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Autore: _Giuls17_    25/04/2015    5 recensioni
Katniss e Peeta hanno vinto la guerra e adesso vivono al Dodici, stanno imparando di nuovo a conoscersi e ad amarsi, sanno che ci vorrà del tempo ma finalmente non dovranno più lottare, ma nello stesso tempo, in un luogo sconosciuto, ma in realtà vicino, Tobias scopre un'amara verità: Tris è morta, e tutto il suo mondo con lei.
Un nemico comune, una nuova guerra li faranno incontrare, poichè c'è un Mostro in ognuno di loro, ma solo Tris è stata messa davanti a quella triste realtà.
C2: -Chi sei tu?-
-Il mio nome è Tris. Ti prego non sparare.
C3: -Ti hanno detto il loro nome.-
-Sì, li hanno chiamati Hunger Games.-
C4: Cercò di reprimere l’orrore che provava per se stessa ma non ci riuscì, si odiava per come l’avevano fatta diventare: un mostro.
C6: Ricordo così bene il giorno che ci siamo visti la prima volta, [...], Io non ho dimenticato, Tris.
C8: -Quattro lasciami.-
C10: Scattò in avanti ma prima che potesse afferrarle il corpo sentì un altro ago perforarle la pelle.
C13: -Dove sei stata per tutto questo tempo?- domandò quasi sulla sua bocca.
-Stavo tornando da te.- rispose lei.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Forever happiness
 
Gale uscì fuori dall’hovercraft consapevole del fatto che da quel momento avrebbe iniziato una nuova vita.
Si era stancato di combattere, di allenarsi, di essere il soldato perfetto ad ogni occasione, Panem l’aveva sfinito, aveva succhiato tutta la sua ninfa vitale ed adesso non gli restava altro che abbandonare tutto quello che aveva conquistato col sudore della fronte e il sangue delle battaglie.
Alzò gli occhi verso il cielo e osservò sorridendo il sole, con una nuova consapevolezza: Tris non gli aveva spezzato il cuore.
Si era convinto che dopo Katniss sarebbe stato difficile amare di nuovo, aprire il suo cuore a quel sentimento che aveva ripudiato peggio di una malattia, ma gli era bastato vederla, quella volta fuori dall’ufficio del Presidente, per far crollare il muro.
Il muro che si era costruito attorno al cuore per smettere di soffrire, ma nonostante sapesse di Tobias, sapesse del legame che Tris aveva lasciato, non aveva potuto impedire al suo cuore di affezionarsi, di provare qualcosa per quella ragazza dallo spirito d’oro.
E nonostante tutto, non si era illuso più di tanto e quella consapevolezza lo aveva aiutato al momento giusto, quello in cui Tris lo aveva rifiutato, il giorno in cui Tris gli aveva insegnato una lezione nuova: si è sempre pronti per amare.
 
-Riusciranno ad andare avanti?-
Una voce lo distrasse dai suoi pensieri contorti e abbassò lo sguardo per vedere Christina, a pochi passi da lui.
In quel momento la vide veramente, piccola ma determinata, Candida ma Intrepida.
-Credo proprio di sì.- ammise, avvicinandosi a lei.
-Tris ha rischiato ancora la sua vita, vero?-
-Potrebbe mai non farlo?- domandò, come risposta.
-No, lei è fatta così. Tobias la ama per questo.-
-E tu lo ami ancora?- chiese, senza pensarci.
-No, non l’ho mai amato veramente.- sorrise amichevolmente, -Ti va se ci prendiamo un caffè? O dovete ripartire subito per Panem?-
-Ci fermiamo.- sussurrò, vicino al suo viso.
La vide arrossire e in quel momento ringraziò Tris per la seconda volta, gli aveva veramente dato una seconda occasione, proprio quando lui aveva buttato via tutte le speranze.
 
