Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |       
Autore: Riku_Lucis_Caelum    05/05/2015    2 recensioni
Esistono tanti universi, infiniti. Come le stelle del cielo. E proprio su una di quelle stelle esistono persone uguali a “loro” anche se sostanzialmente diverse.
Un isola del destino, un bellissimo mare azzurro come il cielo che lo sovrasta, tre ragazzi e una grande avventura.
La storia è in metto tra la fine del due e l'inizio del 3D (Dream Drop Distance)
è una specie di "esperimento" ^^" spero piaccia aspetto commenti
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Kairi, Riku, Sora, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Kingdom Hearts II, Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Faceva parecchio caldo, nonostante fosse solo metà maggio. Sora era sulla spiaggia, camminava a piedi nudi sul bagnasciuga nella speranza di refrigerarsi un po’ da quella calura infernale. Nonostante fosse in pantaloncini e canottiera smanicata, sentiva comunque caldo.
Calciava l’acqua schizzandola avanti a se con fare annoiato. Stranamente i suoi amici non erano ancora arrivati, eppure di solito era lei quella in ritardo.
- Che pizza… - borbottò la ragazza alzandosi i lunghi capelli castani con le mani dando un lieve sollievo al collo sudato. Si maledì per non aver portato un mollettone o un elastico. Ora capiva perché loro la prendeva sempre in giro perché aveva il cervello sempre tra le nuvole.
Si arrese sdraiandosi sulla spiaggia a pancia in su e braccia dietro la testa. Visto che doveva aspettare tanto valeva rilassarsi e così si appisolò.
Passo poco tempo che sentì un dito punzecchiarle una guancia.
- Svegliati pigrona… - disse una dolce voce. La ragazza aprì gli occhi incrociandoli con quelli violetti di un ragazzo.
- Kairi! – esclamò sorridente la ragazza tirandosi su.
Kairi era uno dei suoi amici anche se, per un periodo aveva avuto una eclatante cotta per lui. Effettivamente Kairi era davvero carino, occhi viola, capelli rossastri e un sorriso così dolce che scioglierebbe anche un ghiacciaio. Oltre al fatto che fosse il più dolce e comprensivo del mondo. Era sempre pronto ad aiutarla quando aveva bisogno, insomma un ragazzo d’oro, ma nonostante questo la sua cotta ci mise poco a svanire per far prendere piede ad un amore più profondo e intenso per qualcun altro.
- Era tanto che aspettavi è? Scusa davvero Sora ce l’ho messa tutta per arrivare presto… - si scusò lui.
Sora scosse la testa dandogli un pizzicotto sulla guancia.
- Scemo che ti scusi a fare, l’importante è che sei arrivato…- disse tutta convinta lei.
Kairi gli tese la mano per aiutarla ad alzarsi, e una volta alzata si scrollò la sabbia dai vestiti con le mani.
Non ci volle molto perché arrivasse anche l’ultima componente del trio. Scese con passo leggero le scalette del pontile dirigendosi verso di loro. Kairi subito fece cenò si saluto a cui la giovane rispose con un appena accennato sorriso.
Sora si era imbambolata a fissarla invece. Già, era per lei che provava quel profondo amore, Riku. Era una ragazza bellissima, alta e con le curve nei punti giusti. Quei capelli argentei facevano risaltare i suoi bellissimi e gelidi occhi acquamarina e la giacchina nera appena aperta per scoprire l’ombelico la rendeva davvero sexy. Intanto che Sora era immersa nei suoi pensieri la ragazza li avvicinò.
- Eccomi, purtroppo ci ho messo più del previsto con le mie commissioni…- si giustificò mettendosi poi una mano nella tasca del jeans.
Il ragazzo allora le sorrise dolcemente.
- Tranquilla, poi di solito sei tu la prima ad arrivare… - puntualizzò lui.
Sora intanto si era ripresa dalle sue fantasie e sfoderò un bel sorrisone anche alla sua amica.
- Ha ragione Kairi… quindi non giustificarti…- aggiunse la ragazza castana.
Riku le sorrise, uno dei suoi soliti sorrisi dolci ma impacciati. Da quando erano tornati dopo l’avventura per gli altri mondi, per salvarli dalle tenebre, Riku era molto cambiata. Dopo che Ansem la saggia aveva sacrificato la sua vita per espiare le sue colpe. Riku era stata riportata al suo aspetto originale e con esso aveva finalmente e definitivamente lasciato l’oscurità alle spalle. Ormai lei non ne era più invasa.
Riku si diresse verso il suo albero, adorava stare lì e anche dopo tanto tempo passato lontani da casa, ognuno aveva ripreso le proprie abitudini e la propria vita.
Sora la guardò allontanarsi e dirigersi sul ponte che collegava l’isoletta quando improvvisamente vide tutto nero.
- Indovina chi sono? – domandò una voce femminile.
Le avevano coperto gli occhi con le mani e tastandole cercava di capire di chi fossero. Ma senza risultati. Così le venne una brillante idea, si tirò indietro poggiandosi sul petto della ragazza che le era dietro.
