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Autore: ___Lils___    17/04/2015    4 recensioni
Avverto tutti che seguirò i film, semplicemente perchè necessito di Azog e perchè nel sogno da cui deriva questa storia c'era anche Tauriel.
Spero comunque che vi piaccia, si parla di una presunta figlia di Thorin che non è proprio una Nana, a voi la lettura per scoprirlo.
Grazie mille a chi lo farà.
Baci
_Lils_
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bilbo osservò la Sala del Trono: era cola di persone, festoni cadevano dalle pareti, le torri splendevano e sembrava che il drago non fosse mai stato in quelle sale. Lo Hobbit non poteva credere che quello era lo stesso luogo in cui due settimane prima si erano svolte le commemorazioni funebri dei tre discendenti di Durin. Le ricordava con un nodo allo stomaco, aveva visto Dis arrivare alle porte di Erebor con un sorriso splendente, lo stesso sorriso che morì dopo aver abbracciato Dwalin, aveva visto la smorfia di dolore di quest’ultimo quando aveva dovuto confessargli gli eventi accaduti. Per non parlare della disperazione di Sambril, la sua vulnerabilità, dai suoi occhi continuavano ad uscire lacrime come fiumi dalle fonti, incrementate dalle urla straziate della zia sulle tombe dei due figli.  La giovane si era avvicinata ai corpi dei cugini e aveva posato dei dolci baci sulle loro mani, non avrebbe mai dimenticato gli anni passati al loro fianco poi lo Hobbit l’aveva vista avvicinarsi al corpo di suo padre, Dwalin continuava a seguirla ovunque, aveva preso alla lettera la promessa fatta a Thorin. Thranduil seguiva i movimenti della Nana da lontano. Sambril si era sporta in avanti, il giusto per poter accarezzare il volto del padre un’ultima volta, non singhiozzò e mantenne un comportamento regale, nonostante le lacrime, voleva far notare che aveva imparato gli insegnamenti di Thorin e che li avrebbe portati con sé per tutta la vita.
Ora quella stessa Sala, e tutto il popolo, era pronta ad incoronare il nuovo Re, Bilbo non credeva fosse giusto nel confronto dei caduti, ma sapeva anche che i Nani avevano bisogno di un capo, come si era ripetuto più volte nelle svariate riunioni a cui aveva assistito nei giorni precedenti con Sambril e Dain, bisognava capire “solo” chi lo sarebbe stato.
***
L’atmosfera nella stanza del Consiglio era più tesa che mai, da un lato del tavolo sedeva Dain con i suoi tre consiglieri, dall’altro Sambril, ancora scossa per le perdite dei giorni precedenti, era affiancata da Dwalin, Balin, Bilbo e Dis.
“Erebor ha bisogno di un Re dato che Thorin si è fatto uccidere!”
Dwalin digrignò i denti e strinse i pugni: “Cerca di avere rispetto per i morti, Dain. Se tu fossi venuto quando sei stato chiamato, le cose ora sarebbero diverse!”
Questo sorrise annoiato, alzò gli occhi al cielo: “Chiedo venia, ma dobbiamo trovare una soluzione.”
Era da ore che continuavano così, Dain faceva affermazioni poco rispettose e Dwalin doveva farsi forza per non picchiarlo. Sambril non aveva aperto bocca, aveva continuato a fissare il tavolo sotto lo sguardo preoccupato di Balin.
“Cosa suggerite, mio Re?”
Uno dei consiglieri di Dain si decise a parlare, tutti notarono il luccichio negli occhi del Nano: “Potrei essere io il nuove Re Sotto la Montagna, non sarebbe un peso per me ed il popolo già mi conosce per la mia fama”
“Tu non sei un discendente di Thorin!”
Dwalin si alzò in piedi, la sfrontatezza del sovrano dei Colli Ferrosi lo stava facendo impazzire, come poteva parlare così di fronte alla sorella di Thorin? Come poteva parlare in quel modo di fronte alla figlia di Thorin?
Il Nano sentì una mano posarsi sul suo bracci, abbassò lo sguardo e notò che Sambril lo stava guardando con un amaro sorriso: “Calmati, Dwalin”
Il suo protettore la guardò attentamente, era incredibile quanto i suoi occhi fossero uguali a quelli di Thorin: stessa determinazione, stessa forza. Si sedette nuovamente e continuò a trucidare con lo sguardo Dain, questo ghignò: “Hai ragione, ma si dia il caso che Thorin abbia una sola erede e che questa, purtroppo, sia una femmina e non possiamo mettere il Regno nelle mani di una Nana. Per di più mi è giunta voce che sia per metà Elfa e questo è un altro punto a suo sfavore.”
