14. Rosso sangue

Marcus digrigna i denti.

“Vuoi spiegarmi che cazzo sta succedendo?”

“Il pugnale è impregnato di energia mistica. È stato benedetto, o qualcosa del genere,” dice Pale.

“Vuoi dire che la Gioventù Cristiana sa di noi e sta cercando di combatterci?”

“Già. E ci sta riuscendo.”

Pale abbassa lo sguardo verso Black, e Red fa lo stesso. Gaia respira a malapena, e la pelle del suo viso è grigiastra.

“E fate qualcosa, dannazione!” grida Marcus.

Conquista posa le mani vicino al manico del pugnale e chiude gli occhi, ma dopo alcuni, lunghissimi secondi, li riapre e scuote la testa.

“Non riesco! Non riesco a guarirla!”

“Certo che no,” dice Morte. “Il problema non è tanto il danno al corpo mortale, ma il fatto che il potere mistico del pugnale sta distruggendo il suo demone.”

“Merda,” dice Guerra, poi si rivolge a Pale. “Allora fai qualcosa tu...rifiutala! Non prenderla!”

“Non posso, io sono la Morte per i mortali...le creature soprannaturali non sono mia competenza.”

Red non sopporta di vedere Morte così calmo e composto, mentre la sua Gaia è in agonia. Lo afferra per il bavero dello spolverino.

“Quindi hai intenzione di rimanere lì impalato a guardarla morire?”

“Red, per favore, calmati,” dice White.

“Ah sì? Dovrei calmarmi? Mentre questo bastardo se ne frega di nostra sorella?”

“Non me ne frego,” dice Pale, che non si è minimamente scomposto anche se Guerra lo tiene ancora per il bavero. “Siamo come quattro petali dello stesso fiore, se succede qualcosa al demone di uno di noi, è probabile che ci siano ripercussioni per tutti. Quindi, anche se non tenessi a Carestia, di sicuro non me ne infischierei. E comunque, è anche mia sorella.”

“Allora hai intenzione di fare qualcosa?” sibila Red, e molla la presa.

“Il problema è che non so cosa fare,” dice Pale, e finalmente un'ombra di tristezza cade sul suo volto.

“Forse ci vorrebbe un esorcismo...al contrario?” dice White. Pale e Red si voltano verso di lei.

“Potrebbe essere un'idea”, dice Morte.

“Sì, ma come si fa?” chiede Marcus.

“Seguiamo il nostro istinto,” dice White. “Come quando...lavoriamo. La nostra natura demoniaca ci mostrerà la strada.”

Marcus sa che White ha ragione, e cerca di concentrarsi, di ascoltare il suo demone perché gli dica come fare. Cerca di escludere tutto ciò che è all'esterno, anche Gaia che sta per morire, e quando finalmente ci riesce, sente un'energia oscura dentro di sé che preme per uscire. Le lascia libero sfogo, e la sua spada si materializza nella sua mano, ma gli dà una sensazione diversa dal solito...come se fosse non uno strumento del suo potere, ma un'estensione del suo corpo, del suo demone.

Guerra guarda i suoi fratelli, e vede che Conquista ha in mano il suo arco, e Morte la sua falce. Non devono nemmeno scambiarsi un cenno prima di unire le proprie armi e poggiarle direttamente sul petto di Black.

Red sente la sua stessa energia vitale fluire fuori da sé, ma non cerca di resistere. Lo sta facendo per Carestia.

Lo stanno facendo per Carestia, tutti loro.

Guerra si sente sempre più debole, è come un'emorragia che passa dalla sua spada, come una trasfusione da lui e i suoi fratelli a Black. Ma basterà, o moriranno tutti e quattro?

Be', fanculo. Quattro petali dello stesso fottuto fiore, e allora o tutti o nessuno.

Finalmente, vicino alle loro armi, compare anche la bilancia di Carestia. C'è un lampo di luce nera (sì, proprio così) che frantuma il pugnale, e poi finalmente l'emorragia si interrompe.

Guerra cade in ginocchio, la testa ovattata. Quando riesce a riprendere un po' il controllo di sé, si accorge che anche White e Pale sono nelle stesse condizioni. Black, invece, ha ripreso colore e respira regolarmente.

“Ce l'abbiamo fatta,” sussurra Conquista, e sorride debolmente.