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Autore: Naki94    12/04/2015    0 recensioni
Prima di Mason Creek. Un cinico, ma ancora novellino, detective dell'FBI Jersey Shown, si troverà improvvisamente sul campo alle prese con l'indagine della sua vita per catturare un serial killer rituale. Anche questa volta il thriller-noir si caricarà, in più punti, di atmosfere horror lovecraftiane che porteranno alla follia. Con la sua mente sempre più razionale riuscirà il detective Shown a risolvere il caso?
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Come fai a capire così bene la gente che hai davanti?». Siamo in macchina che ci dirigiamo alla centrale di polizia di Cold Peek e Wexler salta su con questa domanda mentre imbocchiamo la Huston Road.
«Che intendi?». Rimango serio e continuo a guardare l'asfalto che sfreccia davanti al cofano dell'auto. 
«Lo sai che intendo. Hai visto qualcosa in quella ragazza». 
«Wex, io sono nuovo del mestiere. Sei tu che devi insegnarmi queste cose. Io ho visto quella ragazza perché era nella mia visuale e c'era la possibilità di avere qualche informazione in più sulla vittima».
«Che stronzata! Anche il bambino era nella tua visuale, stava accanto alla ragazza. Ma non l'hai nemmeno considerato. E' successo con McNeil e poco dopo anche con il nero, giù a Saint Rood».
«Cosa ho fatto, Wex?».
«Capisci quando la gente mente e, anche se non lo dici o non lo fai intendere, sai che è così. Sai come fargli sputare la verità senza torchiarli a sangue».
«Tutti dicono quello che vuoi sentirti dire se li minacci o li pesti. Quella non è la verità. E poi le tue sono domande del cazzo! Cosa vuoi che abbia studiato a Quantico?».
«No! No! Belle stronzate! Ho visto altri poliziotti usciti dal tuo stesso corso a Quantico. Tu hai talento ragazzo. Volevo solo sapere se avevi qualche tecnica particolare, tutto qua».
Lascio che il silenzio invada la vettura prima di replicare scocciato da quell'interrogatorio. «Parto del fatto che ogni persona ha un lato oscuro. E' una cosa inevitabile della coscienza umana. Qualsiasi persona che ti trovi davanti ha qualcosa da nascondere o una scomoda verità in tasca. E' un fardello che noi tutti portiamo. Una volta capito questo, non dico che è facile, ma sicuramente più semplice scavargli intorno». 
«Insomma usi il loro senso di colpa...»
«Esatto». 
Il parcheggio della centrale è pieno di furgoni bianchi con antenne sul tettuccio. «Ecco dunque la stampa!». Chiudo lo sportello dell'auto parcheggiata a bordo strada, mentre osservo tutte quelle persone con i loro microfoni saldi in mano e i cameraman che li seguono come cagnolini. Mentre passiamo tra di loro, cercando di non essere presi in considerazione, ascolto le stronzate che alcuni stanno sparando in diretta TV. Un inviato del Canale 6 sta annunciando convinto del ritrovamento del cadavere di una bambina. 
«Sorprendente! Come volano le notizie, eh Wex?». Nonostante il momento, l'ironia non mi manca. 
Quando entriamo troviamo tutto il piano terra in subbuglio. Non sono certo abituati a tutto questo trambusto o ad avere una caso nazionale sotto la porta di casa. Lo sceriffo Miles si sta aggiustando la cravatta davanti ad uno specchio, prima della conferenza stampa. Mi chiedo quante righe di cocaina si è appena fatto. 
Incrocio gli occhi dello sceriffo attraverso lo specchio. Non sono le pupille dilatate a spaventarmi, ma quello sguardo strano, indecifrabile. Non mi convince affatto. 
Si avvicina a Wexler una delle segretarie dell'ufficio, sulla camicetta bianca porta una spilla. Si chiama Daisy. Lascio perdere Miles e mi rivolgo alla segretaria. «Tu sei quella Daisy che ci ha prenotato le stanze al Mellbrook&Son Hotel, vero?».
«Io ho fatto la prenotazione...».