- Mmm… Tidus! – disse convinta la castana.
Le mani le furono tolte con un sospiro di disappunto della ragazza che le era alle spalle.
- Uffa Sora come fai a scoprire chi è ogni volta… ?- borbottò la bionda sconsolata.
La ragazzina si voltò guardando l’amica.
-  Segreto… figurati se te lo dico…- rise mentre lo diceva.
Poco dietro c’era un'altra ragazza, insieme a un ragazzino. La ragazza aveva i capelli di un bel rosso scuro e sotto braccio teneva un pallone, l’altro invece aveva degli scompigliati capelli castano chiaro e due grandi occhioni verdi, portava in mano una corda per saltare.
 Entrambi risero dell’amica, ma la rossa le si avvicino mettendole una mano sulla spalla.
- Ti scopre sempre perché hai più tette che cervello…-  le disse convinta la ragazza.
Tidus la guardò un po’ dubbiosa.
- Che centrano le tette con il fatto che mi scopre sempre…? – domandò la ragazza bionda che non riusciva proprio a capire.
Nel sentirla scoppiarono tutti a ridere.
- Già chissà che centrano… - disse Selphie tra le risate.
Sora si asciugò le lacrime che le erano venute a forza di ridere e con lo sguardo cercò la sua amica. Era proprio sul tronco così decise di raggiungerla.
- Io… vado un po’ da Riku, a dopo ragazzi…- disse facendosi una corsetta verso la baracca.
- A dopo Sora…- le disse Kairi salutandola con un sorrisone.
Gli altri la ricambiarono la ragazza e presero a giocare e chiacchierare come al solito.
 
Arrivò alla baracca e salì le scale, poi attraversò il ponte e raggiunse la ragazza che era seduta sul tronco come suo solito.
- Riku, non cambi mai, potevi venire a salutare Wakka, Selphie e Tidus… - borbottò avvicinandosi al tronco anche lei.
L’argentea la guardò, poi le fece cenno con la mano di sedersi accanto a lei. La castana sospirò e sorrise, accontentando l’altra e sedendosi al suo fianco.
- Tu sei la sola con cui voglio stare più di tutti… - le confessò Riku guardandola.
Li per li si imbarazzò, poi le fece uno dei suoi soliti sorrisi. Non voleva fraintendere quello che l’amica le diceva, ma per il suo piccolo cuore era difficile sentire parole diverse da quello che desiderava.
- Anche a me piace stare con te… - le disse la castana con candore.
Rimasero un po’ in silenzio a guardare dinnanzi a loro la linea indefinita dell’orizzonte. Riku aveva sempre lo sguardo perso oltre quella linea, come se quel mare e quel cielo le parlassero.
Sora era assorta nei suoi pensieri quando dolcemente sentì una mano posarsi sulla sua. Per poi intrecciare le dita con le sue. La ragazzina si imbarazzò ancora una volta, non riusciva a voltarsi e guardarla, avrebbe voluto che quello significasse di più, che non fosse solo una dimostrazione d’affetto ma, d’amore. Ma proprio per via di quel profondo sentimento le veniva difficile scindere i sentimenti e fingere di non provare quello che provava. Solo quel semplice intrecciarsi di dita, le faceva battere più forte il cuore.
 
Arrivò la sera e ben presto ognuno con la propria imbarcazione raggiunse l’isola principale. Riku era andata via un po’ prima degli altri, mentre Kairi l’aveva aspettata e erano tornati insieme. Mentre tiravano a secco le imbarcazioni, il ragazzo guardò l’amica.
- Senti, per caso tu e Riku avete litigato? – chiese preoccupato.
Sora scosse la testa con decisione.
- No no, per niente… - rispose tirando finalmente a riva la sua barchetta.
Kairi mentre copriva con i teli le barche sorrise dolcemente all’amica.
- Bene, per fortuna… ti ho vista strana e pensavo fosse successo qualcosa…- disse lui.
La ragazzina sorrise dolcemente all’amico.
- Tutto ok, ma… grazie per esserti preoccupato…- mormorò rimettendosi le scarpe che si era tolta per non inzupparle d’acqua.
Kairi gli tese la mano, per aiutarla e sostenerla mentre se le metteva e lei l’accettò.
- Figurati, siamo amici, è normale… - aggiunse il ragazzo.
Rimesse le scarpe e salutato l’amico si stava dirigendo verso casa, quando sotto uno dei lampioni distinse una figura famigliare. Le corse incontro raggiungendola.
- Riku che fai qui? Non eri tornata a casa…?- domandò la castana perplessa.
La ragazza si limitò a scuotere la testa. Poi le tese la mano.
 - Verresti con me? – domandò l’argentata.
Sora era un po’ in imbarazzo ma accettò, senza nemmeno chiedere dove andavano. Per lei era andata in capo al mondo e l’avrebbe seguita ovunque.
Camminarono mano nella mano, mentre piano calava la notte, Riku la riportò sulla spiaggetta dove prima aveva portato a riva la barca. Le lasciò la mano, lentamente poi si voltò verso di lei guardandola.
