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Autore: LadyPalma    03/04/2015    0 recensioni
Ambientato dopo l'arrivo di Ursula e Crudelia nel nostro mondo. Dopo un piccolo litigio, Crudelia decide di andarsene e Ursula è lasciata ad affrontare i "sei stadi della separazione". Basata sull'omonima canzone dei The Script.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Crudelia De Mon, Ursula
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Six degrees of separation

 

 

First, you think the worst is a broken heart

 

“Cosa vuoi da me? Mi sto facendo in quattro per mandare avanti quello che abbiamo!”

“Questo stupido monolocale intendi?”

“Beh non è un monolocale veramente… E comunque è tutto quello che abbiamo adesso! Dovresti apprezzarlo invece di gingillarti in capricci da viziata!”

“Ah quindi l’idea di trasferirci in un altro posto dove potremmo avere più possibilità di avere successo e diventare ricche e potenti ti sembra così sciocca?”

“Successo, ricchezza, potere…” – occhi levati al cielo e risatina sarcastica – “Per me puoi andare benissimo, ma ci vai da sola!”

Occhi spalancati, silenzio e poi un sorriso di sfida. “Oh sì che lo farò, ci puoi giurare, darling

Meno di cinque minuti dopo si sentì il rumore dei tacchi sul pavimento seguito da quello sordo di una porta che veniva sbattuta. Ursula si alzò lentamente dal divano ma non fece alcun tentativo di andare dietro la donna; si diresse invece nella loro camera da letto dove potè constatare con una punta di sollievo che a parte un disordine generale nulla sembrava mancare all’appello. Fu solo ad un secondo sguardo più attento che notò l’assenza della pelliccia e della preziosa parure di diamanti e fu solo allora che un moto di disperazione le invase il cuore.

Crudelia se n’era andata davvero.

 

 

What’s gonna kill you is the second part

 

 

Erano state felici insieme, non lo erano forse state? Certo, ricominciare da zero una nuova vita in un nuovo mondo non era stato facile e la fortuna non era stata dalla loro parte, ma in quel singolo anno che avevano vissuto insieme, pian piano avevano imparato ad ambientarsi e forse erano state davvero felici più che in qualsiasi altro momento della loro vita. Sì, erano state felici e lo provava quella serie di fotografie scattate alle macchinette automatiche che testimoniava i loro sorrisi sinceri e i loro baci passionali.

Ursula guardò quelle foto ancora una volta e poi le lasciò cadere sul tavolo, lasciandosi ad andare ad un insolito pianto disperato. Cosa ne era adesso di quella felicità? Crudelia l’aveva lasciata e lei stessa glielo aveva permesso. Erano passati solamente due giorni, ma la strega del mare riusciva ad avvertire benissimo il peso di quella lontananza, il peso della solitudine. Continuò a piangere senza freno ancora per un po’, fin quando il suo sguardo, seppure annebbiato dalle lacrime, non si posò su un punto preciso della credenza di fronte a lei.

C’era qualcosa che Crudelia aveva dimenticato nella sua fuga improvvisata. La bottiglia di gin.

Un sorriso amaro comparve sul viso di Ursula. La scolò tutta nel giro di mezz’ora.

 

 

And the third, Is when your world splits down the middle

 

 

 

Chiusa in casa davanti a film strappalacrime, in compagnia di confezioni extra di gelato e bottiglie di alcool: ecco il riassunto di quasi due settimane della vita di Ursula – ma chiamarla vita in fondo sarebbe stato troppo. Era rimasta in quell’orribile pigiama color verde oliva per tutto quel tempo, non si era disturbata di farsi neppure una doccia e l’odore di gin le si era ormai appiccicato addosso. Forse era un modo per fingere che Crudelia fosse vicina? Beh, non sembrava funzionare molto.

L’aveva chiamata qualche volta ma non aveva ricevuto risposta, se non la sua irritata e irritante voce nella registrazione della segreteria. Certe volte chiamava solamente per sentire questo a dire il vero e se invece il telefono squillava, allora riattaccava.

Anche Crudelia l’aveva chiamata, meno volte ma l’aveva fatto. Solo che Ursula era stata troppo ubriaca o troppo spaventata per rispondere.

Buffo. Forse non era destino, forse per loro non lo era mai stato.

Aspettò che le quattro ore di Via col vento fossero terminate, prima di riaccendere di nuovo il telefonino dopo la tregua che si era concessa.

