04/05/2015
1 recensioniVolo
Siamo angeli con un’ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati.
- Anonimo
Vuoto.
Ti guardi attorno con aria stanca e stringi i pugni, mentre la tua anima sanguina e tu ti affacci dal precipizio.
Ovunque i tuoi occhi si spostano, vedi solo lui.
Il suo viso.
Il suo sorriso.
I suoi occhi
Buio.
Provi a chiuderli, ad allontanare quella visione dal tuo sguardo, ma continui a vederlo anche ad occhi chiusi, e continueresti a vederlo anche se fossi cieco.
Lui è impresso a fuoco nei tuoi occhi, nella tua mente, nel tuo cuore.
Nella tua anima.
E lo sarà per sempre.
Dolore.
Senti una fitta, insistente, dolorosa, proprio lì, nel lato sinistro del tuo petto.
Ti fa male il cuore.
Anche se non batte più, anche se è ridotto in mille pezzi, continua a fare male.
Sanguina, soffre, grida come se qualcuno lo stesse strappando in due, ma non riesce a completare l’opera, e tu resti in eterna agonia.
Fa male.
Fa male da morire.
Ma, in fondo, non è strano.
Dopotutto, tu sei morto.
Si, sei morto, anche se continui a respirare, a camminare, a trascinarti in questo mondo vuoto e senza luce.
Sei morto quel giorno, quando si è suicidato di fronte ai tuoi occhi.
Sei morto con lui, nella sua stessa caduta.
Basta.
Ti prego, basta.
Lo ripeti a te stesso, in continuazione.
Lo ripeti nel sonno, quando vedi e rivedi continuamente quella scena straziante, quella caduta, e nessuno può sentirlo, né può sentirti piangere.
Lo ripeti al cielo, nella speranza che qualcuno lì su possa sentirti.
Lo ripeti di fronte alla sua tomba, nel vano desiderio che lui ti senta e ti sorprenda ancora un’ultima volta.
Smettila.
Smettila di fare così male, anima.
Smettila di tormentarmi, passato.
Smettila di essere morto, Sherlock.
Il tuo cuore continua a gridarlo, inascoltato, abbandonato qui, da solo, sull’orlo della caduta.
Morte.
Non ha mai smesso di tormentarti.
Ti ha portato via tutto.
La tua vita di prima, la tua serenità, la tua felicità.
Ti ha portato via lui.
E tu la odi.
La odi con tutto il cuore.
Eppure in questo momento non puoi fare a meno di amarla.
Perché, adesso, ti sta guardando in faccia.
Ed i suoi occhi sono quelli di lui.
Basta.
Sorridi, e sottovoce la ringrazi, prima di sollevare lentamente il braccio e di portare la pistola alla testa.
L’orlo del precipizio.
Ti dispiace un po’ per quelli che ti stai per lasciare alle spalle.
Vorresti fare un passo indietro e voltarti per guardarli un’ultima volta prima di andare, ma sai che vedresti solo lui al loro posto.
La mancanza e il senso di vuoto si sono fatti troppo forti da combattere, anche per te, soldato nell’anima e nel cuore.
Vuoi raggiungerlo.
Vuoi cadere anche tu.
Vuoi incontrare veramente di nuovo i suoi occhi.
Perchè sei certo che lui è là, in fondo a questo abisso, ad attenderti.
Sto arrivando.
Gli rivolgi un ultimo pensiero, dolce, sereno come non sei mai stato da tempo immemore.
Poi chiudi gli occhi e premi il grilletto.
Finalmente, ti lasci cadere
Sherlock . . .
Stai cadendo anche tu, adesso.
Ma non hai paura.
Perché sai che lui ti prenderà, alla fine.
Si, il tuo Sherlock ti prenderà tra le sue braccia prima che la tua anima tocchi il fondo, ti avvolgerà con le ali che non ha potuto aprire quando è stato lui a cadere, e ti stringerà a sé per non lasciarti andare mai più.
E sai anche che tu risponderai al suo abbraccio e ti perderai nei suoi occhi per sempre, come tanto a lungo hai desiderato.
E, questa volta, niente potrà interrompere il vostro volo.