- non riesco a dormire.

Si lamentò il bambino tendendo le braccia verso la madre. La donna gli si avvicinò, e gli rimboccò teneramente le coperte.

- Sempre lo stesso sogno?

Chiese la donna dai capelli biondi carezzandogli una guancia rosea.

- stesso sogno, stesso uomo, stessa cabina blu. Certo che, è davvero un sogno bizzarro, mamma.

Il bambino strizzò gli occhi. la stanchezza lo tartassava, ma la curiosità e l'esasperazione erano mille volte più pressanti.

- dice che non devo avere paura, dice che è bello viaggiare, girare. Dice anche che potrebbe portarmi con lui, un giorno o l’altro. Ma io non so se voglio, io non lo conosco. Dice … dice che ti conosce mamma, e io so che è così perché ogni volta che entro nell’argomento, tu e papà vi irrigidite, e vedo … io vedo qualcosa nei tuoi grandi occhi, mamma. Tu e lui …

- tesoro.

Lo bloccò la donna sistemandosi accanto al piccolo, mentre sentiva una sottospecie di calore sinistro e malinconico attanagliarle le viscere.

- adesso prova ad addormentarti. Chiudi gli occhi e cerca di non pensarci. Se l’uomo tornerà, vedremo cosa fare. Va bene?

Il bambino annuì a malincuore, e si distese, con la mano della mamma che continuava ad accarezzargli teneramente la guancia. Dopo svariati minuti di agitazione sfrenata, il bambino finalmente cedette al sonno, con stampata nelle iridi l’immagine del tatuaggio inciso sul polso della madre:

Rose Tyler I …