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Autore: leila91    01/05/2015    17 recensioni
Dal testo:
“Sei reale?” bisbigliò Bilbo deglutendo.
“Tanto quanto lo sei tu” rispose Thorin sorridendo indulgente, “Mi dispiace per prima”.
“No! No, è a me che dispiace!” esclamò Bilbo, “Devo esserti sembrato così stupido…”
Ma Thorin scosse la testa, ribattendo con tono improvvisamente serio: “Ai miei occhi tu sei stato molte cose, Bilbo Baggins. Ma mai uno stupido”.

Dopo averne fatto indigestione come lettrice, ho finalmente scritto una bagginshield ^O^
Che i Valar abbiano pietà di me... ma DOVEVO dargli un lieto fine u.u
Spero vi piaccia, un bacio!
Genere: Fluff, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NdA:
Betato da Kano_Chan <3
 
Dedicata a tutte quelle meravigliose fanciulle che stanno ripopolando il fandom di bagginshield (originali o traduzioni) certamente migliori di questa ^^”.
Grazie <3
 

 
 
WAITING FOR YOU
 
 
 
 
[…] Dimmi di nuovo, ragazzo. Dove stiamo andando?
       Al porto, Bilbo. Gli Elfi ti hanno accordato un onore speciale. Un posto sull’ultima nave che lascia la     Terra di Mezzo […]
 
                              (‘Il Ritorno del Re’)
 
 
 

La notte era calata rapida e silenziosa, ad appena due ore dalla partenza.
Lo sciabordio delle onde contro i fianchi della nave, cullava dolcemente il sonno del piccolo e anziano Hobbit che riposava sottocoperta, in una delle camere situate più a Nord.
 
La luce della luna carezzava con delicatezza il viso di Bilbo Baggins, quasi smussandone le rughe e i pesanti cipigli, eredità dei suoi innaturali lunghissimi anni, e di tutte le preoccupazioni accumulate nel tempo.
Pareva giovane di nuovo, lo Hobbit, sotto quella luce ialina.
 
I suoi lineamenti, dapprima sereni, s’irrigidirono tutto a un tratto, come a causa di un incubo.
Poi, all’improvviso, egli aprì gli occhi di scatto, ansimando lievemente e trattenendo un urlo.
 
 
 
Bilbo non ricordava più che cosa stesse sognando fino a qualche momento prima, e, a dirla tutta, nemmeno gli interessava.
Per quanto assurdo potesse sembrare, aveva percepito su di sé uno sguardo, e tanto era bastato a svegliarlo.
Qualcuno ti stava spiando attraverso i tuoi sogni? Non dire sciocchezze, vecchio pazzo di uno Hobbit!
 
Un grido acuto per poco non gli sfuggì dalle labbra, quando si accorse che effettivamente c’era davvero qualcuno, appostato in fondo alla stanza.
 
 
                                              *********
 
La figura era ammantata di nero e un cappuccio le nascondeva buona parte del viso.
 
“Chi sei? Che cosa fai qui?” riuscì a domandare piuttosto debolmente l’anziano Hobbit, ancora non del tutto sicuro di essere davvero sveglio.
 
La sua vista non era più quella di un tempo; inoltre, con quel buio, pareva impossibile capire persino se si trattasse di un uomo o di una donna.
 
Eppure…
 
Eppure la prima cosa a cui Bilbo pensò, fu di averlo in qualche modo già visto.
 
Il suo cuore fece un balzo nel petto, come a voler confermare quella curiosa sensazione, nell’istante in cui l’estraneo gli rispose con una profonda voce baritonale.
 
“Il mio nome non ha importanza. Non l’ha più da molti anni, in effetti”.
 
Bilbo si ritrovò di colpo quasi impossibilitato a pensare, figurarsi a parlare!
 
Per i Valar, quella voce! L’aveva già sentita, ma dove?
 
Ad ogni nuovo giorno, molte delle sue esperienze passate scivolavano via inesorabilmente dai meandri della sua mente.
Frammenti di immagini, ricordi, emozioni, venivano strappati dalla sua memoria a poco a poco, contro la sua volontà.
Un processo inarrestabile, del quale il vecchio Hobbit era tristemente consapevole, ma contro cui non poteva nulla.
Maledettamente frustrante.
 
“Ho smarrito la via due volte, durante la mia ricerca. Poi però, i raggi della luna mi hanno condotto su questa nave e sulla porta della tua stanza ho trovato il simbolo che stavo cercando”, continuò la figura.
 
Bilbo non ci stava capendo più niente.
Che alla fine fosse davvero diventato matto come sostenevano tutti? Mad Baggins, così lo chiamavano nella Contea.
O più semplicemente stava ancora sognando?
 
