Libri > The Maze Runner
Ricorda la storia  |       
Autore: Little Wings    18/04/2015    8 recensioni
[Newtmas]
In cui Thomas è un idiota, Newt gli fa da infermiere personale e Minho se la ride. Quasi sempre.
#1
"Minho ha ragione," disse Thomas "sono un idiota. Come si fa a cadere dallo skateboard da fermi?"
#2
"Ho capito Tommy" lo rassicurò quello, pensando che l'amico fosse semplicemente adorabile quando arrossiva e balbettava in quel modo.
#3
"Facciamo una bella coppia di zoppi, eh?" disse Newt, alludendo alla sua caviglia malmessa - ricordo di un incidente avvenuto anni prima.
#4
"Dobbiamo fargliela pagare" sbottò Minho, mentre Newt metteva una pomata sullo zigomo destro di Thomas - praticamente, aveva colto l'occasione per carezzargli la guancia, ma l'amico non era certo contrario a quelle coccole.
#5
Quando il giorno dopo si presentarono a scuola mano nella mano, Minho andò loro incontro, preceduto dal suo "Era ora!", che molto probabilmente si sentì in tutta la scuola.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gally, Minho, Newt, Newt/Thomas, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Fondamentalmente, sei una testa di caspio
 
In cui Thomas è un idiota, Newt gli fa da infermiere personale e Minho se la ride. Quasi sempre.
 







1. La prima volta in cui Newt gli fece da infermiere personale, Thomas era appena caduto dal suo skateboard.
 
"Sei una testa di caspio" disse Minho, scuotendo leggermente la testa.
Thomas mise su l'espressione più offesa del suo repertorio.
"Minho, lascialo stare" lo zittì Newt, aprendo il disinfettante.
Thomas lo ringraziò silenziosamente con un sorriso, sorprendendosi ancora una volta della bontà del biondo. Poco importava se lui si cacciava nei guai o sbagliava, Newt lo difendeva sempre prendendo le sue parti. Lo faceva da quando si conoscevano - ovvero da quando erano due marmocchi incapaci di spiccicare parola - e nel corso degli anni aveva litigato con parecchie persone per difenderlo.
Praticamente, l'aveva preso sotto la sua ala protettiva e lo trattava come se fosse un cucciolo bisognoso di aiuto. A otto anni, per sempio, Thomas aveva rovesciato - per sbaglio, come ci tenne a precisare più tardi il biondo - la boccia di pesci, facendo finire i pesci rossi sul pavimento. Newt aveva tirato fuori la sua espressione da avvocato difensore che aveva tanto sorpreso e divertito la madre del moro, tanto che alla fine aveva preparato loro la merenda e si era completamente dimenticata di sgridare il figlio. A dodici anni, invece, Thomas aveva rotto la finestra del salotto della signora Howard - la sua vecchia e bisbetica vicina di casa - tirando una pallonata. Newt era entrato in casa della vecchietta e ne era uscito, venti minuti dopo, con uno sguardo trionfante e - Dio solo sa come - una barretta di cioccolato in mano.
Anche a scuola lo aveva salvato in più di un'occasione grazie alla sua parlantina veloce - che disorientava il nemico, a detta di Minho. Una volta, Thomas aveva accidentalmente urtato la spalla del capitano della squadra di football, facendo piombare l'intero corridoio in religioso silenzio, mentre il suddetto giocatore lo inceneriva con lo sguardo. Thomas si dava già per spacciato - sul serio, chi è così idiota da urtare un giocatore di football? Quando si è ancora un fagiolino? Lo sanno tutti che bisogna state alla larga da quei bestioni -, ma il tempestivo intervento di Newt lo aveva salvato da una morte precoce. Il biondo si era messo a blaterare qualcosa riguardo costanti matematiche e probabilità, rincitrullendo completamente il povero giocatore - a cui si era fuso il cervello, molto probabilmente.
"Ma dai, Newt! É caduto dallo skateboard..." stava dicendo l'asiatico.
"Può capitare a tutti"
"... da fermo. Questo non capita a tutti, capita solo alle testepuzzone"
Il povero protagonista di quella discussione, stava zitto, sapendo, in cuor suo, che l'asiatico aveva ragione a dargli dell'idiota. Era uscito per farsi un giro con il suo nuovo skateboard - okey, voleva solo mettersi in mostra - ed era andato a chiamare i suoi amici. A casa di Minho c'era arrivato sano e salvo, i problemi erano cominciati mentre aspettavano che Newt uscisse di casa e li raggiungesse. Non sapeva come, ma in qualche assurdo e inconcepibile modo, Thomas era riuscito a cadere dalla sua tavola salendoci sopra mentre questa era ferma. L'asiatico era - ovviamente, quel ragazzo non aveva un briciolo di empatia - scoppiato a ridere, mentre Newt si era letteralmente catapultato fuori di casa per accertarsi che il suo amico fosse ancora vivo.
Neppure il biondo rispose, ma continuò a tamponare con un batuffolo di cotone il ginocchio di Thomas, che si stava esibendo in una serie di smorfie - che stavano facendo divertire Minho davvero tanto.
"Invece di aprire la bocca a vanvera, vai a vedere se trovi dei cerotti nel mobiletto in bagno, quello sopra la lavatrice" ordinò all'amico, che sparì nell'altra stanza lasciando Thomas e Newt nella camera di quest'ultimo.
"Minho ha ragione," disse Thomas "sono un idiota. Come si fa a cadere dallo skateboard da fermi?"
"Capita di cadere" rispose l'altro, ignorando il fatto che quella del moro era una domanda retorica.
"Si, ma non da fermi!"
"Tommy, sei solo un po' maldestro, tutto qui" concluse Newt, sperando così di chiudere la conversazione, non aveva intenzione di spiegare a Thomas il vero motivo per cui lo difendeva - ed era così apprensivo nei suoi confronti. Avrebbe dovuto arrivarci da solo.
"Newt," lo chiamò però il moro dopo un po' "perché sei sempre così buono con me?"
Il biondo alzò la testa per incrociare gli occhi con quelli dell'altro ragazzo.
"Mi comporto normalmente" replicò, tornando alla sua precedente occupazione, insultandosi mentalmente - era così evidente il suo attaccamento al moro? E lui che pensava di essere riuscito a far passare tutto per semplice apprensione fraterna...
"No, invece," insistette Thomas, "mi difendi sempre - sempre, anche combino dei pasticci enormi o mi ficco nei guai - e anche adesso, potrei benissimo medicarmi da solo"
"Tommy, ti difendo perché tu da solo saresti in grado di cacciarti in guai ancora più grossi e sappiamo entrambi che se ti disinfettassi da solo, finiresti per prenderti qualche rara malattia"
Thomas dovette ammettere che l'amico aveva ragione.
Newt finì di medicare la sua sbucciatura per poi dedicarsi al graffio che si era fatto sulla mano, nell'inutile quanto poco eroico tentativo di attutire la caduta. Dopo averci passato il disinfettante, avvicinò le labbra al palmo dell'amico, per poi schioccarci in bacio, che fece diventare scarlatte le guance del moro.
"Con un bacio passa tutto più velocemente, non lo sai, Tommy?" disse, accompagnando la frase con un sorriso malandrino che fece solo peggiorare la situazione del povero Thomas: ormai sulle sue guance si potevano cucinare due uova.
 