I tre consiglieri di Dain iniziarono a ridere mentre Balin dovette lottare per far in modo che suo frantello non strangolasse a mani nude il Re dei Colli Ferrosi, erano tutti impegnati nel guardare Dwalin infuriarsi che nessuno si accorse di uno Hobbit che si avvicinò a Dain: “La giovane Nana che state insultando ha portato i suoi soldati alla vittoria, ha uccido Azog il Profanatore e, nonostante le perdite, oggi è qui a sentire la sua lingua lunga. Io non sono sicuro che sia da scartare a priori”
Sambril , che fino a quel momento era bloccata dal pensiero di suo padre e di quanto lui meritasse il trono, alzò lo sguardo sullo Hobbit, Dain lo derise subito dopo: “Si dia il caso, Signor Baggins, che le Nane non possano prendere in mano il Regno. E’ tradizione!”
“Questo non è scritto da nessuna parte!”
Balin prese la parole e avrebbe continuato, ma in quel momento la giovane Nana si alzò, sbattè il pugno sul tavolo facendolo tremare. Dwalin rimase esterrefatto da quanto, in quell’istante, sembrasse la personificazione femminile di Thorin, Dis per un momento credette di rivederlo di nuovo al suo fianco, ma non era così: era sua nipote con una fiamma negli occhi.
“Re Dain, voi avete ragione: sono per metà Elfa e sono una femmina. Il trono non è adatto a me…”
La giovane si fermò sotto lo sguardo sbalordito di tutti e quello vincente di Dain, ma riprese subito dopo: “Ma non lo è neanche a voi! Avete detto che la missione per riconquistare Erebor non era affar vostro, solo quando avete capito di aver in mano la vostra salvezza e la possibilità di ricavare qualcosa dal tesoro siete venuto! Avete lasciato che mio padre affrontasse da solo Azog, anche in questo caso non era affar vostro! Abbiate il coraggio di mantenere le vostre posizioni e di essere coerente! Thror è morto per questo Regno, Train è morto per questo Regno, mio padre è morto per riconquistare questo Regno ed io non permetterò a voi di sedere su quel trono per oltraggiare la loro memoria! Non finchè sarà in mio potere!”
Dain guardò furibondo la giovane: come poteva una femmina trattarlo in quel modo? Come poteva minacciarlo?
Balin, orgoglioso del discorso della giovane, si intromise nel discorso e posò una mano sulla fasciatura che teneva ferma la spalla rotta della giovane: “Calmatevi tutti. E’ chiaro che non arriveremo a nessuna conclusione in questo modo, la nostra ultima spiaggia è riposta nel popolo: saranno i sudditi a scegliere il sovrano.”
Dwalin fece per intervenire, ma Balin lo rimproverò con lo sguardo e non ebbe il coraggio di parlare, l’anziano continuò il suo discorso: “Popolo dei Colli Ferrosi, chi nominate come candidato al trono?”
I consiglieri di Dain sorrisero sornioni: “Ovviamente Dain”
Sambril sentì crescere la rabbia in lei, continuava a grattare il tavolo con le unghie, sentiva il dolore alle dita, ma doveva tenere le mani occupate, altrimenti avrebbe infilzato la sua ascia nel cuore di Dain senza pensarci troppo. Non si rese conto che i suoi quattro compagni si erano riuniti e stavano parlando, si ridestò solo quando sentì il suo nome: “Sambril”
La Nana si voltò verso Balin: “Noi candidiamo Sambril al trono”
Dain grugnì irritato: “E’ una femmina!”
“Questo non deve preoccuparti, sbaglio? E’ un punto a tuo favore”
Dwalin ghignò nel vedere il Nano uscire furibondo dalla stanza, si avvicinò alla sua protetta: “Sei la persona giusta, piccola”
Sambril alzò lo sguardo verso il Nano, la zia la strinse in un abbraccio e la Nana si beò di quel contatto: “Per Thorin”
“Per Thorin!”