***
 
Peeta e Katniss si allontanarono dalla piccola pianura, dove avevano atterrato, ma vennero interrotti dall’arrivo di Evelyn e di Johanna.
-Speravamo di vedervi.- disse la Ragazza di Fuoco, sorridendo.
-Cos’è successo? Tris?- domandò Evelyn, col fiato corto e il cuore che batteva veloce, in quanto preoccupata per quello del figlio.
-Sta bene o meglio è viva, conta questo, no?- rispose Peeta, non riuscendo a trovare le parole giuste per esprimere quella situazione.
-Oh santo cielo.- appoggiò le mani alle ginocchia e riprese a respirare, sentendo l’ansia e la paura svanire dal suo povero cuore.
-Abbiamo seguito le coordinate di Tris e ci hanno condotto non solo all’Arena ma anche alla loro sede generale, in questo momento Thomas, braccio destro di David è sotto processo a Panem, assieme a Nina e molti altri.
Non ci creeranno più problemi.-
-E David?- domandò Johanna, rendendosi contro che nessuno aveva ancora fatto quella domanda.
-Tris l’ha ucciso, com’era giusto che fosse.-
-E tutto il suo lavoro? I test, gli appunti, il suo DNA.-
-Verrà tutto eliminato, non rimarrà niente del loro folle piano. Il nostro presidente vuole evitare di incorrere in futuri rivoluzionari.-
-Credo che sia la scelta migliore e anche l’Arena è stata distrutta?-
-Sì, Tris ha lanciato il primo attacco e oggi una squadra sta terminando l’opera.-
 
-E´viva?!-
Katniss si voltò e vide il volto stravolto di Caleb correre verso di loro, la camicia fuori dai pantaloni e questi ultimi notevolmente sgualciti.
-Sì è dentro con Tobias, aspetta qualche altro minuto.-
-Io… Grazie.- disse rivolgendosi a lei.
-Non sono stata io a salvarla… Lei sarebbe potuta morire, avrebbe potuto raggiungere i vostri genitori e ottenere la redenzione che brama tanto, ma ha scelto di restare, sii grato di questo, apprezzala Caleb, non avrai altre occasioni per farlo.- disse, usando un tono leggermente più duro di quanto avesse pensato.
-Lo farò, Tris è la mia famiglia e quando mi ha lasciato io ho capito cosa aveva provato lei quando mi ha salvato, due anni fa. Seguiamo gli insegnamenti dei nostri genitori, ancorandoci alle fazioni, anche se adesso non esistono più, ma sono stufo di questo.
Voglio… Voglio ottenere il suo perdono.-
-Ce la farai.- sussurrò Peeta, sorridendo.
 
-Partite subito?- domandò Evelyn, incrociando le braccia al petto.
-Veramente… Volevamo chiedervi se ci sono appartamenti liberi.- chiese Katniss, ridendo, ed in quel momento un rumore la fece voltare.
Lo sportellone dell’hovercraft si era appena aperto e la figura di Tris con Tobias invase il suo campo visivo, vide i sorrisi della gente e qualche lacrima di Caleb, e in fondo al suo cuore sentì la felicità.
Era riuscita a salvarla, o forse era stata lei a salvarla, Tris le aveva aperto gli occhi, era stata la sua coscienza, la sua amica, la sua alleata nella guerra, era stata tutto e lo sarebbe sempre stata.
Proprio per questo motivo aveva deciso che non l’avrebbe ancora lasciata, proprio per questo motivo aveva scelto di restare, così come aveva fatto lei.
 
-Noi restiamo.- disse Peeta, cingendole il fianco con un braccio.
-Sì, restiamo con lei.-
 
***
 
Tris uscì lentamente dall’hovercraft, la mano di Tobias delicatamente appoggiata alla sua spalla l’aiutava a non crollare e in quel momento non se la sentì di mostrarsi forte: era a pezzi.
La ferita al polmone le faceva male, le pulsava nel petto come se avesse avuto un coltello conficcato al suo interno e questo le ricordò la ferita alle scapole, rimarginata, come quella nella pancia ma che le avrebbero lasciate delle nuove cicatrici in un corpo già spezzato.
Si fermò dopo essersi allontana con Tobias dalla piccola pianura e riprese a respirare lentamente, non sarebbe più stata la ragazza del giorno della Scelta e quella consapevolezza le fece male al cuore, non sarebbe stata neanche la stessa Intrepida che aveva affrontato le fasi dell’Iniziazione o la Divergente che aveva combattuto prima contro Jeanine e poi contro David.
Sarebbe stata solo Tris Prior e in fondo non le piaceva.
Non si conosceva abbastanza da quel punto di vista, era sempre stata una Tris diversa in base al contesto, si era sempre adattata per rispecchiare i desideri delle persone che la circondavano ma non era mai stata Tris per se stessa.
 