10 chiamate perse: nessuna di Crudelia, tutte dell’acquario dove lavorava.

Sospirò pesantemente, poi ricompose il numero, anche se erano già passate le dieci di sera. Era tempo di riprendere in mano la sua vita.

 

 

And fourth, you’re gonna think that you fixed yourself

 

 

Aveva ripreso a farsi la doccia tutti i giorni, aveva ripulito la casa di tutte le bottiglie vuote e aveva ripreso regolarmente a svolgere il suo impiego all’acquario. A tre settimane di distanza dalla fuga di Crudelia, Ursula cominciava a credere che forse non se la cavava così male. Insomma, aveva una casa, un lavoro e i suoi pesci, cosa poteva volere di più? Un lieto fine forse, ma quella era una cosa che non poteva nemmeno essere ipotizzata per il momento.

Nel frattempo stava bene; non si sentiva bene, ma stava bene.

“Sono contento di vederti di nuovo tra noi, Ursula!” le disse il direttore dell’acquario con un sorriso vagamente malizioso, passandole vicino in una giornata di lavoro.

Non era difficile intuire che l’uomo di mezza età con la testa calva e il corpo grassoccio avesse un debole per lei, ma purtroppo per lui non avrebbe mai potuto rispecchiare i suoi gusti. In nessun senso.

“E io sono felice di essere tornata, Roger!” replicò, forzando un entusiasmo che in realtà non provava così tanto.

Bene… Mi sono preoccupato per la tua assenza prolungata e non posso che essere lieto di sapere che il tuo periodo di malattia sia concluso…

Periodo di malattia: la scusa che aveva rifilato per potersi dare al gin e alla disperazione in libertà.

Annuì leggermente e fece un sorriso debole. “Già, adesso la malattia è finita.”

Ma certe non svaniscono mai e ti divorano.

 

 

Fifth, you see them out with someone else

 

 

“Il ricco imprenditore Lars Feinberg, uno degli scapoli più ambiti d’ America e forse del mondo sembra finalmente sul punto di convolare a nozze. Questa notizia ci viene direttamente dalla bocca dell’uomo e, come se le parole non fossero sufficienti, il vistoso e luminoso diamante sull’anulare della fortunata donna non lascia adito a dubbi. Di chi si tratta? Una perfetta sconosciuta finora nel mondo dorato, come avrebbero l’ardire molti di chiamarla, ma indubbiamente una signora di eleganza e fascino che risponde al nome di Crudelia De Mon…

Crudelia De Mon… Crudelia De Mon… Quel nome ben conosciuto fece eco nella mente di Ursula per qualche secondo prima che il reale significato di tutto ciò che aveva letto le si rovesciò addosso in tutta la sua forza distruttiva. Chiuse di scatto la rivista di gossip e quasi la lanciò lontana come se si fosse scottata. Non sapeva se sentirsi più arrabbiata o depressa per la notizia, ma intanto il sentimento predominante era la delusione. Davvero erano bastati meno di due mesi a Crudelia per dimenticarla? Con quel Lars Feinberg non si trattava di amore del resto, lo sposava sicuramente solamente per denaro ma il fatto forse la infastidiva ancora di più.

“Tutto bene, darling?”

Sobbalzò chiaramente a quella domanda improvvisa, ma soprattutto nell’udire il familiare appellativo che non sentiva da tanto tempo ormai. Alzò lo sguardo istintivamente, ancora prima di registrare che quella voce non aveva l’accento raffinato della donna che amava. Infatti davanti a lei c’era soltanto Roger con un’espressione incuriosita e leggermente preoccupata sul volto.

“Sì, sto bene” disse e in quella risposta non c’era né rabbia inespressa né finta sicurezza, ma solo una terribile amarezza.

Intanto quella sera, in onore degli sposi, si scolò un’altra bottiglia.

 

 

And the sixth, is when you admit that you may have fucked up a little

 

 

Il campanello suonò all’impazzata quella domenica mattina e si rivelò essere un suono ancora più terribile alle orecchie di Ursula dopo la sbronza che si era concessa la sera precedente. Una smorfia di irritazione apparve sul suo volto, mentre, costretta ad abbandonare la tazzina di caffè a metà, iniziò a farsi strada tra il caos del suo soggiorno verso l’ingresso.

“Per i sette mari, sto arrivando!” esclamò ad alta voce, aprendo la porta senza nemmeno guardare dallo spioncino.