Dis guardò la nipote: “Hai le stesse probabilità di Dain di vincere, speriamo che i Valar siano con te”
Sambril annuì e portò uno sguardo verso l’alto, chiuse gli occhi e sperò che suo padre e i suoi cugini fossero con lei.
***
Alla fine il popolo dei Nani aveva deciso: non importava il pensiero dello Hobbit, avevano scelto e lui non poteva proferir parola. Bilbo si portò vicino a Bofur, questo sorrise teso, era comunque un grande giorno per il popolo eGandalf era vicino al trono pronto ad incoronare il nuovo Re. Le trombe suonarono e lo Hobbit fu raggiunto da Dwalin e Balin, questi sembravano tesi ed irrequieti, Bilbo intravide lo sguardo di Thranduil ed anche quest’ultimo era in balia della tensione, nonostante la nascondesse meglio degli altri, teneva sottobraccio Tauriel che si mordeva le labbra convulsamente. Nessuno sapeva il giudizio e tutti erano in fermento. Le porte della Sala si aprirono, Bilbo trattenne il respiro sperando di vedere entrare Sambril, ma non fu lei a varcare la soglia. Dain entrò nella Sala, la Compagnia di Thorin Scudodiquercia gli rifilò occhiatacce, Dwalin strinse i pugni e anche Bilbo dovette farlo. Il Nano raggiunse il trono e si voltò verso il popolo, lo Hobbit stava per allontanarsi dalla Sala per cercare Sambril quando questo iniziò a parlare: “Popolo di Erebor…”
Bilbo riconobbe un tono irritato, non era felice, ma perché?
Gandalf si avvicinò al Nano e quest’ultimo riprese la parola, incitato dallo Stregone: “Tutti in piedi per accogliere… il nuovo sovrano di Erebor”
Dain pronunciò quelle parole con rabbia, ma Gandalf lo mandò subito a sedersi in prima fila. Il cuore di Bilbo fece le capriole e Dis iniziò a piangere per la gioia tra le braccia di Dwalin. Tutti si alzarono come era stato detto loto, le arpe iniziarono a suonare e sulla porta apparve una figura, Dis trattenne un singhiozzo nel vederla: i capelli erano raccolti lasciando due ciocche ribelle ai lati, un vestito azzurro la fasciava rendendola quasi angelica, la giovane sospirò ed iniziò ad avanzare lungo la navata centrale. Cercava di continuare a mantenere la calma, ma le risultava difficile con tutti quegli occhi puntati su di lei, sicuramente Fili se la sarebbe cavata meglio o, forse, Kili gli avrebbe fatto fare una figuraccia. Sambril sorrise divertita a quel pensiero, alzò gli occhi verso l’alto e sussurrò poche parole: “Non lasciatemi sola, ho bisogno di voi”
Di tutta risposta una folata di vento la fece rabbrividire, sorrise nuovamente. Passò vicino ai suoi sudditi, inclinando la testa in segno di riconoscimento e regalando sorrisi. Notò le figure più alte e sorrise nuovamente, Thranduil era impassibile, Tauriel aveva ceduto alle lacrime ed Erlond, arrivato lì per sostenerla, sorrideva felice, era una di loro, dopotutto. Si avvicinò ai suoi compagnia di viagio e sorrise, allungò la mano per toccare quella di Balin, questo la strinse forte prima di lasciarla andare verso il trono. Incontrò gli occhi del piccolo Hobbit, erano lucidi proprio come molti altri, spostò lo sguardo sullo Stregone, questo le sorrise e la incitò a salire le scale, si portò di fronte a lui e si inginocchio: “Dopo la venuto di Smaug, Erebor è pronta a risplendere nuovamente. I giorni della paura sono finiti, i giorni dello splendore sono arrivati”
Detto questo posò la corona sul capo di Sambril, le porse la mano e la fece voltare: “Sambril, figlia di Thorin, prima Regina Sotto la Montagna, signora di Erebor”
Un coro si urla partirono dal popolo, Sambril aveva vinto con netto vantaggio: il popolo sapeva che la giovane aveva ucciso Azog e, grazie all’aiuto di alcuni Elfi, era venuto a sapere della codardia di Dain. Sambril fece un respiro profondo: “So benissimo quanto questa terra significhi per molti di voi, mio padre ha perso la vita per riprendersela. Conosco la vostra dedizione nei suoi confronti ed il vostro rispetto per lui e, di questo, ve ne sono grata. Sono cresciuta con voi, sotto i vostri occhi ed oggi, amici miei, sono pronta a guidarvi, ma avrò bisogno del vostro aiuto. Sono una giovane Nana e sarò pronta ad ascoltare ogni singolo consiglio, ricostruiremo Erebor con la forza del nostro popolo. Vi prometto che Erebor tornerà a splendere e che darò la vita per difenderla e difendervi. Rendiamo Thorin Scudodiquercia fiero del suo popolo”
Alla fine del suo discorso ulteriori urla partirono dal popolo, Sambril guardò gli sguardi fieri dei suoi amici e sorrise. Non avrebbe permesso a nessuno di portarle via la terra di suo padre.
