Film > Captain America
Segui la storia  |       
Autore: SinisterKid    26/04/2015    4 recensioni
- Steve? - chiamò Peggy, la voce incrinata. - Steve! Steve!
Nessuna risposta.
La ragazza si prese il viso tra le mani e iniziò a piangere. Di lui non le restava altro che la promessa di un appuntamento al quale non si sarebbe mai presentato.
(Scritta a quattro mani con PieraPi)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peggy Carter, Steve Rogers
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo VI

Resto paralizzata per una manciata di secondi e non riesco nemmeno a percepire ciò che ho intorno. La prima cosa che mi balza per la testa è un convintissimo sì, sì, sì, mille, milioni, miliardi di volte sì. Sì, Steve Rogers, che voglio sposarti. Sì che voglio passare ogni giorno della nostra vita insieme, sì che non vorrei altro che recuperare il tempo perduto e sì che non c’è altro al mondo che desideri di più. Quando provo ad aprir bocca, però, nulla di tutto ciò che ho pensato esce fuori e per un attimo temo di aver perduto la voce. Bianca lo diceva sempre che un uomo, un giorno, sarebbe riuscito a zittirmi e mai avevo pensato che qualcuno lo avrebbe fatto con una proposta di matrimonio. Steve mi guarda speranzoso, come chi sta aspettando una risposta che sa a priori essere positiva, e sorride per incoraggiarmi a rispondere. Non ho la minima idea di come non faccia a perdere la fiducia dopo un minuto di imbarazzante silenzio e avendo davanti la mia espressione smarrita che non promette nulla di buono.
Vorrei rispondergli, davvero, lo vorrei con tutta me stessa, ma con il sorgere del sole, la paura che tutto ciò sia solo un’illusione diventa ancora più forte. La paura di lasciarmi andare del tutto, perdere il controllo, prende il sopravvento. Muovo la testa in segno di dissenso e mi allontano.
Odio il modo in cui mi sto comportando, odio il modo in cui sto ferendo Steve. Vorrei che Bianca fosse qui e mi dicesse cosa fare, mi sento così impotente.
- Peggy, mi dispiace. Non volevo …
Essendo di spalle, posso solamente immaginare la delusione negli occhi di Steve e vorrei eliminare questa immagine nella mia testa immediatamente. Ancora una volta, l’intera situazione non ha senso, non ha senso desiderare tanto qualcuno e poi spingerlo via quando si riesce ad ottenerlo. Nulla ha senso ed io voglio solo tornare a casa.
Ma dove voglio andare, dove credo di andare, senza la mia bussola? Margaret Carter, non mandare all’aria questo miracolo, non farlo. Fa’ la cosa giusta: sii felice.
- Steven Rogers … - esordisco, decisa.
Steve è in piedi e mi fissa, le mani che tendono appena verso di me e l’aria afflitta di chi sente di aver commesso un errore e vuole rimediare. Ma qui l’unica da incolpare sono io e voglio rimettere tutto a posto, voglio accogliere con gioia quello che ci meritiamo. Voglio vivere.
- Sì, sì, sì, mille, milioni, miliardi volte sì. Sì, voglio sposarti - la voce tremante, senza fiato. - Non crede anche lei che ci meritiamo una vita insieme, Capitano?
Mi si avvicina con un sorriso talmente radioso da far invidia al sole e mi bacia, eliminando ogni dubbio in me. Non sto sognando, nessun sogno potrebbe mai essere bello come questo. In nessun sogno, potrei mai essere così felice. Mi alzo appena un po’ sulla punta dei piedi e ricambio il bacio, sicura del fatto che mi aspetta un’infinità di baci come questo per il resto dei miei giorni.
- Lei non mi delude mai, agente Carter. Sarà un piacevole onore passare tutta la vita con lei.
- Può dirlo forte, Capitano Rogers! - ribatto scoppiando a ridere e amando terribilmente la sensazione di gioia e leggerezza che mi pervade. - Adesso, però, torniamo a casa.

Dieci anni dopo

- Ed è così che io e vostro padre ci ritrovammo - concludo prima che il sonno abbia la meglio sulle mie palpebre. - Ora a letto!
Bianca, accucciata sulle gambe di Steve, ha un’espressione sognante e sembra fare le fusa come un gattino. Non è la prima volta che gliela racconto, eppure, come la ragazza da cui ha preso il nome, non si stanca mai di ascoltare le storie dove il lieto fine trionfa. E non è nemmeno la prima volta in cui si gira verso suo padre guardandolo come se fosse il suo principe azzurro e riempiendolo di abbracci.
- Oh, papà, come sei romantico!
- Bianca, le tue smancerie sono disgustose!
Ed ecco lamentarsi dall’altra parte della stanza il nostro soldatino James, distratto per un momento dalla lettura dei fumetti delle avventure di Capitan America e del suo omonimo.
- Mamma, Bucky ha detto che le mie smancerie sono disgustose - piagnucola Bianca scendendo dalle gambe di Steve e preparandosi all’attacco.
Steve la ferma afferrandola per le spalle e riprende suo fratello. - Bucky, non parlare in questo modo a tua sorella e fila a letto. Filate a letto tutti e due, piccole pesti.
Questo siparietto è esilarante e trattengo le risate a fatica mentre prendo in braccio James e lo porto a letto; Bianca mi segue camminando con le proprie gambe e non può fare a meno di fargli linguacce.
- Io almeno non mi faccio prendere in braccio dalla mamma, femminuccia!
- Mamma, Bianca ha detto che sono una femminuccia!
- Bianca, il linguaggio!
Chiedendomi se questo chiasso avrà mai fine, rimbocco le coperte al nostro soldatino preferito mentre Steve aiuta la nostra guerriera a salire sul materasso. Lasciamo un bacio sulla fronte ad entrambi e gli ricordiamo quanto sia infinito il nostro amore per loro, come ogni sera. Prima di spegnere le luci, pongo a Steve la solita ma mai scontata domanda.
- Avresti mai immaginato tutto questo?
Lui mi guarda e mi cinge le spalle, dolcemente. Guarda i bambini, guarda la loro camera, le foto del suo Bucky Barnes e della mia sorellina sul comodino dei nostri figli, ed infine torna a guardare me con evidente commozione.
- Tu l’avresti mai immaginato?







   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: SinisterKid