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Autore: Koome_94    07/04/2015    3 recensioni
Una sera come tante, il caos e la baraonda dell'ennesima festa di Julien.
Soldato ha perso il suo gruppetto nel marasma della pista da ballo e, sconsolato ed annoiato, si rifugia su un divanetto in un angolo in attesa che il tempo passi e giunga l'ora di tornare a casa.
La serata sembra trovarsi sull'orlo del fallimento quando all'improvviso dalla folla emerge Hans, con il suo solito sorrisetto sfacciato e le sue battute stupide che lo hanno fatto diventare, per sommo fastidio di Skipper, un carissimo amico di Soldato.
Nel frattempo la notte avanza, e l'alcool dei cocktail entra in circolo, facendo dimenticare ad entrambi le posizioni che occupano...
"-Sai che divertimento!- commentò, gli angoli delle labbra curvati verso l'alto.
Hans gli rivolse un'occhiata complice, gli occhi ambrati attraversati da un luccichio furbetto.
-Beh, per questo basta saper trovare la compagnia giusta...- "

[Human!AU]
Genere: Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Hans, Soldato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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  Piccola avvertenza al lettore: in questa storia ho preferito chiamare Soldato con il suo nome in lingua originale, "Private", che ho ulteriormente abbreviato in "Priv" per rendere il tutto più intimo e colloquiale.
Enjoy! <3










Once [more]
















Non avrebbe saputo dire come era successo, ma quello che era importante era che gli era piaciuto.
Eccome se gli era piaciuto.
 
 