-Va tutto bene?-
Il viso di Tobias prese posto nel suo campo visivo e la distolse, solo momentaneamente, da quei pensieri e la fece sorridere.
-Sì.-
-Posso portarti in un posto?-
-Dove?- domandò curiosa, quella parte di sé nuova la affascinava, non solo per la sua propensione agli Eruditi.
-Potrebbe essere una sorpresa.- sussurrò, prendendole la mano e incrociandola con le sue, per farla avanzare verso le strade di Chicago.
 
Tris si lasciò condurre e si rese conto che non avere il controllo della situazione non sarebbe stata la peggiore delle cose, che forse ogni tanto avrebbe lasciato Tobias scegliere al posto suo, farsi peso delle decisioni che per tutta la vita l’avevano sopraffatta.
 
“Credi di riuscirci?”
Posso sempre provarci. Adesso siamo fragili, siamo spezzate, e qualcuno deve rimettere assieme i cocci della nostra anima, affinché possiamo andare avanti.
“Tobias è la persona giusta per questo compito.”
Sì e ho anche capito una cosa, da quando abbiamo deciso di restare.
“Cosa?”
Non siamo state solo un’anomalia, non siamo state un esperimento mal riuscito del Governo.
“Ah no?”
No, forse loro ci avevano sperato per il nostro DNA, forse avevano creduto che ci saremo sottomesse ma noi siamo state di più. Siamo state il faro della salvezza per le Fazioni, siamo diventate il simbolo della ribellione, eravamo la Ghiandaia Imitatrice di Chicago.”
 “Credo che Katniss apprezzerebbe.”
Sì, lo credo anch’io.
 
 
Avrebbe preferito prendere il treno, per la sua rapidità ma sapeva altrettanto bene che nelle sue condizioni Tris non ne sarebbe stata capace, anche se non lo avrebbe mai ammesso, così avevano recuperato la sua macchina e in breve tempo avevano raggiunto la loro meta.
Tobias scese velocemente e alzò gli occhi verso il cielo, vide Tris, ancora in macchina fare la stessa cosa e le sue guance si colorarono di rosso: l’aveva riconosciuta.
L’aiutò a scendere dalla macchina e le sorrise.
-Non credevo che…-
-Fosse ancora qui? Ho impedito a Evelyn di distruggerla, questo è il nostro posto sicuro.-
Tobias guardò la ruota panoramica e venne sommerso da tutti quei ricordi che col tempo aveva seppellito per non soffrire e che adesso premevano per uscire, il più velocemente possibile.
-Funziona?- Tris fece un passo avanti e toccò una delle cabine vicino al terreno.
-Non proprio, ci stanno ancora lavorando. È stata ferma per troppo tempo.-
-Non importa, non è quello l’importante.-
-Lo so, ma ci tenevo che tu la vedessi, Tris.-
 
