Fanfic su attori > Cast Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: MM_White    21/03/2015    4 recensioni
A volte, amare significa rinunciare. Ed il più delle volte, ci si getta su una scelta facile. Come se fosse un blando placebo, che all'inizio pare funzionare... Ma con il lungo andare...
« - Mi avrebbe trovata, Josh. - Dico con più convinzione, scostandomi un pò per guardarlo negli occhi. - Solo l'uomo che mi amava e che mi conosceva davvero mi avrebbe cercata e poi sarebbe riuscito a trovarmi... »
É così tra Jennifer e Josh. Entrambi alla fine rinunciano al loro amore. Ma... Sarà sempre così o ascolteranno il loro cuore?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La "prefazione" è della mia amata Fredlove.
Sei la migliore, cugina. Ho paura che la tua introduzione, con poche ma splendide righe, eclissi l'intera storia!
La "colonna sonora" della OS, dalla quale ho tratto il titolo, è invece You will never know di Imany.
Vi lascio il link della canzone, se vi fa piacere ascoltare musica mentre leggete: https://www.youtube.com/watch?v=JvY_RHqnOHQ
Un altro appunto e poi vi lascio alla storia: ad un certo punto si farà riferimento ad un certo "lui".
Quando scrissi la OS si trattava di Nicholas Hoult ma dopo la rottura tra lui e Jennifer... Bhè, ho voluto rendere la situazione un pò più "vaga".
In ultimo spero, con "You will never know", di non deludere le lettrici che mi hanno chiesto altre Joshifer.
Baci, MM










« A volte, amare significa rinunciare. Ed il più delle volte, ci si getta su una scelta facile. Come se fosse un blando placebo, che all'inizio pare funzionare... Ma con il lungo andare...
- Mi avrebbe trovata, Josh. - Dico con più convinzione, scostandomi un pò per guardarlo negli occhi. - Solo l'uomo che mi amava e che mi conosceva davvero mi avrebbe cercata e poi sarebbe riuscito a trovarmi...
É così tra Jennifer e Josh. Entrambi alla fine rinunciano al loro amore. Ma... Sarà sempre così o ascolteranno il loro cuore?
»
Fredlove

 



 

 

 




Image and video hosting by TinyPic
 


 

 


Non ti sembra triste il fatto che
non ci sia mai stata una storia
e che non ci sarà mai?

E tu non lo saprai mai,
io non mostrerò mai
quel che provo,
quello di cui ho bisogno da te...




