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Autore: ViciousAir    17/04/2015    19 recensioni
POSSIBILI SPOILER BOO
Una piccola raccolta senza pretese di One-Shots dedicate alla coppia Will Solace/Nico di Angelo, tutte rigorosamente AU, ispirate a vari prompit. Principalmente saranno fluff, ma non escludo un pizzico di angst ogni tanto.
10. "Stop throwing apples at me!.": Will Solace lanciò per la terza volta in quel giorno una mela a Nico di Angelo sotto gli occhi dubbiosi di Percy e sconvolto di Annabeth. Nico di Angelo non capiva perché Will Solace si fosse fissato con questa storia di lanciargli mele.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Stop throwing apples at me!"

“Nico, al volo!”
“La smetti con questa storia?”

Will Solace lanciò per la terza volta in quel giorno una mela a Nico di Angelo sotto gli occhi dubbiosi di Percy e sconvolto di Annabeth.
Nico di Angelo non capiva perché Will Solace si fosse fissato con questa storia di lanciargli mele.
Lo faceva abbastanza sporadicamente da qualche settimana: prendeva una mela, lo avvisava e gliela lanciava e poi sorrideva sornione, come se si aspettasse qualcosa.
La motivazione era ancora sconosciuta a Nico.

“Prima fai funzionare quel piccolo cervello italiano che ti ritrovi, prima smetterò di lanciarti le mele.”
“Aspetta, ho capito: vuoi che mangi sano?”
“Risposta errata.”

Nico osservò la mela rossa tra le mani con un sopracciglio alzato e le idee sempre più confuse.
La prima volta che gli era stata lanciata una mela aveva pensato che fosse a causa dell’infantilità di Will, che fosse uno stupido scherzo, ma più andava avanti meno Will sembrava prendere la faccenda come un semplice gioco.

“Io non lo so, davvero.”

Percy, invitato appositamente per mostrare lo strano comportamento del fidanzato, stava osservando Will come di solito si guarda un uomo nudo che corre per strada nell’ora di punta.
Annabeth tratteneva a stento un sorrisetto.

“Ora capite il mio… Disagio? È tre giorni che va avanti così, comincio a credere che il sole gli abbia bruciato quei quattro neuroni che gli erano avanzati.”
“Al volo, tesoro!”

Un’altra mela piombò tra le mani di Nico, la terza del giorno.
Odiava quando Will se ne usciva con qualcosa di strano dal nulla. Non era la prima volta che succedeva, insomma, c’era stato un periodo in cui si era fissato di dover imparare la salsa e spesso lo aveva sorpreso ballare per la cucina con il manico della scopa quando tornava a casa.
Ma quel lancio delle mele portava il concetto di strano a un livello superiore.

“Will, stai cominciando a darmi sui nervi.”

Nico d’istinto gliela rimandò indietro con un lancio sicuro. Will la afferrò continuando a sorridere.
Oh, glielo avrebbe tolto a calci quel sorriso se non si fosse deciso a spiegare.
Sentì Annabeth ridacchiare.
Decise mentalmente che lo avrebbe tolto anche a lei nello stesso modo.

“Che gentile, grazie.”
“Che gentile per cosa?”
“Per avermi rilanciato la mela, lo apprezzo tanto.”

Percy guardò per un po’ il cesto di mele accanto a Will, poi schioccò le dita con addosso una faccia da chi aveva capito cosa stava succedendo.
Nico prese un lungo respiro per non lasciarsi sopraffare dalla frustrazione, insomma, Percy Jackson aveva capito qualcosa prima di lui. Era umiliante.
Nessuno si prendeva gioco di Nico di Angelo, nessuno. Tantomeno quella sottospecie di gatto stiracchiato al sole in versione umana di nome Will Solace.
Annabeth prese parola.

“Will, pensi che ci arriverà mai?”
“Magari sì, magari no. Non mi dispiacerebbe se ci arrivasse ora, però.”

Ora Nico ne era sicuro: questa nuova stranezza era peggiore del corso da autodidatta di salsa con la scopa.
Non gli importava molto del significato vero e proprio di quella mela lanciata a caso, insomma, se Will avesse cominciato a lanciarle anche a Percy, probabilmente si sarebbe unito senza fare troppe domande.
Gli interessava di più sapere uno, perché Will lo facesse con così tanta dedizione e due, perché tutti sapevano quello che stava succedendo tranne lui.