“Segno? Ricerca? Ma di che cosa stai parland…”
 
Il Mezz’uomo si bloccò, colpito da un pensiero improvviso: perché quella situazione, quelle frasi, gli sembravano così maledettamente familiari?!
 
Poté sentire il suo misterioso ospite sorridere divertito: “Tutto bene?”, gli chiese.
 
“S-sì” balbettò lo Hobbit, “Perdonami, è solo che ciò che hai detto mi ha ricordato… Ecco… Beh, qualcosa che credevo sopito per sempre!”
 
“Raccontami” domandò l’altro, e sembrava sinceramente curioso.
 
                                  
                                                    ********
 
Bilbo cercò di non soffermarsi troppo a riflettere su quanto assurda e surreale sembrasse tutta quella situazione.
Era lì, nel cuore della notte, sull’ultimo veliero Elfico diretto a Valinor, in compagnia di un estraneo senza volto né nome, piombatogli non si sa come in camera.
E gli stava veramente raccontando, con estrema lucidità, l’avventura più grande della sua vita!
Come se fosse la cosa più naturale del mondo…
 
“Raccontami”.
 
Non era servito che un semplice, unico comando, da parte di quella voce così profonda e così familiare!
 
Le parole fluivano rapide e senza intralci dalla sua bocca; ogni cosa era limpida e ben definita.
Sembrò a Bilbo di aver parlato per delle ore. Mai una volta perse il filo del discorso; come se tutto ciò che stesse narrando fosse accaduto il giorno precedente, e non più di ottant’anni prima.
Da quella riunione inaspettata a Casa Baggins, fino a quel pianto, così disperato ma contenuto su di una desolata e immensa lastra di ghiaccio.
Non omise niente, ma più di tutto su una persona in particolare si soffermò, e il suo ascoltatore se ne accorse.
 
“Sembri conoscerlo piuttosto bene, questo Thorin Scudodiquercia”, osservò infatti.
Bilbo si bloccò e pur senza volerlo arrossì.
“Un tempo forse, è stato così”, rispose.
Con sgomento avvertì delle lacrime pizzicargli fastidiosamente il fondo degli occhi, e realizzò solo in quel momento una cosa: lo aveva dimenticato! Com’era potuto accadere? Non ricordava quasi più nulla di lui, fino a poco prima di cominciare il racconto!
“Significava molto per te?”
Bilbo sospirò: che senso aveva negarlo ancora?
“Thorin mi ha salvato la vita” rispose con cautela, indeciso su quanto rivelare, “Non ero che uno Hobbit pigro e pauroso quando ci siamo conosciuti. Uno Hobbit che non aveva idea di cosa vi fosse oltre i confini di casa sua. Lui mi ha regalato il mondo”.
 
“Da molto di ciò che mi hai raccontato, a me è parso solo un codardo”, lo provocò duramente l’altro, “Un Essere talmente debole e vile da-”
 
“Come osi!”
 
Bilbo fu il primo a rimanere sorpreso da quella sua improvvisa veemenza.
 
“Thorin Scudodiquercia non era un debole, né tantomeno un vile! Era un grande, nobile e valoroso Nano; una tra le persone più straordinarie che io abbia mai conosciuto. E sarebbe stato un grande Re, migliore di molti altri, se il Fato glielo avesse concesso. Tu non sai niente di lui, perciò non… non osare! Probabilmente non sei nemmeno reale; solo un frutto della mia fantasia. Uno dei tanti incubi che mi tormentano da allora, e io non so neanche perché ti sto dicendo tutto quest…”
 
Le ultime parole gli morirono in gola, quando il misterioso visitatore si tolse finalmente il cappuccio.
“Forse perché tieni a me, dopotutto” ghignò, “Sei sempre lo stesso, mastro Scassinatore”.
 
“Sei… sei davvero tu” fece appena in tempo a mormorare lo Hobbit, prima che il mondo attorno a lui cominciasse a vorticare.
 
 
                                                                        ********
 
Quando il Mezz’uomo riaprì gli occhi, si ritrovò nuovamente sdraiato sul letto.
Il fantasma di Thorin Scudodiquercia, perché di un fantasma a questo punto, doveva trattarsi!, era inginocchiato al suo fianco, una mano immersa nei suoi riccioli ormai canuti.
Il suo tocco era leggero, delicato e freddo, incredibilmente freddo!
 
“Thorin!”, esclamò lo Hobbit, tirandosi su di scatto ancora incredulo.
“Shh, piano Scassinatore, non vorrei che svenissi di nuovo”, ribattè il Nano, cercando di sospingerlo indietro sul materasso, ma senza successo.
“Sei reale?” bisbigliò Bilbo deglutendo.
“Tanto quanto lo sei tu” rispose Thorin sorridendo indulgente, “Mi dispiace per prima”.
“No! No, è a me che dispiace!” esclamò Bilbo, “Devo esserti sembrato così stupido…”
 
Ma Thorin scosse la testa, ribattendo con tono improvvisamente serio: “Ai miei occhi tu sei stato molte cose, Bilbo Baggins. Ma mai uno stupido”.
 
