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Autore: mamihonda    29/04/2015    1 recensioni
| LARRY STYLINSON OS – song fic
Così mentre gli operatori del suono, il regista e il coreografo conversano tra di loro e approdano modifiche alle prime strofe cantate da Ed, Louis si perde nell'osservare Harry.
Tutto ciò a cui riesce a pensare è che sembra una bambola.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Buonasera :3

Okay, apparentemente il nostro Eddino girerà il video di Photograph. E sentiamo, alla sottoscritta cosa mai potrebbe venire in mente se non un coming out coi fiocchi made in Sheeran?
Questa storia è stata difficile da scrivere sotto tanti, troppi punti di vista, tant’è che inizialmente non vi era l’intenzione di pubblicarla. Eppure eccomi qui, a fidarmi della gente e a scoprire un po’ di me stessa anche qui. Amatela.

 

a Federica,
la Harry del mio Louis.
Ti amo x

 

Ed inizia a strimpellare leggermente la sua chitarra, le sue mani callose usurate dalle corde, il suo strumento preferito e le note che produce sanno mette i brividi a chiunque l'ascolti.

Parte l'attacco, e lui inizia ad intonare la sua canzone.

È su di uno sfondo nero, seduto su uno sgabello, con l'unico riflettore puntato sulla sua figura.

 

Loving can hurt

Loving can hurt sometimes

But it's the only thing

That I know

 

Louis si trova poggiato ad una balaustra di marmo della sala, con Harry proprio davanti a sé. Gli circonda la vita con le braccia e poggia il mento sulla sua spalla, osservando da dietro le quinte Ed che intona la canzone che presto diventerà uno dei più bei video musicali di sempre.

La gente crasherà VEVO, lui ne è consapevole. E ammette senza scrupoli che sarà anche grazie a loro due. Ma soprattutto per la voce di quel bastardo di Sheeran.

Lou Teasdale si avvicina ad Harry con della cipria in mano "Darling alza il viso, un ultimo ritocchino..." bisbiglia lei, con mezzo sorriso sulle labbra. Osserva Harry come potrebbe farlo una Gemma, con l'aria di chi è fiera di colui che ha un po' cresciuto. Louis la capisce: si sente allo stesso modo.

Così mentre gli operatori del suono, il regista e il coreografo conversano tra di loro e approdano modifiche alle prime strofe cantate da Ed, Louis si perde nell'osservare Harry.

Tutto ciò a cui riesce a pensare è che sembra una bambola.

Di quelle che Lottie si era ostinata a volere a tutti i costi per il suo tredicesimo compleanno.

Louis lo guarda e tutto ciò che vede è il suo miracolo personale.

Ha i capelli color cioccolato smossi in morbidi riccioli, tutti tirati su in modo da richiamare un Harry di sedici anni, un Harry che non è quasi per niente quello di adesso, se non nel cuore e nell'anima. Di strada ne ha fatta tanta, pensa Louis, mentre le dita vanno a stringergli saldamente i fianchi in un moto di possessività.

Harry fa il bravo bimbo che è sempre, chiude gli occhi e resta fermo a farsi fissare il trucco da Lou, con il mento appena sollevato e l'espressione diligente, tuttavia non appena sente la pressione delle dita di Louis non riesce a trattenere un sorriso a fior di labbra. Due spicchi di verde smeraldo vanno a schiudersi in sua direzione, rivolgendogli un'occhiata divertita, ma anche dolce, reverenziale. Innamorata.

"Agitato, amore?" domanda sottovoce.

"Chi, io? Mpf, dovrei chiederlo a te." ciancia Louis, deviando lo sguardo e puntandolo su un Ed che annuisce al proprio regista; s’imprime un sorriso tirato e inizia a puntellare col piede il pavimento. Harry se ne accorge, abbassa lo sguardo e saluta distrattamente Lou col capo quando questa augura loro buona fortuna e si dilegua.

 

"Ci siamo quasi, è normale esserlo." mormora a bassa voce il più piccolo, come se dovesse tranquillizzare un bambino impaurito, e sebbene siano comportamenti che Louis non ha mai concepito nei suoi riguardi, con Harry è diverso. Dio, con Harry tutto è diverso; lui si prende cura del ragazzo dagli occhi blu, è lì con il solo scopo di esserci, di tenergli la mano.