***
“Dunque la regina metterà da parte i vecchi dissapori?”
Sambril sorrise in direzione di Thranduil: “Avete riconsegnato l’Arkengemma, i dissapori si sono conclusi in quell’istante”
I due Re degli Elfi annuirono e Sambril spostò lo sguardo verso l’uomo che sedeva di fronte a lei: “L’oro nella Montagna vi appartiene, Bard. Appartiene a te e al tuo popolo, la mia gente sarà felice di aiutarvi a ricostruire Esgaroth, ti offro il mio aiuto: da Regina a Re”
L’uomo sorrise felice e abbassò la testa in segno di rispetto: “Ti ringrazio, Sambril”
Elrond annuì soddisfatto: “La potenza dei vostri tre Regni porterà quest’area al suo antico splendore: la grazia degli Elfi, la forza dei Nani ed il coraggio degli Uomini”
I quattro sovrani continuarono a parlare di come sistemare le antiche dispute, quando vennero interrotti da urla provenienti dalla Grande Sala dove i corpi di Thorin, Fili e Kili erano sepolti. Sambril corse velocemente verso le voci e trovò Dain ad urlare contro Dis, la giovane sentì il sangue ribollire nelle vene e si contrappose al Sovrano dei Colli Ferrosi. Il vociare, che poco prima regnava sovrano, smise immediatamente.
“Questo Regno non è luogo di liti, Dain Piediferro”
“Non è il tuo Regno, sporca bastarda!”
Sambril sorrise cautamente, si voltò e controllò lo stato emotivo della zia, la prese  sottobraccio e guardò Dwalin: “Primo consigliere, voglio questo traditore fuori dalla vita della mia gente”
Il Nano sorrise e ordinò alle guardia di scortare Dain ed i suoi fuori, il Sovrano iniziò ad inveire contro Sambril: “Te ne pentirai! Tornerò a prendermela!”
Bard fece un passo in avanti: “Dovrei vedertela con gli uomini di Esgaroth”
“E gli Elfi di Bosco Atro”
Sambril si voltò e sorrise divertita nel vedere il volto stizzito di Thranduil dopo le parole pronunciate da Tauriel, era cambiato e voleva instaurare un rapporto di pace con Erebor, ma non fino a quel punto.
All’uscita di Dain, le urla del popolo acclamarono la giovane Regina, Sambril sorrise nuovamente divertita verso la sua gente e si ritirò nelle sue stanze. LA giovane si stese sul letto e sospirò profondamente, una voce la fece ridestare felice: “La Regina ne ha abbastanza?”