“Solace, potrei cimentarmi in un numero di magia tra qualche minuto.”
“Del tipo?”
“Mi è appena venuto in mente, s’intitola: Puff, Will Solace è single.”
“Come no! Mi minacci sempre di lasciarmi e non lo fai mai.”
“Potrebbe essere la volta buona se non la smetti di tirarmi quelle mele e mi dici cosa st-“

Altra mela e una risatina della coppia seduta sul divano.
Cominciò a domandarsi se non fosse tutta un’enorme messa in scena per prenderlo in giro, della serie faccio qualcosa di assolutamente insensato ma dico a tutti di far credere alla vittima che abbia un senso così che questa possa sentirsi in imbarazzo, poi lo filmo e ci faccio i soldi su Youtube.
Nico storse il naso al pensiero: piano troppo macchinoso per Will.

“Apple Awareness Month?”
“Acqua.”
“Vuoi farmi vedere per la quinta volta il Tempo delle Mele?”
“Nemmeno, tesoro.”
“Una mela al giorno toglie il medico di torno?”
“Assolutamente no.”
“Peccato, ti sarei stato lontano per qualche mese volentieri.”

Nico morse la nuova mela, gustandosela con calma e spostando lo sguardo su Annabeth. Sia lei che il suo fidanzato stavano sorridendo.
Tutti in quella maledetta stanza stava sorridendo.
Anche le mele parevano sorridere, dannazione.
Insomma, tutti tranne lui che stava facendo la figura dell’inetto davanti a qualcosa che doveva essere così ovvio.

“Mi ci potete fare arrivare con degli indizi? Sta cominciando a diventare una situazione frustrante e potrei non riuscire a contenere la mia rabbia.”

Will fece finta di tremare, Nico gli lanciò l’ultima mela che gli era rimasta in grembo e il biondo, prendendola, lo ringraziò ancora con un sorriso addirittura più radioso del precedente.

“Va bene: è una tradizione dell’Antica Grecia e riguarda, appunto, lanciare una mela.”
“Pomo della discordia? Vuoi farmi scatenare la guerra di Troia?”
“Non esageriamo.”

Percy e Annabeth si erano già messi comodi per assistere alla scena.
Vedendo come i due si stavano sistemando per ammirare quella discussione, Nico pensò che qualsiasi fosse la risposta a quel lancio di mele probabilmente lo avrebbe lasciato spiazzato.
La cosa gli mise addosso una certa paura.

“Altro indizio?”
“Aristofane.”
“Ah, certo. Ovviamente. Aristofane. Will, non sei d’aiuto.”

Nico si voltò verso la bionda con sguardo supplicante.

“Annabeth, ti prego, dimmelo. O anche Percy, va benissimo. Non ce la faccio più a trovarmi inondato da mele rosse.”
“Dai, Will, glielo dico io, così potete cominciare a organizzarvi.”

Organizzare che cosa? Nico era sempre più confuso e sempre più frustrato.
Il biondo si stiracchiò come se si fosse appena svegliato, continuava a sorridere allegro quanto prima se non di più e aveva una nuova mela in mano.
Nico si preparò a prenderla, ma la mela non arrivò.

“Queste, nell’antica Grecia, erano lanciate dagli uomini alle donne per dichiararsi.”
“Davvero? Beh, Will, non so se te ne sei accorto, ma ti sei dichiarato anni fa e ormai stiamo insieme.”
“No, Nico. Non il mettiamoci insieme. Si parla di matrimonio.”
“Capito, quindi si parla di matri- Si parla di che cosa?!”

Will in risposta gli lanciò la mela che aveva usato come esempio. Annabeth si mise a tacere e tornò nella posizione di prima per tornare a godersi la scena con il fidanzato.

“Annabeth ha ragione.”
“Cosa significa matrimonio, Will?”
“Lì c’è il dizionario, cerca pure.”
“No, no, Will. Tu hai tentato di proporti a me per una settimana intera lanciandomi delle dannatissime mele?”
“Esattamente, è una cosa carina, poi è greca. Tuo padre è greco, mio padre è greco… Non è male come abbinamento, non trovi?”

