Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Akira Yuki    30/04/2015    7 recensioni
-START-
►NUOVA PARTITA
.CONTINUA
.NON PUOI USCIRE
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Merda..!-.
Luk si guardò i bracci: aveva dei profondi graffi, come se la bambola nel gioco avesse colpito lui.
Non poteva scappare, né combattere, quindi si limitò a correre per la stanza, scappando da lei.
Ma non passò molto che Luk non potè più muovere il suo personaggio. La bambola si avvicinava ancora, e una volta arrivatogli accanto sullo schermo apparve la sua immagine: lei che stava per colpirlo per ucciderlo definitivamente.

-MUORI!-

-..!-.
Luk chiuse gli occhi di riflesso quando l’immagine sparì.
Li riaprì qualche secondo dopo, lui era ancora salvo e sano.
Guardò lo schermo: vide il suo personaggio e accanto a lui la ragazza con una strana aura bianca attorno, ferma.

-COSA?!-.

Pareva che volesse muoversi, ma non ci riusciva.
-Cosa..?-. Disse Luk sorpreso.
Sentì una voce nella sua testa: -Vai ora..-. Era candida, giovanile, musicale, dolce.
Luk era stranito, ma decise di attaccarla e colpirla col coltello al cuore.
Tutto divenne nero.
Nella sua testa una voce sconosciuta: -Hai sconfitto Madness-.

Poco a poco tornò a vedere la stanza: la bambola giaceva senza vita a terra.
-Mh.. -. Si guardò a torno, ma nella stanza non c’era nulla da prendere così si sbrigò ad uscire.
-Chissà cos’è successo…-. Si chiese fra sé e sé.
Non successe altro.
Così si avviò all’altra porta.

‘E’ CHIUSA’.

-Forse ho lasciato la chiave in qualche stanza..-.
Luk si girò verso le scale, ma scoprì che non poteva scendere.
-Ehh??-.
Sospirò, ma poi rientrò nell’altra dove ancora giaceva la bambola e si mise a cercare. Ma nulla.
Lei nemmeno aveva qualche chiave.
-Che dovrei fare?!-.

-INVENTARIO-
    COLTELLO
    MONETE
    CROCE
    LETTERA DI MI
►TESCHIO DI CAVALLO
                   ►CHIAMO MI?
                                  ►SI
                                     NO

Mi apparve accanto a lui, ma subito parlò:

-PREPARATI-.

Disse solo questo poi sparì.
-Mh.. E questo come dovrebbe aiutarmi?-.
Restò un po’ a pensare, ma non sapendo che fare mise in standby e andò a mangiare in cucina.
Fuori la tempesta era sempre peggiore. Si preparò un panino e si mise a guardare la tv, era l’ora del telegiornale:

-Un disastro! L’albergo Arial è caduto poche ore fa e già abbiamo riscontrato almeno 30 vittime!-.
Disse l’inviata in preda al panico.

-Mh..-. Una volta mangiato, Luk prese il telefono e chiamò la madre.
Rispose la segreteria.

Così chiamò il padre.
Lui non rispondeva.

-Oi! Ma che cavolo fanno per non rispondermi?!-.
Continuò a tentare ma nulla, non rispondeva nessuno.
Mentre tentava di contattarli, la giornalista alla tv continuava a parlare.

-Abbiamo i nomi delle vittime..!-.

Luk, per una qualche curiosità, mentre attendeva che qualcuno rispondesse, guardò la giornalista, ascoltando le sue parole.

-Allora.. Ci sono diverse famiglie decedute, proseguo a elencare i nomi: John Boch, Andrea Boch, Sarah Darian, Karen Ander-

-...!-. Il cuore di Luk battè all’impazzata. Karen Ander era sua madre!-.

La giornalista continuò: -Lisha Turner, Andreas Turner-.

Luk lasciò cadere il telefono dalle sue dita.
La giornalista aveva appena nominato sua madre, sua sorella e suo padre.
-No.. No.. Non è possibile!-. Luk riprese il telefono con le lacrime agli occhi e continuò a telefonare al cellulare del padre, l’unico che squillava.
-Avanti! Rispondi!-. Luk ormai piangeva, disperato.
Poi qualcuno rispose: -Pronto, sono l’agente di polizia Carter Fryàn, chi chiama?-.
Luk rimase in silenzio. Il suo cuore si era fermato.
Dopo molto qualche flebile parola uscì dalle sue labbra.
-Questo.. E’ il telefono di mio padre… Dov’è..?-
L’agente ci mise un po’ prima di rispondere, poi però parlò, con tono triste: -Mi spiace piccolo.. Questo è l’unico oggetto funzionante dopo il crollo dell’albergo.. L’ho trovato fra le macerie, vicino a diversi corpi.. Mi spiace..-.
Luk si bloccò. Non era possibile. Perché a lui? Che aveva fatto di tanto male?

Riattaccò.
Rimase immobile a piangere, disperato. La sua volontà annientata.

Passarono diverse ore, Luk si era seduto in un angolo con un coltello in mano, meditando il suicidio.
Ormai era solo.
Aveva spento tutte le luci. Era solo al mondo.
Dopo un ora, si fece coraggio e affondò il coltello.
Ma non si colpì. Riaprì gli occhi sorpreso: una luce bianca, accecante in tutto quel buio, gli teneva la mano dove era il coltello. Era caldo, e a Luk parve di vedere delle ali dietro questa figura.

-Non farlo.. Puoi ancora salvarli..-.

Era un angelo di sicuro. Ma mentre pronunciava le sue parole, non muoveva le labbra, forse lo sentiva nella sua testa.
Ma quella frase bastò a riaccendere una minuscola speranza in lui.
-Davvero?? Come?!-.

-Continua.. Vinci il gioco e tutto tornerà com’era prima che tu iniziassi..-.

Luk era stupito, quello avrebbe voluto significare che i suoi genitori sarebbero tornati! E anche sua zia Lisa e il suo vecchio amico!
Luk tornò in sé, più deciso che mai.

Vedendolo, l’angelo accennò ad un sorriso e sparì.
Luk riaccese le luci e corse in camera, tornando al gioco.

Era davanti alle due porte.
Scoprì che ora la seconda era aperta ed entrò.

Percorse un lungo corridoio dalle pareti nere e con qualche scritta di sangue che colava, ma Luk non perse tempo a leggere e corse fino alla stanza.
Quando entrò, piano piano una figura si girò a guardarlo: vestita di nero, capelli lunghissimi neri, carnagione pallidissima. Ai piedi aveva come una nuvolina viola scuro e tra le mani teneva una enorme falce. Non sorrideva, non aveva alcuna espressione.

-Tsk.. E così devo sconfiggere te eh!? E sia!-.

 -INVENTARIO-
►COLTELLO
    MONETE
    CROCE
    LETTERA DI MI
    TESCHIO DI CAVALLO

Luk si avvicinò alla ragazza e la colpì col coltello, ma questa sparì, riapparendo in un angolo della stanza.
Non diceva nulla, ma avendo capito che Luk era un nemico, impugnò la falce.
I due iniziarono a combattere.

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Akira Yuki