La musica pompava a tutto volume nelle casse, talmente forte che non si distinguevano nemmeno più le parole.
Sempre che quelle di quella tamarrissima musica da discoteca fossero state davvero parole e non versi sconclusionati.
A Priv rimbombava la cassa toracica ad ogni basso, ma non gli dava poi troppo fastidio: la musica alta era l'ultima cosa di cui preoccuparsi alle feste di Julien.
Il vero pericolo, a dirla tutta, era perdere il proprio gruppetto fra la marea di invitati e imbucati, ed era proprio quello che gli era appena successo.
Kowalski e Doris in realtà erano spariti di proposito, probabilmente alla ricerca di un angolino appartato dove divertirsi in altri modi, ma Skipper e Rico erano rimasti con lui, almeno fino a quando Mortino non l'aveva distratto con la sua parlantina ancora più fastidiosa delle casse roboanti.
In fuga dal ragazzino, Priv aveva così finito per perdere di vista gli altri due, rinunciando all'idea di trascorrere la serata con loro e rassegnandosi al fatto che si sarebbero rivisti solo alla fine della festa.
Era per questo motivo che, dopo aver raccolto un cocktail dagli ingredienti sconosciuti dal vassoio che gli aveva porto uno dei camerieri che giravano come anime in pena per l'immensa sala, aveva addocchiato un divanetto libero e l'aveva raggiunto a grandi passi, lasciandovisi cadere sopra.
Non che le feste non gli piacessero, ma rimanere da solo non era proprio nei suoi piani, e non aveva granché voglia di lanciarsi nell'impresa di fare nuove amicizie. 
Bevve qualche sorso del suo drink, un qualcosa di fruttato e decisamente forte che gli fece venire subito un gran caldo, poi reclinò il capo sullo schienale di velluto rosso, insoddisfatto.
Voleva tornare a casa.
Terminò la bevanda in un altro paio di sorsi, e fu a quel punto che la sua serata prese una piega inaspettata.
-Ma guarda chi si vede!- la voce di Hans si fece strada attraverso la bolgia, mentre il danese spuntava dal nulla con due bicchieri colmi di tequila.
-Che ci fai qui da solo?- gli domandò, sedendosi accanto a lui senza nemmeno domandare.
Priv si fece da parte per assicurargli un po' di spazio sul divanetto e si strinse nelle spalle, accettando il bicchiere che l'altro gli porgeva.
-Ho perso gli altri.- si limitò a rispondere, facendo ancora spalluce a indicare che non era poi questo gran dramma.
-E tu? Con chi sei venuto?- domandò poi, la voce alta per sovrastare la musica.
Hans scoppiò a ridere e si passò una mano fra i capelli, per poi poggiare il gomito sullo schienale.
Gli rivolse un'alzata di sopracciglia che il più giovane conosceva bene e bevve un sorso della sua tequila.
-Sono venuto da solo, che domande! Con chi mai potrei venire?- rispose con una nota di amarezza nel sorriso divertito. 
Priv stava per replicare, ma l'altro lo anticipò.
-Figurati se Francis si schioda dai suoi esperimenti. Ma non mi andava di passare la solita serata da sfigato mentre voi eravate qui a divertirvi!- esclamò. 
Priv rise, già più a suo agio di prima. 
-Sai che divertimento!- commentò, gli angoli delle labbra curvati verso l'alto. 
Hans gli rivolse un'occhiata complice, gli occhi ambrati attraversati da un luccichio furbetto.
-Beh, per questo basta saper trovare la compagnia giusta...- commentò facendogli un rapido occhiolino.
Priv si ritrovò a ricambiare il suo sguardo con un lieve ghignetto sulle labbra.
Non ricordava esattamente come fossero diventati amici, visto e considerato che Skipper non lo poteva soffrire e nemmeno Rico e Walski erano troppo bendisposti nei suoi confronti.
Tuttavia a lui era sempre stato simpatico. I modi del danese lo incuriosivano e lo affascinavano e aveva scoperto di condividere molte cose con lui. 
Alla fine, senza che nemmeno se ne fossero accorti, il loro legame si era intessuto di una complicità che aveva forgiato una solida amicizia.
Hans capiva Priv con un semplice sguardo, e la cosa era reciproca.
Continuarono a chiacchierare, lamentandosi della musica e commentando gli invitati che ballavano in modo imbarazzante al centro della pista, e intanto i cocktail offerti dall'organizzazione si avvicendavano fra le loro mani.
Priv aveva sempre più caldo e la sua testa aveva iniziato a farsi leggera, come fosse stata un palloncino all'elio.
Forse gli girava anche un poco, ma da seduto non riusciva bene a stabilirlo.
D'altro canto, le guance paffute di Hans erano imporporate dall'alcool, e i suoi occhi avevano assunto una strana espressione, a metà fra l'ilare e l'estatico.
Era impossibile dire quanto tempo fosse passato da quando si erano seduti lì, ma di certo erano trascorse più di due ore.
Continuavano a parlare del più e del meno, e Priv non riusciva ad impedirsi di ridere fino alle lacrime alle battutine sagaci dell'amico, che ad ogni sortita scivolava un poco verso di lui fino a fargli passare il braccio dietro alla schiena, portando la mano a posarsi delicatamente sulla sua spalla.
Il ragazzino non si oppose a quel contatto, anzi, parve non notarlo nemmeno, troppo preso a ridacchiare senza motivo.
La musica era alta, il baccano insostenibile e faceva un caldo pazzesco.
Non si scostò nemmeno quando Hans prese ad intrecciare le dita fra i suoi capelli scuri, ormai sempre più vicino tanto che poteva distinguere chiaramente le note del suo buonissimo profumo di cannella.
Era una sensazione inebriante, e a Priv piaceva, piaceva infinitamente. 
Senza nemmeno averlo deciso si sbilanciò in avanti, portando il proprio petto ad aderire a quello del danese e poggiando il capo sulla sua spalla.
Sentì Hans irrigidirsi un momento e poi tornare a rilassare i suoi muscoli, la mano ancora affondata nelle sue ciocche.
Alzò lo sguardo su di lui e si accorse che lo stava fissando con un'intensità tale che un piccolo brivido gli percorse la schiena.