Lo Hobbit arrossì a quelle parole, che potevano significare tante, tantissime cose, ma s’impose di rimanere calmo e non nutrire false speranze.
 
“Che cosa significa tutto questo?” gli chiese, “Com’è possibile che tu sia qui? E dove sei stato tutto questo tempo?”
 
“Ho vegliato” rispose semplicemente Thorin, e le sue labbra si piegarono nuovamente in quel meraviglioso sorriso, che così poche volte Bilbo aveva avuto occasione di vedere.
Quel sorriso era uno dei ricordi che lo Hobbit aveva custodito più gelosamente durante la vita, e che poi, suo malgrado, aveva infine perduto.
Averlo finalmente di nuovo davanti a sé gli fece salire le lacrime agli occhi ancora una volta.
 
“Dalle sale di attesa dei miei padri, ho vegliato su di te e su tutti coloro che hai amato” continuò il Nano, “Aspettando pazientemente il giorno in cui ci saremmo incontrati di nuovo”.
“Che cosa vuoi dire, tu… Tu sapevi che questo giorno sarebbe arrivato? Lo progettavi? Se davvero mi hai osservato per tutta la vita, perché hai scelto di mostrarti proprio ora?”
 
“Davvero non ci arrivi, Bilbo?”
 
La dolcezza con cui il Nano pronunciò quella domanda fu troppo per lo Hobbit: non era naturale, non era da Thorin, bontà divina!
 
Scosse la testa più confuso che mai.
 
Thorin sospirò.
“Perché prima non avresti potuto vedermi” rispose.
 
Il cuore di Bilbo perse un paio di battiti: “Vuoi dire che…”
Thorin annuì: “È ora di andare, Scassinatore” disse, tendendogli la mano.
L’altro lo fissò imbambolato, andando poi a tastarsi freneticamente il viso: le sue rughe erano completamente scomparse!
“Sono morto, dunque” asserì infine con voce incolore, come parlando fra sé.
Thorin annuì e basta, non sapendo come altro ribattere senza turbarlo.
 
“E tu sei qui, per quale motivo esattamente? Accompagnarmi? Non credevo che gli Hobbit venissero ammessi nei vostri antichi saloni…”
 
“Normalmente è così, infatti” rispose Thorin, “Ma ho ricevuto un compito, al quale non posso e non voglio sottrarmi. Vedi mastro Scassinatore, noi Nani siamo destinati ad amare un’unica volta. Nella vita e nella morte. Unici, così noi chiamiamo i nostri compagni e le nostre compagne. Quando uno dei due muore, è come se insieme a lui se ne andasse una parte del cuore di colui che invece rimane. Ed egli lo custodirà, fino al giorno in cui Mahal gli concederà il permesso di lasciare le nostre aule, per mostrare al suo Unico la via verso casa”.
 
“Hai dunque custodito metà del mio cuore, Thorin Scudodiquercia?” domandò Bilbo sorridendo raggiante: finalmente aveva capito.
“Ne ho avuto la massima cura” rispose il Nano con lo stesso tono.
Si abbassò poi velocemente verso di lui, come se non aspettasse altro fin dall’inizio, per coprirgli le labbra con le proprie.
 
Distrattamente, lo Hobbit si ritrovò a pensare che se non fosse in ogni caso già morto, il suo cuore si sarebbe probabilmente fermato comunque, per la troppa felicità.
Ciò di cui aveva sentito la mancanza, per tutta la vita, ora lo stava tenendo stretto a sé, tra quelle forti, reali, vividissime braccia.
E lo stava baciando con passione, impazienza e maestria.
 
“Pensi quindi che Mahal per me farà un’eccezione?” domandò malizioso, alzando un sopracciglio.
 
Una sonora risata fu la sua unica risposta, prima di ritrovarsi nuovamente con le labbra alquanto impegnate.
 

 
 
 
NOTE:
 
E falla questa eccezione per Bilbo, oh potente Mahal xD
Perdonate lo sclero ^^”… e anche il completo disfacimento del canon ^^”, ma DOVEVO dargli un lieto fine.
Li amo troppo questi due <3
Grazie infinite per aver letto!
Se avete voglia, sarei davvero curiosa di conoscere il vostro parere: è la mia prima bagginshield e ho una marea di dubbi çç. Adoro questa coppia e non vorrei mai averla rovinata…
Un bacione e buon week end!
 
 
Benni
   
 
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