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Autore: Hermione Weasley    11/04/2015    8 recensioni
Dieci one-shot d'ambientazione ordinaria per disegnare l'evoluzione del rapporto tra Clint e Natasha.
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Eppure, che lo volesse oppure no, il giorno che aveva deciso di risparmiarla, aveva legato a doppio filo la sua vita con quella di lei: se Natasha si sforzava di non deluderlo, di ottenere il meglio da quell'opportunità che lui le aveva concesso, anche Clint sentiva il bisogno di dimostrarsi all'altezza della fiducia che (pure a fatica) la ragazza aveva riposto in lui. Non voleva deluderla e di certo non voleva essere indegno degli sforzi che lei compiva per non deluderlo a sua volta.
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[Clint x Natasha] [per Sheep01 :3] [Completa]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'A doppio filo'
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X.

 

Schiantò una mano sul comodino, più con l'intenzione di ridurre il cellulare che stava squillando in mille pezzi, che per rispondere alla chiamata. Lo mancò clamorosamente – Occhio di Falco sì, ma non alle sette del mattino e soprattutto non se era stato svegliato in modo tanto subitaneo e sgradevole – tastando alla cieca alla ricerca di quel dannato apparecchio.

Fece cadere a terra la sveglia, un libro che non ricordava di possedere e una tazza (si augurò) vuota, prima di riuscire ad acchiappare il telefono.

“P-Pronto?” Balbettò, a metà tra l'indignato e l'assonnato.

“Legolas!”

“Oh, c-cazzo...”

“No, sono Tony. Sicuro di star bene?”

Si tirò su a sedere di scatto, stropicciandosi furiosamente gli occhi ancora appesantiti dal sonno.

“Lo so che non ti chiami 'cazzo', Stark, al massimo cazzone.”

“Non devi fare il carino con me, Barton.”

“Non stavo cercando di fare il carino.”

“Oh, ottimo! Sennò poi chi la sente Pepper? Te lo dico, amico mio, non ti consiglio di metterti contro quella donna...”

“Non ne avevo la benché minima inten-”

“... dicevo. Riunione all'Avengers Tower tra mezz'ora.”

“Che?”

“Ma non li leggi mai i messaggi che ti mando?”

“Ti ho risposto, no? Non essere ingrato.”

“La Romanoff mi ha detto che una volta ti sei dimenticato di avere un telefono per ben due mesi, è vero?”

“La Romanoff non sa quello che dice.”

“Magari.”

Gli venne da ridere.

“A proposito, se riesci a contattarla, avvisala... non so perché, ma risulta irraggiungibile.”

“Credevo che per te niente fosse irraggiungibile, Stark.”

“Ho commesso il grave errore di insegnarle un paio di trucchetti e adesso... bè, ne pago le conseguenze.” Breve pausa. “Non dirle che te l'ho detto.”

“Certo che no.”

Non che non avesse voglia di vedere la Vedova Nera alle prese con Tony Stark.

“Tra mezz'ora, Robin.”

“Ricevuto...,” la comunicazione si interruppe un attimo dopo, “... Lattina.”

Abbandonò il cellulare tra le coperte, portandosi entrambe le mani al volto per soffocare un sospiro stizzito. Non si mosse per qualche istante e finì per riscuotersi solo quando sentì che rischiava di riaddormentarsi da un momento all'altro: e poi chi l'avrebbe sopportate le lamentele di Stark?

Si rannicchiò sull'altro lato del letto per trovare la pelle calda e morbida di Natasha.

L'attirò a sé finché la schiena di lei non aderì al suo petto; intrecciò le gambe alle sue e allungò una mano per afferrarle possessivamente un seno.

“Quello è mio,” la sentì esalare, più chiara e meno assonnata del previsto.

“Non ho intenzione di portartelo via, se è questo che temi. Sta meglio a te che a me.”

“Controllavo solo,” asserì.

Continuava a tenere gli occhi chiusi, ma stava sorridendo – riusciva ad intuirlo dal suo tono di voce.

“Stark ci vuole alla torre tra mezz'ora.”

“Missione?”

“Temo di sì.”

“Dovremmo alzarci...”

“Lo so.”

“... e farci una doccia.”

“Anche.”

“Quanto tempo abbiamo per prepararci?”

“L'ultima volta ci abbiamo messo nove minuti e ventitrè secondi.”

“Quindi ci restano ventuno minuti e trentasette secondi.”

“Per cosa?”

“Per prenderti a pugni,” commentò seccamente, cambiando fianco d'appoggio per fronteggiarlo.

“Sei sempre così delicata...”

“... e stronza.”

“Cominci a togliermi le battute di bocca?”

“Sta' zitto, Barton.”

“Dovrai impegnarti un po' più di così,” la rimproverò.

Gli fu addosso in un secondo, gambe e braccia ad arpionarlo in modo straordinariamente efficiente.

“Ventuno minuti e trentasette secondi,” ci tenne a puntualizzare. “Sei tu che devi impegnarti.”

“Miscredente.”

“Borioso.”

“Blasfema!” Tirò su il lenzuolo e coprì entrambi fin sopra la testa prima di afferrarla per i fianchi e ribaltarla sul letto quasi fosse stata una piuma. “Tu tieni il tempo.”

Natasha cominciò il conto alla rovescia...



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Note: alloooooooooooooora. Quest'ultimo quadretto è ispirato a questo headcanon (non mio) che col senno di poi mi strazia da tutti i lati ù_ù In ogni caso, mi sembrava una degna conclusione alla parabola descritta dalla storia :')
Siamo arrivati alla fine! Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno letto, letto & commentato, spulciato la storia. In particolar modo jodie_always, hikaru90, Ragdoll_Cat, Mumma, missgenius, blue_sun23, Alwaysmiling_ & Sarugaki145. Il solito ringraziamento speciale va ad Eli, a cui la ff è dedicata :P meno male che non scleriamo da sole sennò era la fine! Avrei "NO MARIA IO ESCO"-ato molto prima XD
E a tal proposito vorrei rigirare la dedica un po' a tutti coloro che shippano Clintasha
perché ci meritavamo di meglio ù_ù Fatevi forza, leggete, scrivete, shippate.
And that's all!
Ancora tanti ringraziamenti e alla prossima storia! Sometime soon :)
Serena.

 
  
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