La Nana alzò lo sguardo: “Sappiamo entrambi che non era ciò che desideravo, ma il Regno non poteva finire nelle mani di Dain”
Lo Hobbit si sedette vicino a lei e le posò un dolce bacio sulle labbra: “Con tutto il rispetto per Thorin e Fili, ma sono certo che tu sia perfetta per questo ruolo”
Sambril sorrise ed iniziò a camminare avanti e indietro: “Sarà più difficile dei piani che ci eravamo prefissi però governeremo Erebor insieme, mi aiuterai ad essere giusta con il tuo dolce cuore e quando ci sposeremo sarai Re, insieme daremo a questa Terra un’epoca d’oro e prosperità”
La Nana si voltò e, solo allora, si rese conto dello strano sguardo dello Hobbit, Sambril lo riconobbe all’istante e sentì un stretta al cuore: “Tu non vuoi farlo…”
Bilbo chiuse gli occhi colpevole: “Io…”
La Nana crollò sulle ginocchia, come se tutto il dolore di quei giorni le fosse caduto improvvisamente addosso. Lo Hobbit le arrivò ai piedi e la strinse a sé: “Non rendere tutto più difficile”
La giovane continuava a singhiozzare, Bilbo dovette stringere i denti per continuare: “Non ho mai dubitato del nostro amore, non ho mai dubitato del nostro futuro, ma non posso restare. Ricordi? Ho fatto una promessa, ho promesso a tuo padre che avrei fatto la cosa migliore per te”
Sambril scosse la testa: “La miglior cosa è averti vicino”
Lo Hobbit cedette alle lacrime che, con una calma quasi innaturale, iniziarono a solcare le sue guance: “Avermi vicino ti distrarrebbe dal tuo compito, mi vedresti infelice senza la luce e le colline della mia Contea e faresti di tutto per donarmi la piena felicità, rinunceresti perfino al trono. Erebor ha bisogno di te e tu hai bisogno di Erebor”
La Nana sospirò affranta: Bilbo aveva ragione. Lo Hobbit accarezzò dolcemente il viso della giovane, Sambril lo guardò negli occhi ancora bagnati dalle lacrime: “Non amerò mai nessun altro”
Bilbo baciò la Nana: “Mai potrei amare altra creatura, mai potrò dimenticare i tuoi occhi, le tue labbra ed il tuo cuore, Sambril Scudodiquercia”
Lo Hobbit fece alzare in piedi Sambril, questa ne rimase sorpresa quando lo vide prendere un bicchiere e versarci del vino: “Cosa stai facendo?”
“Quando ero piccolo i miei genitori mi raccontarono che i primi Hobbit si sposavano bevendo da una coppa”
La Nana venne presa dall’emozione: “Tu…”
“Voglio sposarti, Sambril”
La giovane abbracciò lo Hobbit e questo la guidò nei minimi movimenti, prese le sue mani e le portò sul bicchiere, lo stesso fece lui.
“Ed ora?”
Bilbo rise: “Dobbiamo bere”
Stavano per farlo quando la Nana si bloccò: “Sarà per sempre?”
“Per sempre”
I due sorrisero e bevvero dalla coppa, Sambril si sentì invasa da una sensazione di piacere e completezza: “Siamo sposati”
Bilbo sorrise divertito: “Diciamo che i nostri cuori lo sono”
Sambril si buttò tra le braccia dello Hobbit, i due iniziarono a scambiarsi dolci effusioni che divennero sempre più passionali. Bilbo si ritrovò, ben presto, sdraiato sopra al corpo nudo della Nana, lo osservò e assaporò quel momento per  diverso tempo, sapendo che quella sarebbe stata l’ultima volta. La fece sua e divennero un’unica cosa, amandosi come mai avevano fatto. Sambril pianse, pianse nel pensare che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe potuto sentire Bilbo dentro di sé, pianse nel pensare a quanto era bello fare l’amore con suo marito. Si stesero entrambi esausti sul letto e lo Hobbit abbracciò la giovane: “Verrò a trovarti spesso, lo giuro”
“Aspetterò quei giorni, come si aspetta il primo raggio di solo primaverile in una bufera invernale”
Bilbo riprese a baciarla, non avrebbe mai voluto lasciarla andare, ma doveva farlo per il suo bene. Il suo cuore, però, sarebbe sempre appartenuto a sua moglie, sempre.
Si amarono più volte quel giorno, si sussurrarono i loro sentimenti ed urlarono il loro piacere, per un’ultima volta.
La mattina seguente Sambril si svegliò sola nel letto, spalancò gli occhi e si sbrigò a vestirsi, sapeva benissimo cosa aveva in mente lo Hobbit. Corse a perdifiato verso le porte di Erebor e lì lo trovò insieme allo Stregone.
“Dove credevi di andare?”
La Nana si avvicinò allo Hobbit, questo aveva i bagagli pronti e si stava avvicinando a Gandalf, si voltò colpevole: “Io…”
Sambril annuì: “Lo so”
Bilbo si avvicinò e strinse a sé la sua amata: “Ti amo, moglie mia”
La Nana rise amaramente: “Ti amo, marito mio”
Sambril baciò lo Hobbit con le lacrime agli occhi, Bilbo la strinse a sé e le sussurrò ad un orecchio: “Tornerò appena mi sarà possibile”
La Nana annuì poi lo Hobbit si allontanò e raggiunse lo Stregone, Sambril corse ed arrivò all’apertura della sua stanza, qui osservò lo Hobbit allontanarsi finchè non diventò un piccolo puntino: “Ti amo, Bilbo Baggins”
Dwalin entrò nella stanza e guardò la Nana, questa si asciugò le lacrime: “Passo dopo?”