Ma quell’assenza di anticipazione circa l’identità dell’ospite inatteso quasi le costò un colpo al cuore. Con gli occhi spalancati e una mano sulla bocca, fece istintivamente un passo indietro; probabilmente ancora risentiva dell’abuso di alcool, dato che di certo doveva trattarsi di una crudele allucinazione.

“Posso entrare, darling? Fa piuttosto freddo fuori…

Le orecchie confermarono la percezione degli occhi e quel darling stavolta non era frutto di nessuna immaginazione. Crudelia era davvero lì, davanti a lei, con un accennato ma anche stranamente imbarazzato sorriso sulle labbra e addosso l’inseparabile e inconfondibile pelliccia, ovviamente. E poi diceva di sentire freddo, dannazione!

La strega del mare non rispose inizialmente, continuando invece semplicemente a fissarla. Aveva ancora paura di scoprire che era tutto un gioco della sua mente, o forse al contrario paura di aprire gli occhi di fronte al fatto tutto era fin troppo concreto. Cos’avrebbe fatto se Crudelia fosse tornata per restare? Se si fosse dimostrata pentita, avrebbe cancellato e perdonato quei due mesi di lontananza, tradimento annesso? In ogni caso, a giudicare dalla valigia ai piedi della donna, quei se non erano poi tanto così ipotetici.

“Ursula, mi dispiace… Ho mandato tutto al diavolo” riprese Crudelia adesso in un tono completamente serio, che tradiva anche quasi una sorta di vergogna verso sé stessa. “Ho guidato tutta la notte per venire qui… Questo monolocale fa schifo – e lasciamelo dire non hai fatto un buon lavoro a tenerlo in ordine – e non mi piace vivere in povertà… Ma è qui che voglio stare, qui con te”

La confessione che tanto faticosamente era uscita dalle sua labbra, fece perdere un battito del cuore all’altra donna e anche quasi immediatamente dissipare i suoi dubbi. Ad essere sinceri, non era stata completamente colpa di Crudelia; lei se n’era andata certo, ma era stata Ursula a lasciarla andare.

La signora De Vil era sì affranta e piena di vergogna, ma il tutto era accompagnato da una forte sensazione di speranza; sembrava non essere preoccupata che Ursula le chiudesse la porta in faccia e nemmeno Ursula del resto pensò realmente di farlo. Non dopo averla sentita parlare, non dopo averla vista negli occhi.

“Hai ancora l’anello di quel Feinberg però…” obiettò tuttavia la padrona di casa, mantenendo qualche riserva e indicando con lo sguardo il vistoso diamante che spiccava sull’anulare dell’altra.

Crudelia seguì la direzione del suo sguardo e quando anche i suoi occhi si posarono sul gioiello, sorrise apertamente. “Ovviamente, darling. Hai idea di quanto vale questo diamante? Rivendendolo, potrei comprarti un vero acquario!”

Ursula ridacchiò prontamente, ma stranamente anche delle lacrime cominciarono a formarsi nei suoi occhi. Probabilmente non avrebbe mai realmente scambiato il diamante con un acquario, ma sinceramente neppure gliene importava.

Ci aveva pensato, era tornata, aveva scelto lei. Tra la ricchezza e l’amore aveva scelto l’amore.

Questo era l’importante. Per una donna come Crudelia questo voleva dire tutto.

Senza rispondere, la strega del mare esitò solo qualche altro istante, prima di afferrarla delicatamente per un braccio e attirarla verso di sé, coinvolgendola improvvisamente in un bacio quasi aggressivo. E quell’aggressività era la forza dell’amara rabbia dell’abbandono e della separazione. Ma mentre il loro bacio cominciò a farsi più carico di dolcezza e cominciarono a farsi strada quasi naturalmente verso la camera da letto, Ursula comprese che quel singolo bacio valeva tutti gli stadi di separazione che aveva attraversato.

Ma anche che non sempre la separazione è la conclusione.

 

Oh no there’s no starting over
without finding closure
you take them back no hesitation
that’s how you know you’ve reached the
sixth degree of separation

 

 

 

NDA:

Ho scritto la storia un po’ di getto, quindi al momento non ho realizzato che alcune cose (tipo chiamate perse e segreteria telefonica) sono un po’ fuori tempo, perciò vi chiedo di perdonarmi e fare un piccolo sforzo di “sospensione dell’incredulità” (come la mia migliore amica che studia recitazione mi ha insegnato ahah).

Spero vi sia piaciuta in ogni caso, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate! A presto,

LadyPalma

   
 
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