 

"Ho finto così tanto di essere qualcuno che non ero, che ora ho solo paura di non ricordarmi chi fossi." Louis continua a guardare in un punto indefinito davanti a lui. La presa su Harry continua ad essere una morsa stretta, ma l'altro riesce bene a pensare di voltarsi in modo da averlo di fronte, pur restando fra le sue braccia. "Ascoltami", asserisce il riccio.

Louis solleva controvoglia lo sguardo ed è quasi impossibile a dirsi che fra i due, proprio lui sarebbe il più grande. Alza il capo verso Harry, schiude le labbra e si perde nella visione di un ragazzo, il ragazzo. Quello di cui ormai cinque anni fa si innamorava senza alcun rimedio, quello di cui si era nutrito senza mai saziarsi, quello di cui il solo pensiero di non averlo fra le braccia gli faceva perdere battiti cardiaci.

 

And when it gets hard

You know it can get hard sometimes

It is the only thing that makes us feel alive

 

"Non c'è parte di te che non sia sempre vera. Non c'è una parte di te che tu abbia davvero finto, perché ti sei sempre rifiutato di andare oltre il limite che ti eri posto. Non devi avere alcuna paura", fa Harry, che sorprendentemente non è colui a cui serve un discorso di incoraggiamento. Aspetta questo momento da tutta una vita.

"Perché se c'è una cosa che so, è che il mio amore per te mi porta a credere che non ci sarà niente che non supereremo insieme. Non ci sarà niente che ci farà scordare chi siamo, perché quando sono con te io so sempre qual è il mio posto. È fra le tue braccia. Proprio questo qui." il suo favellare non è altro che musica, forse più melodiosa di Photograph, più degli accordi di Ed, più della musica più dolce che orecchio umano possa udire, perché il canto dell'amore suonato dall'anima non passa neanche attraverso le orecchie, prima di capitolare nel cuore.

Louis boccheggia, ha gli occhi lucidi, ma non piange. No, lui non piange mai. Guarda Harry e ha difficoltà a inghiottire il masso di insicurezze che lo sta lasciando per fare spazio alla fiducia; quella cieca, quella senza limiti, quella sconfinata.

"... grazie?" borbotta, scimmiottando la voce di Harry. Quello scoppia a ridere, guadagnandosi un'occhiata di rimprovero da parte di alcuni della crew, si tappa velocemente la bocca e guarda il suo ragazzo con l'espressione malandrina di chi viene scoperto. I suoi occhi brillano.

Ora, fra le gemme salate incastonate fra le ciglia, sorride anche l'altro.

Un segnale da parte del direttore di scena, e Harry fa per scostarsi.

Una mano sull'avambraccio, lì dove c'è la rosa del pugnale di Louis. Harry si volta con l'aria di chi è bambino e sta andando alla sua prima festicciola e Louis gli si avvicina con il cuore che gli pompa nelle orecchie– tum, rendendogli impossibile sentire i direttori, Ed, il mondo. "Grazie."

Si alza sulle punte, glielo sussurra come se fosse il loro segreto più grande e preme le labbra sottili contro quelle sue a forma di cuore. Vi imprime un bacio casto, a malapena lo sfiora, prima di ritrarsi lentamente.

 

We keep this love in a photograph

We made these memories for ourselves

Where our eyes are never closing

Hearts are never broken

And times are forever frozen still

 

Stralci d'anima su di uno schermo grande quanto il nero oltre la schiena di Ed.

Vi sono foto che iniziano ad apparire come rivelazioni, come parti di cuore messe a fuoco, come parole proibite che finalmente si librano nei cieli della libertà.

Harry appena sveglio che abbraccia la maglia dei The Rogue di Louis, appropriandosi del suo odore quando non gli è accanto, sotto c'è la dicitura di un messaggio.

 

"miss your smell."

 

Harry e Louis durante la loro prima neve insieme.

Harry e Louis con Dusty.

Harry e Louis con Doris ed Ernest.

Eden che abbraccia entrambi nel salotto di casa sua.

Harry e Louis con i loro visi premuti l'uno contro l'altro, sorridenti a una telecamera che immortala il loro attimo d'evanescente gioia.

Un paio di mani dalle dita intrecciate.

Una con degli anelli, dalle lunghe dita affusolate, ed una visibilmente più piccola. Le nocche bianche dall'intensità con la quale si aggrappano a quelle dell'altro.

 

"Dov'è la foto in Brasile?" bisbiglia Louis nell'orecchio di Harry, sollevandosi sulle punte e continuando a fissare lo schermo davanti a loro. Harry scuote appena la testa, prima di accoccolare il capo verso il proprio ragazzo. "Vedrai." mormora, lasciando l'altro come un salame.