Rimase zitto e ridacchiò appena, un secondo dopo le sue labbra erano premute contro quelle dell'altro ragazzo, la lingua che spingeva alla ricerca di un contatto più profondo.
Senza farselo ripetere due volte, Hans dischiuse le labbra, accogliendo la lingua umida del ragazzino per giocarci distrattamente.
Come mosso da una volontà esterna, Priv portò le braccia attorno al collo del danese e, senza nemmeno sognarsi di interrompere quel bacio che di casto o incerto non aveva un bel niente, si portò a cavalcioni su di lui.
Si lasciò sfuggire un gemito soddisfatto quando l'altro gli morse piano il labbro inferiore, segnandone i contorni con la lingua. 
Diamine, se ci sapeva fare!
Non avrebbe saputo dire se era il caldo, l'alcool, la musica alta o la bocca rovente di Hans che adesso si era spostata sul suo collo, ma ora poteva dire con certezza che la testa gli girava eccome.
Sentiva le labbra pulsargli di un acuto desiderio, e fu per assecondarlo che si spinse contro l'inguine dell'amico riuscendo a strappargli un gemito basso e incontrollato.
Priv rise, la mente leggera e i sensi interamente coinvolti in quell'assurda e terribilmente eccitante situazione.
Lì dov'erano potevano vederli tutti, ma non gli importava, non gli importava per niente.
Non avrebbe mai immaginato che avrebbe potuto vedere Hans in quel modo, ma i suoi baci erano sapienti, e le sue mani che scivolavano rapide sul suo fondoschiena per spingerlo meglio contro di sé lo mandavano in visibilio.
Quando le dita di Hans si intrufolarono impazienti al di sotto dei jeans e scivolarono oltre l'elastico dei boxer, Priv si lasciò scappare un sospiro che non passò inosservato.
Hans ghignò, segnando il contorno del viso del ragazzino con l'indice fino a soffermarsi sulle sue labbra, negli occhi ancora quella luce liquida e vogliosa.
-Non ti facevo così sensibile...- sussurrò con voce bassa e roca.
Il ragazzino sorrise e cercò di ignorare le guance che gli andavano in fiamme, prendendo l'indice del più grande fra le labbra e stuzzicandolo con i denti e con la lingua mentre le mani scivolavano sul suo petto, sbottonando un poco la camicia alla ricerca della pelle nuda.
Quando le sue mani piccole e delicate presero a vagare indisturbate lungo il suo torace, Hans fu attraversato da un brivido leggero che lo portò a riappropriarsi della bocca dell'amico con una foga di cui difficilmente si sarebbe ritenuto capace.
Tutta quella faccenda era allucinante, perché Priv non era Skipper, virile e schifosamente attraente nel suo atteggiamento militaresco, ma non era nemmeno Francis, elegante e sensuale e contemporaneamente letale nel suo sguardo d'acciaio. 
Priv era... Era così tranquillo, così quieto e dannatamente innocente, che se solo si fosse fermato un momento a considerare quello che stava combinando gli sarebbe sembrato di profanare la più sacra delle creature.
Eppure era stato proprio lui a cercare il contatto con le sue labbra, a stuzzicarlo in quel modo che lo stava facendo impazzire, retrocedendo sul più bello e lasciandolo a bocca asciutta quando credeva che avrebbe avuto la sua ricompensa.
Era convinto che il ragazzino fosse totalmente inesperto, invece, forse complice il fatto che era ubriaco fradicio, si stava dimostrando ben più disinibito del previsto.
Di certo la tequila doveva aver dato alla testa ad entrambi perché mai, in altre circostanze, Hans si sarebbe sognato di toccarlo a quel modo, in parte intimorito dall'eventuale reazione di Skipper e assolutamente disinteressato a Priv in quel senso.
Ma si sa, l'alcool gioca brutti scherzi, e a mano a mano che parlavano quegli occhi azzurri così limpidi, quelle spalle esili al di sotto della maglietta e quella risata argentina gli erano sembrati irresistibili, e la mente del danese si era come svuotata, impegnata solamente nella condivisione di quel piacere che gli stava dando il capogiro.
Le lingue ancora impegnate a cercarsi l'una con l'altra, il più giovane lasciò scivolare una mano verso il basso affinché potesse insinuarsi al di sotto dei pantaloni di Hans, che spalancò gli occhi, colto alla sprovvista. 
- P-priv... - ansimò, bloccandogli il polso e piantando gli occhi nei suoi.
-Che c'è?- sussurrò quello, il respiro affannato e le labbra gonfie di baci.
-Non poss...!- ma fu costretto a tacere per trattenere un gemito che avrebbe senza dubbio attirato l'attenzione su di loro.
Se quel bastardello-faccia-d'angelo non avesse tenuto le mani ferme sarebbero finiti davvero in un bel casino e, visto che evidentemente il più sobrio fra i due era Hans, spettava a lui porre rimedio a quella faccenda.
-Priv, senti, c'e un sacco di gente, non è...- ma ancora una volta la sua frase si spense in un mugolio di piacere, mentre la sua fronte accaldata si posava sulla spalla del ragazzino e Hans affondava il viso nell'incavo del suo collo.
Esasperato e dannatamente riluttante, gli prese entrambe le mani con la destra e gliele portò dietro la schiena, tenendole strette affinché non potesse liberarsi facilmente.
-M-ma Hans...- mormorò, sul faccino arrossato un broncetto vagamente offeso fottutamente eccitante.
-No, Priv... Non si può...- soffiò a malincuore contro il suo collo, mentre ogni centimetro del suo corpo lo smentiva senza pudore.
Sarebbe stato prudente fermarsi lì, togliersi immediatamente da quella situazione così assurdamente impossibile e uscire a prendere una boccata d'aria per schiarirsi le idee, ma ad entrambi piaceva molto più di quanto da sobri non avrebbero mai nemmeno osato ammettere alla propria coscienza e nessuno dei due, quella sera, si sarebbe accontentato di così poco.
In totale contrasto con le sue parole, il danese prese ad occuparsi del suo collo, soffermandosi sui punti più sensibili e ghignando un po' di più ad ogni gemito dell'amico, che ormai era completamente in balìa della sua volontà.
