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Autore: Nocturnia    24/03/2015    2 recensioni
Excella ha il vestito in disordine e i capelli aggrovigliati sulle spalle, un nodo confuso in cui ha infilato una matita e una penna.
"Morti." sibila, le unghie che grattano la pagina "I soggetti sono tutti morti."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albert Wesker, Excella Gionne
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Contagio
Disclaimer: Albert Wesker, Excella Gionne e tutti gli altri personaggi appartengono a Shinji Mikami, alla Capcom e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Si può illuminare un cielo melmoso e nero?"

- Charles Baudelaire -



Contagio



#1 fase; contatto

Il sole brucia l'orizzonte ed Excella festeggia il suo ventesimo compleanno.
Non ha chiesto candeline da spegnere e nemmeno una di quelle sfarzose feste che suo padre era solito dare; non questa volta.
Storna lo sguardo dalla finestra e il buio la inghiotte, a dividerli solo una scrivania e la diffidenza.
"Uroboros." ripete, saggiando la consistenza di quel nome sulla lingua "Il futuro."
"Esattamente."
Il simbolo dell'Umbrella giace tra le sue mani, un monito e un'assicurazione.
"E io cosa ci guadagno?" domanda Excella, il cielo che va assumendo sfumature violastre e malsane.
L'uomo sorride, inclinando la testa di lato.
"Tutto."
L'amore inizia sempre con una menzogna.

#2 fase; attacco

Excella ha il vestito in disordine e i capelli aggrovigliati sulle spalle, un nodo confuso in cui ha infilato una matita e una penna.
Fissa i risultati dei primi test con occhi stanchi e lucidi, una febbre che suo padre chiamava ambizione; la faccia pulita della cupidigia.
"Morti." sibila, le unghie che grattano la pagina "I soggetti sono tutti morti."
Wesker rimane immobile, regalandole un'occhiata irritata.
"Devi aver sbagliato qualcosa."
Excella mastica un insulto a mezza bocca, strappandosi la penna dai capelli e cominciando a sottolineare i numeri che ha davanti.
"No." ribatte poi, gelida come il vento che soffia fuori dalla villa "Io non ho sbagliato."
"Stai forse insinuando che sono stato io?" ride Wesker, e c'è autentico divertimento nelle sue parole "Excella..."
Le sue mani le sfiorano la nuca, percorrendo linee rossastre e minacce rimaste inascoltate.
"Stringi." lo incoraggia Excella "Fallo." i suoi occhi lo cercano, così azzurri da ricordare un cielo estivo "Uccidimi. Uccidi la tua unica possibilità."
"Il mondo è pieno di possibilità." il pollice preme sulla giugulare, cercando il sangue sotto la pelle.
"Allora coglile." reitera Excella, inarcandosi sotto le sue mani e concedendogli un facile accesso "Vai. Vai da un'azienda che non esiste più, oppure dalla Rejuvenation Consolidated. Vai dove il BSAA ha le sue spie e dove ti faranno a pezzi pur di strapparti il tuo segreto."
Wesker le circonda la curva pallida del collo, così sottile da poter essere spezzato con un colpo solo.
"Vai e guarda il tuo sogno infrangersi, Albert."
È la prima volta che lo chiama per nome, ma non sarà l'ultima.

#3 fase; penetrazione

L'Uroboros è un serpente nerissimo e che si nutre dell'ospite.
Excella fissa l'uomo contorcersi e rilasciare gli sfinteri, cadendo poi a terra.
Il puzzo del sangue e della merda è così forte da farla arretrare, ma Wesker è subito al suo fianco, gli occhi cremisi che brillano come stelle malate e grottescamente curiose.
"Non è compatibile." comincia Excella, portandosi una mano sotto al mento e una alla bocca, per coprire l'odore "A breve sarà morto."
Il soggetto si contorce fino a quando uno dei parassiti non ha la meglio e gli spacca il costato, facendosi poi strada verso il laboratorio.
Excella piega le labbra in una smorfia, dirigendosi verso il pulsante d'incenerimento.
"No." la precede la voce di Wesker "Non ancora."
Il parassita dondola incerto, avvolgendo l'ospite.
Excella alza un sopracciglio, le dita a pochi millimetri dal tasto rosso.
L'Uroboros ha ora l'aspetto convulso e viscido d'un cuore nerastro e in continuo movimento, una massa contorta di tentacoli e bocche affamate.
"Albert." sibila Excella, i muscoli tesi e la schiena fredda "Dobbiamo uscire."
Wesker sorride e scatta in avanti.