Quando respiro, il vetro si appanna per qualche secondo. Poi ritorna trasparente e posso guardare cosa c'è oltre questa vecchia finestra. Lunghe ombre tra i tronchi bianchi di un bosco. Un pavimento di fogliame dorato e qualche panchina di legno traballante. E poi tavoli imbanditi, enormi festoni, fiori di tutti i tipi e, in fondo, l'arco da cerimonia nuziale. In alto regna un cielo chiarissimo e più in basso, frenetici, quasi tutti gli invitati stanno cercando la futura sposa. Stanno cercando me.
Sento i rumorosi cardini di una vecchia porta che viene aperta ma io continuo a guardare il giardino dalla finestra. Non ho il coraggio di voltarmi. Dei passi incerti rompono il silenzio.
- Jen...
- Josh... - Sussurro rimanendo nella stessa posizione.
Sapevo che era lui ancor prima di sentire la sua voce. Lo sapevo dal modo in cui ha aperto la porta, dal modo in cui si è avvicinato a me. Sapevo che era lui anche prima che arrivasse.
- Che ci fai qui? - Chiede con una certa apprensione. - Ti stanno cercando tutti, giù...
- Lo so.
- Che hai?
- Nonostante sono sempre stata un maschiaccio, sognavo questo momento fin da piccola...
- Non è come te lo immaginavi?
Non riesco a staccare gli occhi dalla finestra. Guardo assorta il panorama autunnale che mi si presenta davanti.
- No, tutt'altro. - Rispondo dopo un pò. - É tutto così meravigliosamente perfetto. Vieni, vieni a guardare anche tu...
- Jen, io non credo che...
Mi volto verso Josh e i nostri occhi si incontrano per la prima volta da quando è entrato nella vecchia mansarda. Indossa un abito blu notte, elegante. La giacca contorna il suo corpo tonico e le sue spalle larghe, la cravatta è un pò allentata ma risulta impeccabile e perfetto come sempre. Assume un'espressione contrariata e quasi esasperata quando decide di assecondarmi e si avvicina a me per guardare oltre i vetri della finestra.
- Non è forse tutto così meravigliosamente perfetto? - Chiedo.
- Percepisco un tono vagamente ironico in questa domanda.
- Non è tutto così meravigliosamente perfetto, Josh?
Ripeto, enfatizzando le ultime parole.
- Sì, sì Jen. - Risponde lui dopo un lungo e lento sospiro. - É tutto così meravigliosamente perfetto, adesso vogliamo andare giù?
- Perchè ti stai spazientendo?
- Io non mi sto spazientendo, Jen. Voglio solo andare giù.
- Allora vai.
- Non posso. Devo scendere con te. Per forza.
- Io non scendo. - La mia voce assume un tono infantile.
- Cristo, Jen! - Urla Josh portandosi una mano fra i capelli. Si allontana dalla finestra, facendo qualche passo in direzione della porta, poi si volta nuovamente. - Ma cosa ti prende?
- Sognavo questo momento fin da piccola... - Dico quasi in un sussurro. La mia immagine riflessa sul vetro impolverato e un pò appannato.
- Perchè eviti di rispondere alle mie domande?
- La cerimonia, i balli, la torta, l'abito bianco... - Continuo. Sul mio volto l'ombra di un sorriso. - Ma, per quanto mi sforzassi, non riuscivo ad immaginare lo sposo. Sarebbe stato simpatico, alto e attraente? Mi chiedevo mentre immaginavo di camminare verso l'altare. É ridicolo, lo so. Non l'ho mai detto a nessuno per paura che mi prendessero in giro.
Faccio una pausa e cala il silenzio. Avverto lo sguardo di Josh che osserva il movimento delle mie labbra. Ipnotizzato.
- Arrivarono le prime cotte e poi i primi fidanzatini. E il volto del mio sposo cambiava di volta in volta. Quello del mio compagno di banco, Jim, si tramutò in quello del quoterback del liceo, Billy Hitman. E poi cambiò ancora e ancora. Gary, il fattorino del Taxi Pizza, Rupert, Aaron Taylor-Johnson...
- Co-cosa? - Mi interrompe Josh. - Sei stata con Aaron?