Era suo, completamente suo, e avrebbe potuto fargli qualsiasi cosa avesse voluto.
Con il respiro terribilmente affannato, tornò ad alzare il capo e gli depositò un bacio sulle labbra gonfie e roventi.
Fu un contatto rapido e abbandonato troppo in fretta, e nonappena si rese conto dell'interruzione Priv si spinse in avanti, la bocca socchiusa alla ricerca della compagna.
Hans si lasciò sfuggire una risata bassa e soddisfatta che fu presto seguita da quella argentina del più giovane.
Perfino quando rideva in quel modo sapeva accenderlo di desiderio.
Ma presto la risata si spense, e le mani si liberarono dalla presa sempre più labile del compagno, risalendo il suo petto fino ad incorniciargli il viso.
Si guardarono un momento negli occhi, mentre Priv veniva scosso da un altro piccolo risolino.
Quella faccenda lo divertiva da impazzire, e Hans era così bravo, e lui aveva così caldo, e nessuno badava a loro e la cosa pazzesca era che proprio non riusciva a fermarsi!
Completamente ebbro di desiderio, tornò ad incontrare le labbra del più grande, esplorandone la bocca con la lingua senza più alcuna ritrosia e affondando le dita fra i suoi capelli.
Quello rafforzò la presa sul suo fondoschiena e lo spinse ancora una volta verso di sé, in un gesto deciso e fermo che strappò al ragazzino un gemito indecente molto più simile a un grido mal trattenuto, tanto che a quel punto qualcuno effettivamente si voltò verso di loro.
Priv non vi badò e si premette ancora di più contro il danese.
-H-hans!- sospirò, quasi implorandolo.
Quello lo afferrò per i capelli e gli fece reclinare il capo all'indietro, tornando a torturare il suo collo e segnando il suo passaggio con la lingua.
Priv non ce la faceva più, avvinghiato a lui come se anche un singolo centimetro di distanza avesse potuto ucciderlo sul colpo.
Ormai al limite, continuava a strusciarsi indecentemente contro l'inguine dell'amico che stava cercando di trattenersi con pessimi risultati.
-Hans t-ti prego...- gemette ancora, la testa che gli girava vorticosamente e un calore pulsante al basso ventre.
Il danese si fermò, le spalle che si alzavano e si abassavano al ritmo del suo repsiro affannato.
Gli rivolse un'occhiata profonda e complice, un angolo della bocca a sollevarsi in un ghigno che non prometteva nulla di buono.
-C'è troppa gente qui...- si limitò a sussurrare.
Delicatamente lo fece scendere dalle sue ginocchia e appena si furono alzati in piedi lo prese per mano, trascinandolo verso la porta senza proferire parola.
Dietro di lui, tenendo il passo a fatica, Priv continuava a ridere a crepapelle, ubriaco ed eccitato.
Anche Hans rideva, perché tutto quello era assurdo, eppure lo desideravano entrambi.
L'aria fresca del corridoio li accolse come una carezza, mentre il buio debolmente scalfito dai lampioni fuori dalle finestre li avvolgeva silenzioso.
Priv strinse appena la mano attorno a quella dell'amico, voltandosi verso di lui, spingendolo contro il muro e portando di nuovo il petto ad aderire con il suo, i cuori di entrambi che battevano ad un ritmo forsennato. 
-Qui però non c'è nessuno...- insinuò, prima di prendergli il labbro inferiore fra i denti e giochicchiarci un po'.
-No, infatti...- sibilò Hans, complice.
Il danese, al riparo nel buio del corridoio, gli slacciò i pantaloni, lasciando che la sua mano scendesse lentamente, facendo sì che l'amico venisse attraversato da una serie di fremiti incontrollabili.
Nel corridoio deserto vi era una quiete quasi innaturale, e ogni respiro spezzato sembrava amplificato dalla penombra.
E le mani continuavano a scorrere sulla pelle, le labbra continuavano a cercare le labbra, e piccole risate mal trattenute continuavano ad alzarsi, delicate e leggere, finché anch'esse non furono assorbite dalla notte, mentre in pista si continuava a ballare.
Erano ormai le quattro passate quando Skipper lo trovò, addormentato su uno dei divanetti sistemati qua e là lungo le pareti dell'immenso salone.
Priv si svegliò con un piccolo sobbalzo e si strofinò gli occhi.
-Finalmente! Ti ho cercato per tutta la notte, che diamine di fine avevi fatto?!- sbraitò Skipper, l'aggressività a celare la preoccupazione.
Il ragazzino si strinse nelle spalle e arrossì, dannatamente in imbarazzo.
-Scusa, Skipper... Ti ho perso nella confusione, e...- ma il ragazzo non lo lasciò finire.
-Dai, torniamo a casa, ormai siamo rimasti in quattro gatti...- commentò con un cenno del capo alla pista ormai semideserta.
-Si può sapere che hai fatto, da solo?- chiese poi curioso, conducendolo verso l'uscita del salone dove lo aspettava Rico (probabilmente Walski aveva riaccompagnato Doris).
Quella domanda lo costrinse a puntare lo sguardo a terra, ringraziando il buio che nascondeva il suo rossore e i segni che recava sul collo.
-Io... Ho... Mi sono arrangiato...- mormorò, sentendosi vagamente colpevole e in ogni caso terribilmente in imbarazzo. 
Skipper gli rivolse un'occhiata incuriosita, poi decise di lasciarlo stare.
-Basta che tu ti sia divertito...- commentò con vaghezza.
Priv sorrise, la sbronza assorbita ormai quasi completamente.
Per un istante ritornò a sentire il profumo pungente di cannella di Hans, le sue mani che scorrevano delicate ma decise al di sotto della sua maglietta, il suo sorriso intrigante e la dolcezza delle sue dita fra i suoi capelli.
Non lo aveva visto andare via, era crollato addormentato fra le sue braccia e, poco prima che Skipper venisse a cercarlo, Hans doveva essersi allontanato per evitare che quella faccenda si trasformasse in un vero e proprio guaio.
-Sì, Skipper... mi sono.... mi sono divertito molto... - replicò sovrappensiero.
E la cosa assurda, pensò portandosi una mano alla bocca per nascondere il sorriso malizioso che gli era spuntato sulle labbra nonostante l'imbarazzo, era che si era divertito davvero.
 