Louis si prende qualche istante per considerare la risposta ottenuta, dopodiché fa spallucce e torna al video. Tutto, tutto va bene finché è così che andrà.

Perché nonostante il mondo ci sarà Harry Styles al suo fianco.

 

So you can keep me

Inside the pocket

Of your ripped jeans

Holdin' me closer

Til our eyes meet

You won't ever be alone

Wait for me to come home

 

Louis fa per lasciare Harry, allentando la presa sui suoi fianchi per mettersi al suo fianco; gli occhi catturano la vista di uno degli addetti alla manutenzione che trascina delle catene verso la postazione del regista. Il più piccolo sembra accorgersene, e mentre Ed continua a muovere il plettro sulla tastiera, facendo vibrare le corde, va a poggiare una mano sull'avambraccio di Lou. "Ti prometto che questa è l'ultima volta."

L'altro gli rivolge uno sguardo di sbieco, l'ombra di un sorriso ormai sbiadito che gli aleggia sulle labbra. "Ti prendo in parola, Harold."

 

Lo schermo dietro il rosso intanto proietta quelli che sembrano essere dei video ripresi dai protagonisti: sempre loro due. Harry coi suoi immancabili jeans strappati che parla ad una videocamera tenendo Lux in braccio, su FaceTime con Louis a rispondergli altrettanto animatamente. Il sorriso di Lou è stanco ma smagliante, i suoi occhi sono fuochi d'artificio, ed Harry è la sua miccia che via via che il tempo passa va ad avvicinarsi sempre di più. Come il suo viso attraverso lo schermo come le sue labbra che inesorabilmente azzerano la distanza dalla videocamera. Louis fa lo stesso. Avvicina il proprio viso allo schermo.

 

Poi è tutto nero.

 

Loving can heal

Loving can mend your soul

And is the only thing

That I know (know)

I swear it will get easier

Remember that with every piece of ya

And it's the only thing we take with us when we die

 

Ci sono spezzoni dei video diaries di X-Factor 2010, spezzoni di video mai visti come quello in cui Harry poggia la testa sul grembo di Louis mentre sono seduti sui gradini; mentre Louis lo guarda e gli carezza il viso, gli fa i grattini dietro la nuca ed il riccio pare fare le fusa, chiudendo gli occhi beato e sorridendo con tanto di fossetta. Louis si abbassa appena e vi deposita un bacio, lì, proprio sul solco della guancia.

Se è possibile Harry sorride ancora di più.

"Ti manca?" domanda il più piccolo. Louis fa cenno al tecnico di avvicinarsi con le catene, ma si volta comunque verso l'altro infine. Gli rivolge un'occhiata di chi avrebbe da dire molte cose, le sue labbra si schiudono, ma sospira lievemente. "Non più Haz." Batte le palpebre ma non smette di riflettersi sul verde bottiglia degli occhi di Harry. "A te manca?"

Un battito del cuore. Tum. "Cosa deve mancarmi?" chiede retorico questo. "Ti ho qui."

 

Tum-tum.

 

We keep this love in a photograph

We make these memories for ourselves

Where our eyes are never closing

Our hearts were never broken

And times forever frozen still

So you can keep me

Inside the pocket

Of your ripped jeans

Holdin' me closer

Till our eyes meet

You won't ever be alone

 

Harry prende la mano di Louis.

Lo fa mentre vede se stesso nello schermo abbracciare Jay, lo sente nella voce di Lou che nelle sue orecchie continua a urlare "boyfriend" e "mother-in-law" come un ragazzino esagitato che ha fatto indigestione di zuccheri. Gli stringe forte la mano e la porta alle labbra, baciandone il dorso delicato. Gli occhi trovano quelli azzurri del più grande e li imprigionano lì, fra i propri, in un limbo che non ha via d'uscita.

"Ti amo così tanto" bisbiglia con le labbra ancora a sfiorare la pelle tiepida della mano di Louis. L'altro si avvicina, poggia la rispettiva mano sulla guancia del riccio, e l'altro insegue quel tocco come un gatto. Chiude gli occhi, e "Ti amo più della vita", le parole di Louis accompagnano la voce di Ed che carezza i loro timpani come la culla migliore dell'amore.