- Sì. - Confermo con aria interrogativa.
- Aaron, Aaron?
- Sì.
- L'attore che ha interpretato Kick Ass?
- Diamine Josh, sì! Aaron Taylor-Johnson, l'attore di Kick Ass! - Dico spazientita. - Ma adesso cosa c'entra, io ti stavo raccontando una storia!
- Sì, sì scusami, - dice facendo un rapido cenno con la mano. - Continua pure.
- E poi George del...
- Ma ci sei stata insieme? - Mi interrompe di nuovo. - Voglio dire, con tutte queste persone ci sei stata insieme?
- Intendi dire se ci andavo a letto, Josh?
- Bhè no, non dico certo questo. Magari li baciavi soltan...
- E vuoi sapere se ho baciato Aaron Taylor-Johnson, non è così? - Sollevo un sopracciglio mentre mi scappa un sorriso. Si capisce chiaramente che sta ribollendo dalla gelosia. - Eravamo bambini, Josh. Camminavamo mano nella mano, ci scambiavamo letterine... Cose così.
Lo vedo tirare un lungo sospiro di sollievo.
- Ma perchè ti interessa tanto?
- Allora, dicevi dello sposo?
Sorrido, notanto come anche lui cerchi di sviare le domande scomode.
- Bhè sì insomma, avrai capito che questo sposo cambiava fattezze molto spesso. E la cosa era frustrante. Così decisi di non immaginarlo più.
Abbasso lo sguardo. Quando Josh mi guarda mi sento una bambina. E come una bambina non riesco a mentire, quando parlo con lui. Devo dirgli tutto ciò che mi passa per la mente, fare tutto ciò che mi sento di fare. E così comincio a piangere.
Mi raggiunge quasi subito, prendendomi fra le braccia. «Schsss», sussurra quando mi sente singhiozzare. «Schssss.»
- Quante volte ti devo dire che non voglio vederti piangere?
- Ma... ma... - Cerco di spiegare ma non riesco a parlare.
Vengo scossa da forti brividi. E mi sento così fragile e indifesa tra le sue braccia. Quando mi accarezza la schiena con movimenti lenti della mano e si lascia solleticare la guancia dai miei capelli, stando attento a non sciupare l'elaborata acconciatura. Non provo solitudine, nè tristezza quando è con me. Josh è quel tipo di ragazzo che ti fa sentire speciale, che ti fa capire che sceglierebbe te, sempre e comunque. Insieme a lui ho vissuto i momenti più belli della mia vita, ma allora perchè non me ne sono mai accorta?
- Era così importante per te? - Chiede dopo essersi schiarito la voce.
- Cosa?
- Sapere con chi ti saresti sposata?
Potrei sbagliarmi, ma avverto una strana vibrazione nel tono con il quale mi parla. Come se stesse trattenendo le lacrime. Sollevo lo sguardo e i suoi occhi si perdono, lucidi e tristi, nei miei.
- Forse, non lo so. - Tiro su col naso. - Mi inventai un gioco, però.
- Sentiamolo. - Mi esorta stringendomi ancora più forte.
- L'uomo... L'uomo che avrei sposato sarebbe riuscito a trovarmi.
- A trovarti...
- Sì. Non volevo più sapere quale sarebbe stata la sua faccia. Volevo solo che se mi fossi nascosta, il giorno del nostro matrimonio ... - Dico con un certo imbarazzo. - Bhè si ecco, se mi fossi nascosta lui mi avrebbe trovata.
- Jen...
- Mi avrebbe trovata, Josh. - Dico con più convinzione, scostandomi un pò per guardarlo negli occhi. - Solo l'uomo che mi amava e che mi conosceva davvero mi avrebbe cercata e poi sarebbe riuscito a trovarmi...
Ecco, l'ho detto. Ho raccontato a Josh del mio stupido segreto. Del gioco che ho creato quando ero una bambina e che non ho mai voluto dimenticare.
- Sono solo venuto prima di lui. - Afferma Josh distogliendo lo sguardo per l'imbarazzo.
- Saresti potuto venire in qualunque momento e saresti arrivato sempre, prima di lui.
- Okei, Jen. È solo ansia da matrimonio, è, è normale... - Dice sciogliendo l'abbraccio. - Succede a tutti! Adesso andiamo giù?
- E perchè dovrei? Per diventare la moglie di un uomo che non ho mai sognato di sposare?