 
 










Un paio di pomeriggi dopo, Hans fu sorpreso quando suonarono al campanello.
Non riceveva mai visite, fatta eccezione per Francis, ma lui era solito bussare con violenza, ignorando bellamente il piccolo dispositivo elettronico.
Chi diamine poteva essere?
Rimase vagamente interdetto quando, al di là dell'uscio, trovò la figura esile e minuta del ragazzino.
-Priv?! Che ci fai qui?-
Ma il suo non era fastidio; si trattava più che altro di una piacevole sensazione di sorpresa, perché mai più di sarebbe immaginato che sarebbe andato a cercarlo dopo quella notte allucinante alla festa di Julien.
-Io... ho pensato che...- balbettò il giovane, lo sguardo basso per non dover affrontare quello del danese.
Quando finalmente si azzardò ad alzare gli occhi su di lui, tuttavia, si accorse che Hans non lo stava guardando né con disprezzo né con scherno.
Nelle sue iridi ambrate vi era lo stesso sguardo complice e divertito di quella sera.
Il padrone di casa spostò il peso su un piede e indietreggiò di qualche passo, facendogli segno di entrare.
-Sì, lo pensavo anch'io...- gli bisbigliò all'orecchio nonappena ebbe varcato la soglia.
Priv si chiuse la porta alle spalle e sorrise.
Entrambi lo avevano sospettato, ma quella teoria era crollata immediatamente sotto la fredda scure della razionalità, e il fatto che si trovassero lì, in piedi l'uno di fronte all'altro nel salotto di Hans con pochi centimetri a separarli, non faceva che incentivare la deduzione. 
Quello che era successo quella sera, il desiderio che li aveva mossi, il piacere che ne avevano tratto...
Nulla di tutto quello era da imputarsi all'alcool.
Ed entrambi lo avevano saputo sin dall'inizio.
A che pro dunque fingere ritrosia, quando sapevano che nessuno dei due aveva veramente intenzione di simulare?
Hans ghignò, Priv mosse un passo verso di lui e gli gettò le braccia al collo.
Tequila o no, anche quel pomeriggio avrebbero trovato di che divertirsi...
 





























