Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: Ciulla    24/03/2015    4 recensioni
Idea ispirata a diversi miei pomeriggi divertenti e imbarazzanti al tempo stesso.
I pinguini e alcuni dei loro amici dello zoo giocano ad obbligo o verità. Verrà rivelato qualcosa di scottante? Chi si troverà in imbarazzo? Chi dovrà rivelare i suoi più grandi segreti? Chi dovrà rispondere alle domande più strane?
Cosa a dir poco demenziale.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nel quartier generale l’atmosfera era stranamente rilassata. Da una settimana i pinguini non avevano tra le mani niente di grosso, e le uniche loro occupazioni erano oziare, girovagare per lo zoo e liberare quei pochi aquiloni che si incastravano tra i rami più alti degli alberi del parco. Skipper aveva temporaneamente sospeso gli allenamenti, e passava il tempo libero con Marlene, pedinato a breve distanza da Soldato, che li guardava con occhi tristi e sconsolati.
Una mattina i quattro pinguini furono svegliati dalle urla assordanti di un certo lemure che si era impunemente introdotto nella loro base. Non appena furono abbastanza svegli da riuscire ad interpretare le sue parole, capirono che si stava lamentando della noia che provava in quei giorni per via del fatto che loro erano stranamente tranquilli  e non aveva nulla per cui lamentarsi.
“La cosa non ha senso, Julien”, affermò Kowalski con la sua onnipresente aria professionale. “Non ti puoi lamentare perché non hai niente di cui lamentarti!”
Soldato però non era dello stesso parere. Per la prima volta in vita sua, si dichiarò d’accordo con il lemure: “Queste giornate sono così noiose! Perché non facciamo un gioco tutti insieme? Potremmo invitare anche Maurice, Mortino... Mason, Phil, Bada e Bing... Joey.. no forse lui è meglio di no... Roger!”
“E Marlene!” Aggiunse Skipper radioso. “Sì, io ci sto! Ma che gioco facciamo?”
“Io lo so!”, intervenne Julien. “Quando ero nel Madagascar i miei sudditi per farmi divertire scrivevano per terra dieci domande ciascuno, e potevano richiedere che fosse fatta una particolare azione oppure di rivelare un segreto... E poi pescavano a turno ed erano obbligati a soddisfare la richiesta! Per esempio scrivevano ‘Chi è il re dei lemuri più affascinante del Madagascar?’ Anche se questo ovviamente non è un segreto per nessuno...”
“Sì, sì, abbiamo capito, Coda ad anelli” Lo interruppe Skipper. “A parte i tuoi esempi terribili, non mi sembra una brutta idea.”
“Io ci sto”, approvò Soldato. “Però.. Non so scrivere.”
“Non c’è problema!” Urlò Kowalski esaltato. “Questa è l’occasione giusta per provare la mia nuova invenzione: l’imparaleggiscriverenatore! Chiunque finisca sotto il suo raggio, impara subito a leggere e a scrivere!”
“Che cosa stiamo aspettando allora?” Urlò re Julien. “Io vado a chiamare tutti. Ci vediamo qui fra un’ora!”
 
Un’ora più tardi, erano tutti seduti intorno ad un tavolo, intenti a scrivere le dieci domande su pezzi di carta rubati nel magazzino. Con grande dolore di Skipper, l’unica assente era Marlene; a quanto pare, l’imparaleggiscriverenatore aveva un effetto devastante sulle lontre. Li avrebbe raggiunti più tardi, quando non si fosse più vergognata del suo pelo verde fluo.
Dopo aver finito, estrassero a sorte il nome della prima vittima: Mortino. Lui tutto emozionato prese un bigliettino e lesse: “’Qual è la cosa che ti piace di più al mondo?’ I piedi di re Julien!” Esclamò senza la minima esitazione, gli occhi luccicanti e la bava alla bocca.  “Questa era scontata” commentò Mason. Ora era il suo turno. “Se avessi a disposizione 500 monete dei bipedi, che cosa compreresti?” Ci pensò un po’. “Credo che comprerei una lavatrice” affermò poi. “Sì, una lavatrice.”
Lesse ad alta voce la domanda di suo fratello Phil. “Risolvi questo problema matematico: se hai tre pesci in una tasca dei pantaloni, e quattro pesci nell’altra, quanti pesci hai in tutto?”
Tutti guardarono Phil che gesticolava freneticamente senza capirlo. Infine Mason tradusse: “Io non ho i pantaloni, Kowalski. Sono una scimmia!”
“Ma cosa ti fa pensare che quella sciocca domanda l’abbia scritta io?” chiese offeso il pinguino in questione.
“Non è importante!” Skipper si stava annoiando. “Queste domande sono banali! Nessuno ha chiesto niente di scottante?”
Fu soddisfatto subito dopo, al turno di Soldato. “Rivela a tutti il tuo più grande segreto.”
 
Oh-oh.


NOTA DELL'AUTRICE
Grazie a tutti per essere arrivati fin qua! Questo capitolo è un po' noioso ma poi diventerà più interessante.. Spero :D Devo ideare domande u.u (Se qualcuno ha qualche richiesta benvenga, potrei prenderne spunto :D) Al prossimo capitolo!
   
 
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