-Tobias?- sussurrò, abbassando lo sguardo, non riuscendo a sopportare i suoi occhi penetranti.
-Dimmi.-
-Ti prenderai cura di me? Io… La mia anima è a pezzi, il mio cuore e il mio corpo faticano a restare ancorati a questo mondo, ho bisogno di te perché sei l’unico che… Può salvarmi, ma so anche che ti ho deluso così tante volte che non posso chiedere il tuo perdono.
Però so che posso ottenere la redenzione, posso espiare le mie colpe in questo mondo, anche se prima non lo credevo possibile, ora lo so.- alzò lo sguardo, sentì gli occhi pieni di lacrime e le lasciò andare.
-Non voglio più spegnere la mia umanità Tobias, è stato terribile, mi è sembrato di cadere in un pozzo senza fondo, privo di luce e di appigli, ero sola con me stesa, la parte peggiore di me, quella che Jeanine mi aveva fatto vedere, quella che ho dovuto affrontare e ne ho avuto paura.
Non voglio e non posso essere quella Tris, perché se lo fossi ti perderei e non posso permetterlo.-
-Cosa ti ha reso così insicura su di noi?- domandò il ragazzo, facendo un passo avanti, verso di lei.
-Quando ho sparato a David ho sentito di aver concluso quel puzzle che avevamo iniziato tanti anni fa, avevo scritto la parola fine al capitolo più lungo della mia vita ma quando lui mi ha sparato, quando ho sentito il proiettile perforarmi la pelle ho… Ho capito che, si aveva scritto la parola fine per quella storia, non ero pronta a scriverla su tutta la mia vita.-
-Però sei stata tu a dirmi che avevi pensato di non tornare.-
-Lo so, e c’ho pensato veramente e ne ero quasi sicura ma poi… Poi ho visto questo tatuaggio, alzò la mano per indicare il polso destro, -Ed ho capito che tu eri la mia questione lasciata in sospeso, che ancora una volta ti stavo dicendo addio senza averti dato la possibilità di lottare per me e non me lo sarei mai perdonato.
Se lo avessi fatto non avrei mai ottenuto la redenzione che tanto bramavo, non avrei mai raggiunto i miei genitori, per questo ho deciso di restare, ma è anche vero che io sono a pezzi, che non sono più quella ragazza, che le cinquanta sfumature di tenebra faranno sempre parte della mia vita e che la mia umanità sarà sempre in bilico, sempre pronta a precipitare in quel pozzo buio e tenebroso.-
-Tris.- Tobias le prese la mano destra e la strinse forte, sorrisi, -Io non ti lascerò mai, se servirò a ricucire le tue ferite ci sarò, se servirò io a scacciare i tuoi incubi lo farò.
Ti ho già detto che ti amo, ti ho già detto che il mio cuore ti appartiene e se la mia anima lenirà le tue ferite, io te la presterò.
Perché questo mondo non ha senso se tu non sei con me.- colmò la breve distanza e la baciò.
Un bacio senza fretta, quasi leggero ma carico di amore e di promesse.
Tris alzò le braccia, trattenne un sussulto per colpa del dolore al petto e le passò intorno al suo collo, avvicinandosi ancora di più a lui, alla sua metà.
Ricambiò il bacio, sentendosi già meglio, sentendosi che adesso tutto sarebbe stato perfetto; schiuse le labbra e lasciò passare la sua lingua, ed improvvisamente ricordò il primo giorno che si erano baciati giù al pozzo.
Le labbra di Quattro sapevano di allenamenti, di sudore, di libertà e di menta, in quel momento le labbra di Tobias sapevano ancora di libertà, di menta, ma oltre all’allenamento c’era anche la consapevolezza di essere se stesso, e di non indossare più la maschera che aveva portato per tanti anni.
Adesso c’era solo Tobias e in fondo, forse, c’era anche solo Beatrice.




∞Angolo dell'Autrice: Buona sera e buona domenica e buon 25 Aprile, anche se non sono convinta che si dica XD :D
Ho ritardato ad aggiornare la storia per una serie di ragioni, alcune riguadavano il finale, altre i miei impegni e per ultimo la decisione che ho preso, precedentemente, sulle drabble.
Alla fine oggi mi sono convinta ed era arrivato anche il momento di ripagarvi per tutta la vostra pazienza e per l'attesa alla quale vi ho sottoposto: Questo è effettivamente l'ultimo capitolo della storia.
"Monster" è stato un pò il mio "The Dark Side" di Harry Pottter, un'opera alla quale ho dato tutto e che mi ha dato tutto. Una storia che mi ha conquistata fin dal primo momento e che ha catturato l'animo di voi lettori e questo era il mio risultato fin dall'inizio.
Sono combattuta ma anche serena nell'aver realizzato questo altro piccolo obiettivo.
Tris ha scoperto che la redenzione, che la vita, può essere affrontata anche vivendola e che non è sempre necessario morire per raggiungere la pace, ha capito che nonostante il dolore e le ferite, queste si rimarginano e che le permetteranno ancora di stare bene e soprattutto che l'amore è l'arma più grande di tutte.
Tris e Katniss si sono scontrate e si sono unite in un unico sistema, entrambe sanno che non possono più lasciarsi e lei, Katniss, sceglie di restare. Questo comporterà la mia scelta di creare una serie di drabble del loro futuro post-guerra, vi piace come idea? 

Alcune sono già pronte :)
Adesso però il grazie più grande di tutti va a voi, i lettori, senza differenza che mi avete accompagnata in questo percorso e che non mi avete mai lasciato, a voi che mi avete apprezzato.
GRAZIE. <4

_Giuls17_
   
 
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