#4 fase; eclissi

La prima volta è un sogno bagnato e un gemito osceno nel silenzio della notte.
Excella si strappa le coperte dalle gambe e scivola verso il bagno senza accendere la luce, il riflesso nello specchio una paura inconfessabile.
Il bordo della vasca è freddo contro la sua pelle, ma per Excella va più che bene: tutto, pur di non pensare.

Pur di non sognare.

Stringe le cosce tra loro e ricorda.
Ricorda il modo in cui si era slanciato verso il soggetto infetto.
Ricorda i movimenti delle sue braccia, la precisione con la quale l'aveva eliminato, il divertimento che gli aveva trasfigurato i lineamenti.
Ricorda le sue mani, guanti di sangue che le avevano sfiorato le labbra e le guance.
Ricorda e si morde le nocche per non proseguire il sogno, perché Excella non vuole essere una di quelle donnette patetiche che raccontano i romanzi rosa.
Non vuole cedere a un sentimento così fragile; ritrovarsi prigioniera di un desiderio che la vede vittima e schiava.

No.

L'infezione è già troppo avanzata perché Excella possa salvare quel che rimane del suo cuore.

#5 fase; replicazione

Excella sa che c'è qualcosa di sbagliato in lei; lo sa dalla prima volta in cui ha quasi strappato la faccia a una rivale all'università.
Lo sa da quando la crudeltà non le ha più fatto impressione ed è diventata una sua naturale estensione.
Lo sa da quando si è immaginata al fianco di un mostro regnare su un mondo morto.
Lo sa.

E non si pente di nulla.

I corpi vengono bruciati in continuazione, ma nulla basta a cancellare il loro odore.
Excella annusa l'aria, le mani strette sulla balaustra.
"Quando l'Uroboros sarà completo, il mondo vedrà una nuova Era."
Excella tace, sprofondando un passo in più verso l'abisso.
"I risultati sono abbastanza soddisfacenti."
"Abbastanza." ripete lei, le spalle leggermente abbassate "Solo abbastanza."
Wesker le offre uno sguardo distante, indifferente.
"Il mondo non sarà sufficiente." continua Excella, gli occhi persi oltre l'orizzonte "Il mondo non ti basterà, Albert."
Silenzio.
"Ne vorrai sempre di più. Divorerai ogni cosa, ne farai scempio."
Si volta Excella, i capelli una nuvola di nero che il vento fila tra le sue dita.
"Sarai ingordo e molti moriranno."
"E altrettanti nasceranno dalle ceneri del vecchio mondo; proprio come me." la interrompe Wesker, avvicinandosi di qualche passo.
Excella sorride, ed è una piega triste - la consapevolezza d'essere ormai perduta.
"Ed è allora che avrai vinto." i suoi occhi sono così azzurri da fare quasi male "È allora che sarai davvero come Dio."
"E tu sarai con me."
Per Excella quella menzogna ha il sapore di una promessa.

#6 fase; assemblaggio

A chiederglielo il perché, Excella rispondeva sempre con un sorriso disarmante e una scrollata di spalle.

Perché ti sei alleata con un uomo simile?

La risposta comoda? Perché era stata stupida e lui le aveva promesso il mondo.
La vera motivazione? Perché qualcosa l'aveva riconosciuto.

Perché i mostri chiamano altri mostri.

Excella si raggomitola sul divano, leggendo gli ultimi risultati del laboratorio.

Stabilità virus: 97%
Dimensione: 15 nm
Genoma virale: DNA a singola elica
Velocità di contagio: poche ore
Progressione:

"Abbiamo un problema."
Excella lo ignora, la sua voce che le scivola addosso.
"Il BSAA è sulle nostre tracce."
Excella lo fissa in tralice, la matita che ondeggia tra le dita sottili e pallide.
"Chris Redfield?"
Wesker annuisce, impenetrabile dietro i suoi occhiali scuri.
"Quanto?" domanda poi, l'irritazione palpabile nelle sue parole.
"Un anno. Forse due." ribatte Excella, e solo allora si accorge di che ore sono.
Si volta, offrendogli un volto pulito dal trucco e tragicamente giovane.
"Me ne sono dimenticata." ammette, prelevando la siringa dalla borsa "Non succederà più."
"Lo so." replica lui "Lo so, Excella."
Il PG67A/W viene inoculato in pochi secondi, il siero un alone rossastro e nero sul fondo del contenitore.
"Come ti senti?"
Albert flette il braccio un paio di volte, osservandola in silenzio.
"Il virus, intendo; ti ha dato altri problemi?"
"No."
"Bene."
Excella si muove inquieta sul divano, afferrando poi i documenti che stava esaminando.
"Se non c'è altro..."
Il suo bacio è come un morso alla mela avvelenata.