Sambril scosse la testa e si avvicinò al Nano: “Thranduil ed Elrond ti mandano i loro saluti, sono dovuti tornare nei loro Regni, ma c’è qualcuno che vorrebbe chiederti esilio”
La Nana alzò un sopracciglio e sorrise quando vide Tauriel entrare insieme a Dis e Balin, Sambril si avvicinò all’Elfa dai rossi capelli, le prese la mano: “Senza di te non sarei qui oggi e mio cugino non avrebbe mai potuto provare l’amore. Sei la benvenuta, Tauriel”
L’Elfa sorrise e Sambril fu abbracciata da sua zia: “Allora? I festeggiamenti aspettano la Regina”
Sambril rise di gusto: “Non facciamoli aspettare oltre”
***
 
Erebor riacquistò il suo antico splendore, Sambril mantenne tutte le sue promesse e riportò quella terra ad una pace e prosperità mai viste prima. Grazie alla doppia origine della Sovrana, il popolo iniziò a comprendere quanto fosse importante interagire con gli altri popoli. Dis e Dwalin trovarono conforto l’uno nell’altra ed i loro poveri cuori tornarono ad amare, Balin decise di incamminarsi verso Moria, voleva provare a riportare quella terra alla vita, ed era partito con la benedizione di Sambril, Dori, Nori ed Ori lo seguirono. Gli altri membri della Compagnia continuarono a vivere con le loro famiglie e, ben presto, Sambril ebbe molti piccoli Nani in giro per Erebor. Tauriel rimase sempre al fianco della giovane, aiutandola e sostenendola in qualunque scelta. Gandalf tornava spesso a far visita alla Nana, gli raccontava delle sue avventure e, soprattutto, di come stava un certo Hobbit di nome Bilbo Baggins che non aveva potuto mantenere la sua promessa dato l’affidamento di suo nipote. I due continuarono a scriversi lettere e Sambril rimaneva sveglia a guardare la luna una volta alla settimana, quella stessa luna brillava ed illuminava la Contea. Quando Sambril venne avvertita del problema dell’Unico Anello, mandò Gimli, figlio di Gloin e il guerriero più valoroso di Erebor, alla riunione indetta da Elrond. Il Nano fu molto valoroso e tornò a casa vittorioso insieme a Legolas, ma non erano soli: delle piccole creature più basse dei Nani li accompagnavano. Gimli presentò i quattro amici e la Regina tremò nel sentire il cognome di uno di essi: Baggins.
“Le porte di Erebor sono aperte ai salvatori della Terra di Mezzo”
“Non siamo soli”
Lo sguardo di Sambril si spostò su quello Hobbit che tanto le ricordava il suo amore, questo si spostò rivelando una figura dai capelli bianchi, la Nana dovette trattenere le lacrime: “Bilbo Baggins”
Lo Hobbit annuì felice: “Visto Frodo? Te lo avevo detto che ero sposato con una Regina”
Tutti iniziarono a ridere mentre lasciarono la stanza, solo Bilbo e Sambril rimasero in essa. La Nana lo abbracciò di istinto: “Che bei riccioli bianchi”
“Non sei cambiata”
I due iniziarono a ridere, lo Hobbit la guardò innamorato come il primo giorno: “Ho mantenuto la mia promessa”




Ed eccoci alla fine, vorrei davvero ringraziare tutti voi che siete stati in silenzio, ma soprattutto coloro che hanno commentato e preso a cuore questa storia recensendo tutti i capitoli. Grazie mille.
L'avventura di Sambril è finita e credetemi fino all'ultimo volevo dare un lieto fine ai nostri amanti, ma l'idea iniziale alla fine ha prevalso su tutte. Questa storia mi lascia un grande vuoto all'interno, fa parte dei miei pensieri da tempo e sto pubblicando il finale proprio pochi giorni prima all'inizio di un nuovo capitolo della mia vita perciò devo molto alla giovane Sambril.Spero siate soddisfatti e che dire? Mi impegnerò sulla storia del cast da ora in poi, spero di incontrarvi nei prossimi mondi che deciderò di stravolgere con la mia scrittura pazza.
Un bacio
_Lils_
  
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