Nico si batté una mano sulla faccia: ora aveva la certezza di avere il fidanzato più idiota dell’universo conosciuto.
Sentì Percy ridere di gusto e Annabeth seguirlo a ruota, probabilmente aveva fatto una faccia a dir poco ridicola perché quando si girò verso di loro lo stavano guardando.
Will, invece, lo guardava sorridente, leggermente arrossito e noncurante delle risate.
Dopo anni e anni ce la faceva ancora ad arrossire come un tredicenne in crisi ormonale.
Idiota e adorabile, un mix mortale.

“Non potevi chiedermelo in modo più… Normale?”
“Vuoi sposarmi?”
“Ecco, così.”
“… Vuoi sposarmi?”
“Esatto, esatto.”
“No, Nico, è una domanda seria: vuoi sposarmi?”

Will non lo guardava più, ma sorrideva. Percy e Annabeth si erano zittiti, anche se sentiva che Percy stava trattenendosi dallo scoppiare per la seconda volta a ridere.
Nico era sicuro che Will non lo stesse guardando perché aveva abbassato la testa, poiché era rosso in viso e sotto sotto ne fu contento, perché anche lui lo era e non voleva assolutamente che lui lo vedesse.
Prese un lungo respiro, tentando inutilmente di controllare il flusso decisamente abbondante di sangue nelle guance.
Aveva ancora la mela in mano.
Alzò gli occhi, non curante di essere arrossito come Will, come un maledetto tredicenne in crisi ormonale.

“Solace, al volo.”
___

Heeey there! ViciousAir here! What’s up?
PRIMA DI COMINCIARE LA RECENSIONE
Lo sentite in lontananza? È lui? Non è lui?
CERTO CHE È LUI.
MARPIONE!WILL ALLA RISCOSSA!
Bene, ora procediamo
Beh, bella. È finita. Il climax c’è stato, insomma, si sposano. Ammettetelo, vi aspettavate il peggio del peggio, cose Angst, dolori lancinanti o forse qualcosa di più sostanzioso di un lancio delle mele, ma verrete presto a conoscenza del fatto che io sono il patrono del fluff, davvero, ciò che scrivo può anche avere punticine di Angst sarà sempre tutto risolto da una doccia di miele e mele, dopo di questa
Posso dire che il mio lavoro qui è finito, le dieci oneshots grondanti di miele le ho postate. Tornerò abbastanza presto direi, penso che il mondo abbia bisogno di fluff a tutto andare e soprattutto di Solangelo. Forse non così fluff, ma… Oh beh, vedrete.
Allora, sta storia delle mele è vera, Wikipedia potrebbe darvi un piccolo aiuto a proposito (E c’è anche una piccola chicca per gli studenti del classico, immagino, con Aristofane, woh! Anche se io, a mio tempo, feci il linguistico, ssh).
E ora, direi che ci stanno dei ringraziamenti profusi:
- Grazie a tutta quella barcata di persone che ha anche solo guardato il primo capitolo ma che, essendo delle Thalico convinte, hanno deciso di lasciarlo da parte e chissà, un giorno lo rileggeranno.
- Grazie a quei quindici tipi che hanno detto tra sé e sé ‘ma perché non mettere tra i preferiti questa cosa?’  e l’hanno fatto non curanti di quello che sarebbe successo, mi inchino a voi.
- Grazie a quelle sette persone che, selezionando Will Solace/Nico di Angelo si sono per sbaglio imbattuti qui e hanno deciso di ricordarsi questa fanfiction, a voi i biscotti e il mio affetto.
- Grazie ai ventotto passeggeri che, mentre scavavano nei meandri del trash italiano, sono arrivati a questa Solangelo e hanno deciso di tenerla d’occhio.
- Grazie infinitamente a tutti coloro che si sono presi anche solo una volta la briga di scrivere qualcosina tra le recensioni, non sapete quanto io lo abbia apprezzato ammettiamolo, fa fico sapere che il tuo lavoro piace, duuh. Grazie per aver speso il vostro prezioso tempo a digitare dal cellulare o dal computer o da dove volete.
A tutti voi, tutti, arriverà un carico di biscotti.
ViciousAir si dilegua da bravo ragazzo, ricordatevi, io sono un ragazzo, mi chiamo Francesco, ho vent’anni ma slasho come un tredicenne. Rimembratelo sempre.
Preach, babies!
ViciousAir
(Ammettetelo che vi mancherà il Preach, babies)
  
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