Quando, dieci minuti dopo, Minho fece il suo ingresso in camera di Newt con i cerotti in mano, i due dovettero sforzarsi di non scoppiare a ridere alla vista del bernoccolo che faceva bella mostra di se sulla fronte del ragazzo, nonostante il "Non una parola o siete morti" di Minho.
 






Allora. Se qualcuno ha letto la OS che ho pubblicato tempo fa, saprà (forse) che avevo accennato a una Newtmas più... ehm... seria (?) in fase di stesura. Ebbene, eccola qua. *passa la palla del deserto*
Era nata come una OS pure questa, ma poi sono andata avanti a scrivere (durante le ore di filosofia e letteratura, ma dettagli) e ho deciso di dividere la storia in cinque capitoli. Sono tutti lunghi più o meno quanto questo, qualcuno è un po' più lungo, ma niente papiri. La storia si evolve (lol digievoluzione) sparatemi, diciamo, ma ogni capitolo può benissimo essere letto singolarmente. Ah, si, ecco. Thomas è un povero idiota in questa ff, mezzo imbranato, perché anch'io sono mezza (tutta) impedita - sono riuscita a sbattere la testa starnutendo, una volta, e una mattina mi sono guadagnata un bernoccolo chiudendo la porta.
Il titolo viene da una battuta di Minho del terzo capitolo, che è quello centrale. Che professionalità ù.ú (non è vero, è stato un caso, stavo rompendo le scatole a una mia amica mentre la scrivevo e ho detto "...praticamente, questo qua si fa sempre male. Perché, fondamentalmente, è un idiota."Poi l'ho fatta dire a Minho, cambiando qualche parola).
Se avete voglia di dirmi cosa ne pensate, ne sarei felicissima potete anche dirmi che è meglio se sparisco e non mi faccio più viva.
Nel prossimo capitolo:
2. La seconda volta in cui Newt gli fece da infermiere personale, Thomas era svenuto per un calo di zuccheri.




 
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: Little Wings