Serie TV > Robin Hood (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: eugeal    15/04/2015    1 recensioni
Lo sceriffo è tornato e Nottingham è salva.
Durante l'assedio, Marian ha scoperto un lato di Guy di Gisborne che non conosceva.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Guy di Gisborne, Marian, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'From Ashes'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Robin Hood guardò da lontano i soldati di Nottingham che entravano a cavallo nel villaggio di Clun.
Davanti agli altri uomini cavalcava un uomo biondo dal viso squadrato e lo sguardo duro, vestito con abiti grigi, chiari come i suoi occhi gelidi.
Much lo osservò dare ordini ai soldati e si girò a guardare Robin.
- Chi è quello?
- Credo che lo sceriffo abbia trovato un sostituto per Gisborne.
- Inutile sperare in un miglioramento, vero? - Chiese Will, notando che lo sconosciuto aveva travolto uno dei contadini col proprio cavallo mentre galoppava lungo la strada principale. Non contento, aveva fermato l'animale e aveva colpito l'uomo steso a terra con un colpo di frusta prima di riprendere il cammino.
- Cosa facciamo, Robin? - Chiese Little John, furioso. - Non possiamo permettere che il popolo venga trattato in questo modo!
Robin annuì e incoccò una freccia, scagliandola verso il nuovo comandante dei soldati.
La freccia si piantò nel terreno davanti alle zampe del cavallo, facendolo impennare, ma il suo cavaliere non si fece cogliere di sorpresa e placò l'animale con mano ferma.
- Forse non mi conosci ancora, ma probabilmente hai già sentito il mio nome. – Gridò Robin, mostrandosi, con l'arco pronto a colpire. - Sono Robin Hood e non apprezzo che la gente di Nottingham venga trattata così.
Il cavaliere biondo lo fissò senza scomporsi minimamente. Fece un cenno a uno dei soldati e quest'ultimo si avvicinò, tirando per un braccio una donna in lacrime.
Il comandante la afferrò e la tirò in sella, facendola sedere davanti a lui.
- Ah, il famoso Robin Hood non ama il mio modo di trattare i contadini? Questi pezzenti non hanno pagato le tasse allo sceriffo, meritano di essere puniti.
- Sono tasse ingiuste! - Gridò Little John e l'uomo si mise a ridere.
- Non ha importanza. Non hanno pagato perciò sono colpevoli e io, Roger di Barret, sono qui per dar loro quello che meritano.
Robin cercò di mirare, ma la contadina che Roger aveva usato per farsi scudo continuava ad agitarsi, rendendogli impossibile scagliare la freccia.
Roger di Barret alzò una mano e i suoi soldati presero gli archi, mirando in direzione di Robin.
- Questo tipo di trattamento ti è più congeniale, Robin Hood? - Chiese, facendo cenno ai propri uomini di lanciare le frecce.
I fuorilegge furono costretti ad arretrare e a nascondersi dietro gli alberi per non essere colpiti.
Robin si riaffacciò appena in tempo per vedere Roger che tagliava la gola al suo ostaggio per poi prenderne un altro subito dopo.
Much e Will furono costretti a trattenere Little John per evitare che si scagliasse contro i nemici e Robin scosse la testa, sconvolto dalla spietatezza del nuovo comandante di Nottingham.
- Ritiriamoci. - Disse rabbiosamente.
- Ma hai visto cosa ha fatto?! - Gridò John.
- Sì! Ma non possiamo affrontarlo alla cieca. Dobbiamo prima trovare un modo per colpirlo oppure finiremo solo per causare altre vittime tra i contadini...
Tornarono al campo in silenzio, senza parlare tra loro e con la sensazione di aver subito una sconfitta inaccettabile.
Robin aveva l'impressione che il nuovo braccio destro dello sceriffo avrebbe fatto rimpiangere a tutti la morte di Gisborne. Per quanto fosse stato sempre pronto a obbedire a ogni ordine dello sceriffo, anche i più infami, almeno Guy di Gisborne non si era mai divertito a uccidere la gente senza alcun motivo, solo per dare una dimostrazione di potere.
Doveva assolutamente ottenere più informazioni su quel Roger di Barret per potergli impedire di fare altre vittime, pensò Robin, tirando rabbiosamente un calcio a un sasso e il suo umore peggiorò ulteriormente nel vedere Allan che aspettava davanti all'ingresso segreto del campo, appoggiato con la schiena al tronco di un albero.
- Che ci fai qui? - Disse Robin duramente. - Lo sai che non sei più gradito da queste parti.
- Andiamo, Robin, in fondo siamo dalla stessa parte.
- Hai fatto la tua scelta quando hai deciso di servire Gisborne, adesso non puoi aspettarti più nulla da noi.
- Adesso lavoro per Marian.
Robin scosse la testa, sorridendo con amarezza.
- Trovi sempre un modo per volgere la situazione a tuo vantaggio, eh? Marian è sempre stata troppo ingenua, trova sempre qualcosa di buono nelle persone, anche quando non lo meritano.