Lo schermo continua a far passare foto e video amatoriali di Louis che fa il solletico a Gemma, di Anne che imbratta di torta Harry per il suo diciannovesimo compleanno, di Lottie che cerca di non farsi prendere da un Harry che inciampa su una papera di gomma delle gemelle. E risate. E la promessa di non essere mai più soli, mai, mai, neanche quando il buio minaccerà di inghiottirli, neanche quando il silenzio vorrà perforare gli uditi. Finché i loro occhi si cercheranno saranno sempre insieme. Ed Harry e Louis continuano a guardarsi senza mai saziarsi delle galassie che hanno di fronte.

 

And if you hurt me

Well that's ok baby only words bleed

Inside these pages you just hold me

And I won't ever let you go

 

Wait for me to come home

 

L'addetto alla manutenzione si avvicina a Louis e trascina con sé quella catena; il più grande si stacca da Harry con la consapevolezza che gli attraversa gli occhi, si lascia prendere i polsi e permette al tecnico di attorcigliare quella catena attorno ad ogni polso singolarmente, ed infine a entrambi, confinandoli a rimanere piegati uno sull'altro sotto la stretta imposizione di quel ferro pesante. Dalla telecamera è possibile vedere lo schermo in cui si vedono i loro occhi colmi di lacrime e dispiaceri repressi, quelli di quando cantavano Over Again, o quelle di quando non hanno mai cantato They Don't Know About Us live perché - perché non era giusto come mossa e basta. Non rifletteva l'immagine di loro che dovevano preservare.

 

Wait for me to come home

 

Harry indietreggia alla vista di un altro tecnico che si avvicina a lui, quello alza le mani e mormora con voce amichevole un semplice "faccio il mio lavoro, amico" e lui è troppo educato, Louis questo pensa mentre lascia che il freddo delle catene gli si imprima sulla pelle tatuata, sulla corda col nodo d'amore e sul set di assi. Harry è troppo educato e abbassa la testa, non dice una parola e porge i propri polsi. Pronto ad essere incatenato.

 

Wait for me to come home

 

Alzano entrambi lo sguardo allo stesso momento. Ed allo stesso momento cercano di avanzare e azzerare le distanze.

"Haz-" il ragazzo dagli occhi azzurri strattona il polsi, ma delle voci distanti sembrano confabulare e dare ordini, così si riduce a trovare resistenza dall'altra parte. Gli occhi, nel pieno del panico, saettano sulla persona al suo fianco. Quello alza le spalle e gli fa segno di andare. "No" espira, inspira, alza lo sguardo verso Harry. Dov'è il verde?

Il mondo, gli manca il mondo. "No, no, no" bisbiglia, schiudendo la bocca e inspirando pesantemente, il verde lo raggiunge dopo poco, Harry sembra vivere il suo stesso problema. Tuttavia, il suo sguardo è duro.

"Lou, amore, andrà bene. Aspettami."

 

Wait for me to come home

 

Gli addetti li scortano agli estremi del set, uno di fronte all'altro, nel backstage dal quale è ancora possibile vedere Ed cantare e suonare la sua chitarra. Cantare d'amore, raccontare la sua storia, la loro storia dal suo punto di vista. Raccontare di un amore che ha visto, che ha conosciuto, che ha vissuto davanti ai suoi occhi. Dietro di lui c'è tutto ciò che il suo canto non riesce ad esprimere, ed è poco ciò che Ed non può raggiungere con la sua voce.

È la prova d'amore più forte, più pura, più fiera che esista.

Sono Harry e Louis che vengono fatti allontanare sempre di più e che in questo momento da lontani, guardano lo stesso schermo dietro le spalle di uno dei migliori amici che possano esistere.

Louis cerca lo sguardo di Harry. Lo trova già fiondato sul suo. Rassicurante, caldo, pieno di fiducia. Lo stesso sguardo che ha quando fanno l'amore.

 

Viene diretto loro di fare dei passi avanti ed entrare nella periferica della telecamera. Ognuno ad un lato di Ed Sheeran.

 

Oh you can fit me

Inside the necklace you got when you were 16

Next to your heartbeat

Where I should be

Keep it deep within your soul

 

And if you hurt me

Well that's ok baby only words bleed

Inside these pages you just hold me

And I won't ever let you go

 

Aeroplano di carta, aeroplano su pelle. Ecco svelato uno dei tanti misteri che probabilmente non avranno mai risposta. Tutti tranne questo. Harry si morde le labbra e di sottecchi cerca il suo Louis. Lo trova con gli occhi vivi puntati sullo schermo al suo fianco, il volto inclinato dall'altra parte mentre lo osserva.

