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Autore: Calenzano    24/03/2015    3 recensioni
“E fuochi accesi ad ardere i Tuoi fianchi, tracce nel tempo, segni per il cuore.
Ma come è pietra risalire a Te, Jerusalem...”

I tre giorni che hanno cambiato per sempre Gerusalemme, ricordati e narrati da coloro che, per caso o per amore, hanno avuto a che fare con il Nazareno.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana
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Fissavo la tomba, quell'angusto cunicolo scavato nella roccia, impietrita. No, non poteva essere scomparso così. Non bastava tutto quello che gli avevano fatto. Pure il suo corpo, quel povero corpo massacrato che le mie mani avevano lavato prima di avvolgerlo nel sudario, dovevano oltraggiare.

Il mio Signore non c'era più.

Mi ero lasciata scivolare a terra, tra la polvere del sentiero, stringendomi nella veste come in un abbraccio. Sentivo disperatamente il desiderio di qualcuno che mi cingesse, che mi confortasse, che mi parlasse ancora come sapeva fare solo Lui. Ma non c'era nessuno. Pietro e Giovanni se n'erano andati, e non si sentiva altro che il cinguettare degli uccelli del mattino, tra i rami degli alberi. Ero sola. Non so per quanto sia rimasta così, gli occhi gonfi per il pianto, ma asciutti. Non avevo più lacrime, troppe ne avevo già versate, tra il venerdì di sangue e quel sabato di silenzio allucinato. E ora una nuova settimana sarebbe scivolata via per farsi seguire da un'altra e un'altra e poi un'altra ancora, tutte uguali, vuote di senso e di speranza, fino al giorno in cui anch'io sarei discesa nel sepolcro. Fissavo il suolo, senza vedere nulla. Il dolore mi opprimeva come una montagna, come un cedro tagliato e schiantato a terra.

Non so neanche perché d'un tratto abbia sollevato lo sguardo. Forse il rumore di un passo leggero. Qualcuno, un uomo, si stava facendo strada tra le felci.

“Donna, perché piangi?” Gli avevo sentito chiedere.

“Se hai portato via tu il mio Signore,” avevo supplicato, pensando fosse il custode di quel pezzo di terra, “dimmi dove l'hai messo, e io andrò a prenderlo.”

“Maria.” Aveva risposto lui, semplicemente.

E di colpo, era stato tutto chiaro. Tanti uomini avevano pronunciato il mio nome, da quando avevo lasciato Magdala. Con desiderio, con malignità, con disprezzo. Ma uno solo poteva pronunciarlo così. Con amore. E davvero avevo pensato che il cuore mi si squarciasse per la gioia.

“Rabbunì!”

Avevo gridato, un grido che era risuonato in tutto il giardino. In un attimo, ero balzata su e gli ero corsa incontro, gettandomi tra le sue braccia come una bimba, senza ritegno, senza vergogna. Eccolo, l'abbraccio, eccole, le lacrime che non credevo più di poter versare, e che ora invece, tra i singhiozzi, sgorgavano copiose.

“Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre.” Aveva mormorato lui dopo qualche momento, sciogliendosi gentilmente.

Avevo fissato quel volto di una bellezza incredibile, che avevo visto per l'ultima volta livido, sfigurato, coperto di sangue ormai secco, prima che scendesse l'oscurità e la stoffa del sudario calasse a coprirlo per sempre; e che ora invece splendeva davanti a me, vivo e raggiante.

“Ora va' dai miei fratelli, e dì loro che salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro.” Mi aveva detto, fissandomi di rimando.

Incapace di parlare, avevo annuito, ancora tremante per l'emozione. Ma non riuscivo a staccarmi, sarei voluta restare a guardarlo ancora e ancora, senza mai lasciarlo. Allora era stato lui a lasciare me. Aveva sorriso, con quel suo sorriso dolcissimo, e un attimo dopo non era più là. Ma non ero più sola. Lui c'era, e ci sarebbe stato ogni giorno, fino alla fine del mondo. Mentre mi voltavo, e muovevo i primi passi, avevo notato per la prima volta quanto fosse bello quel piccolo giardino, ora che la luce del mattino lo inondava. Poi avevo iniziato a correre.





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Quarto e, per il momento, ultimo punto di vista, e non poteva mancare la Maddalena, prima testimone della Resurrezione, che a Gesù ha donato tutto il cuore. È un capitoletto, più corto e forse più semplice degli altri. Ma, nonostante ci abbia provato e riprovato, non sono riuscita a inserire flashback o più introspezione, come per gli altri personaggi. È venuto così, la scena senza fronzoli, e basta. Spero possa piacere, e magari lasciare spazio al lettore.

Non escludo a priori altri capitoli, qualora l'ispirazione arrivasse. Nel frattempo, un GRAZIE di cuore a Old Boy, StormyPhoenix e MerythGreen (farà troppo sfigato ringraziare direttamente i recensori? Chissene, lo meritano), a chiunque sia passato di qua a dedicare qualche minuto a questa raccolta, e buon cammino verso la Pasqua!



 

  
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