- Se non sbaglio aveva promesso di sposare te. - Ribatté Allan sogghignando, poi alzò le mani in atteggiamento difensivo nel vedere che Robin aveva fatto un passo avanti con aria minacciosa. - Ma ora non sono qui per questo.
- Qualunque cosa tu voglia, non ci interessa. - Disse Little John.
- Invece credo proprio di sì. Oppure non vi interessa più scoprire chi sono gli assassini che hanno attaccato Gisborne? Molti pensano che siate stati voi. Volete essere davvero associati a gente che annega ragazzi indifesi e uccide senza pietà?
- E tu come potresti cambiare questa situazione? Conosci l'identità dei banditi? - Chiese Robin, scettico.
- Non ancora. Per questo sono qui.
Allan si avvicinò a Robin e gli mise in mano un involto.
Il fuorilegge lo aprì, rivelando il pugnale sporco di sangue secco.
- Cos'è?
- Quello è il sangue di Gisborne. È il coltello con cui è stato pugnalato.
- Alla fine hai trovato il corpo...
- Perché credi che Marian non abbia cavalcato fino alla sua tomba in questi ultimi giorni? Scoprite a chi appartiene questo pugnale e troverete gli assassini.
Robin lo riavvolse nella stoffa e lo mise via.
- E tu cosa ci ricavi? Ci dai questa informazione per pura bontà d'animo? Ne dubito, Allan.
- Marian vuole scoprirlo e anche io. Gisborne mi ha sempre trattato bene, glielo devo.
- Questa fedeltà improvvisa non convince nessuno.
- Pensala come vuoi, ma se scoprite a chi appartiene quel coltello, voglio saperlo.
Robin annuì.
- Ne sarai informato.
- Potete trovarmi a Locksley, ma questo lo sapete già.

Roger di Barret entrò nella sala grande del castello con la stessa fiduciosa disinvoltura che avrebbe ostentato se l'intera Nottingham fosse appartenuta a lui.
Si avvicinò al tavolo dove era seduto lo sceriffo e Vaisey lo guardò, inarcando un sopracciglio con aria interrogativa.
Roger lanciò sul tavolo una grossa borsa di pelle piena di monete d'oro e sogghignò.
- Un piccolo assaggio. I miei uomini stanno portando al sicuro il resto delle tasse.
Vaisey prese una manciata di monete e se la lasciò scivolare tra le dita, poi scoppiò in una risata soddisfatta.
- Non ci sono stati problemi?
- Quel fuorilegge, Hood, ha fatto una rapida apparizione, ma lo abbiamo messo in fuga senza problemi. Presto riusciremo a catturarlo, ho già qualche idea in proposito. Per il resto i popolani sono stati ben disposti a pagare le loro tasse, quasi entusiasti direi. Perlomeno lo sono stati non appena si sono resi conto delle conseguenze a cui sarebbero andati incontro in caso contrario.
- Ottimo, Barret, ottimo. Mi stai servendo bene e penso che andremo molto d'accordo. Dimmi una cosa, ragazzo, non sarai uno di quelli che si perde in romanticherie, vero?
Roger sorrise.
- Le ragazze possono essere un piacevole passatempo, di certo non una distrazione dai miei doveri.
Lo sceriffo approvò, soddisfatto.
- Quindi non ti faresti abbindolare da un bel faccino?
- Ovviamente no. So come farmi obbedire dalle donne.
- Allora ho una proposta da farti, accomodati.
Roger sedette al tavolo, di fronte allo sceriffo e lo guardò, in attesa. - Qualche tempo fa sono stato ricattato, Barret. Ho dovuto cedere una proprietà e concedere la grazia a due persone che non la meritavano.
- Vuole che li uccida per voi?
- No. Non posso eliminarli, almeno per il momento, ma c'è un altro modo per riottenere ciò che mi appartiene. Lady Marian e Sir Edward non possono essere uccisi, ma come sceriffo di Nottingham ho l'autorità di trovare un marito alla ragazza. Ormai è merce rovinata, non potrei sfruttarla per ottenere alleanze con altri nobili, ma è graziosa, potrebbe essere un gradevole intrattenimento per un uomo giovane e vigoroso e suo marito otterrebbe le sue proprietà alla morte di Sir Edward. Cosa ne dici Barret, ti andrebbe di prendere moglie?
L'altro distese le labbra in un sorriso maligno.
- Non ha detto che voleva riprendersi le loro proprietà? Se le ottenessi io cosa ci guadagnerebbe?
Vaisey lo fissò.
- Non mi importa possedere quella casa o i loro miseri averi, ma non posso tollerare che continuino a goderne dopo averli ottenuti col ricatto. Mi stai servendo bene, Barret, consideralo un modo per ricompensare te e punire loro.
- Molto bene. Stasera stessa farò la mia “proposta”.
- Ma stai attento, Barret, quella donna è come la lebbra, può rovinare un uomo se quest'ultimo si lascia incantare.
- Non sarà un problema. So come trattare certe malattie.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Robin Hood (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: eugeal