#7 fase; liberazione

Il sesso è uno strumento di controllo.
Ignorarlo sarebbe stato stupido; non usarlo un errore di calcolo.
Excella è una donna intelligente, eppure s'illude che sia qualcosa quello che vibra negli occhi di Albert, non solo una mera stima di possibilità e vantaggi guadagnati.
S'illude che cercarle il seno sia un segno di desiderio.
S'illude che le sue mani tra le cosce siano davvero una voglia spontanea - un pensiero umido e che si nasconde in albe silenziose e pallide.

Albert.

Vuole credere, Excella.
Vuole pensare che non le farà del male, anche quando le sue dita le graffiano la schiena e i suoi denti affondano nell'incavo della spalla.
Vuole sperare d'aver domato la bestia; che la sua bocca sia bagnata dalla stessa fame che la porta a inarcarsi contro di lui, offrendogli tutto quello che le è rimasto.

"E io cosa ci guadagno?"

Vuole, Excella.
Vuole il potere, vuole il comando.
Vuole la vittoria, vuole il suo amore.
Vuole un mostro che non può avere, ed è per questo che si accontenta di un orgasmo spezzato - amaro - che la fa quasi piangere.

"Tutto."

"Albert..." mormora contro la sua spalla, e il tyrant non le offre altro che un affondo ancora più doloroso.

"Il mondo vedrà la sua nuova Era."

Ne vale la pena, Excella?

"E tu sarai con me."

Wesker libera un ringhio tra i suoi capelli e tira, il collo che si rovescia all'indietro e le unghie che gli feriscono la pelle del petto.
"Mi fai male."
La sua risata racconta tutto quello che c'è da sapere.

#8 fase; proliferazione

Alcune volte Excella si sveglia la notte e ha voglia di mollare tutto.
Altre volte sono le mani fredde di Wesker a convincerla, dita esigenti e che la conoscono fin troppo bene.
Altre ancora, più rare, è il suo stesso riflesso a impedirle di fare altro che rimanere, immobile sul suo piedistallo di menzogne e illusioni.
Excella osserva la notte i suoi timidi nembi sfibrati, le ginocchia sotto al mento e le braccia intorno alle gambe.
Ha strappato le lenzuola dal letto e le ha arrotolate in una massa scomposta sul pavimento per nascondere quella, una macchia biancastra e che rappresenta tutto quello per cui si è venduta.

Ma non solo.

No.
Per il potere, per la forza, per la promessa di una vita eterna e al suo fianco.
Per quel tutto che le aveva mormorato sei anni prima, quando ancora conosceva il significato della parola innocenza.

Perché sei una femmina ambiziosa ed egoista; una bestia dietro una bella faccia.

Sì.
Perché comandare le piaceva; godeva delle sofferenze altrui e persino dal suo stesso dolore traeva una contorta soddisfazione - la consapevolezza d'essere viva e pulsante.

Perché...

Sorride.
"Il virus è quasi pronto." ed Excella non l'ha nemmeno sentito entrare "La sua stabilità è al 99,9%."
"Bene." replica, e continua a guardare il cielo "Domani daremo inizio alle fasi preliminari. Dirò di preparare il laboratorio della sede africana"

Domani sarà l'inizio della mia fine.

Le sue dita tra i capelli sono gelide; tra le cosce Excella è già umida.

Amore.

Che stupida parola per definire quello che è solo lo stadio terminale d'una terribile infezione.

#9 fase; morte cellulare

Il virus ha avuto la meglio e l'ha uccisa.
Non è stata una morte onorevole e nemmeno dignitosa.
Excella è caduta sulle ginocchia e ha vomitato il frutto del suo stesso amore, un parassita letale e che tutto voleva - che tutto divorava.
Si è fatto largo nel mondo quel suo figlio deforme e osceno, squarciando la sua stessa madre.
Excella ha avuto solo un attimo - pochi secondi tra un'ondata di dolore e l'altra - per chiamare il suo nome - Albert!
Non ci crede nemmeno lei, ma aveva sentito il bisogno di farlo; d'illudersi ancora una volta, per l'ultima volta.
Il virus spegne la coscienza di Excella, fagocitando ricordi e speranze.

"E lei sarebbe...?"
"Albert Wesker."

Il suo cuore è ancora stretto nel pugno di un uomo che non l'aveva mai amata.



Note dell'autrice: la Rejuvenation Consolidated è un'azienda di mia invenzione, pertanto non appartiene all'universo canonico di Resident Evil. 


   
 
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