La interrompo. «Potevi scegliere di meglio».
Daisy risponde continuando la frase precedente. «Io ho fatto la prenotazione, ma l'albergo l'ha scelto lo sceriffo Miles».
«Capisco. Allora, dicci tutto».
«Un paio d'ore fa ha chiamato da New York un certo DeRio».
«Ah, Gabriel DeRio, l'antropologo. C'è un telefono lontano da tutta questa confusione?». Domando.
«Ma certo. Seguitemi». Daisy ci porta in un ufficio al primo piano, subito dopo le scale. Finalmente un po' di silenzio. 
«Lì c'è il telefono. Me ne sto qui fuori nel corridoio, se avete bisogno chiedete pure». Daisy chiude la porta alle sue spalle congedandosi con un sorriso.
Prendo in mano io la cornetta e chiamo all'ufficio di Green a New York. 
«Sono Shown...».
Ed Green mi interrompe immediatamente. «Ah, Shown! E' un bene che mi hai chiamato, mi avevano detto che eravate fuori per le indagini». Nella sua voce noto una serietà mostruosa. Da qui a poco sono certo che sgancerà dall'alto una notizia dal peso di un quintale, che finirà dritta sulla mia testa. Lo lascio continuare, intanto guardo Wexler al mio fianco e gli comunico con lo sguardo che c'è qualcosa che non va nell'aria. «C'è Wexler lì con te?». 
«Sì, ma le cose le puoi dire tranquillamente anche a me!».
«D'accordo. Potete tornare a New York, il caso non è più vostro. Non appena è saltata fuori la notizia di un prete assassinato, sono arrivati ordini da molto in alto. Non chiedermi da chi perché c'è stato un ordine che è passato da ufficio a ufficio, fino alla mia scrivania. Sta di fatto che chi gestisce e controlla questi affari ecclesiastici è stato molto chiaro in proposito: non vuole che le indagini, ma sopratutto la notizia, proseguino in questa direzione. Il caso è di loro competenza. Per quanto riguarda la diffusione della notizia ho già parlato io con lo sceriffo Miles e con alcuni giornali». 
«Che cazzo vuoi dire con questo?». 
«Voglio dire che non è una cosa giusta, ma gli ordini sono ordini. E ognuno deve stare al suo posto. Vi lascio a entrambi il week end libero. Vi aspetto lunedì mattina. Ripartiamo con la rotazione dei turni». 
Intanto Wex accende al TV sul mobile di fronte alla scrivania. In diretta c'è quella brutta faccia dello sceriffo Miles, che parla rivolta alla telecamera. «Sono qui per smentire alcune voci e per confermarne altre. E' vero che il parroco della nostra città, Joseph Bernard Salinger, è scomparso da alcuni giorni. I nostri agenti lo stanno cercando, ma dall'incrocio di dati telefonici e postali, siamo certi che non gli sia accaduto nulla di grave. Una cosa più grave è accaduta a Cold Peek martedì notte. Una bambina è rimasta vittima della natura nella zona di Grey Hills. Non possiamo rivelarvi altri dettagli. Da una prima analisi non si tratta però di omicidio...»
«Vaffanculo! Brutta testa di cazzo!» Esclama Wex spegnendo la TV.
Io intanto sono ancora al telefono con Green. «Non possono affossare tutto così! E' illegale».
«Hey ragazzo! Nessuno sta insabbiando niente. Quelli voglio fare un indagine per conto loro senza rompi palle intorno. La morte di un prete è una cosa molto più seria di quello che credi e se la vogliono gestire per conto loro». 
«E DeRio?».
«Gli ho fatto inviare le sue scoperte alla squadra speciale incaricata di indagare. Il caso non più vostro ragazzi». 
«Vaffanculo Ed!». Lancio cornetta e il telefono a terra. 
«La stronzata della bambina è per giustificare le foto scattate da quel fottuto giornalista». Il commento di Wexler rimbomba nell'ufficio. 
«E sopratutto per distrarre la gente dalla notizia della “scomparsa del prete”!».

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