È così bello, pensa in maniera ingenua, ed è mio.

Louis non sorride, non ride, non mostra alcuna emozione. Inarca solo le sopracciglia alla vista dei suoi tatuaggi, di quella che era già una storia d'amore sul procinto di sbocciare quando, da ragazzini, si guardavano come se avessero le storie più belle da raccontare e potessero trovarle solo l'uno nell'altro. Devia lo sguardo e cerca quello di Harry.

Harry un po' trema, il tum-tum del suo cuore è divenuto un tum-tum-tum che sembra non avere più un ritmo contiguo.

Qualcuno azzarderebbe a chiamarla aritmia. Per Harry è solo anima gemella.

 

"Loueh, il mio cuore non si ferma..."

"Harold, se si fermasse avremmo un problema!"

"Non capisci, va troppo forte."

"Lo capisco, i nostri cuori corrono con la stessa intensità. Senti."

"... lo sento. Oddio, lo sento. Sembrano intonare una canzone."

"Ti va di  cantarla con me, Haz?"

"Sempre, Lou."

 

Mentre si guardano entrambi capiscono. Entrambi ricollegano. Entrambi si guardano e capiscono, per la prima volta in una vita, che forse può diventare un ricordo, il freddo sui loro polsi.

 

When I'm away

I will remember how you kissed me

Under the lamppost

Back on 6th street

Hearing you whisper through the phone...

 

Ed per la prima volta diventa una presenza attiva del suo stesso video, e lo fa alzandosi dal suo sgabello e lasciando che la propria chitarra vi si poggi di sopra.

Nello schermo compaiono in successione foto di Harry e Louis di un Instagram che non esiste, se non nella loro galleria del telefono.

 

Foto di loro in spiaggia, foto di loro con le loro famiglie, foto delle loro mamme insieme, foto di Gemma con le sorelle di Louis, foto di Harry e Louis con bambini.

Foto di Lux con entrambi, foto dei loro amici insieme, foto dei loro compagni di band che fanno facce strane accanto a loro, con dei sorrisi imbarazzati e le spalle a cozzare le une con le altre.

 

Ed si alza e continua a cantare guardando la telecamera, facendo un paio di passi avanti.

Ai suoi lati, Harry e Louis di profilo continuano a fissarsi con uno sguardo indecifrabile, forse il più segreto e più intimo che potrebbero mai condividere con chiunque non sia loro, fuori dalla loro bolla, dal loro mondo.

Compie dei passi indietro il rosso, si avvicina ad Harry e con un gesto secco tira via le catene che lo tengono stretto. Compie le stesse gesta con Louis.

 

Entrambi continuano a guardarsi, con la differenza che ora si massaggiano i polsi.

 

Ed ha tolto loro le catene; adesso torna a prestare attenzione alla telecamera, eppure non c'è niente al mondo che ora abbia più importanza delle meteore che scorrono attraverso i loro occhi, che si scontrano, che fanno l'amore, che cantano. Com'è possibile cantare con gli occhi? Accade.

Accade l'impossibile, e non c'è coming out che tenga, non esiste forza superiore, non vi è volontà alcuna che possa fermare l'amore più totalitante dall'esistere e dallo sconvolgere gli animi più impavidi: i loro.

 

Ed guarda la telecamera come se volesse raccontarlo a tutto il mondo. Come se volesse essere un insegnante e far capire cosa sia l'amore, far capire quanto dolce sa essere nonostante l'amaro che stantìo resta come perenne retrogusto, specie quando le cose non vanno bene.

Anche se non vanno bene e vanno male, però, la musica non cessa.

La musica non cessa mai.

 

Nella foto dietro di loro, vi è un Cristo Redentore spettatore della loro selfie più bella: quella in cui si baciano a Rio.

 

Harry e Louis si vengono incontro in quei due metri che li separano, e si saltano addosso. Si salvano. Si baciano. Si respirano

Le loro lingue danzano e si raccontano storie ogni volta sempre più diverse, sempre più straniere eppure sempre più familiari.

Si stringono in un abbraccio che pare più intimo dei loro corpi solitamente nudi fra le lenzuola stropicciate di casa loro.

Sia l'uno che l'altro giura di poter sentire le labbra del proprio compagno stendersi in un sorriso. Un sorriso di chi sa di essere tornato a casa.

 

Tum-tum-tum-tum.

 

 

Wait for me to come home.

 

Fin

  
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