La sua reazione mi lascia pietrificata. Ha la mascella serrata e lo sguardo addolorato. I suoi occhi non si staccano dai miei neanche un secondo, mentre intorno a noi regna solo il silenzio.
- Tu non hai mai sognato di sposare me, Jen. - Dice con un misto di tristezza e rancore.
Mi pento subito, dopo che dico l'unica cosa che mi viene in mente.
- Allora scendo.
- Sì. - Sussurra lui dopo un lungo sospiro.
- Scendo e mi sposo.
- Sì.
- Ma tu ci sarai sempre per me, vero? - Dico con la voce che trema. - Anche se sarò sposata?
- Sì.
- Anche se rimarremo sempre e solo amici?
- Sì.
- Anche quando litigherò con lui e cercherò il tuo conforto?
- Sì.
- Mi dirai sempre di sì? - Chiedo dopo un pò.
- Sì. - Risponde lui cercando goffamente di ricambiare il mio sorriso.
- Mi ami? - Chiedo d'impulso.
Josh mi guarda. Passa tanto tempo, forse anche troppo. Il silenzio è straziante e lo spazio che ci divide insopportabile. Deve pensarlo anche lui perchè all'improvviso si avvicina a me e mi spinge contro la finestra, ingabbiandomi con il suo corpo. Mi guarda per qualche secondo, con un'intensità incredibile e i suoi fremiti rivelano la battaglia che si sta combattendo dentro di lui. Ma è la voglia di me che alla fine prende il sopravvento, perchè con una mano sui miei fianchi e l'altra contro il vetro, mi bacia. Io sono troppo sorpresa per pensare, per reagire. Riesco solo a ricambiare il bacio, rendendolo ancora più appassionato, più intimo. Credo di aver accennato un sorriso quando mi sono resa conto che questo bacio mi era necessario. Era sempre stato necessario ma non avevo mai avuto il coraggio di soddisfare i miei bisogni. Forse temevo che Josh sarebbe diventata una dipendenza, dopo aver assaporato la dolce droga dei suoi baci. E adesso ne ho la conferma perchè non riesco più a lasciarlo, neanche quando lui cerca di allontanarmi.
Ma alla fine riesce a staccare le sue labbra dalle mie con uno scatto violento, quasi rabbioso. Ha ancora entrambe le mani sul mio viso e la fronte appoggiata alla mia e mi guarda. Continua a guardarmi come se stesse cercando delle risposte proprio nei miei occhi.
Voglio con tutta me stessa baciarlo ancora, ma quando riavvicino le mie labbra alle sue, Josh le separa con una mano.
- Ti prego... - Geme con voce rauca prima di appoggiare la bocca sul dorso della mano. - Basta, Jen.
- Era un sì? - Chiedo ancora, speranzosa. - Mi ami?
Non credo di aver bisogno di conferme, adesso, per sapere che Josh mi ama. Ma voglio sentirmelo dire da lui. Voglio che me lo dica, perchè non lo fa? Per paura di rovinare un quasi-matrimonio? Dimmelo, Josh. Dimmelo, ti prego! Dimmi solo «ti amo, Jen» o continua a dirmi di sì. Ho paura, non posso nasconderlo. Ho paura di mandare all'aria tutto, di perdere lui, di stare male. Ma voglio anche sapere cosa si prova ad amare come Josh ama me. Voglio che me lo insegni. Ma per farlo deve darmi il suo consenso. Deve dirmi di sì. E allora, solo allora potrò dirgli che voglio imparare anch'io, ad amare. Ma Josh continua a guardarmi con questi occhi stanchi e feriti, questi occhi che rivelano quanto sia straziante il tempo, quando si aspetta troppo qualcosa. Non sento nessuna risposta, lo vedo solo voltarsi, aprire la porta ed andarsene.
- Così, Josh, non lo saprai mai, - sussurro mentre lo sento scendere frettolosamente lungo le scale. Lontano da me. - Non saprai mai quanto ti amo perchè non te lo mostrerò mai. E scenderò da questa vecchia mansarda, percorrerò passi incerti verso l'arco nuziale e mi sposerò. E tu non lo saprai mai, non saprai mai quanto ho bisogno di te. Quello di cui ho bisogno da te...

