Mi fermai di fronte al suo naso.
-Non ci pensare nemmeno.
-Spostati, Felì!
-No!
-E se fosse qualcosa di grave?
-Ce lo avrebbe detto.
-Sì, come no.
Su questo non potevo darle torto. Tomelilla era estremamente riservata e orgogliosa, non avrebbe mai permesso che qualcuno fosse in pena per lei.
Vì mi spostò e io la lasciai fare. La camera della strega era socchiusa.
Aprimmo la porta. Era il disastro più totale. Fogli e coperte per terra, i cassetti della scrivania aperti, abiti lanciati qui e là.
-Nemmeno io sarei capace di questo- mi disse Pervinca. 
Non potei fare a meno di darle ragione.
Quel che saltò subito all'occhio di Pervinca fu un enorme mantello nero poco distante gettato su una sedia.
-Da quando la zia usa questo tipo di mantelli?- la udii mormorare.
Sentimmo dei passi avvicinarsi e fuggimmo subito nella camera delle bambine.

-Non ci credo.
-Ti dico che è così!
-È assurdo, Vì.
Fu così che reagì Grisam quando la streghetta glielo raccontò. Eravamo nel giardino davanti casa nostra, come sempre di domenica mattina per aspettare mago Duff con le uova per le frittelle.
-Anche Felì te lo può confermare.
Annuii vistosamente. Grisam diede un calcio ad una pietruzza, sovrappensiero.
-Chissà cosa diamine è successo...
-E non è tutto...- continuò Vì - Abbiamo fatto.... emh... una visitina in camera della zia...-
Grisam la guardava divertito.
-Una strega per bene non fa queste cose.
-Il ruolo della strega per bene lasciamolo a mia sorella, per favore. Stavo dicendo... abbiamo trovato un mantel...
-Buongiorno, zio!
La voce di Grisam sovrastò quella di Vì. Il mago del buio ci osservò e ci rivolse un debole cenno del capo, rabbrividendo, ed entrò in casa attraverso la porta socchiusa.
-Perchè è così strano stamattina?
-Non credo abbia dormito molto. Visto che occhiaie?
-Sapete se è successo qualcosa anche a lui?
Grisam fece le spallucce.
-Anche lui, però. Uscire di casa senza mantello con questo freddo. Dice di averlo lasciato qui ieri sera. Se continua così tra poco nevicherà e il laghetto gelerà.
Pervinca e io ci voltammo come fulminate.
-Ripeti- ordinò Pervinca.
-Ho detto che il laghetto gelerà e potremo andare a pattin....
-No, intendo prima.
-Mio zio ha dimenticato il mantello qui ieri sera- ripetè, confuso.
-Ieri sera... oppure ieri notte?- 
Un ghigno malizioso comparve sul volto di Pervinca. Grisam la guardò come se fosse stato colpito in testa.
-Non metterti in testa strane idee, signorinella- sbottai.
-Ma, Felì, è  cosi ovvio... tu che senti qualcuno uscire, la zia che si comporta in modo strano, noi che troviamo un mantello in camera della zia e casualmente Duff ha dimenticato il suo. Qui. Ieri Sera. Andiamo, è ovvio che c'era qualcun altro in camera con la zia, ieri...
Non potevo darle torto. Di nuovo. Ma l'imbarazzo era tale che avrei voluto lasciare Fairy Oak immediatamente.
-Andiamo, Felì- intervenne Grisam -Sappiamo da tempo che tra loro due c'è del tenero. Io, francamente, non ci trovo nulla di male. Sono abbastanza grandi da decidere da soli della loro.... vita sentimentale.
Mi stupii ancora una volta della maturità di quel ragazzo. Se chiudo gli occhi vedo ancora Pervinca sporgersi per stampargli un bacio sulla guancia.
Sentimmo mamma Dalia chiamarci da dentro casa.
-Mi raccomando- sussurrai -Non raccontate questa storia a nessuno.
-E se anche lo facessimo, chi ci crederebbe?

 
***********
 
-Mi hai cacciata in un frittopasticcio enorme ieri notte, Duff.
-In un bel frittopasticcio, Lillà.
Si stavano salutando sulla porta di casa. I ragazzi e Felì erano usciti per ritrovarsi con la Banda sotto i rami di Quercia. I Burdock stavano aprendo la Bottega delle Delicatezze e Dalia e Cicero stavano sparecchiando la tavola della colazione.
-Già. Nel frittopasticcio ci siamo finiti da tempo, ormai.
Lei gli avvolse il mantello dietro la schiena e glielo legò sotto il mento. Si sollevò in punta di piedi per aggiustargli il colletto, ma Duff la afferrò per i fianchi e la sollevò per poterle parlare all'orecchio.
-Ti amo, Lillà.
Appena la strega ebbe finito di aggiustargli il colletto, lui la rimise a terra.
-Anch'io, Duff.
-Mi dispiace dover tenere tutto segreto. Lo so che è difficile mentire ai propri cari e mi rammarico di non poterti dare la vita che meriti.
Lei lo tirò per il bavero e lo baciò.
-È una decisione che abbiamo preso insieme. Dopo...quello che è successo.
Dopo Oleander. Soffriva ancora, mago Duff. Aveva delle vere e proprie crisi. E quando gli succedeva, Tomelilla era sempre lì, pronta a consolarlo. Sapeva che lui era costantemente terrorizzato dall'idea di perderla. Di perdere anche lei.
Si sporsero per controllare che Dalia e Cicero fossero ancora occupati in cucina.
Duff le rivolse un ghigno beffardo.
-Lillà, sai, mi chiedevo se... insomma... potremmo...?
La strega lo guardò con un sopracciglio sollevato e un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
-Potremmo. Ma ad una condizione: questa volta esci dal retro.

 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Fairy Oak / Vai alla pagina dell'autore: Euterpe_Urania