Don't you know I'll be there with you?
«Preparatelo»
dice Pierce, e Bucky Barnes inizia a tremare. «Riportatelo a
zero e
ricominciate»
Bucky si
rannicchia e affonda la testa tra le ginocchia. Ha il respiro spezzato
e il
corpo ricoperto di sudore gelido.
Il Soldato d’Inverno
gli si avvicina, inginocchiandosi al suo fianco e accarezzandogli i
capelli.
“Ho paura”
sussurra Bucky, guardando il Soldato con gli occhi arrossati. Ha le
guance
rigate di lacrime e continua a mordersi a sangue il labbro inferiore.
Il suo
viso è pallido e stravolto dal terrore: l’unico
bagliore di umanità nella pece
che circonda il Soldato.
Il Soldato
gli passa il braccio sinistro attorno alle spalle e lo stringe a
sé. Bucky trema
così tanto e con così tanta violenza che il
Soldato teme si possa spezzare. Bucky
si aggrappa a lui come se si trovasse di nuovo sul treno, come se il
Soldato
fosse la mano tesa dell’uomo biondo di cui ogni tanto Bucky
Barnes parla.
“Lascia che
ci pensi io” dice il Soldato, e Bucky annuisce piano contro
il suo petto. Il Soldato
lo tiene stretto mentre singhiozza.
“Andrà tutto bene”
insiste, e poi apre la bocca per permettere ai tecnici di infilarci il
pezzo di
plastica dura che gli impedirà di mordersi la lingua durante
il processo.
Quando le
fasce di metallo si stringono attorno ai suoi avambracci e le macchine
iniziano
a ronzare Bucky si rannicchia contro di lui e il Soldato non
può far altro se
non abbracciarlo ancora di più, accarezzando i capelli corti
e lucidi di Bucky
con la mano che ancora è umana e strofinando su e
giù per la sua schiena con l’altra
mano. Il Soldato chiude gli occhi e preme la fronte contro quella di
Bucky,
sentendolo rabbrividire al contatto - ma non ritrarsi.
Il ragazzo ha
il respiro affannoso, e il suo cuore batte veloce come quello di una
vittima che
ha la lama di un coltello premuta contro la gola. Emette un piccolo
verso
strozzato dal terrore.
“Ssh”
continua a ripetere il Soldato. “Andrà tutto bene,
andrà tutto bene”
Scariche elettriche
si riversano su di loro e Bucky grida fino a rovinarsi la voce. Il suo
corpo trema
e sussulta come in preda alle convulsioni.
Il Soldato d’Inverno
lo stringe e lo culla fino a che le sue urla non si affievoliscono
sempre di
più, andando via via spegnendosi.
Allenta di un
poco l’abbraccio e Bucky scivola giù,
accasciandosi su di lui come un gelido
peso morto che il Soldato sente il dovere di sorreggere. Quel ragazzo
è una sua
responsabilità, sopra ogni altra cosa. Sopra ogni altro
ordine. Il Soldato
cambia posizione in modo che la testa di Bucky gli stia sulle
ginocchia. Continua
ad accarezzargli i capelli. Bucky lo guarda con gli occhi socchiusi.
Gli
abbraccia la vita e nasconde il viso contro lo stomaco del Soldato.
“Sono stanco”
mormora con voce impastata.
“Riposa
allora” replica il Soldato.
Bucky annuisce
una volta, e il suo intero corpo si rilassa.
“Vorrei solo,
per una volta...” Trae il fantasma di un respiro.
“Vorrei...”
Non finisce
la frase. Alza gli occhi a cercare quelli del Soldato.
“Siamo così
simili” sussurra, e sembra quasi sorpreso nel constatarlo.
Il Soldato
gli solleva la testa e lo bacia sulla fonte. Bucky batte le palpebre,
le risolleva
a fatica. Poi chiude gli occhi e si addormenta tra le sue braccia. Il
Soldato
gli scosta i capelli dalla fronte sudata.
Bucky Barnes
è solo un ragazzo e va protetto. Il Soldato
d’Inverno farà in modo che rimanga
intatto, a qualunque costo.
La plastica
viene rimossa dalla sua bocca. Le restrizioni si schiudono e lo
lasciano
libero.
Il Soldato d’Inverno
apre gli occhi.
«Ordini?» chiede, e si ricomincia.