 

 

Due settimane dopo

 

 

La nuova casa è molto più grande di quella in cui abbiamo convissuto per mesi. Ha un giardino enorme anche sul retro, dove sono stati piantati decine e decine di alberi di tutti i tipi e forse è per questo che l'ho scelta. Sono alberi che cambiano ad ogni stagione e regalano emozioni diverse. Adesso, che siamo in estate, hanno tutti uno spendido e lucente fogliame verde e alcuni sono ancora in fiore. Mi rifugio spesso, nel giardino sul retro, specialmente in questo periodo in cui l'abitazione è stata messa sottosopra dal trasloco. Lui mi aveva suggerito di aspettare la fine del trasloco, per venirci ad abitare ma io ero impaziente. Non potevo aspettare ancora molto. Dovevo trovare un modo, uno qualsiasi, per convincermi che sono sposata, che non posso amare nessun altro, in questa maniera, se non mio marito. E per farlo dovevo allontanarmi il più possibile dalla nostra vecchia abitazione di Los Angeles. Dovevo allontanarmi il più possibile da Josh.
Entro in casa dalla porta sul retro quando sento trillare il campanello. Raggiungo l'ingresso scavalcando enormi scatoloni e il mobilio ancora da sistemare, apro la porta e accolgo con un sorriso il fattorino che mi porge un pacchetto chiedendo in cambio una firma. Lo saluto e corro nel nuovo salotto, congedando gli adetti al trasloco che escono dalla stanza con aria interrogativa.
É solo dopo essermi seduta sul divano ancora imballato, tra tavolini ricoperti da lenzuola e scatole da svuotare, che apro l'enigmatico pacchetto sul quale è stato inserito il nome del destinatario ma non quello del mittente.
Il mio sguardo rimane per qualche secondo assorto sul contenuto. Uno scrigno di legno, finemente intagliato ai bordi e con un particolare in oro sul coperchio. Non si tratta di una decorazione o di una scritta ma di una lettera, e non posso far a meno di pensare all'iniziale del mio nome, visto che si tratta della lettera «J». Accarezzo l'intaglio con un dito. Chi mi ha mandato questo scrigno? Si tratta forse di un dono di nozze arrivato in ritardo?
- Chi era, tesoro? - Chiede mio marito dalla cucina.
- Un fattorino! - Dico alzando la voce, che fa eco per tutta la casa.
- Per me?
- No! - Grido ancora, per poi sussurrare – o almeno credo...
Controllo un'altra volta il destinatario indicato sul pacco. Sì, è stato inviato proprio a me. Accanto al nome «Jennifer» non compare il cognome di mio marito ma il mio, «Lawrence». E, fatto ancor più curioso, è stato indicato anche il mio secondo nome, quello che odio tanto e che solitamente i fans evitano di inserire quando mi inviano dei regali.
- Va bene! - Sento dire sempre dalla cucina, - vuoi che ti prepari uno dei miei super-panini con la cotoletta, amore?
- No, no! Semmai ordina qualcosa dal ristorante cinese!
- Okeeeei!
Mentre parlo non posso far a meno di guardare incantata lo scrigno all'interno del pacco. Lo estraggo con movimenti quasi reverenziali. Con calma, per paura che possa danneggiarsi in qualche modo. Mi tremano le mani quando, sollevando delicatamente il coperchio, sento risuonare nella stanza l'eco di una melodia. Si tratta di un carillon, con un grande specchio a fare da sfondo, e una ballerina grande quanto un dito che volteggia tra le braccia di un cavaliere altrettanto grande.
Lui indossa un elegante abito blu notte mentre il vestito di lei è setoso, leggero, di un bianco candido. Mentre guardo incantata i loro movimenti lenti e aggraziati, riconosco la melodia. É «You will never Know».
E proprio mentre la musica è giunta al momento in cui Imany canta «I will never show what I feel, what I need from you...» i ballerini, fino ad ora di schiena, si girano verso di me. Solo così posso notare il bigliettino che è stato appuntato tra di essi con una spilla dorata.
Vengo travolta da una tempesta di emozioni, emozioni che riescono a trovar sfogo solo attraverso un pianto convulso, mentre con mano tremante richiudo il carillon. Solo adesso, attraverso lo sguardo appannato dalle incontenibili lacrime che cadono calde sulle guance arrossate, riesco a notare meglio una cosa: la lettera incisa sul coperchio non è una, bensì due.
Due «J» sovrapposte così vicine da sembrare un'unica lettera. Due iniziali sovrapposte come quelle che si fanno scrivere sugli inviti di partecipazione ai matrimoni.
- Jennifer... - Sussurro, per poi ritrovarmi a pensare ad un altro nome, quello di Josh.
Ma questo non posso dirlo ad alta voce.
E vorrei continuare solo a piangere, ma so che devo solo pensare a trovare al più presto una scusa. Perchè fra non molto mio marito farà capolino nella stanza e mi vedrà in lacrime. E io dovrò cercare il modo giusto per spiegargli a cosa è dovuto questo pianto. Dovrò trovare una spiegazione. Dovrò trovare più di una spiegazione al perchè sullo scrigno siano incise non una, ma due «J». E al perchè la ballerina abbia gli occhi del mio stesso colore e indossi un vestito identico a quello che indossavo io il giorno del matrimonio. Ma, soprattutto, dovrò trovare una spiegazione, un giorno, al perchè sul biglietto, a chiare lettere e con un pennarello nero, sia stata scritta la parola «SI».

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: MM_White