 
Note:

Io vi giuro che non sono così.
No, sul serio.
Mi vergogno da morire.
Non tanto per la crackosità della coppia perchè insomma, la mia OTP è la Blowhole/Hans e quindi ormai dovreste capire che nel crack ci sguazzo (xD), ma più che altro per il tipo di storia che ho scritto.
Sappiate che dall'altra parte dello schermo avete una piccola e pudica autrice che si imbarazza a vedere due persone che semplicemente si baciano dolcemente. 
In tutta la mia lunga carriera da fanwriter ero sicura e certa che non sarei mai giunta a scrivere roba del genere. E invece... mamma mia, cosa mi è successo. ><
Beh, la colpa di questo delirio me la devo smezzare con la mia compare, perchè in realtà è lei che me l'ha commissionata, così come è lei che se n'è uscita con questa coppia.
La verità? Mi piacciono tantissimo xD
Ho sempre fantasticato su un'eventuale amicizia fra Hans e Soldato (dopotutto in Hoboken Surprise sembrano andare d'accordissimo) e la mia cara socia ha ipotizzato che, in un contesto dove i due sono amici, ci sarebbe una discreta probabilità che succeda qualcosa fra loro due. Il punto è che nessuna delle due riesce a vederli come coppia definitiva, li intendiamo più come una sorta di friends with benefits, con un rapporto di immenso rispetto, amicizia, affetto e complicità.
E boh, spero di non aver traumatizzato nessuno, soprattutto Syugi che vedo già con le mani fra i capelli e a cui mando un abbraccio perchè sopporta i nostri scleri con pazienza e immensa resistenza~ <3 xD
Insomma, per ora è tutto.
Recupero Priv ubriaco prima che la situazione degeneri (con un po' d'alcool in corpo quel ragazzino perde ogni freno inibitore!) e mi nascondo nel mio buco di feels e vergogna.
Grazie a chi ha letto e a chi avrà il buon cuore di lasciare qualche commento a questo delirio! xD

Un bacio! ~
Koome
 
   
 
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