- C… cosa devi farmi vedere qui? – domandò curiosa e abbastanza imbarazzata.
Riku non le rispose, le passò dolcemente una mano tra i lunghi capelli color cioccolata, le carezzò il collo.
- Riku?...- il cuore aveva preso a battere così forte che temeva che l’amica potesse sentirlo.
Perché si comportava così? Che le era preso?
Con l’altra mano l’argentata fece la stessa cosa, per coi carezzarle il viso. Con il pollice le sfiorò le labbra e Sora la lasciava fare, sperava, si illudeva, si godeva quel momento di dolcezza che la ragazza del suo cuore le stava concedendo. Si sentiva esplodere di felicità, ma non faceva un solo movimento per paura che Riku smettesse. Anche se era solo per adesso, anche se solo per poco, lei le stava dando delle attenzioni diverse.
Delicatamente Sora chiuse gli occhi, era così bello quel lieve contatto fisico che voleva concentrarsi solo su di lei. Ad un tratto sentì qualcosa di morbido, dolce e tiepido toccarle le labbra.
No.
Non era possibile.
O forse…
Sora aprì piano gli occhi e la vide. Riku si stava allontanando dal suo viso. L’aveva baciata. Aveva baciato lei. Si mise le mani in viso arrossendo come un pomodoro. Le vennero le lacrime agli occhi.
Riku le carezzò il viso asciugandole le lacrime con entrambe le mani. Sora iniziò a singhiozzare, si vergognava e aveva paura che non fosse altro che un illusione. Che non fosse così.
- Sciocca… perché piangi?...-  le sussurrò dolcemente la ragazza mentre la tirava a se.
La abbracciò e Sora ricambiò l’abbraccio stringendola forte.
- R…rik…u…gh…. – singhiozzava e non riusciva a dire nulla. Anche pronunciare il nome dell’amica era difficile.
La più grande la carezzava dolcemente cercando di calmarla. Ma Sora si sentiva così confusa. Possibile che per tutto questo tempo la ragazza che aveva amato, provava lo stesso per lei?
Sollevò lo sguardo, gli occhi azzurri e di solito vivaci, ora erano pieni di lacrime. Lacrime che Riku raccoglieva con dolci carezze.
- Basta piangere… non mi piace vedere la mia Sora triste… - puntualizzò continuando a carezzarle il viso.
Sora si sentiva travolta da mille emozioni diverse. Era così bello e magico quello che stava succedendo.
- Tu… l…lo sa…pevi…? – domandò Sora tra i singhiozzi cercando di calmarsi e dare un senso a tutto.
L’argentea annuì e sfoderò un sorriso dolce, un bellissimo, splendido sorriso.
- Ora ne sono certa davvero… di quel che provi… - rispose la ragazza.
Sora posò le mani all’altezza delle spalle di Riku, tirandosi appena sulle punte dei piedi e ancora con le lacrime agli occhi le posò un dolce bacio sulle labbra. Stavolta però Riku la abbracciò più forte per la vita e ricambiò a quel dolce bacio con uno lievemente più appassionato.
Le morse appena il labbro inferiore, per poi baciarla di nuovo teneramente a fior di labbra.
Ad ogni bacio il cuore di Sora sembrava esplodere. Era tutto così infinitamente bello che voleva che durasse per sempre.
Però finì e lentamente Riku la lasciò libera dal suo abbraccio.
- Vieni ti riporto a casa…- disse prendendole la mano.
 Sora rossa in viso e con il cuore impazzito si lasciò prendere per mano. Camminarono sotto la flebile luce dei lampioni, le stelle si vedevano poco per via della luce ma le più luminose erano ben visibili nonostante tutto.
Non riuscì a dire nulla per tutto il tragitto fino a casa sua. Stringeva la mano di Riku e le camminava affianco. Di tanto in tanto la guardava, il viso dolce, sempre un po’ accigliato. Riku era tutto per lei e quel bacio, quei baci per Sora erano contati tantissimo.
Arrivarono davanti alla casa della più piccola.
- Eccoci… - mormorò l’argentata lasciando piano la mano dell’altra.
Sora ancora rossa in viso la guardò timidamente giocando nervosamente con le mani, non sapeva come salutarla e non sembrare sfrontata.
Riku la tolse di impaccio, la prese per le spalle spostandosi un po’ per fare da “barriera” tra la castana e la finestra di casa.
Dolcemente le carezzò il viso dandole un piccolo bacio, a cui Sora rispose con estrema dolcezza.
- Buonanotte Sora… - le soffiò sulle labbra facendola arrossire sempre di più.
Riku se ne andò lasciandola sull’uscio di casa. Rossa come non mai. Fece un bel sospiro ed entrò in casa a velocità supersonica.
- Ben…. – il padre non fece nemmeno in tempo a finire la frase che la figlia si era già dileguata. -…tornata..- borbottò poi guardando le scale sconsolato.
-…sempre di corsa quella ragazza…- continuò a borbottare l’uomo incrociando le braccia e tornando in cucina.
 
Continua…
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Riku_Lucis_Caelum