~Mente o cuore?

Era iniziato tutto come un gioco. Anche se già dall’inizio sapeva di che gioco pericoloso si trattava. Ma il suo orgoglio gli aveva fatto iniziare la partita. 

-Solo per stanotte…poi andremo avanti con le nostre solite vite - disse, guardandolo nei suoi occhi azzurro cobalto. Quegli occhi dorati lo intrappolavano- non sapeva se inconsapevolmente o meno- con quel maledetto sguardo divinamente intenso e lussurioso.

Skipper si sentiva come sul bordo di un precipizio, un passo in più e sarebbe caduto nei suoi abissi senza fondo. Sapeva, che era molto meglio mettere la parola fine a tutta questa follia, prima di giungere al punto di non ritorno.

Ma le sue emozioni sembravano essersi fuse fra di loro per fare uno degli impasti cremosi delle torte di Ma; provava contemporaneamente sia odio e frustazione, anche se ben presto si accorse non tanto verso di lui ma verso sé stesso perché non riusciva a mantenere il controllo, ma anche uno strano formicolio simile ad eccitazione, causata contemporaneamente dalla situazione stessa in cui si trovava.  

Avrebbe voluto alzarsi, urlargli contro che era ammattito del tutto, che non provava niente per lui, e che sarebbe dovuto finire in qualche pulcioso manicomio, dove gli strizzacervelli avrebbero buttato la chiave della sua cella.

Ma non poteva, e soprattutto non voleva farlo. Qualcosa non glielo permetteva.

Hans si avvicinò sempre più, anche se a un certo punto, giusto a cinque centimetri lontano da lui, improvvisamente si fermò con uno sguardo interrogativo scritto sul volto, come se attendesse prima una sua risposta per fermarsi o a continuare.

Doveva prendere una decisione.

Muovere la sua pedina avanti o indietro?

Fare la cosa giusta, ritenuta tale da tutta la società, o seguire le sue emozioni confuse?

Mente o cuore?

- Andremo all’inferno per questo, lo sai? -

- Ci andremo insieme -

- …Ti odio – mormorò, dopo un attimo di esitazione. 

- Ti odio anch’io - sussurrò, prima di chiudere la distanza fra di loro con un bacio.